Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Salmi 54


font

E salmo profetico, e conviene a Cristo tradito da Giuda, e dato agli Ebrei in potere de' Gentili.

1Sopra i cantici, salmo di intelligenza, di Davidde.
Esaudisci, o Dio, la mia orazione, e non disprezzare le mie suppliche: volgi a me il tuo sguardo, ed esaudiscimi.
2Mi son rattristato nella mia meditazione, e son rimaso conturbato alle, voci dell'inimico, e per la persecuzione, del peccatore.3Imperocché mi hanno gettate addosso delle iniquità, e mi contrariano con isdegno.4Il mio cuore mi trema nel petto, e un terrore di morte è caduto sopra di me.5Il timore, e il tremore mi han sorpreso, e nelle tenebre sono involto:6E ho detto: Chi mi darà ali come di colomba, e volerò, e avrò riposo?7Ecco, che io fuggirei lontano, e mi terrei nella solitudine.8Aspetto lui, che mi salvò dall'abbattimento di spirito, e dalle procelle.9Disperdigli, o Signore, confondi le loro lingue, perché io ho veduta l'ingiustizia, e la contraddizione nella città.10Dì, e notte va attorno sopra le mura di lei l'iniquità, e nel mezzo di essa la vessazione, e l'ingiustizia.11E non si parte dalle piazze di lei l'usura, e la frode.12Che se un mio nemico avesse parlato male di me, certamente avrei pazientato. E se uno di que', che mi odiavano avesse detto improperj grandi contro di me, avrei forse potuto guardarmi da lui.13Ma tu, o uomo, di un solo spirito con me, mio soprintendente, e mio familiare.14Tu, che insieme meco prendevi il dolce cibo, camminammo daccordo nella casa di Dio.15Venga sopra costoro la morte, e vivi scendano nell'inferno:
Perocché ogni malvagità è nei loro ridotti, e ne' cuori loro.
16Ma io alzai a Dio le mie grida, e il Signore mi salverà.17Alla sera, e al mattino, e al mezzodì parlerò, e gemerò, ed egli esaudirà la mia voce.18Renderà la pace all'anima mia, liberandola da coloro, che mi assaliscono; perocché sono in compagnia di molti contro di me.19Dio mi esaudirà, e umilierà costoro quegli, che è prima de' secoli; Perocché eglino non si cangiano, e non hanno timore di Dio: egli ha stesa la mano per dare ad essi la retribuzione.20Han profanato il testamento di lui: saran dispersi dall'ira della sua faccia, e il cuore di lui già prende la pugna.21Le parole di lui sono più molli dell'olio, e pur sono saette.22Getta nel seno del Signore la tua ansietà, ed egli ti sostenterà: ei non farà, che il giusto ondeggi per sempre.23Ma tu, o Dio, condurrai coloro nella fossa di perdizione.
I sanguinari, e i fraudolenti non avran la metà de' loro giorni; ma io in te spererò, o Signore.

Note:

54,2:Mi son rattristato nella mia meditazione, ec. Mi sono afflitto grandemente in considerando lo stato mio, e mirando quello, che si prepara contro di me, e han turbata l'anima mia le calunnie, che contro di me si spargono dal mio nemico, e la persecuzione di un uomo malvagio. Egli è Gesù Cristo, il quale si attrista e si turba considerando a parte a parte tutto quello, ch'ei doveva soffrire dagli uomini.

54,3:Mi hanno gettate addosso ec. Mi hanno apposte delle iniquità, che io mai non conobbi, e fan giudizio di me non tranquillamente per iscoprire la verità, ma con odio mortale mi fanno contro, e con furor mi perseguitano.

54,4:Il mio cuore mi trema nel petto, ec. Si paragoni quello, che i santi Evangelisti ci raccontano delle tristezze e de' mortali terreri di Cristo nell'orto di Gethsemani. Vedi Matth. XXVI. 37. 38. ec.

54,5:E nella tenebre sono involto. Le tenebre nella Scrittura son simbolo di grande e atroce calamità.

54,6:E ho detto: Chi mi darà ec. Allora io desiderai, e dissi: Padre se e possibile passi da me questo calice.

54,7:Ecco, che io fuggirei lontano, ec. Se mi fosser date le ali di colomba, mi fuggirei lungi dai miei nemici, e dalla turba di quelli, che mi perseguitano. Così dopo il risuscitamento di Lazzaro Gesù Cristo sapendo, che i Farisei cercavan di ucciderlo se n' andò in un paese presso al deserto, Joan., XI.54.

54,8:Aspetto lui, che mi salva ec. Ma io aspetto l'aiuto del Signore, il quale altre volte mi libera dalle afflizioni, che opprimevano il mio spirito e dalle procelle suscitate da' miei nemici contro di me. Può intendersi de' molti tentativi fatti da' Farisei e dagli Scribi per animare il popolo contro di Cristo, accusandolo ora di violare la legge, ora di tenersi amico de' pubblicani e de' peccatori, ec.

54,9:Disperdigli, o Signore, confondi le loro lingue, ec. Dissipa, o Signore, tutti gli sforzi dei miei nemici, dividi i loro pareri, non si accordino nelle accuse, che portano contro di me, e la discrepanza delle stesse accuse sia una prova evidente di mio innocenza. Ho veduta l'ingiustizia, e la contraddizione nella città. Gerusalemme è piena egualmente di dissensioni e d'iniquita. È nota la guerra che si facevano principalmente le due sette de' Sadducei e de' Farisei. Vedi gli Atti cap. XXIII. 7.8.9.10. Nei cittadini di quella infelice città a' tempi di Cristo, e particolarmente in quelli, che dominavano, ci fa vedere l'istoria una corruzione incredibile di costumi, onde giustissima è la pittura, che se ne fa in questo luogo.

54,10-11:Dì e notte va attorno sopra le mura ec. A guardia di questa città infelice sta di e notte sulle sue mura l'iniquita, che ne tiene lontana la rettitudine e l'amore del bene: ne' suoi tribunali, nei suoi consigli non altro si vede, che vessazioni e ingiustizie; le piazze poi, e i negozi sono pieni di usure e di fraudi.

54,12:Che se un mio nemico ec. Che se in una città corrotta e abbandonata all'iniquità alcuno de' nemici miei, e della verità mi avesse accusato, e tradito, l'avrei sofferto in pazienza, e se taluno di que', che mi odiavano avesse voluto aggravarmi di calunnie per farmi perder la vita, avrei forse potuto guardarmene.

54,13:Ma tu, o uomo, di un solo spirito con me, ec. Evidente descrizione del perfido Giuda. E' stato osservato, che nell'Ebreo si ha in questo luogo una visibile allusione al nome del traditore: Mio soprintendente. Sappiamo, che Giuda teneva il denaro, che era offerto a Cristo dalle persone divote per servire ai bisogni di Cristo, e de' suoi discepoli, onde gli conveniva il titolo di soprintendente di quella santa famiglia.

54,14:Camminammo d'accordo nella casa di Dio. Compagno a me di mensa, compagno di religione, e vuol dire: mi tradisci tu, che non facesti professione d'idolatria e di empietà, ma di una religione santa e celeste, la di cui perfezione tu apparasti dalle mie parole, e dai miei esempi.

54,15:Venga sopra costoro ec. Predizione dell'orribil fine dei traditore e di tutti quelli, che si uniranno con lui a procurar la morte del giusto. Meritano costoro di essere sorpresi da repentina morte, di scender vivi nell'inferno, come vi scesero Core, Dathan e Abiron per aver cospirato contro Mosè e Aronne; perocchè il loro delitto e ancor più orrendo, che quello di quei mormoratori. Si allude al fatto riferito nel libro de' Numeri XVI 31.32.

54,17:Alla sera e al mattino ec. Allude alle ore delle adunanze sacre e della orazione comune; perocchè, questa era al mattino, al mezzodì e alla sera: e così anche Daniele adorava Dio, e faceva orazione tre volte al giorno. Dan. VI. 20. Il qual esempio passò nella Chiesa Cristiana, la quale tenne sempre la costumanza, che il sagrifizio de' nostri altari si celebrasse nel tempo di mezzo trall'orazione del mattino e quella della sera. Notisi, che gli Ebrei cominciavano il giorno alla sera. Con questi tre tempi è qui indicata una continua perseverante orazione. Parlerò con Dio, gli presenterò i miei gemiti, gli esporro le mie afflizioni, ed ei mi esaudirà.

54,18-19:Renderà la pace all'anima mia, ec. Col nome di pace intendesi nell'Ebreo ogni sorte di bene e di felicità. Dio mi rendera la mia gloria, mi esalterà liberandomi dal furore de' miei nemici, contuttochè grande sia il numero della gente, che questi hanno tirata nel lor partito per farmi guerra. Colui che è eterno, colui, che abita l'eternita mi esaudirà e umilierà tutti costoro. Perocchè' eglino non ec. Costoro non si mutano, non si convertono, non depongono l'odio crudele, che portano in cuore contro il Santo di Dio, contro il suo Cristo; costoro non temono Dio, ed egli stende gia la mano per rendere la mercede adequata alle opere loro. Sembra qui indicata l'impenitenza di Giuda, e l'orrenda ostinazione di quelli, che gridarono: il sangue di lui sopra di noi e sopra dei nostri figliuoli.

54,20:Saran dispersi dall'ira ec. S. Atanasio, Eusebio di Cesarea, e altri intendono qui predetta la dispersione degli Ebrei dopo il loro gran rifiuto esuli dalla terra de' padri loro senza re, senza tempio, senza sacrifizio.
E il cuore di lui già prende la pugna. Il Latino appropinquare ha l'istesso senso nel versetto 21. Dio non tarderà, non differirà lungamente il prender la pugna contro questi traditori e omicidi del Messia.

54,21:Le parole di lui ec. Dopo aver parlato generalmente dei suoi nemici torna a parlare del discepolo, che lo tradì. Ognun sa, che questi nell'appressarsi a lui per farlo riconoscere dagli sgherri, che avea seco salutò Cristo col nome di Maestro, e lo baciò. Così le parole di Giuda molli come l'olio furon vere saette, che penetrarono il cuore del Salvatore, ancor più a riflesso dell'orribile cecità e durezza di quell'infelice, che per sentimento dell'orrendo oltraggio a se fatto.

54,22:Getta nel seno del Signore la tua ansietà. L'Ebreo dice: il tuo peso, la lua soma. È una bella esortazione ai giusti, che imitando il loro capo divino Gesù Cristo nelle afflizioni, nelle contraddizioni, e negli oltraggi, che ricevon dagli uomini, in Dio solo cerchino la loro consolazione; perocchè egli non farà, e non vorrà, che il giusto ondeggi per sempre, per sempre sia in tempesta, ma gli renderà a suo tempo la tranquillità e la pace.

54,23:Condurrai coloro nella fossa di perdizione. Vale a dire nell'inferno, come spiegano gli Ebrei, e il Caldeo, e s. Girolamo. In questa fossa Dio gli empi conduce non come autore della lor perdizione, ma come giusto vendicatore delle loro iniquità.
Non avran la meta de' loro giorni. Periranno di morte immatura, non arriveranno alla meta de' giorni, che avrebber potuto vivere. Così accade sovente, e le Scritture ne porgono gli esempi, uno de' quali fu quello del discepolo traditore. Non debbo lasciar finalmente di dire, che vari Interpreti hanno creduto, che questo salmo riguardi la ribellione di Assalonne, e credono ancora, che Davidde tradito da un amico possa essere figura della Chiesa di Cristo perseguitata dagli eretici, i quali se le ribellano, e superbamente parlano contro di lei, e lacerano empiamente il seno della lor madre. Senza rigettare queste sposizioni mi è partito, che tutte le parti del salmo assai meglio s' intendessero di quel figliuolo di Davidde, di cui lo stesso Davidde fu mirabil figura, e di cui ne' suoi salmi egli scrisse.