Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Salmi 140


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Domanda la pazienza nelle tribolazioni, e di essere difeso da' nemici.

1Salmo di David.
Signore, a te ho alzate le grida, esaudiscimi: sii intento alla mia voce, quand'io a te la rivolgo.
2Si innalzi la mia orazione come l'incenso al tuo cospetto: sia l'elevazione delle mie mani, come sagrifizio della sera.3Poni, o Signore, una guardia alla mia bocca, e un uscio alle mie labbra, che interamente le serri.4Non permettere, che il mio cuore studj maliziose parole, ad accattare scuse ai peccati.5Come fanno gli uomini, che operano iniquità: e io non avrò parte alle cose, ch'ei pregiano.6Mi correggerà il giusto con misericordia, e mi sgriderà: ma l'olio del peccatore non impingui mai la mia testa.7Perocché l'orazione mia tuttora sarà contro quelle cose delle quali ei si compiacciono: perirono i loro principi infranti alla pietra.8Udiranno come le mie parole sono state efficaci: come una grossa zolla di terra nel campo si sbriciola;9Cosi le nostre ossa sono disperse fin presso al sepolcro. Ma giacché a te mirano, o Signore, o Signore, gli occhi miei, io ho sperato in te, non isperdere l'anima mia.10Guardami dal laccio, che mi hanno teso, e dalle insidie degli operai di iniquità.11Nelle reti di essa cadranno i peccatori. Solitario son io fino al tempo del mio passaggio.

Note:

140,2:S' innalzi la mia orazione come l'incenso ec. Si suppone composto questa salmo di Davidde in tempo, che era esule da Gerusalemme, onde a Dio offerisce le sue preghiere in luogo dell'incenso e delle ostie, ch'ei non poteva offerirgli. La mia orazione sia grata a te, come l'incenso, che a te si offerisce mattina e sera sull'altare di oro nel Santo, e dinanzi al Santo de' santi. Vedi Exod. XXIX.39. Num. XXXVIII. 4. E l'elevazione delle mie mani nella mia orazione ti sia accetta come l'offerta di fior di farina colle libagioni del vino, la quali offertasi in a te ogni sera insieme con quella dell'Agnello. Avrebbe potuto dire come il sacrifizio del mattino, perocchè le stesse cose si offerivano la mattina e la sera ogni giorno, ma dicendo come il sacrifizio della sera, venne ad alludere al sacrifizio della Croce, che fu alla sera, come anche al sacrifizio del corpo e del Sangue di Cristo istituito dopo la cena legale. Ves. 3,5 Una guardia alla mia bocca, ec. Custodisci tu la mia bocca, e tienila chiusa ad ogni parola d'impazienza, o di disperazione: dammi grazia di frenare, e domare la lingua, perch' io con essa non pecchi, e non permettere che il mio cuore vada cercando speciosa, ma inutili, anzi perniciose e cattive ragioni e pretesti per iscusare, o diminuir le mie colpe; ma anzi le riconosco io con umiltà, e le confessi, e ne implori il perdono. Come fanno gli uomini, che operano iniquità: ec. Non imiti io i malvagi, che amano l'iniquità, e in vece di confessarla e detestarla cercano di palliarla, e nasconderla anche a se stessi. Or io non comunichero con essi, non avrò parte alle cose, che essi amano, e cercano, non andero dietro a' loro piaceri, ch'ei si eleggono, come la loro migliore felicità.

140,6:Ma l'olio del peccatore ec. Quanto io amerò la caritatevole e sincera correzione, che farà a me il giusto, altrettanto odierò le simulate lodi, e le adulazioni del peccatore. Il giusto cerca il mio bene, se mi corregge, se correggendomi ancora mi punge; ma l'udulazione del peccatore non è buona ad altro, che a sedurmi e corrompermi. Si allude alle unzioni di odorosi unguenti, che si usavano verso gli ospiti. Vedi Luc. VII. 46.

140,7:L'orazione mia tuttora sarà contro quelle cose ec. Io prego e pregherò Dio contro le inique macchinazioni loro, nelle quali essi trovano tanto piacere, affinchè o essi le abbandonino, o te non vi resti oppresso. I principi, i grandi fautori della loro malizia perimnno miseramente infranti sulle pietre. Maniera di supplizio crudele rammentato più volte nelle Scritture.

140,8-9:Udiranno come le mie parole sono state ec. Udiranno i miei nemici, come le mie orazioni sono state efficaci a muovere, a compassione il cuore di Dio verso di me, e ad impetrarmi la liberazione. Come una grossa zolla di terra nel campo si sbriciola; così le nostre ossa ec. Come una grossa mole di terra col vomere si rompe in minutissima polvere, così le ossa nostre (le nostre forze) dal furore della persecuzione sono disperse, e noi siam ridotti pressoché al sepolcro. S. Agostino applica queste parole alle ossa de' martiri dissipata da' persecutori, e ai loro corpi privati di sepoltura.

140,11:Nelle reti di essa ec. Nelle reti della iniquità; perocchè il relativo eius ottimamente si riferisce alla parola iniquitatem in fine del versetto precedente. Caderanno i peccatori nelle reti tese dalla stessa loro iniquità, che è come se dicesse, nelle proprie loro reti. Solitario sono io fino ec. Io son solo, segregata da tutti costoro fino al tempo del mio passaggio ad una vita migliore, dove dalle fatiche respiri, e dagli affanni presenti nella requie beata.