Scrutatio

Martedi, 16 aprile 2024 - Santa Bernadette Soubirous ( Letture di oggi)

Salmi 41


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Si consola nel suo esilio colla meditazione delle cose celesti, e dei benefizj del Signore, e colla speranza di sua liberazione. Sono i sentimenti propri tanto della Chiesa, come di ogni anima, che desidera il suo scioglimento per essere con Cristo.

1Salmo di intelligenza a' figliuoli di Core.
Come il cervo desidera le fontane di acqua, cosi te desidera, o Dio, l'anima mia.
2L'anima mia ha sete di Dio forte, viva: e quando sarà che io venga, e mi presenti dinanzi alla faccia di Dio?3Mio pane furono le mie lagrime, e notte e giorno, mentre a me si diceva: Il Dio tuo dov'è.4Tali cose teneva io in memoria: ma dilatai in me l'anima mia; perocché io passerò al luogo del tabernacolo ammirabile, fino alla casa di Dio: Dove voci di esultazione, e di laude, festosi suoni di que', che sono al banchetto.5Perché mai, o anima mia, se' tu afflitta, e perché mi conturbi?
Spera in Dio, perocché ancora canterò le laudi di lui, salute della mia faccia e mio Dio.
6Dentro di me è turbata l'anima mia: per questo mi ricorderò di te nel paese, che è dal Giordano fino a Ermon, e alla piccola collina.7l'abisso chiama l'abisso al rumore delle tue cataratte.
Tutte le tue procelle, e i tuoi flutti son passati sopra di me.
8Nel giorno il Signore ordinerà, che venga la sua misericordia: e la notte a lui darò laude. Meco avrò l'orazione a Dio, che è mia vita:9Dirò a Dio: Tu se' mio aiuto: Perché ti se' scordato di me, e perché vo io contristato, mentre il nimico mi affligge?10Mentre sono spezzate le ossa mie dicono a me improperj que' nemici, che mi perseguitano: Dicendomi ogni di: Dov' è il tuo Dio?11Anima mia, perché ti rattristi, e ti conturbi? Spera in Dio, perocché ancora canterò le lodi di lui, salute della mia faccia, e Dio mio.

Note:

41,1:Di intelligenza. Vedi il salmo XXXI. A figliuoli di Gore. I discendenti di Gore Leviti erano cantori. Vedi I. Paralip. IX. 19. XXVI. 12, e altrove. Ad essi si crede dato questo salmo, perchè lo cantassero, e anche perché lo mettessero in musica.

Come il cervo desidera ec. in vece di desidera l'Ebreo ha una voce, che significa propriamente il gridare del cervo, col quale quando egli è stracco e ansante per lunga corsa chiama in suo linguaggio le acque per rinfrescarsi. Onde egli è una bella immagine di un'anima, la quale in mezzo alle tentazioni e ai pericoli di questa vita sospira e chiede ansiosamente la sua liberazione.

41,2:Forte, vivo. Si potrebbe tradurre: L'anima mia ha sete di Dio, di Dio vivo: perocchè la voce Ebrea corrispondente alla Latina fortem è uno dei nomi di Dio, nome dinotante la sua possanza. Di Dio vivo. Di Dio, che in se stesso e vita essenzialmente, ed è vita delle anime.

41,3-4:Mentre a me si diceva: il Dio tuo dov'è? Un'anima, che ama il suo Dio, che conosce i suoi pericoli, che sente il peso di sue spirituali miserie non può fare a meno di dir sovente coll'Apostolo: chi mi libererà da questo corpo di morte? Ma qui il tentatore non lascia di suggerire, e di insinuare le riflessioni, che portino una tal'anima a diffidenza. Tu gridi e sospiri e invochi da tanto tempo ti tuo Dio, che ti liberi; e dove è egli, e che fa egli mentre nelle tue miserie ti lascia, e non da segno di ascoltarti? E simili suggestioni se non ismuovono l'anima dalla fermezza della fede, l'affliggon però, se fanno una trista impressione, ond'ella piange e dì e notte, e non può levarsi dalla memoria questi maliziosi insulti del suo nimico: tali cose teneva io in memoria: ma dilatai in me l'anima mia; perocchè io passerò ec. Ma io mi consolai, dilatai il mio spirito angustiato dai precedenti pensieri, perché spero con gran fermezza, anzi tengo per certo, che per misericordia del Signore io passerò al luogo, dove Dio ha il suo ammirabile, grandioso tabernacolo, entrerò negl'intimi penetrali della casa di Dio, della Gerusalemme celeste.
Dove voci di esultazione ec. Nella qual casa di Dio non altro si ode, se non voci di genti beate, che festeggiano la loro liberazione, e a Dio ne danno laude, e si odono i lieti suoni di coloro, che sono stati ammessi alla cena di nozze dell'agnello, ec. Apocal. XIX.9.
Spera in Dio, perocchè ancora ec. Consolati con si belle e dolci speranze, anima mia. Si certamente io canterò ancora le laudi del mio Dio, canterò la bontà e la carità di lui, che è quel mio Salvatore, a cui tengo sempre rivolto il mio sguardo, ed è il mio Dio. Salute della mia faccia vuol dire salute, o sia Salvatore, che sta sempre dinanzi alla mia faccia, dinanzi al mio cospetto, cioè dinanzi alla mia mente. Così Angelo della faccia è l'Angelo, che vede la faccia di Dio, e lo contempla; Pani della faccia dicevansi i pani della proposizione, che si mettevano sull'altare di Dio, al cospetto di Dio.

41,6:Per questo mi ricorderò di te ec. Quando l'anima mia è turbata e afflitta, io mi ricorderò di te e de' benefizi fatti da te al tuo popolo nel paese del Giordano, nei monti di Hermon e nel piccol monte: vale a dire in qualunque luogo io dimori mi ricorderò di te e de' lavori grandi fatti da te al tuo popolo. Non si sa veramente qual luogo della terra santa debba intendersi poi nome di piccolo monte. I Rabbini pretendono, che vi fosse un monte Mithzar piccolo, ma non si trova rammentato giammai ne' libri santi. Altri intendono il monte Sion dove fu il tempio, e dove era allora il tabernacolo del Signore.

41,7:L'abisso chiama l'abisso. Una miseria chiama un'altra miseria, ad una tentazione un' altra succede, e a questa sempre nuove afflizioni. Le acque sono poste sovente per significare le calamità. Al rumore delle tue cataratte: continua nella metafora d'una grande inondazione, o sia diluvio di acque. E sei tu, o Signore, che aprendo con gran rumore di tuoni le cataratte del cielo versi sopra di noi un diluvio di mali. Tutte le tue procelle ec. Sono venute sopra di me le tue procelle e i tuoi flutti, e mi han quasi sommerso.

41,8:Nel giorno il Signore ordinerà, ec. Ma verrà, verrà certamente il giorno della misericordia, verrà il giorno in cui il Signore ordinerà, che la misericordia venga a liberarmi, e io frattanto nella notte delle afflizioni canterò le sue, lodi, e lo benedirò per tutto quello, che a lui piace di fare riguardo a me.Meco avrò l'orazione a Dio, ec. Sara sempre meco l'orazione, l'orazione, che io indirizzo al Signore, che e mia vita; a lui dirò: tu sei il mio solo aiuto e mio difensore. Noti il Cristiano quanto debba tener conto dell'orazione in ogni tempo, ma principalmente nell'afflizione.

41,10:Mentre sono spezzate le ossa mie ec. Con questa forte espressione sono significati i tormenti più acerbi e crudeli simili a quelli de' martiri, tormenti, a' quali si aggiungevano gli obbrobri, gli scherni e gl'insulti di ogni maniera, col quali si studiavano i tiranni di espugnare la invitta loro pazienza. La Chiesa avrà in ogni tempo simili testimoni della verità e santità della sua dottrina, e in questi suoi figliuoli e suoi membri particolarmente ella soffrirà le persecuzioni e gli oltraggi degli empi, e generalmente parlando anche in quelle regioni, nelle quali la religione di Cristo è piantata, ed è dominante, non mancherà mai la persecuzione ne alla Chiesa, ne a verun di coloro, che vorran piamente vivere in Cristo Gesù. Non mancherà certamente la persecuzione, perchè come dice s. Agostino, se i principi, se i padroni del mondo son diventati Cristiani, il demonio però non è ancora diventato Cristiano. L'uomo fedele, che legge in questi divini cantici le querele, le afflizioni, i dolori, le speranze, le consolazioni della sua madre, dee in primo luogo rivestirsi de' sentimenti, é affetti di essa, e dee in secondo luogo da quel che ella fa imparare quel, che in simili circostanze a lui convenga di fare.