Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Salmi 118


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Elogio della legge, della parola, e de' comandamenti del Signore. Orazione per chiedere a Dio la grazia d'intendergli, e l'aiuto per amarli, e osservarli.

1Alleluia. Lodate Dio.
ALEPH.
Beati quelli, che nella via del Signore son senza macchia, che nella legge del Signore camminano.
2Beati quelli, che le testimonianze di lui investigano: lui cercano con tutto il cuore.3Imperocché quei, che operan l'iniquità nelle vie di lui non camminano.4Tu hai comandato, che i tuoi comandamenti sian custoditi con grande esattezza.5Piaccia a te, che siano indiritti i miei passi all'osservanza di tue giustificazioni.6Allora io non sarò confuso quando sarò stato intento a tatti i tuoi precetti.7Con cuor sincero a te darò lande dell'aver io imparati i giudizj di tua giustizia.8Custodirò le tue giustificazioni; non abbandonarmi fino all'estremo.9BETH.
Per qual maniera corregge il giovinetto le sue inclinazioni? in osservando le tue parole.
10Te io ho cercato con tutto il cuor mio: non permettere, ch'io declini da' tuoi comandamenti.11Nel cuor mio riposi le tue parole: per non peccare contro di te.12Benedetto se' tu, o Signore: insegna a me le tue giustificazioni.13Colle mie labbra ho annunziati tutti i giudizj della tua bocca.14Nella via de' tuoi precetti ho trovato diletto, come in tutti i tesori.15Mi eserciterò ne' tuoi comandamenti, e considererò le tue vie.16Mediterò le tue giustificazioni: i tuoi parlari non porrò in obblivione.17GIMEL.
Fa mercede al tuo servo: dammi vita, e osservi io le tue parole.
18Togli il velo a' miei occhi, e considererò le meraviglie della tua legge.19Pellegrino sono io sopra la terra: non celare a me i tuoi precetti.20L'anima mia bramò di desiderare le tue giustificazioni in ogni tempo.21Facesti minaccia a' superbi: maledetti quei, che declinano da' tuoi precetti.22Toglimi all'obbrobrio, e al disprezzo perché le tue giustificazioui ho cercato con ansietà.23Imperocché si mettevano a sedere i principi, e parlavan contro di me: ma il tuo servo si esercitava nelle tue giustificazioni.24Imperocché e i tuoi comandamenti sono la mia meditazione, e le tue giustificazioni sono i miei consiglieri.25DALETH.
L'anima mia al suolo è distesa: dammi vita secondo la tua parola.
26Esposi (a te) le mie vie, e tu mi esaudisti: insegna a me le tue giustificazioni.27La via dimostrami de' tuoi comandamenti, e contemplerò le tue meraviglie.28Assonnò vinta dal tedio l'anima mia: colle tue parole dammi vigore.29Rimuovi da me la via dell'iniquità, e fammi misericordia, perch' io adempia tua legge.30Elessi la via della verità: non mi sono scordato de' tuoi giudizj.31Mi appoggiai a' tuoi insegnamenti: Signore, non voler ch'io resti confuso.32Corsi la via de' tuoi comandamenti quando tu dilatasti il cuor mio.33HE.
Dammi per norma, o Signore, la via di tue giustificazioni, e io sempre la seguirò.
34Dammi intelletto, e io attentamente studierò la tua legge, e la osserverò con tatto il cuor mio.35Conducimi tu pel sentiero de' tuoi precetti: perché desso mi piacque.36Inclina il cuor mio verso di tue testimonianze, e non verso l'amore delle ricchezze.37Rivolgi gli occhi miei, perché non veggan la vanità: nella tua via dammi vita.38Tien fissa nel tuo servo la tua parola, mediante il tuo timore.39Togli da me l'obbrobrio, ch'io lui temuto: perocché amabili son i tuoi giudizj.40Ecco, ch'io ho amati i tuoi comandamenti: fammi vivere secondo la tua equità.41VAU.
E venga sopra di me, o Signore, la tua misericordia: la tua salute secondo la tua parola.
42E darò per risposta a quelli, che mio dileggiano, che nelle tue parole ho posta la mia speranza.43E non togliere tu giammai dalla mia bocca la parola di verità; perché ne' tuoi giudizj ho fortemente sperato.44E osserverò mai sempre la tua legge pe' secoli, e pe' secoli de' secoli.45E io camminava al largo, perché cercai studiosamente i tuoi comandamenti.46E di tue testimonianze parlava al cospetto dei re; e non ne aveva rossore.47E meditava i tuoi precetti: che io ho amati.48E stesi le mani mie a' tuoi comandamenti amati da me: e nelle tue giustificazioni mi esercitava.49ZAIN.
Ricordati di tua parola in favor del tuo servo: nella quale mi desti speranza.
50Questo nella mia umiliazione fu il mio conforto, che la tua parola mi diede vita.51I superbi agivano sempre iniquamente: ma io non ho declinato dalla tua legge.52Mi ricordai de' giudizj tuoi, o Signore, che son eterni: e fui consolato.53Mancommi il cuore per cagione de' peccatori, che abbandonano la tua legge.54Miei cantici erano le tue giustificazioni nel luogo del mio pellegrinaggio.55Del nome tuo mi ricordai nella notte, o Signore, e osservai la tua legge.56Questo avvenne a me, perché cercai ansiosamente le tue giustificazioni.57HETH.
Signore, porzione mia: io ho detto di osservar la tua legge.
58Ho domandato con tutto il cuor mio il tuo favore: abbi pietà di me secondo la tua parola.59Ho disaminati i miei andamenti, e ho indiritti i miei passi a seconda de' tuoi comandamenti.60Preparato son io (e nulla mi tratterrà) ad osservare i tuoi comandamenti.61Mi cinsero d'ogni parte i lacci de' peccatori, ed io non mi scordai della tua legge.62Di mezza notte mi alzava a lodarti per ragione de' giudizj di tua giustizia.63Io ho società con tutti quei, che ti temono, e osservano i tuoi comandamenti.64Di tua misericordia, o Signore, è piena la terra: insegnami tu le tue giustificazioni.65TETH.
Tu con bontà, o Signore, hai trattato il tuo servo, secondo la tua parola.
66Insegnami la bontà, e la disciplina, e la scienza: perché io ne' comandamenti tuoi ebbi fede.67Prima ch'io fossi umiliato io peccai: per questo ho custodita la tua parola.68Buono se' tu, e secondo la tua bontà, insegnami tu le tue giustificazioni.69E cresciuta l'iniquità de' superbi contro di me: ma io con tutto il cuor mio studierò i tuoi precetti.70Il loro cuore, come latte è acquagliato: ma io meditai la tua legge.71Bona cosa per me l'avermi tu umiliato: affinchè io impari le tue giustificazioni.72Buona cosa per me la legge della tua bocca più che l'oro, e l'argento a migliaia.73JOD.
Le tue mani mi fecero, e mi formarono: dammi intelletto, e imparerò i tuoi comandamenti.
74Mi vedranno color, che ti temono, ed avranno allegrezza: perché io nelle tue parole sperai grandemente.75Ho conosciuto, o Signore, che i giudizj tuoi sono equità; e che secondo la tua verità tu mi hai umiliato.76Venga la misericordia tua a consolarmi: secondo la parola data da te al tuo servo.77Vengano a me le tue misericordie, e io avrò vita: perocché mia meditazione ell'è la tua legge.78Siano confusi i superbi, perché ingiustamente hanno macchinato cose inique contro di me: ma io mi eserciterò ne' tuoi comandamenti.79Si rivolgano a me quei, che ti temono, e quei, che intendono i tuoi insegnamenti.80Sia immacolato nelle tue giustificazioni il cuor mio, affinchè io non resti confuso.81CAPH.
Languisce l'anima mia per la brama della salute, che vien da te: ma nella tua parola ho riposta la mia speranza.
82Si sono stancati gli occhi miei nell'espettazione di tua promessa, dicendo: quando sia, che tu mi consoli?83Sebbene io son divenuto qual otre alla brinata; non mi son però scordato delle tue giustificazioni.84Quanti sono i dì del tuo servo? quando farai tu giudizio di quelli, che mi perseguitano?85Gli iniqui mi raccontarono delle favole: ma non son elleno qual è la tua legge.86Tutti i tuoi precetti son verità: iniquamente mi hanno perseguitato: tu dammi aiuto.87Quasi quasi mi hanno consunto sopra la terra: ma io non ho abbandonati i tuoi insegnamenti.88Per la tua misericordia dammi vita, e osserverò i comandamenti della tua bocca.89LAMED.
Stabile in eterno ell'è, o Signore, la tua parola nel cielo.
90La tua verità per tutte le generazioni: tu fondasti la terra, ed ella sussiste.91In virtù del tuo comando continua il giorno: perocché le cose tutte a te ubbidiscono.92Se mia meditazione non fosse stata la tua legge, allora forse nella mia afflizione sarei perito.93Non mi scorderò in eterno delle tue giustificazioni, perché per esse mi desti vita.94Tuo son io, salvami tu: perocché avidamente ho cercato le tue giustificazioni.95Mi preser di mira i peccatori per ruinarmi: mi studiai di intendere i tuoi insegnamenti.96Vidi il termine di ogni cosa perfetta: oltre ogni termine si estende il tuo comandamento.97MEM.
Quanto cara è a me la tua legge, o Signore! Ella è tutto quanto il giorno la mia meditazione.
98Col tuo comandamento mi facesti prudente più de' miei nemici: perché io lo ho davanti in eterno.99Ho capito più io, che tutti quelli, che mi istruivano: perché i tuoi comandamenti sono la mia meditazione.100Ho capito più che gli anziani, perché sono andato investigando i tuoi comandamenti.101Da ogni cattiva strada tenni in dietro i miei passi per osservare i tuoi precetti.102Non declinai da' tuoi giudizj, perché tu mi hai data una legge.103Quanto son dolci alle mie fauci le tue parole! più che non è il miele alla mia bocca.104Da' tuoi comandamenti feci acquisto di scienza: per questo ho in odio qualunque via d'iniquità.105NUN.
Lucerna a' miei passi ell'è la tua parola, e luce a' miei sentieri.
106Giurai, e determinai di osservare i giudizj di tua giustizia.107Io son umiliato per ogni parte, o Signore: dammi vita secondo la tua parola.108Sian graditi a te, o Signore, i volontarj sagrifizj della mia bocca: e insegnami i tuoi giudizj.109Porto sempre l'anima mia nelle mie mani: e non mi sono scordato della tua legge.110I peccatori mi tesero il laccio: ma io non uscii della strada de' tuoi precetti.111Per mia eterna eredità feci acquisto de' tuoi insegnamenti: perché, essi sono il gaudio del cuor mio.112Inchinai il mio cuore ad eseguire eternamente le tue giustificazioni per amore della retribuzione.113SAMECH.
Ho odiato gli iniqui, ed ho amata la tua legge.
114Tu se' mio aiuto, e mia difesa: e nella tua parola ho grandemente sperato.115Ritiratevi da me voi maligni: e io studierò attentamente i comandamenti del mio Dio.116Sostentami secondo la tua parola, e fa ch'io viva; e non permettere, che nella mia espettazione io resti deluso.117Aiutami, e sarò salvo, e mediterò sempre le tue giustificazioni.118Tu hai disprezzati tutti coloro, che declinano da' tuoi gindizj: perché ingiusto è il loro pensiero.119Prevaricatori riputai tutti i peccatori della terra: perché amai i tuoi insegnamenti.120Inchioda col tue timore le carni mie: perocché ho temuti i tuoi giudizi.121AIN.
Ho esercitata la rettitudine, e la giustizia: non darmi in potere de' miei calunniatori.
122Aiuta al bene il tuo servo: non mi opprimano colle calunnie i superbi.123Gli occhi miei si sono stancati nella espettazione della tua salute, e delle parole di tua giustizia.124Tratta il tuo servo secondo la tua misericordia, e insegnami le tue giustificazioni.125Tuo servo son io: dammi intelletto, affinchè intenda i tuoi precetti.126Egli è tempo di operare, o Signore: eglino han rovinata la tua legge.127Per questo io ho amati i tuoi comandamenti più che l'oro, e i topazi.128Per questo io mi incamminai all'osservanza di tutti i tuoi comandamenti, ed ebbi in odio tutte le vie d'iniquità.129PHE.
Mirabil cosa ell'è In tua legge: per questo ne ha fatto diligente studio l'anima mia.
130La sposizione di tue parole illumina, e da intelletto ai piccoli.131Apersi mia bocca, e a me trassi lo spirito, perché anelava a' tuoi comandamenti.132Volgi a me gli occhi, ed abbi pietà di me, come tu suoli di que', che amano il nome tuo.133Indirizza i miei passi secondo la tua parola, e veruna ingiustizia non regni in me.134Liberami dalle calunnie degi uomini, affinchè io osservi i tuoi precetti.135Fa risplendere sopra il tuo servo la luce della tua faccia, e insegnami le tue giustificazioni.136Rivi di lagrime hanno spano i miei occhi: perché non hanno osservata, la tua legge.137SADE.
Giusto se' tu, o Signore, e retti sono i tuoi giudizj.
138Tu strettamente comandasti la giustizia, e la tua verità ne' tuoi precetti.139Il mio zelo mi consumò, perché i miei nemici si sono scordati di tue parole.140La tua parola è grandemente infiammata, e il tuo servo la amò.141Piccolo son io, ed abbietto: dì tue giustificazioni non mi scordar.142La tua giustizia è giustizia eterna, e la tua legge è verità.143Mi sorpresero le tribolazioni, e gli affanni: i tuoi precetti sono, la mia meditazione.144Equità eterna sono le tue testimonianze: dammi intelligenza, affinchè io abbia vita.145COPH.
Gridai con tutto il mio cuore: esaudiscimi o Signore: fa ch'io cerchi le tue giustificazioni.
146Gridai a te: dammi salute: affinchè osservi i tuoi precetti.147Prevenni il mattino, e alzai le mie grida: perché nelle tue parole posi grande speranza.148Prima del mattino a te si volsero gli occhi miei per meditar la tua legge.149Secondo la tua misericordia odi, o Signore, la mia voce: e secondo la tua promessa dammi la vita.150Si sono accostati i miei persecutori all'iniquità, e si son dilungati dalla tua legge151Tu stai dappresso, o Signore, e tutte le vie tue son verità.152Fin da principio io conobbi, che i tuoi precetti gli hai tu stabiliti per tutta l'eternità.153RES.
Mira la mia umiliazione, e liberami: perocché non mi sono scordata della tua legge.
154Giudica la mia causa, e riscattami: per riguardo alla tua parola rendi a me vita.155La salute è lungi da' peccatori: perché non hanno ricercato le tue giustificazioni.156Le tue misericordie son molte o Signore: dammi vita secondo la tua parola.157Molti son quelli, che mi perseguitano, e mi affliggono: da' comandamenti tuoi non ho deviato.158Vidi i prevaricatori, e mi consumava di pena: perché non hanno osservate le tue parole.159Mira, o Signore, com' io ho amati i tuoi precetti: per tua misericordia dammi la vita.160Il principio di tue parole è verità: i giudizj di tua giustizia sono in eterno.161SIN.
I principi mi han perseguitato senza ragione: ma il mio cuore temette le tue parole.
162Mi goderò io sopra le tue parole, come chi abbia fatto acquisto di molta preda.163Ho avuta in odio, e in abbominazione l'iniquità, ed ho amata la tua legge.164Sette volte al giorno ho a te dato laude sopra i giudizj di tua giustìzia.165Pace molta per quelli, che amano la tua legge: e inciampo per essi non è.166Io aspettava, o Signore, la salute, che vien da te, e amai i tuoi comandamenti.167L'anima mia ha osservati i tuoi precetti, e gli ha amati ardentemente.168Ho osservato i tuoi comandamenti, e le tue testimonianze: perché tutti i miei andamenti sono sotto degli occhi tuoi.169TAU.
Abbia accesso al tuo cospetto la mia preghiera, o Signore: secondo la tua parola dammi intelligenza.
170Penetrino le mie suppliche al tuo cospetto: liberami secondo la tua parola.171Canteranno le labbra mie inno di laude quando mi avrai tu insegnate le tue giustificazioni.172La mia lingua annunzierà la tua parola: perocché tutti i tuoi precetti sono equità.173Stendasi la tua mano a salvarmi: perocché io preelessi i tuoi comandamenti.174L'anima mia, o Signore, ha desiderata la salute, che vien da te: e mia meditazione ell'è la tua legge.175Viv'erà l'anima mia, e te loderà: e i tuoi giudizj saranno mio aiuto.176Andai errando qual pecora traviata: cerca il tuo servo, perchè io non mi sono scordato de' tuoi comandamenti.

Note:

118,1:Beati quelli. ec. Questo salmo è alfabetico, cioè scritto nell'originale secondo l'ordine delle lettere Ebree, delle quali ciascheduna da il principio a otto versetti, la qualcosa e s. Girolamo, ed altri antichi Padri dicono fatta dal profeta non senza grandi misteri riguardanti la chiesa. s. Ambrogio dice, che questo salmo è l'alfabeto dei cristiani, i quali vi trovano gli elementi, e i principi tutti della sapienza celeste, e delle loro obbligazioni. Tutti i padri e, tutti gl'interpreti antichi e moderni non si saziano di esaltare questo mirabilissimo cantico, il quale porta sempre cosa grande, e superiore all'umano intendimento a chiunque sia capace di modltarlo e di comprenderne almen in parte gli altissimi sensi. La chiesa lo fa recitare ogni di a' suoi ministri nelle ore Canoniche di prima, terza, sesta, e nona come eccellentissima orazione insieme e istruzione.
Beati quelli, che nella via (del Signore) ec. Ho preso la voce del Signore dal secondo membro del versetto per fissare il senso della parola via. La via del Signore ella e la via della virtù, la via, che il Signore ha ordinato a noi di tenere per farci salvi. Beati quelli, che seguono la via del Signore con perfezione, con cuore puro e senza macchia, e camminano nella legge del Signore, vale a dire la osservano con esattezza e con zelo di carità. Insegna il profeta per qual maniera gli uomini arrivar possono a quel termine, ed a quel bene bramato da' cattivi insieme e dai buoni, come dice s. Agostino; perocchè tutti voglion esser beati. Ma i cattivi non amano quella via, per cui alla vera felicità si giugne, via, che è tenuta da' buoni, i quali perciò, secondo la parola di Paolo, in isperanza sono già salvi e beati, Rom. VIII. 24.

118,2:Le testimonianze di lui.I precetti dati da Dio sono detti testimonianze, perché attestano la volontà del Signore riguardo a quello, che l'uomo dee fare per piacergli. Sono adunque beati quelli, i quali fanno studio e diligente studio per conoscere e penetrare i precetti divini, affine di fedelmente adempirli.

118,3:Quei, che operan l'iniquità, nelle vie di lui ec. E fuori delle vie di Dio e della virtù, e per conseguenza è fuori della via della beatitudine chiunque pecca, lo che si intende di que' peccati e di quelle iniquità, le quali, come dice s. Giovanni (ep. I. v. I7.), menano a morte; perocchè quanto a' mancamenti, i quali non uccidon l'anima, benché diminuiscono in lei il vigor della carità, quanto a questi non v' ha uomo per giusto, ch'ei sia, che non debba ripetere con S. Giovanni: Se diremo, che non abbiam colpa, inganniamo noi stessi, e non è in noi verità, Ep. I. cap. I. 8.

118,4:Sien custoditi con grande esattezza. Tu nelle tue Scritture ordinasti, che tutto quello, che hai prescritto agli uomini sia osservato esattamente, intieramente, pienamente; talmente che la più piccola trasgressione della legge fa reo l'uomo, e degno di gastigo dinanzi a te. Vedi Levit.XXVI. 14. 15. Deuter. XXVIII.15.

118,5:Piaccia a te, ec. Fa', o Signore, che tutto il tenor di mia vita tenda all'adempimento de' tuoi insegnamenti. I precetti di Dio sono qui detti giustificazioni, non solo perché sono giusti e pieni di ragione e di equità, ma ancora perché mediante l'osservanza di essi cresce l'uomo nella giustizia e nella santità.

118,6:Quando sarò stato intenta a tutti ec. Non sarò confuso nel tuo giudizio se avrò con tutta diligenza osservati tutti i tuoi precetti: perocchè se una parte sola ne osservassi sarei prevaricatore e degno di confusione. Vedi Jac. II. 10

118,7:Dell'aver io imparati i giudizi ec. Te lo benedirò con pienezza di cuore, o Signore, e a te renderò grazie della cognizione, che ho acquistata de' tuoi comandamenti. Or questi comandamenti sono chiamati giudizi della giustizia divina; perché sono come editti perpetui e invariabili, secondo i quali la giustizia di Dio farà giudizio dell'uomo.

118,8:Non abbandonarmi fino all'estremo. Non mi privare giammai della aiutatrice tua grazia. Theodor.

118,9:Per qual maniera corregge ec. L'uomo dalla sua stessa infanzia è propenso al male. Insegna adunque il profeta in qual modo, mentre l'età è ancora pieghevole, e tenera, le inclinazioni della corrotta natura correggansi, dirigendole secondo la regola della legge e della parola di Dio; perocchè la parola di Dio è pe' giovani quello che è per un puledro il domatore ed il freno. Theodor.

118,10:Non permettere, ch'io declini ec. O col seguir false dottrine, o col vivere disordinato e scorretto.

118,11:Riposi le tue parole. La metafora è presa da quelli, che ripongono e nascondono le cose più preziose, ed amate ne' loro tesori. Riposi nell'intimo del mio cuore le tue parole, affinchè fossero un preservativo sicuro per me contro il peccato.

118,12:Benedetto sei tu. Degno di essere lodato da tutte le creature. Insegna a me ec. il giusto è persuaso di aver sempre bisogno della luce di Dio per conoscere la sua volenti: in tutte le cose.

118,13:Ho annunziati tutti i giudizi della tua bocca. Ho aununziati al popolo pubblicamente i tuoi giudizi, i precetti intimati da te per mezzo de' tuoi profeti, de' tuoi Apostoli, che sono quasi la tua bocca.

118,15:Mi eserciterò ne' tuoi comandamenti, ec. Gli studierò, gli contemplerò, ne ragionerò eziandio con piacere.

118,17:Fa' mercede al tuo servo: ec. Sii tu benefico, e liberale con me. Fa' che io viva della vita di grazia; fa' che io osservi le tue parole, affinchè la stessa vita conservi. Theodor.

118,18:Togli il velo a' miei occhi, ec. Domanda con molto affetto la grazia d'intendere la legge divina; perocchè non tutti quelli che leggono o recitano gli oracoli del Signore ne intendono il senso e i misteri: ma solo quelli che da Dio sono illuminati. Vedi quello, che si e detto II. Cor. III. 13. 14. 15.

118,19:Pellegrino sono io ec. Sono in questa terra sol di passaggio: oggi vivo, domani morto, e in questo breve pellegrinaggio la sola mia consolazione ella è la tua legge: dammene adunque l'intelligenza tu, che me ne hai dato l'amore. Ovvero: sono sopra la terra come un pellegrino, un uomo nuovo, che facilmente sbaglia la strada: fa' tu conoscere a me la tua vera strada col farmi intendere i tuoi comandamenti.

118,20:L'anima mio bramò ec. i più giusti nella presente infermità della carne non sempre sentono lo stesso amore, lo stesso zelo per la legge del Signore. Brama adunque e chiede a Dio di aver sempre in stesso effetto costantemente in ogni tempo. Desiderare è qui lo stesso che amare.

118,21:Facesti minaccia ec. Tu minacciasti l'eterno gastigo ai superbi sprezzatori della santa tua legge. E sien pur maledetti, o Signore, quelli che violano questa tua legge. Allude alla maledizione pronunziata nel Deuteronomio XXVII. 27., e la ripete.

118,22:Toglimi all'obbrobrio, ec. Liberami dall'ignominie e dai disprezzi, che io soffro da costoro, perché sono amante della tua legge.

118,23:Si mettevano a sedere i principi, ec. I principi, i grandi, che doveano esser difensori della pietà e di quei che amano in virtù, consultavano nelle loro adunanza contro di me per farmi del male, ed io contro il loro mal talento mi premuniva colla meditazione de' tuoi precetti, e con questi mi consolava e da questi prendeva consiglio.

118,24:Sono la mia meditazione.L'Ebreo propriamente: sono la mia delizia: il mio conforto nelle tribolazioni.

118,25:L'anima mia al suolo e distesa. Descrive un sommo abbattimento di spirito per effetto delle sue afflizioni e miserie; onde prostrato dinanzi a Dio chiede che gli dia vita, gli dia colla sua grazia il fervore dello spirito per camminare nella sua legge, e ciò chiede, in virtù delle promesse fatte da Dio di soccorrere nell'afflizioni il povero, che in lui confida. La voce parola significa qui promessa, come in molti altri luoghi. S. Agostino dice, che il profeta si duole di quella legge della carne contraria alla legge dello spirito, da cui procedono le affezioni dell'anima verso le cose della terra, dalle quali affezioni, chiede egli di essere liberato.

118,26:Esposi (a te) le mie vie, ec. Manifestai a te le spirituali necessità dell'anima mia, ti esposi i miei mancamenti, e tu avesti di me pietà: insegnami tu i giusti tuoi comandamenti, e aiutami ad osservarli ond'io viva da giusto.

118,27:La via dimostrami de' tuoi comandamenti, ec. Insegnami il tenore di vita adottato alla più perfetta osservanza della tua legge, e io contemplerò le ammirabili disposizioni di tua Providenza a pro dell'uomo: disposizioni, che nella stessa legge si manifestano.

118,28:Assonnò vinta dal tedio ec. Parla di quel tedio, che il giusto stesso prova talora nelle cose, che riguardano il servizio di Dio, quando non si affaccia all'anima alcun buon pensiero, che la ravvivi e le dia attività, quando tutto al di dentro è languidezza e torpore. Stato pericoloso, perché suole prevalersene il nemico per assalir l'anima colle sue tentazioni: contro le quali ella non ista in guardia. Prego perciò il profeta, che Dio colla sua parola da tal sonnolenza lo svegli, e gli dia il vigor necessario per ben operare.

118,29:Rimuovi da me la via dell'iniquità. Secondo l'Ebreo la via della falsità, la via dell'errore. Lo che può intendersi della falsa dottrina, che è via di errore opposta a quella via di verità, di cui parla in appresso.

118,30:Non mi sono scordato de' tuoi giudizi. Tengo sempre davanti agli occhi della mia mente in severità dei tuoi giudizi, che mi sollecita e mi stimola a osservare la tua legge.

118,31:Mi appoggiai a' tuoi insegnamenti: ec. Posi mia speranza in te, e nella tua misericordia conforme tu mi insegnasti. Non permettere, che una riesca giammai per mia colpa la mia speranza onde avessi ad essere confuso.

118,32:Quando tu dilatasti il cuor mio. Adempii con alacrità e diletto i tuoi comandamenti, quando colla tua grazia tu ristorasti e consolasti il mio cuore.

118,33:Dammi per norma, o Signore, la via ec. Stabilisci, fissa per me come regola e legge da tenere nella mia vita li tuoi santi comandamenti, e questa regola e questa legge osserverò io costantemente.

118,34:Dammi intelletto, ec. Non si può mai abbastanza osservare quante volte e in quanti modi il profeta insegni e stabilisca la necessità dell'aiuto divino e del lume celeste per intendere, amare e osservare la legge; ma particolarmente in questi otto versetti 33-40 questa importante dottrina con gran copia ed eloquenza vien ripetuta e con mirabil affetto di cuore.

118,35:Desso mi piacque. In esso trovai la mia dilettazione.

118,36:Inclina il cuor mio ec. All'amore del bene inclina Dio il cuore dell'uomo direttamente cogli aiuti della sua grazia: non lo inclina al male, se non colla giusta sottrazione de' suoi aiuti, e permettendo, che l'uomo dall'amore del vero bene declini all'amore smoderato de' beni terreni.

118,37:Perché non veggan la vanità. Perché non desiderino, non prendano attacco alla vanità. Parla di quella, che S. Giovanni chiama concupiscenza degli occhi, perché dagli occhi ba suo principio; 1. Joan. II. 16. Vedi Matt. V. 29. Nella tua via dammi vita. Fa', che io viva nella tua legge, nella tua parola, ne' tuoi comandamenti e nell'osservanza di essi.

118,38:Tien fissa nel tuo servo ec. Fa', che il tuo servo sia fermo e costante nell'amore di tua parola, mediante il dono del tuo santo timore, il qual timore stia sempre sopra di me, e non permetta, che io declini ne a destra nè a sinistra dall'adempimento de' tuoi precetti.

118,39:Togli da me l'obbrobrio, ch'io ho temuto. Per questo obbrobrio s. Ambrogio, s. Ilario ed altri intendono il peccato, particolarmente il peccato occulto e non conosciuto, come sarebbe di pensiero. I peccati di questa sorte sono con gran ragione temuti dal giusto, onde prega: Togli, o Signore, da me questo obbrobrio: perocchè i giudizi tuoi, secondo i quali tu comandi, che l'uomo abbia puro quel cuore, che debba essere tua abitazione, e l'uomo stesso condanni per un semplice pensiero, o desiderio di cosa vietata, questi giudizi sono amabili, perchè giustissimi e indiritti al vero bene dell'uomo.

118,40:Fammi vivere secondo la tua equità. Fammi vivere da giusto, fammi vivere secondo la tua legge piena di equità.

118,41:Secondo la tua parola. Secondo la tua promossa. Così versetto 38., e similmente nel versetto seguente: nelle tue parole, nelle tue promesse.

118,42-43:E darò per risposta a quelli, che mi dileggiano, ec. A quelli, che si burlan di me, che mi tengono per uom perduto, percute io non ho protettore, ne comsolatore sopra la terra, io non darò altra risposta fuori di questa: che io spero in te e nelle tue miserieordiose e benigne promesse. Questa parola di verità non permettere, o Signore, che sia a me tolta di bocca giammai; perocchè veramente ne' tuoi giudizi (nelle tue promesse registrate nelle tue Scritture) ho fermamente sperato. Può anche prendersi il versetto 43. separatamente, e allora conterrà una generale preghiera a Dio, perché non permetta, che al giusto, e particolarmente al profeta e maestro degli altri uomini sia tolta di bocca la parola di verità, che egli dee annunziare a' suoi prossimi.

118,44:Pe'secoli, e pe'secoli de' secoli. Tutto il tempo della mia vita, e per tutta l'eternità, in eterno osserverò la tua legge; perocchè e nel tempo e nella eternita io ti amerò.

118,45:E io camminava al largo, ec. Questo racconto continuato fino a tutto il versetto 48.. secondo S. Agostino e s. Ambrogio, è fatto in persona de' martiri, o sia testimoni della verità. Io camminava nei tuoi comandamenti come per via larga e spaziosa, perché molto gli amava, e l'amore ne facilitava l'adempimento.

118,47:E meditava i tuoi precetti. Nel versetto precedente diceva di aver annunziato pubblicamente la verità e i voleri del Signore nel cospetto de' regi, cioè in pubblico, apertamente. Dice adesso, che in privato li medita per propria edificazione. Gl'ipocriti così non fanno mentre affettano di comparir religiosi in pubblico, e di Dio si scordano in privato. Vedi Math. V. 14. 15. 16.

118,48:E stesi le mani mie a' tuoi comandamenti. E misi la mano all'opera e alla esecuzione de' tuoi comandamenti; perocchè io sapeva, che non quelli, che ascoltan la legge, ma quelli, che l'adempiono, saranno giusti e leali, Rom. II. 13.

118,49:Ricordati di tua parola ec. Ricordati per consolazione e salute di me tuo servo, ricordati di tua promessa, sulla quale è fondata la speranza, che ho in te. Tu hai promessa salute a quelli, che amano li tuoi comandamenti e gli osservano. Così il Grisostomo. Qualche altro antico interprete intese della promessa di Cristo, promessa fatta agli antichi Padri, e ripetuta a Davidde.

118,50:Nella mia umiliazione fu il mio conforto, che ec. Nelle afflizioni e nelle calamità, colle quali io fui umiliato, la mia consolazione in tutta nella tua santa parola, la quale mi da la vita.

118,51:I superbi agivano sempre ec. Col nome di superbi intende i nemici e sprezzatori della legge di Dio, e della pietà. Questi (dice egli) agivano sempre da iniqui, come sono, mi schernivano, ma non per questo si diminui in me l'amore della tua legge.

118,52:Mi ricordai de' giudizi tuoi, ec. I giudizi di Dio significano in questo luogo i decreti e le volontà di Dio a favore de' buoni, i quali decreti sono eterni e invariabili dal principio del mondo, fino alla consumazione dei secoli; perocchè Dio in ogni tempo ha protetto e proteggerà i giusti, e li salverà. E allude agli infiniti esempi, che si hanno nelle Scritture di questa cura, che Dio ha pe' buoni, onde dice, che questo pensiero lo consolò.

118,53:Mancommi il cuore ec. Vengo meno per la tristezza e per l'affanno in osservando l'iniquità de' peccatori, che abbandonano la tua legge. E proprio del buon servo l'affliggersi delle perdite del padrone, come il rallegrarsi dei suoi acquisti, dice un antico interprete.

118,54:Miei cantici erano le tue giustificazioni ec. Come se dicesse: I peccatori abbandonano la tua legge, perché aspra la trovano e amara a' loro appetiti: ma ella è tanto soave e dolce e amabile, che il canto di essa tutte le tue amarezze addolcia di questo mio pellegrinaggio nella vita mortale.

118,55:Nella notte. Nelle calamità, nelle avversità, ed anche nel tempo della notte, quando gli altri dormono, io mi ricordo di te e della tua legge, che io amo ed osservo: tanto è il piacere e la consolazione, che in essa ritrovo.

118,56:Questo avvenne a me, ec. La tua legge tu un bene, ed una consolazione, e un tesoro infinito per me, perche questa legge io amai e cercai di conoscerla e di osservarla.

118,57:Signore, porzione mia: io ho detto ec. Signore, che sei la mia porzione, la parte, che mi è toceata in eredita, io ho fissato, stabilito fermamente di osservare la tua legge. Allude a' Leviti, i quali non ebbero porzione nella terra di Chanaan, de' quali il Signore disse, che sarebbe egli la loro porzione, onde viveano delle decime, primizie ec. offerte al Signore. Vedi Deuter. XVIII.I.2.

118,58:Ho domandato... il tuo favore: abbi pietà ec. Ti ho domandato il tuo aiuto, il tuo celeste favore, e assistenza per osservar la tua legge: abbi di me pietà, ed aiutami secondo la tua promessa.

118,59:Ho disaminati i miei andamenti, ec. Esaminai tutta la mia vita, le azioni esteriori, i pensieri e le inclinazioni del cuore, e tutto me stesso procurai d'indirizzare all'osservanza esatta de' tuoi comandamenti.

118,60:(E nulla mi tratterrà) ec. Le difficoltà, le opposizioni esteriori, il contrasto delle passioni da superare, nulla mi riterrà dall'osservare i tuoi comandamenti; perocchè io son pronto a tutto, mediante i soccorsi della tua grazia.

118,61:Mi cinsero d'ogni parte ec. I peccatori mi tennero insidie d'ogni lato per distaccarmi da te, ma inutilmente. Per li peccatori possono intendersi non tanto gli uomini, quanto i demoni, de' quali tutto lo studio è rivolto a distaccare l'uomo da Dio, ritraendolo dalla osservanza della legge.

118,62:Di mezza notte mi alzava ec. Per celebrare e rendere grazie a te de' giustissimi tuoi giudizi, delle tue giustissime leggi, io mi alzava a mezza notte. Così gli Apostoli istituirono i notturni salmeggiamenti, de' quali parla l'autore delle costituzioni apostoliche, lib. VIII. cap. 36., e s. Cipriano ed altri molti.

118,63:Ho società con tutti ec. Sono in societa e comunione di beni con tutti quelli, che ti amano e ti onorano. Generalmente i nostri Interpreti intendono quello, che chiamasi nella Chiesa Comunione dei santi. Conciossiachè havvi tra' fedeli una fraternità e società spirituale, e una partecipazione di tutte le buone opere, che nella Chiesa stessa si fanno.

118,64:Di tua misericordia. ec. Tutti gli abitatori della terra sono a parte di tue misericordie: sii misericordioso anche con me, e insegnami la tua legge.

118,66:Insegnami la bontà ec. Tu, che si buono e benigno sei stato con me, insegna a me primo la benignità e marito verso de' prossimi: secondo la emendazione e correzione de' difetti: terzo la scienza pratica della tua legge, la scienza de' santi.

118,67:Prima ch'io fossi umiliato ec. Tu fosti buono con me anche quando mi umiliasti e mi affliggesti: perocchè nelle prosperità io peccai: ma dipoi gastigato da te per questo appunto, ch'io era afflitto, osservai la tua legge.

118,68:Buono se' tu, e secondo la tua bontà insegnami tu ec. In tutto questo salmo il profeta è un discepolo, che sta a' piedi del Signore per apparare da tal maestro la vera scienza dell'uomo, la scienza della salute.

118,69:L'iniquità de' superbi ec. Parla de' nemici di sua salute, e particolarmente de' nemici spirituali, e interiori, i quali sogliono tanto più tentare l'uomo, quanto piu lo veggono impegnato a ben vivere, e a servire il suo Dio.

118,70:Il loro cuore, come latte ec. il cuore loro è incrassato, e addensato, come si rappiglia, e si addensa il latte, onde non penetra in essi la soavita delle tue parole, e non han senso per la tua legge. L'uomo animale non intende le cose dello spirito, I. Cor. II. 14.

118,72:La legge della tua bocca. La legge dettata da te vale più, ed è migliore per me, che tutte le ricchezze d'oro e d'argento.

118,73:Mi fecero e mi formarono. Li fecero dinota la creazione dell'anima. Il formarono la formazione del corpo fatto da Dio di terra, come si vede nella Genesi cap. 1. Tu, Signore, che mi incesti, tu mi riforma dandomi l'intelligenza e l'amore della tua legge.

118,74:Mi vedranno color, che ti temono, ec. Se col tuo aiuto io osserverò perfettamente la tua legge, i giusti tuoi servi veggendo il mio avanzamento si rallegreranno dell'aver io posta ogni mia speranza nelle tue promesse, considerando come vana non e stata la mia speranza.

118,75:I giudizi tuoi sono equità; e che ec. Tu mi hai giudicato, cioè gastigato ed afflitto con tutta giustizia, e umiliandomi mi hai trattato secondo la tua verità, secondo la stessa giustizia, e com' io meritava per le mie colpe.

118,77:E io avrò vita. Si tiene per morto ogni volta, che in misericordia di Dio lo abbandonasse. Perocchè mia meditazione ec. Sovente propone a Dio questa ragione per ottenere misericordia, sapendo che egli è benigno con quelli, che amano, e meditano in sua parola.

118,78:Sieno confusi ec. questa (dice Teodoreto) non è una imprecazione, ma una preghiera, desiderando il Profeta, che la confusione de' suoi nemici in vedere l'inutilità de' tentativi usati per abbattere il giusto, serva al loro ravvedimento.

118,79:Si rivolgono a me ec. Ovvero: si uniscano meco, faccian lega con me.

118,80:Affinchè io non resti confuso. Fa' ch'io vivo con perfezione nella tua legge, affinchè nel tuo giudizio io non abbia confusione, ma gloria.

118,81:Per la brama della salute, che vien da te. Pel desiderio di essere sciolto da questo corpo di morte, e di essere con te: fino a tanto che io pervenga a questa salute, che è tuo dono, l'anima mia si consuma di desiderio di un bene si grande. Altri per questa salute, che vien da Dio intendono Cristo Salvatore sperato e desiderato ardentemente da' giusti dell'antica legge.

118,82:Si sono stancati gli occhi miei ec. Come un uomo, che sta aspettando con impazienza una persona molto cara, mira continuamente verso quella parte donde ella dee venire, e in mirando si stanca: così lo aspettando l'effetto di tue promesse, tengo gli occhi continuamente rivolti a te, e pell'ardore de' miei desideri dico; quando verrà il giorno, in cui tu mi consoli? Così nell'Apocalisse l'anima giusta dice con gran tenerezza di difetto: Vieni Signore Gesù, cap. XXII. 20.

118,83:Qual' otre alla brinata. Come otre, che si corruga, e divien rigido pel freddo, così l'anima mia e divenuta arida e fredda pelle afflizioni e tentazioni, che soffre, ma non per questo mi sono scordato dei tuoi comandamenti.

118,84:Quanti sono i dì del tuo servo? Per quanto tempo avrò io da vivere in mezzo a questi mali e miserie? Ouando farai tu giudizio ec. Ella è (dice s. Agostino) la voce de' martiri, a' quali è ordinato di pazientare, fino a tanto che sia compiuto il numero de' loro fratelli, Apoc.VI. II.

118,85:Ma non son elleno qual'è la tua legge. Gl' iniqui mi parlano delle delizie, delle grandezze, de' piaceri del secolo per farmene innamorare: ma tutte queste son fole e menzogne, e non son da paragonarsi ne colle dilettazioni della tua legge, ne co' beni eterni, che ella promette.

118,86:Son verità. Sono verissimi e giustissimi.

118,87:Quasi quasi mi hanno consunto ec. Poco mancò, che non mi facer perire gli uomini terreni e carnali colle prime lor suggestioni, co' fallaci consigli, co' loro scandali.

118,89:Stabile in eterno ec. Con quello, che dice qui e ne' due versetti che seguono, vuol dimostrare, che la legge di Dio non può essere abolita, perché tutto quello, che Dio ha stabilito, è immutabile. I cieli, o Signore, si muovono, e sempre si muoveranno secondo la tua volontà, e prima cesserebbon di essere, che di non adempiere la tua parola, e gli Angeli del cielo similmente a te obbediscono perfettamente. Così il cielo e gli abitatori del cielo ascoltan la tua parola, che è ferma e stabile in eterno.

118,90:La tua verità per tutte le generazioni. Per la verità s'intendono i decreti di Dio, la parola di Dio vera e invariabile. Porta l'esempio del fermo stato della terra da che Dio la creò.

118,91:Continua il giorno. Il giorno osserva quel corso, cui tu stabilisti fin da principio.

118,96:Vidi il termine di ogni casa perfetta: ec. Tutte le cose umane vidi quaggiù avere il loro termine, e finire; ma termine non ha la tua legge, la quale si estente a tutta l'eternità. S. Agostino ha creduto, che qui si parli specialmente del comandamento della carità, la qual è la pienezza della legge, come dice l'Apostolo; Per la qual cosa questo comandamento è tanto esteso, che ha luogo in tutti gli altri comandamenti e in tutte le obbligazioni dell'uomo.

118,98-100:Col tuo comandamento mi facesti prudente. ec. Lo studio della tua legge mi diede sapienza superiore a quella de' miei nemici, superiore a quella de' miei mastri, superiore a quella de' vecchi anziani, i quali molte cose appresero da' maggiori e dalla sperienza. Non è da disprezzarsi un'altra sposizione di questi tre versetti, che può stare anche colla nostra volgata, secondo in quale tolta ogni comparazione si tradurrebbe: Col tuo comandamento mi facesti apparar prudenza da' miei nemici. Imparai da tutti quelli, che m'insegnavano. Imparai dagli anziani. L'imparare da qualunque uomo anche dal nimico è molto lodevol sapienza.

118,101:I miei passi. I miei affetti tenni lontani da ogni perversità.

118,102:Perché tu mi hai dato una legge. Perché tu se' mio Legislatore; onde non i giudizi miei propri, ne quelli degli altri uomini, ma i tuoi debbo osservare.

118,104:Feci acquisto di scienza. Imparai da' tuoi comandamenti la vera scienza dell'uomo, quello che è da amore, quello che è da fuggire. Per questo ho in odio le vie dell'iniquità, o (come dice l'Ebreo) le vie della menzogna, i vani e storti giudizi de' mondani.

118,105:Lucerna a' miei passi ec. Teodoreto per questa lucerna intende la legge di Mosè; per in luce intende Cristo. La lucerna di Mosè illuminò una nazione; in luce del Sole di giustizia illuminò tutta la terra. Generalmente parlando in parola di Dio e luce, perché dirige l'uomo nel credere, nell'operare, nell'amare e sperare affin di condurlo alla vita beata.

118,106:Giurai, e determinai ec. Gli Ebrei facevano questa solenne promessa nella Circoncisione, i Cristiani la fanno nel Battesimo.

118,107:Io son umiliato per ogni parte, ec. Son circondato di afflizioni: perocchè sta scritto, che chiunque vorrà piamente vivere patirà persecuzione. II. Tim. III. 12.

118,108:I volontari sacrifizi della mia bocca. Gl'inni di laude, che io ti offerisco. Osea gli chiama i vitelli delle labbra, XIV. 3., ovvero le offerte, che io liberamente col la mia bocca ti promisi. La prima sposizione è la più adattata.

118,109:Porto... l'anima mia ec. Una cosa, che si porti sulla mano e esposto ad essere tolta, e rapita. Vuol dire adunque, che egli è in continuo pericolo di perdere l'anima sua, cioè la vita, contuttocio ne il timor della morte, ne una vita si angustiata e tribolata non gli tolgono dalla mente, né dal onore la legge divina. Vedi Jud. XII. 3, e s. Girolamo epist. ad Jun.

118,111:Per mia eterna eredità ec. Mio patrimonio in eterno sarà la tua legge, non l'oro, non l'argento, non le ampie tenute, non le pompe del secolo.

118,112:Per amore della retribuzione. Così dice l'Apostolo, che Mosè elesse piuttosto di essere afflitto col popolo di Dio... perché mirava alla ricompensa. Heb. XI.25.26.

118,113:Ho odiato gl'iniqui. Non la loro persona, ma la loro iniquità. Ho odiato i corrotti costumi di questi uomini, e son fuggito lontan da loro, temendo, che il commercio con essi non recasse danno all'anima mia. Così lo stesso amore della tua legge, o Signore, è stato il principio di mia avversione riguardo a coloro, che la disprezzano.

118,115:Ritiratemi da me voi maligni, ec. Il trattare co' cattivi lo considerava il Profeta come un impedimento allo studio e alla meditazjone della legge divina, il quale studio richiede animo pacato, e tranquillo, e che puro sia quell'occhio del cuore, col quale le spirituali cose si veggono, e s' intendono.

118,116:Sostentami secondo la tua parola, ec. Aiutami secondo le tue promesse, e fa' ch'io viva di quella vita di fede, onde vive il giusto. Vedi Rom. I. 17. E siccome in te sono tutte le mie speranze, non permettere ch'io resti confuso, privandomi di questo gran bene, che io aspetto de te.

118,118:Ingiusto è il loro pensiero. Ingiusto è la pretensione loro di sottrarsi alla tua legge, di vivere a seconda de' loro appetiti.

118,119:Prevaricatori riputai tutti i peccatori della terra: cc. I peccatori tutti considerati come uomini senza legge, dannosi alla società, e odiosi a Dio; e per non aver parte con essi, amai i tuoi comandamenti.

118,120:Inchioda col tuo timore ec. E l'Ebreo, e il Greco portano la stessa espressione, onde vedisi un' allusione a' chiodi della croce di Cristo, e nello stesso senso disse Paolo: Quelli, che sono di Cristo hanno crocifisso la loro carne con tutti i vizi, e concupiscenze. Gal. V.24.

118,121:De' miei calunniatori. Il peggiore nostro nemico porta questo nome di calunniatore, che ciò significa la voce diabolus. La preghiera adunque del Profeta e questa: non abbandonarmi in poter dei demoni, non permettere, che essi prevalgano sopra di me: dammi lume o conoscere le loro insidie, e aiuto per superarle.

118,123:Gli occhi miei ci sono stancati ec. Languiscono gii occhi miei, e l'anima mia desiderando la salute, che vien da te (cioè l'aiuto tuo salutare), e l'adempimento di tue fedeli e giuste promesse. Parla della tenuta del Salvatore aspettato.

118,125:Un servo son io. Servo non sol per natura, ma anche per affetto, avendo eletto con pienezza di volontà questo dolce e glorioso serraggio.

118,126:Egli è tempo di operare, o Signore: ec. Egli e tempo di mandare questo ristoratore del genere umano: la tua legge, o Signore, è dissipata presso quel popolo istesso, il quale solo al mondo ti conosce, e professa il tuo culto. I suoi ciechi maestri colle storte loro interpretazioni annichilano li tuoi comandamenti, a' quali sostituiscono umane dottrine e stravaganti invenzioni. Vedi s. Agost., e s. Ilario.

118,127:Più che l'oro e i topazi. Più di tutte le ricchezze e più di tutte le cose preziose e care. Il topazio è lodato come pietra la più rara e di maggior pregio da s. Girolamo, Ambrogio ec.

118,129:Per questa ne ha fatto diligente studio ec. La legge di Dio è cosa ammiranda: 1. perché abbraccia in breve giro di parole tutto quello che è giusto, tutto quello che è santo, tutto quello che e utile al vero bene dell'uomo; 2. perchè la parte cerimoniale della stessa legge conteneva, e celava tutti i misteri grandissimi della nuova legge, e del Cristo.

118,130:La sposizione di tue parole ec. Quando le tue parole si espongono, e si dichiarano per intelligenza dei meno scienziati, elle portano una luce ammirabile negli animi de' semplici, i quali vi apprendono la dottrina celeste assai meglio, che gli scienziati superbi. Gesù Cristo disse: Lode a te, o Padre... perché queste cose hai nascoste a' sapienti, e prudenti: e le hai rivelate a' piccoli.

118,131:Apersi mia bocca, e a me trarsi lo spirito. Col cuore aperto mediante la fede, e dilatato dal desiderio, l'intelligenza ricevisi della celeste dottrina... Questa bocca aperse il Profeta, e a se trasse lo spirito. S. Ilario.

118,132:Come tu suoli ec. Come tu hai sempre usato di aver misericordia di tutti quelli, che ti amano.

118,134:Affinchè io osservi ec. Affinchè con animo tranquillo io possa osservare la tua legge, e non abbia a temere, che i maligni discorsi, li scherni, le calunnie de' cattivi mi faccian cadere.

118,135:Fa' risplendere sopra il tuo servo la luce ec. Desidera (dice s. Ambrogio), che Dio se gli mostri colla taccia non velata, desiderando la spirituale intelligenza della legge, desidera di vedere i misteri della stessa legge non in parte, ne adombrati sotto figure, ma illuminati dalla luce divina per ben contemplarli.

118,136:Perché non hanno osservato la tua legge. Comunemente si sottintendonsi peccatori, la malvagità dei quali deplora il giusto per effetto di carità. Ma può ottimamente riferirsi tutto il versetto a Davidde cosi: cogli occhi io peccai, non esservai la lua legge, cogli occhi stessi procurai di sodisfare la giustizia divina piangendo amaramente il mio fallo, onde divennero gli occhi miei due lontane perenni di lacrime. Qualche edizione de' LXX porta: perch'io non osservai, ma anche colla comune lezione sta bene questa seconda sposizione.

118,138:Tu strettamente comandasti ec. Disse di sopra, che Dio è giusto: dice adesso, che ingiungendo agli uomini l'osservanza de' suoi precetti non comanda loro di fare se non quello, ch'è giusto e vero e santo secondo Dio. La parola verità vale qui lo stesso, che giustizia.

118,140:È grandemente infiammata. È piena di calore, è accesa di fuoco celeste, onde le anime accende, e alle Cose superne le innalza.

118,141:Di tue giustificazioni non mi scordai. Quantunque io sia disprezzato dagli uomini, perché sono piccolo ed abbietto, sono però costante osservatore della tua legge. Teodoreto crede, che in questo versetto si alluda allo stato di Davidde, quando fu unto da Samuele. Egli era il più piccolo de' fratelli, e disprezzato da essi, e guidava la greggia. Vedi 1. Reg. XVI. 2.

118,143:Mi sorpresero le tribolazioni ec. Nelle tribolazioni e nelle angustie più grandi il mio conforto, la mia consolazione trovai nel meditar la tua legge.

118,144:Dammi intelligenza, affinchè io abbia vita. Imperocchè il non intender la tua legge mi precipiterebbe nel peccato, e da questo nella morte eterna.

118,145:Fa'ch'io cerchi ec. Fa', ch'io studi, e mediti continuamente la tua legge, alfine di perfettamente osservarla.

118,146:Dammi salute. Salvami dalle tentazioni, dai pericoli di peccare.

118,148:Prima del mattino ec. Cosa degna di ammirazione in un re, esempio da imitarsi da' Cristiani, a' quali dice s. Ambrogio: Non sai tu, o uomo, che le primizie del tuo cuore, e della tua voce tu dei dare a Dio ogni giorno?

118,151:Tu stai dappresso, o Signore, ec. I peccatori, che si sono allontanati dalla tua legge, non posson però sottrarsi alla tua giustizia; perocchè tu se' vicino anche ad essi, tu, che di tua presenza l'universo riempi, e il tutto governi, e di cui tutte le opere sono giustizia, e verità.

118,152:Fin da principio io conobbi, che i tuoi precetti ec. Una delle prime cose che io conobbi riguardo a' tuoi precetti si è, che essi sono precetti eterni, e da osservarsi da tutti gli uomini per tutti i secoli.

118,154:Giudica la mia causa, e riscattami. Prendi il patrocinio dell'anima mia contro de' miei nemici, e liberami dalla lor tirannide. Ma dicendo riscattami vuolsi alludere alla liberazione fatta da Cristo col pagare il prezzo della stessa liberazione, onde ognun vede da quali nemici chiegga il Profeta di essere liberato.

118,15: Da'comandamenti tuoi ec. Benché io sia afflitto, e tribolato da molti, contuttociò non ho niente perduto dell'amore della tua legge.

118,159:Per tua misericordia dammi la vita. Osservisi con s. Ilario come dopo aver tante volte detto a Dio, che egli ama la sua legge, e la studia, e la medita, e tutto fa per intenderla, e per osservarla perfettamente, nondimeno la sua speranza pel conseguimento della vita eterna ripone tutta nella misericordia, nella grazia, nell'aiuto di Dio.

118,160:Il principio di tue parole e verità. Ovvero la somma, il complesso di tue parole dalla prima fino all'ultima tutto e verità. Ho voluto nondimeno ritenere la parola principio, perché potrebbe il Profeta aver avuto in mira il cominciamento del decalogo: Ascolta Israele, il Signore Dio tuo e un solo Dio. Verità, a cui tutte le altre in certo modo si appoggiano. Teodoreto l'intese delle promesse fatte ad Abramo intorno alla benedizione di tutte le genti per Cristo, e intorno al regno eterno di cristo.

118,161:I principi mi han perseguitato senza ragione. I Padri applican queste parole alla Chiesa perseguitata dai regnanti ne' primi tre secoli, ovvero a' martiri di Cristo. Questi assai più de' tiranni, de' tormenti e de' carnefici temettero la parola del Signore, e questo timore santo il salvò.

118,162:Come chi abbia fatto acquisto ec. ;i stimerò glorioso, e ricco, e fortunate per la cognizione di tua parola, come può stimarsi un capitano, il quale messo in rotta l'esercito nemico in acquisto di ricchissime, e nobillssime spoglie. Vedi Isai. IX. 3.

118,164:Sette volte al giorno ec. il numero di sette può esser qui usato per significare molte volte. Ma puo ancora il Profeta aver avuto in mira le sette ore canoniche da istituirsi nella Chiesa di Cristo, istituzione la quale abbiam fondamento di credere fatta fin da' tempi Apostolici. Gli Ebrei dicono: l'uomo disamini se stesso, e se si trova disposto ad orare, ori, se non si trova disposto, ori. Vedi Jacob. V.10. Sopra i giudizi di tua giustizia. Sopra il tuoi giudizi giustissimi.

118,165:Pace molto per quelli, ec. Gli ebrei col nome di pace intendono sovente ogni bene: ma qui e più naturale l'intendere la pace dell'animo, che viene dalla testimonianza della buona coscienza. Hanno adunque pace molta, pace grande quelli, che amano la legge del Signore, e non è inciampo per essi, vale, a dire non incismpano, non cadono in peccato: l'amor della legge appiana ad essi la via della virtù, e ogn' impedimento e ogni occasione di peccato rimuove. Eutim.

118,166:E amai i tuoi comandamenti. Vuoi dire gli osservai; perocchè la carità è quella, che adempie la legge.

118,168:Perchè tutti i miei andamenti sono ec. Il pensiero di tua presenza, il considerare, che tu vedi e consideri tutte le mie azioni mi aiutò sommamente ad essere diligente, ed esatto osservatore della tua legge.

118,169:Dammi intelligenza. S'intende l'intelligenza della tua legge.

118,173:Preelessi i tuoi comandamenti. Li preferii a tutte le cose.

118,175:Vivere l'anima mia, ec. Intende di quella vita dello spirito, secondo la quale l'uomo è morto al peccato, e vive a Dio. E i tuoi giudizi saranno mio aiuto. I tuoi comandamenti mi aiuteranno a conservare questa vita.

118,176:Cerca il tuo servo, ec. Uscii fuori della retta strada de' tuoi comandamenti come pecorella, che si sottrae al governo del suo pastore. Cerca questa pecorella traviata, e all'ovile tuo riconducila. Teodoreto intende qui additato quel buon pastore, il quale va in cerca della pecorella smarrita per monti e valli, e trovatala finalmente se la prende sulle sue spalle, e fa testa d'averla trovata, Luc. XIV. Così il profeta prega, che venga il Cristo, e salvi l'uomo, il quale si allontanò da Dio per seguire il demonio. Or tutti gli uomini potevan dire con Isaia; Tutti noi andammo mondo come pecore, ognuno per la strada sua traviò, LIII. Vedi anche I. Petr. II.25. Domanda adunque, che Dio lo cerchi, perché sebbene in vari errori sia caduto, non si e però mai scordato della sua legge, ne l'ha disprezzata.