Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Salmi 48


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BIBBIA MARTINIBIBBIA RICCIOTTI
1 Udite queste cose, o nazioni quante voi siete: porgete le vostre orecchie, tutti voi abitatori della terra:1 - Al corifeo. De' figliuoli di Core. Salmo.
2 E voi di stirpe oscura, e voi di nobil lignaggio: il povero insieme, ed il ricco.2 Udite questo, voi popoli tutti, prestate orecchio, voi tutti che abitate il mondo,
3 La mia bocca parlerà saggezza; e la meditazione del mio spirito parole di prudenza.3 figli del volgo e figli di nobili, ricchi e poveri insieme.
4 Terre intente le orecchie alla parabola: esporrò sul saltero il mio tema.4 La mia bocca proferirà sapienzae la meditazione del mio cuore [genererà] il senno.
5 Per qual ragione sarò io timoroso nel cattivo giorno? l'iniquità delle opere mie mi premerà d'ogni parte.5 Piegherò a una parabola il mio orecchio, esporrò sulla cetra il mio enigma.
6 Cosi quelli, che si confidano nella loro potenza, e si gloriano dell'abbondanza di lor ricchezze.6 Perchè temerei nel giorno dell'avversità, [quando] l'iniquità dei miei insidiatori mi circonda,
7 Il fratello non riscatta, e un altr'uomo riscatterà? nissuno darà a Dio cosa atta a placarlo,7 quali confidano nella lor forza, e nella moltitudine di lor ricchezze si gloriano?
8 Né il prezzo di riscatto per l'anima sua: ed ei sarà eternamente nell'afflizione,8 Nessun uomo in alcun modo può riscattar suo fratello, nè pagherà mai a Dio la propria quietanza,
9 E tuttavia viverà perpetuamente.9 il prezzo di riscatto per l'anima sua, [e invano] si travaglierà in eterno.
10 Non vedrà egli la morte, mentre ha veduto, che muoiono i saggi? l'insensato, e lo stolto perirerà egualmente.10 Vivrebbe egli dunque sino alla fine,
11 E lasceranno le loro ricchezze ad estranei, e i loro sepolcri saranno le loro case in eterno,
E i loro tabernacoli per tutte le generazioni: diedero essi i loro nomi alle loro terre.
11 e non vedrebbe lui la morte, mentre vede i saggi morire?[No; ma] a un tempo l'insensato e lo stolto perirannoe lasceranno ad altri le loro ricchezze,
12 E l'uomo posto in nobile condizione non ha avuto discernimento; è stato paragonato ai giumenti senza ragione, ed è divenuto simile ad essi.12 e i loro sepolcri saran le lor case in eternoe la dimora loro d'età in età, [quantunque] abbian imposto i loro nomi alle loro terre.
13 Questo far di costoro è per essi uno scandalo, e quelli, che vengon dopo si compiaceranno de' lor dettati.13 L'uomo mentr'è in auge non ha senno; si mette al paro de' giumenti irragionevolie diviene simile ad essi.
14 Sono stati messi nell'inferno a gregge, come le pecore: saran pascolo della morte. E i giusti al mattino avran dominio sopra di essi: e dopo la loro gloria ogni soccorso verrà meno per essi nell'inferno.14 Questa è la sorte, un laccio per essi, e [tuttavia] se [ne] compiaccion dipoi nel lor ragionare!
15 Iddio però riscatterà l'anima mia dal potere dell'inferno, quando egli mi prenderà.15 A mo' di pecore son cacciati negli Inferi, e la morte li pascerà. E domineranno su loro i giusti, al mattino, e [ogni] aiuto cesserà per loro negli Inferi, dopo la lor gloria.
16 Non ti faccia specie, quando un uomo sia diventato ricco, e sia cresciuta: in gloria la casa di lui.16 Ma Dio riscatterà l'anima mia dalla mano degli Inferi, quando mi prenderà [con sè].
17 Imperocché morto che sia non porterà nulla seco, e non andrà dietro a lui la sua gloria.17 Non temere quando un uom divien ricco, e si accresce lo splendore della sua casa.
18 Imperocché sarà benedetta l'anima di lui, mentre ei viverà: ti loderà quando tu gli avrai fatto del bene.18 Perchè morendo non prenderà seco tutto questo, nè scenderà con lui il suo splendore.
19 Anderà fin laggiù a trovare la progenie de' padri suoi, e non vedrà lume in eterno.19 L'anima sua invero sarà benedetta nella sua vitae ti loderà quando gli farai del bene;
20 L'uomo posto in nobile condizione non ha avuto discernimento: è stato paragonato a' giumenti senza ragione, ed è divenuto simile ad essi.20 [ma alla fine] andrà a raggiunger la generazione de' suoi padri, e in eterno non vedrà la luce.
21 L'uomo mentr'è in auge, non ha senno; si mette al paro de' giumenti irragionevoli e divien simile ad essi.