Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Salmi 87


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Orazione di un uomo afflitto abbandonato dagli amici, e dai prossimi. Conviene a Cristo.

1Cantico, ovvero salmo ai figlinoli di Core: sul Maeleth: da cantarsi alternativamente. Istruzione di Heman Ezraita.
Signore Dio di mia salute, di giorno, e di notte alzai le mie grida dinanzi a te.
2Giunga al tuo cospetto la mia orazione: porgi le tue orecchie alla mia preghiera;3Imperocché l'anima mia è ripiena di mali: e la mia vita al sepolcro si avvicina.4Son riputato come un di quelli, che scendono nella fossa: son divenuto come uomo senza soccorso, io che trai morti son libero:5Come gli uccisi, che dormono ne' sepolcri, de' quali tu non hai più memoria, ed ei sono esclusi dalla tua cura.6Mi posero in una fossa profonda: in luoghi tenebrosi, e nell'ombra di morte.7Sopra di me si aggravò il tuo furore, e tutte le tue procelle scaricasti sopra di me.8Allontanasti da me i miei conoscenti: mi riputarono come oggetto di abbominazione.9Fui dato in potere altrui, e io non aveva scampo: gli occhi miei si seccarono per l'afflizione.10Alzai a te tutto dì le mie grida, o Signore: verso di te io stesi le mani mie.11Farai tu forse miracoli a prò de' morti, o i medici renderan loro la vita, perch'essi a te diano lode?12Vi sarà egli forse chi nel sepolcro racconti la tua misericordia, e la tua verità nell'inferno?13Sarann' elleno conosciute nelle tenebre le tue meraviglie, e la tua giustizia nella terra della dimenticanza?14Ma io alzai a te le grida, o Signore, e la mia orazione al mattino ti preverrà.15E perché, o Signore, rigetti tu la mia orazione, e rivolgi da me la tua faccia?16Povero son io, e in affanni fin dalla mia prima età: cresciuto poi fui umiliato, e depresso.17I tuoi sdegni son caduti sopra di me: e i terrori tuoi mi conturbano.18Tutto dì com'acqua mi inondano: tutti insieme mi hanno sommerso.19Hai allontanato da me l'amico, e il congiunto, e i miei conoscenti per ragione della miseria.

Note:

87,1:Di Heman è fatta menzione 1 Paralip. XV. 17.19. tra cantori.

Di giorno e di notte alzai le mie grida dinanzi a te. Vedi il salmo XXI., col quale questo ha molta somiglianza.

87,4:Son riputato ec. Son tenuto già non come uomo, ma come morto cadavere, son contato tra quelli, che si gettano nel sepolcro. Son divenuto com'uomo senza soccorso, ec. Sono stato abbandonato da tutti gli uomini, e fino dal Padre mio psal. XXI. 1., e son rimaso com'uomo privo d'ogni soccorso, io che scendendo nello stato di morte liberamente vi scende; perocchè io volontariamente depongo l'anima mia per ripigliarla di nuovo: e nissuno me la toglie, ma io da me stesso la depongo: ed ho potestà di deporla, ed ho potestà di ripigliarla di nuova, Joan. X. I. 18. Vedi ancora Atti 11. 24.

87,5:Come gli uccisi, ec. Si ripete dal versetto precedente: son divenuto: son divenuto simile a que' morti, che giacciono ne' sepolcri, i quali tu lasci nella lor polvere, onde di essi tu sembri scordato allatta, e sembra, ch' ei più non appartengano alla tua cura, ma sieno all'atto esclusi dal governo di tua providenza, com'un di costoro mi sembra di essere divenuto, mentre a me non porgi la mano per darmi aiuto, e senza consolazione mi lasci e senza conforto.

87,6:Mi posero in una fossa profonda: ec. Tutte queste espressioni di fossa profonda, luoghi tenebrosi, ombra di morte dinotano un grandissimo cumulo di afflizioni mortali e di terribili calamità.

87,7:Sopra di me si aggravò il tuo furore, ec. Il Padre avendo poste sopra di Cristo le iniquità di tutti gli uomini, egli portò tutto il peso dell'ira divina accesa contro de' peccatori; fu ferito per ragione delle nostre iniquità: fu lacerato per le nostre scelleratezze, Isai. LIII. 5.

87,8:Allontanasti da me i miei conoscenti. ec. Tutti quelli, che avean conoscenza, o amicizia con me, mi fuggirono, e fui oggetto di orrore per essi. Ciò si adempì letteralmente nella Passione di Cristo.

87,9:Fui dato in potere altrui. Ovvero: fui tradito: ed io non potea schivare una si grande ignominia, e un tal dolore, qual fu quello di essere tradito da uno de' miei più cari, perché anche questo volevi tu, che io soffrissi.

87,11:Farai tu forse miracoli ec. Vuol dimostrare in questo e ne' due seguenti versetti, che appartiene alla gloria di Dio il far si, che i giusti abbiano lunga vita, affinchè possano qui lodarlo e glorificarlo, e farlo conoscere agli altri uomini. E ragiona secondo il comune, e solito ordine della Providenza, che di rado richiama alla vita alcun di quei, che son morti, e ragiona eziandio Gesù Cristo di se stesso, come di uomo abbandonato alla propria infermità, e di uomo che sosteneva le parti di tutto il genere umano. Vedi psal. XXI. Ma quel miracolo, che la Providenza di radissimo fece nel mondo, ebbe luogo riguardo a Cristo, il quale perché volontariamente e liberamente morì, risuscitò per propria virtù da morte per la gloria del Padre, come dice l'Apostolo.

87,12-13:Chi nel sepolcro racconti ec. L'uomo nel sepolcro rimane un cadavere inanimato, onde non è più capace di celebrare la misericordia e in veracità di Dio, ne di conoscere in quelle tenebre le meraviglie, che Dio opera continuamente, e la giustizia. con cui egli il tutto governa: perocchè tutto è obblio e dimenticanza in quella fossa.

87,14:E la mia orazione al mattino ti preverrà. Esempio da imitarsi da tutti gli uomini principalmente nelle tribolazioni e afflizioni di spirito.

87,15:Rigetti tu la mia orazione. Si adattano mirabilmente queste parole all'orazione di Cristo nell'orto di Gethsemani.

87,16:Povero son io, e in affanni ec. La mia prima età (la puerizia, come porta l'Ebreo) la passai nella povertà, ne' travagli e negli stenti: nell'età più adulta le miserie crebber cogli anni, e fui sempre nell'umiliazione e in afflizioni di spirito.

87,17:E i terrori tuoi ec. La viva apprensione de' mali e de' patimenti e delle ignominie, ch'io debbo soffrire, mi rattrista e mi getta in terribili turbamenti. Fanno eco queste parole a quelle di Cristo: l'anima mia è afflitta fino alla morte.

87,18:M'inondano. I tuoi sdegni, i tuoi terrori. Fra questi io mi trovo stretto, e involto come un uomo, che è immerso in acqua profonda, che lo affoga.

87,19:Per ragione della miseria. La mia miseria li tiene lontani da me, o perché di me si vergognano, o perché temono di essere a parte de' miei mali, quando si dieno a conoscere per miei amici e conoscenti. Tutto questo è stato permesso e ordinato da te, o Dio, affinchè io beva fino all'ultima stilla il calice preparatomi da te.