Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Salmi 126


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Le fatiche, e le cure degli uomini sono inutili, senza il soccorso di Dio.

1Cantico de' gradi. Di Salomone.
Se il Signore non edifica egli la casa, invano si affaticano quegli, che la edificano.
2Se il Signore non sarà egli il custode della città, indarno veglia colui, che la custodisce.3E cosa inutile a voi il levarvi prima del giorno: levatevi dopo, che avrete riposato voi, che mangiate pan di dolore.4Quando egli a' suoi diletti avrà dato il sonno, ecco dal Signore l'eredità, i figliuoli, il lucro, i parti.5Quai saette nella mano d'uomo possente, cosi sono i figliuoli dei tribolati.6Beato l'uomo, il di cui desiderio riguardo ad essi è adempiuto: ei non sarà svergognato quando avrà da parlare co' suoi nemici alla porta.

Note:

126,1:Se il Signore non edifica egli la casa, ec. Se il Signore non stabilisce egli stesso, e non da fermo e felice stato ad una casa, ad una famiglia, indarno si affaticano quelli, che si studiano di stabilirla e ben fondarla. La casa adunque in questo luogo non significa la casa materiale, ma tutte quelle cose che appartengono al buono stato di una privata famiglia, come sono la figliuolanza, le dignità, le ricchezze ec. Un antico interprete riferisce queste parole alla chiesa e agli Eretici e a' Giudei. La chiesa cattolica edifica, perchè il Signore con lei edifica. I Giudei, gl'infedeli, gli Eretici invano cercano di edificare, perché Dio con essi non edifica: e i loro edifizi, benché in apparenza grandi e magnifici, saran dissipati, perocchè mancano di fondamento. Di tutte le sette degli Eretici, che fino da' primi tempi si separarono dalla chiesa di Cristo, la chiesa stessa di tutte ha veduta la fine, tutte sono perite, e di moltissime di tali sette appena si saprebbono i nomi, se nella storia della chiesa non fassero registrati e gloria di lei, che le vinse.

126,2:Se il Signore non sarà egli il custode della città, ec. Quello, che ha detto della casa, lo dice adesso della repubblica e della città, la quale con tutto lo studio e con tutte le vigilia de' principi e de' magistrati, che siedono al governo di essa, non sarà mai ben custodita, ne sicura da' disordini e da' nemici, se Dio non è suo custode.

126,3:È cosa inutile a voi il levarvi prima del giorno: ec. È adunque (se Dio non vi assiste) inutil cosa, che voi, o uomini, vi leviate prima dell'apparir del giorno, e vi affanniate o per domestiche cose o per le pubbliche: levatevi, ma dopo di aver riposato, voi, che mangiate un pane guadagnato con molte sollecitudini, ed affanni. Pane di dolore può ancora dirsi in questo luogo il pane acquistato coll'oppressione de' miseri, onde ne' proverbi IV.17 è nominato il pane d'empietà, e il vino l'ingiustizia. Come se dicesse: Voi non edificherete, non istabilirete la vostra casa, o uomini crudeli nemici del prossimo, non la edificherete con tutte le vostre sollecitudini e industrie, e contuttochè vi leviate innanzi giorno togliendo agli occhi il sonno: meglio sarebbe, che voi dormiste un po' più e foste giusti, e allora edifichereste, perchè Dio edificherebbe con voi. Cercate prima il regno di Dio, e il resto vi sarà dato per giunta, Luc. XII. 31.

126,4:Quando egli a' suoi diletti avrà data il sonno, ec. Gli empi, che vegliano, non edificano, gli amici di Dio dormendo in somma quiete ottengon da lui ricchezze, posterita ec. Dio manda il sonno a' suoi amici, e mentr'ei dormono tranquillamente nel seno della previdenza, iddio manda loro eredità, figliuoli, guadagni, e fecondità a' loro bestiami. È qui una maniera di proverbio e vuol dire: A' giusti darli Dio con poca loro fatica tutto quello, che i cattivi con grande ansietà ricercano, e con grandi fatiche, non giungono a conseguire. Abbiam qui distinte quattro sorte di beni: primo haereditas Domini: i beni mandati da Dio: secondo la Figliuolonza: terzo gli onesti guadagni: quarto i parti, cioè la moltiplicazione de' bestiami. Gli Ebrei tutto intendono de' soli figiluoli, che sono dono di Dio e frutto del seno materno. In sostanza promettesi ai giusti anche la felicità temporale, come un effetto della predilezione, che Dio ha per essi.

126,5:Quai saette nella mano ec. I figliuoli del giusto vessato e scosso dall'afflizione sono pel padre loro quello, che son le saette in mano d'uom valoroso: questi figliuoli sono la difesa del padre, e il terrore de' nemici del padre. Iddio da ad un padre afflitto, abbattuto dalle tribolazioni e dalle miserie, gli da de' figliuoli i quali ristorano la famiglia, e sono la sua consolazione e la sua gloria. Perocchè Dio gli darà figliuoli, quali sono quelli indicati nel versetto seguente.

126,6:Beato l'uomo, il di cui desiderio ec. Beato l'uomo che avra i figli, quali li bramò vale a dire buoni, pii, fedeli a Dio, e degni di essere suo conforto, suo onore e suo sostegno nella vecchiezza. Se egli per ragion di liti, o di affari dovrà comparire alla porta e contendere, e disputare co' suoi nemici, non potra da questi essere svergognato, come gli avverrebbe se avesse figliuoli, i quali colla cattiva loro condotta gli facesser disonore; imperocchè sarebbegli ciò rinfacciato, come effetto de' suoì peccati e della mala educazione data agli stessi figliuoli. Beato molto più quel padre di famiglia, il quale da una simile, ma più terribile e funesta confusione potrà andar libero dinanzi al tribunale del Giudice eterno.