Salmi 48
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BIBBIA MARTINI | BIBBIA RICCIOTTI |
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1 Udite queste cose, o nazioni quante voi siete: porgete le vostre orecchie, tutti voi abitatori della terra: | 1 - Al corifeo. De' figliuoli di Core. Salmo. |
2 E voi di stirpe oscura, e voi di nobil lignaggio: il povero insieme, ed il ricco. | 2 Udite questo, voi popoli tutti, prestate orecchio, voi tutti che abitate il mondo, |
3 La mia bocca parlerà saggezza; e la meditazione del mio spirito parole di prudenza. | 3 figli del volgo e figli di nobili, ricchi e poveri insieme. |
4 Terre intente le orecchie alla parabola: esporrò sul saltero il mio tema. | 4 La mia bocca proferirà sapienzae la meditazione del mio cuore [genererà] il senno. |
5 Per qual ragione sarò io timoroso nel cattivo giorno? l'iniquità delle opere mie mi premerà d'ogni parte. | 5 Piegherò a una parabola il mio orecchio, esporrò sulla cetra il mio enigma. |
6 Cosi quelli, che si confidano nella loro potenza, e si gloriano dell'abbondanza di lor ricchezze. | 6 Perchè temerei nel giorno dell'avversità, [quando] l'iniquità dei miei insidiatori mi circonda, |
7 Il fratello non riscatta, e un altr'uomo riscatterà? nissuno darà a Dio cosa atta a placarlo, | 7 quali confidano nella lor forza, e nella moltitudine di lor ricchezze si gloriano? |
8 Né il prezzo di riscatto per l'anima sua: ed ei sarà eternamente nell'afflizione, | 8 Nessun uomo in alcun modo può riscattar suo fratello, nè pagherà mai a Dio la propria quietanza, |
9 E tuttavia viverà perpetuamente. | 9 il prezzo di riscatto per l'anima sua, [e invano] si travaglierà in eterno. |
10 Non vedrà egli la morte, mentre ha veduto, che muoiono i saggi? l'insensato, e lo stolto perirerà egualmente. | 10 Vivrebbe egli dunque sino alla fine, |
11 E lasceranno le loro ricchezze ad estranei, e i loro sepolcri saranno le loro case in eterno, E i loro tabernacoli per tutte le generazioni: diedero essi i loro nomi alle loro terre. | 11 e non vedrebbe lui la morte, mentre vede i saggi morire?[No; ma] a un tempo l'insensato e lo stolto perirannoe lasceranno ad altri le loro ricchezze, |
12 E l'uomo posto in nobile condizione non ha avuto discernimento; è stato paragonato ai giumenti senza ragione, ed è divenuto simile ad essi. | 12 e i loro sepolcri saran le lor case in eternoe la dimora loro d'età in età, [quantunque] abbian imposto i loro nomi alle loro terre. |
13 Questo far di costoro è per essi uno scandalo, e quelli, che vengon dopo si compiaceranno de' lor dettati. | 13 L'uomo mentr'è in auge non ha senno; si mette al paro de' giumenti irragionevolie diviene simile ad essi. |
14 Sono stati messi nell'inferno a gregge, come le pecore: saran pascolo della morte. E i giusti al mattino avran dominio sopra di essi: e dopo la loro gloria ogni soccorso verrà meno per essi nell'inferno. | 14 Questa è la sorte, un laccio per essi, e [tuttavia] se [ne] compiaccion dipoi nel lor ragionare! |
15 Iddio però riscatterà l'anima mia dal potere dell'inferno, quando egli mi prenderà. | 15 A mo' di pecore son cacciati negli Inferi, e la morte li pascerà. E domineranno su loro i giusti, al mattino, e [ogni] aiuto cesserà per loro negli Inferi, dopo la lor gloria. |
16 Non ti faccia specie, quando un uomo sia diventato ricco, e sia cresciuta: in gloria la casa di lui. | 16 Ma Dio riscatterà l'anima mia dalla mano degli Inferi, quando mi prenderà [con sè]. |
17 Imperocché morto che sia non porterà nulla seco, e non andrà dietro a lui la sua gloria. | 17 Non temere quando un uom divien ricco, e si accresce lo splendore della sua casa. |
18 Imperocché sarà benedetta l'anima di lui, mentre ei viverà: ti loderà quando tu gli avrai fatto del bene. | 18 Perchè morendo non prenderà seco tutto questo, nè scenderà con lui il suo splendore. |
19 Anderà fin laggiù a trovare la progenie de' padri suoi, e non vedrà lume in eterno. | 19 L'anima sua invero sarà benedetta nella sua vitae ti loderà quando gli farai del bene; |
20 L'uomo posto in nobile condizione non ha avuto discernimento: è stato paragonato a' giumenti senza ragione, ed è divenuto simile ad essi. | 20 [ma alla fine] andrà a raggiunger la generazione de' suoi padri, e in eterno non vedrà la luce. |
21 L'uomo mentr'è in auge, non ha senno; si mette al paro de' giumenti irragionevoli e divien simile ad essi. |