Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Salmi 147


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Esorta la Chiesa a lodare Dio, il quale e di temporali, e di spirituali benefizj la ricolma.

1Alleluia. Lodate Dio.
Loda, o Gerusalemme, il Signore: loda, o Sionne, il tuo Dio.
2Perocché forti sbarre ha egli messe alle tue porte: ha benedetti i tuoi figliuoli dentro di te.3Egli ha messa ne' tuoi confini la pace, e di fior di frumento ti pasce.4Egli manda la sua parola alla terra: la sua parola corre velocemente.5Ei da la neve come fiocchi di lana: come cenere sparge la nebbia.6Manda il suo gelo come pezzi di pane: chi può reggere al freddo, ch'ei porta?7Manderà i suoi ordini, e farà, ch'i si sciolgano: soffierà lo spirito di lui, e scorreranno le acque.8Egli, che annunzia la sua parola a Giacobbe, i suoi precetti, e i suoi giudizj ad Israele.9Non ha fatto cosi a tutte le nazioni, né ha manifestati ad essi i suoi giudizj. Alleluia.

Note:

147,2:Forti sbarre ha egli messe alle tue porte. Affin di renderti sicura da tutti li tuoi nemici, e perché il timore di essi non turbi la interna tua tranquillità. Queste porte e queste sbarre poste a difesa della città del Signore, cioè della chiesa sono la sempre vigilante, amoroso protezione di Dio, che è suo custode. Ha benedetti i tuoi figliuoli ec. Ha arricchiti i tuoi figliuoli d'ogni spirituale benedizione.

147,3:Ha messo ne' tuoi confini la pace, ec. Questa è quella pace, che ogni umano sentimento sorpassa, la pace della coscienza, in pace di Dio e con Dio. Il fior di frumento egli è il pane del cielo, la divina Eucaristia; ella è il pane de' figliuoli.

147,4:Manda la sua parola alla terra: ec. Questa parola mandata da Dio alla terra, questa parola, che corre e si spende velocemente sino agli ultimi confini del mondo, ella è la parola del Vangelo, la predicazione del quale con grandissima celerità penetrò a tutte le parti della terra.

147,5-6:Ei dà la neve come fiocchi di lana. Manda sulla terra la neve quasi velli di bianca lana. Come cenere sparoge la nebbia: cioè la brinata, che cade sulla terra a minuti granelli come la cenere. Manda il suo ghiaccio a pezzi. Crystallus è voce greca, che significa il ghiaccio, ma quell'aggiunto a pezzi dimostra, che questo ghiaccio e la grandine, la quale cade a pezzi dal cielo. Il freddo portato dalle grandinate è fortissimo, e si fa tanto più sentire, perché queste vengono o nella primavera, o nell'estate; onde dicesi: Chi può reggere al freddo ch'ei porta? Ma che vuol egli significare il profeta colla descrizione delle navate, delle brine, delle grandinate? Non altro (dice s. Ilario), se non quello, che nella Scrittura si dice, che per mezzo delle tribolazioni e delle afflizioni e de' patimenti si giunge alla vita: perocchè tutte queste cose, le quali abbruciano e mortificano la carne, dinotano le varie tentazioni e gli affanni della vita presente. Questi però hanno un termine stabilito dalla provvidenza, la quale se eterno assegno il premio a' patimenti, non volle però che i patimenti stessi fossero eterni, e nemmen di lunga durata, onde segue a dire il profeta.

147,7:Manderà i suoi ordini, ec. Un comando, un cenno di Dio farà sciogliere il duro e freddo ghiaccio; un vento dolce, ch'ei manderà, farà scorrer le acque per ogni parte: ei cangerà la tempesta in serenità, la guerra in pace, le afflizioni in gaudio, facendo scorrere pe' suoi giusti le acque delle sue celestiali consolazioni. Manderà i suoi ordini, e farà, che si sciolgono: farà, che si sciolgono le grandini, le brine, le nevi. E ottimamente attribuisce questo scioglimento non al sole, ma allo spirito, colla qual parola viene a indicarsi lo Spirito Santo, lo Spirito consolatore.

147,8-9:Egli, che annunzia la sua parola a Giacobbe, ec. Egli è Dio Signore, il quale ha annunziata la parola della fede, e la dottrina Evangelica, e i suoi misteri, e i suoi precetti e gli arcani suoi giudizi al popolo de' fedeli: grazia e benefizio singolare non a tutti i popoli conceduto, essendovene ancora di quelli, i quali o l'idolatria, o lo spirito di errore tiene lontani dal godere di tanto bene. Lodato Dio, e rendete a lui grazie pell'inefiabile un dono.