Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Salmi 83


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Sospira nel suo esilio di rivedere il tabernacolo del Signore, per rendere a Dio il religioso suo culto. Esprime molto bene i sentimenti di un'anima, che desidera di essere con Cristo.

1Salmo a' figliuoli di Core.
Quanto amabili sono i tuoi tabernacoli, o Signor degli eserciti! l'anima mia si consuma pel desiderio di tua magione.
2Il cuor mio, e la mia carne esultano in Dio vivo.3Perocché la passera si trova una casa, e la tortorella un nido dove riporre i suoi parti.4I tuoi altari, Signor degli eserciti, mio re, e mio Dio.5Beati coloro, che abitano nella tua casa, o Signore: ti loderanno in perpetuo.6Beato l'uomo, la fortezza del quali è in te: egli nella valle di lagrime ha disposte in cuor suo le ascensioni fino al luogo, cui egli si fece.7Perocché li benedirà il legislatore: andranno di virtù in virtù: (ad essi) si rivelerà il Dio degli dei in Sionne.8Signore Dio degli eserciti, esaudisci la mia orazione: porgi le tue orecchie, o Dio di Giacobbe.9Volgi il tuo sguardo, o Dio protettor nostro, e mira la faccia del tuo Cristo.10Imperocché vai più un sol giorno nella tua casa, che mille (altrove).11Mi sono eletto di essere abbietto nella casa del mio Dio piuttosto, che abitare ne' padiglioni de' peccatori.12Imperocché il Signore ama la misericordia, e la verità: il Signore darà la grazia, e la gloria.13Ei non priverà dei beni coloro, che camminano nell'innocenza: Signore degli eserciti, beato l'uomo, che spera in te.

Note:

83,1:A' figliuoli di Core. Erano anche cantori come si vede il. Paralip. XX.10. oltre di essere portinai 1. Paral. XXVII. 1.

83,2:Il cuor mio e la mia carne ec. L'anima mia e il mio corpo aspirano con trasporti di gaudio al possesso di Dio, di Dio vivo, ben differente da quelli, che Dei si chiamano, ma sono Dei mutoli e morti.

83,3-4:La passera si trova una casa, e la tortorella ec. Questi due versetti ne fanno un solo nell'Ebreo, ma quanto alla divisione dei versetti noi possiamo con tutta ragione fidarci più de' LXX, e per conseguenza della nostra volgata, che dell'Ebreo tal qual è in oggi, perché a' tempi dei LXX era tuttora conosciuto il metro, o sia misura de' versi, che serviva di sicura regola per distinguer gli stessi versi l'uno dall'altro: i Masoreti poi non avevano verun lume intorno alla poesia de' libri santi; ma venendo a questi due versetti il senso dell'uno è legato coll'altro, ed ecco in qual maniera mi sembra, che debbano esporsi. Come una passera dopo aver inngamente volato per l'aria, trova la sua abitazione, dove prender riposo; e come una tortorella dopo aver girato in più parti il luogo sceglie, dove depositare le sue uova; così gli altari tuoi io cerco e bramo, dove posarmi e consolarmi dagli affanni del mondo, e trovar ferma e dolce pace in temo degli eserciti, mio Re e mio Dio.

83,5:Te loderanno in perpetuo. In questa terra ti loderan di continuo, finchè viveranno quelli, che abitano presso al tuo tabernacolo; ne' cieli ti loderanno eternamente quelli, che miran la sorte di essere ammessi nella casa celeste, di cui la Chiesa della terra e figura.

83,6:Beato l'uomo, la fortezza del quale è in te: ec. Quanto e questo e il seguente versetto sono chiari e nobili, e veramente divini esposti nel senso spirituale, altrettanto scapitano in ogni maniera a esporli secondo la lettera: beato l'uomo, la di cui fortezza è tutta in te, o Signore; egli in questa terra vera valle di afflizione e di pianto si è messo in cuore di batter le vie, e di trovare i mezzi di salire continuamente (col purificarsì, e perfezionarsi sempre più) verso il luogo, verso il tabernacolo piantato da Dio, e non da un uomo, come dice l'Apostolo; vale a dire verso il cielo. Vedi Heb. VIII. 2., ovvero riferendo non a Dio, ma all'uomo l'ultime parole in loco, quem posuit: beato l'uomo... Egli si è messo in cuore le vie di salire continuamente in questa valle di lacrime, luogo, che egli si fece col suo peccato: perocchè s' egli non tosse stato peccatore, non sarebbe caduto dal paradiso terrestre e dalla giustizia e felicità originale in questa valle di afflizione, nello stato di corruzione, costretto a vivere in una terra maledetta da Dio, che spine e triboli a lui produce. E può benissimo alludersi alla valle detta del pianto in non molta distanza da Gerusalemme, Jud. II. 5., I. Reg. v. 23. La terra è detta valle in paragone del cielo, il quale nelle Scritture e paragonato agli altissimi monti. Ad ambedue queste sposizioni ho lasciato luogo nella traduzione, ma veramente la seconda mi pare migliore non solo secondo la lettera della nostra volgata e secondo la grammatica, ma anche perché il luogo, dove quest' uomo si propone di salire e dimostrato nel versetto seguente.

83,7:Perocchè ti benedirà il legislatore: ec. Il legislatore è Dio, che diede la sua legge, ovvero Cristo; perocchè l'Ebreo propriamente significa il dottore, il maestro: e Cristo è detto maestro della giustizia, Joel. II. 23. Il giusto, che cerca di salire continuamente (perocchè di lui è proprio il non fermarsi giammai, ma crescere sempre e arricchirsi di meriti e di virtù), questo giusto sarà benedetto da Dio, ricolmo delle grazie celesti, per mezzo delle quali acquisterà sempre maggiore, e più soda, e robusta virtù, sarà veduto da lui il Dio degli dei nella celeste Sionne, e questa visione lo renderà eternamente felice. Anche in questo versetto è un passaggio dal singolare al plurale.

83,9:E mira la faccia del tuo Cristo. Il Caldeo, i Rabbini generalmente e i nostri Interpreti pel Cristo intendono il nostro unico Salvatore e Mediatore promesso nella legge, e l'unica speranza degli uomini in tutti i tempi, per mezzo del quale offeriamo a Dio le nostre preghiere, e pe' meriti del quale abbiamo fiducia di essere esauditi dal Padre.

83,10-11:Val più un sol giorno nella tua casa, ec. Ma alla casa del cielo non pervengono se non quelli, che nel tempo di questa vita son vissuti nel tabernacolo, che Dio si eresse tragli uomini, il quale è la Chiesa. Spiega adunque il Profeta quanto grande felicità sia l'appartenere a questa Chiesa, ed essere suo membro. I tabernacoli dei peccatori sono in questo luogo le società separate dalla chiesa di Cristo, gl'infedeli, eretici ec. Qualunque condizione anche umile, e bassa nella Chiesa di Dio la preferirò a tutte le grandezze e prosperità, che io potessi trovare fuori di essa, e ne rende ragione.

83,12:Imperocchè il Signore ama ec. Perocchè Dio è misericordioso e buono, e da lui spero le grazie necessarie per la salute; egli è fedele, e aspetto l'adempimento di sue promesse nella gloria beata, dono, con cui egli coronerà tutti gli altri suoi doni: mi darà la grazia di essere suo figlio in questo mondo, e suo erede e coerede di Cristo nell'altra vita.

83,13:Non priverà dei beni ec. Imperocchè io so di certo, che Dio non negherà i suoi beni, non negherà se stesso a chi ama la giustizia, e batte le vie della innocenza. Posto ciò conclude il Profeta, che veramente beato è l'uomo, che spera in Dio. Vedi S. Agostino.