Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Salmi 59


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Il popolo di Dio chiede aiuto nella spedizione contro gl'Idumei, a altri popoli vicini; S. Agostino, S. Girolamo, ed altri riferiscono questo salmo a Cristo, e alla sua Chiesa vessata dalle persecuzioni.

1Per quelli, che saranno cangiati. Iscrizione da mettersi sopra una colonna: allo stesso Davidde per istruzione: quando egli messe a fuoco, e fiamma la Mesopotamia della Siria, e Sobal, e tornato Gioab vinse l'Idumea con istrage di dodici mila uomini nella valle delle saline.
Tu ci rigettasti, o Dio, e ci distruggesti: ti sdegnasti, e avesti misericordia di noi.
2Scuotesti la terra, e là spaccasti: sana le piaghe di lei, perocché ella è scommossa.3Dure cose facesti provare al tuo popolo: ci abbeverasti con vino di amarezza.4Tu che desti a color, che ti temevano un segno, perché dalla faccia dell'arco fuggissero;5Affinchè fosser liberati i tuoi diletti; salvami colla tua destra, ed esaudiscimi.6Ha parlato Dio pel suo Santo: mi consoleró, e spartirò la Samaria, e misurerò la valle dei tabernacoli.7Mio è Galaad, e mio è Manasse, ed Efraim fortezza della mia testa.8Giuda mio re: Moab vaso di mia speranza. Col mio piede calcherò l'Idumea: gli stranieri a me saran soggetti.9Chi mi condurrà nella città munita? Chi mi condurrà fino nell'Idumea?10Chi, se non tu, o Dio, il quale ci rigettasti? e non verrai tu, o Dio, co' nostri eserciti?11Aiutaci tu nella tribolazione; perocché in vano si aspetta salute dall'uomo.12Con Dio farem cose grandi; ed egli annichilerà coloro, che ci affliggono.

Note:

59,1:Quando egli messe a fuoco e fiamma ec. Questa spedizione di Davidde e rammentata 2. Reg. X. 16. 19.; I Paralip. XIX. 19. E tornato Gioab vinse l'Idumea con istrage di 12000 uomini. Questa spedizione debbe essere differente da quella che è descritta. 1. Paralip. XVIII. 12.; perocchè gl'Idumei uccisi in questa furono 15000.

Tu ci rigettasti, o Dio, e ci distruggesti ec. Ci rigettasti come indegni di tua protezione, e ci distruggesti permettendo, che noi fossimo oppressi da' Filistei, da' Moabiti, dagl'Idumei, perché eri sdegnato con noi: quindi avesti di noi pietà, e ti riconciliasti con noi, e ci salvasti. Rammenta i passati mali e le precedenti misericordie.

59,2:Scuotesti la terra, ec. Colla bella similitudine di un tremuoto, che scuote e fende qua e là il suolo, rappresenta i terrori e gli sconvolgimenti della repubblica.

59,3:Con vino di amarezza. Mi sembra, che voglia intendere quel calice destinato pei peccatori, cui saran sforzati di bere fino all'ultima stilla. Vedi Jerem XXV. 15., Isai. LI. 7. Vers, 4,5 Tu che desti a coloro che ti temevano ec. Tu, che per amore verso de' tuoi amici desti loro un segnale, affinchè colla fuga si sottraessero a' mali, che sovrastavano: tu salvami colla tua potenza, ed esaudisci le mie preghiere. Allude ai segnali, che solevan mettersi nei luoghi elevati per avvertire i popoli di qualche irruzione de' nemici. Dio (dice s. Agostino) co' temporali flagelli avvisa i fedeli di guardarsi dalle colpe, affin di schivare i mali eterni. Salvami colla tua destra. Nel senso più nobile questa destra di Dio è Gesù Cristo.

59,6:Ho parlato Dio pel suo Santo: ec. Dio ha parlato per Gesù Cristo, e ha fatte alla sua Chiesa le promesse di non sol conservarla, ma di estenderla fino agli ultimi confini del mondo. Queste promesse sono di gran consolazione pe' buoni in mezzo alle perdite, che soffre la Chiesa di tanti de' suoi figliuoli tolti dal seno di lei, dall'eresia, e di tanti altri, che periscono per la corruzione de' costumi. Spartirò la Samaria, ec. Letteralmente spartirò Sichem città della Samaria. Canterò trai paesi a me soggetti la Samaria, e ne farò la divisione, distinguendo i territorii delle città, dei borghi ec. il popolo adunque, o sia la Chiesa di Cristo novera i paesi e le genti, che le sono soggette, e noi vedremo come tutto la enumerazione, che segue, benché possa adattarsi alle conquiste fatte da Davidde, che stese il regno di Israele fino agli ultimi termini stabiliti nelle antiche promesse; contuttociò certe espressioni molto meglio si adattano allo spirituale regno di Cristo e a questo perfettamente convengono. La valle dei Tabernacoli secondo la comune sposizione e la valle di Socoth di la dal Giordano. Ma possono ancora per questa valle de' tabernacoii intendersi gli Arabi Nomadi, o Sceniti abitanti sotto le tende.

59,7:Mio è Galaad, e mio è Manasse, ec. A me appartengono i paesi tenuti dalle tribù di Galaad e di Manasse; e la tribù di Ephraim rende forte e stabile il mio regno, somministrandomi de' valorosi soldati, e degli ottimi capitani.

59,8:Giuda mio re. La tribù di Guda mi da il re, e da Giuda e dalla stirpe di Davidde venne il Cristo. Moab vaso di mia speranza. Credesi, che la metafora sia tratta dall'uso di gettare le sorti in un vaso pieno di acqua: quella, che veniva l'ultima, era la fortunata. Moab e un paese, che io già posseggo colla speranza, tenendo per fermo, che mi verrà dato a sorte.
Calcherò l'Idumea. in segno del dominio, che ho acquistato sopra di essa. Gli stranieri a me saran soggetti. Col nome di stranieri i LXX, e dietro ad essi le versioni Latine, intendono i Filistei.

59,9-10:Chi mi condurrà nella città munita? Non si sa se voglia intendersi o la città di Petra capitale dell'Idumea, o Rabbath degli Ammoniti ec. si potrebbe forse meglio tradurre, in tempo passato: chi mi ha condotto ec. Chi mi farà padrone della città munita, chi mi condurrà ad occupare tutta anche l'Idumea? Tu stesso mi condurrai, o Signore, tu, che altre volte per le nostre colpo ei rigettasti. Non sarai forse tu, o Signore, colle schiere, che debbono andare, a tali conquiste? Per simil modo la Chiesa da Dio e dall'assistenza continua del suo Spirito riconosce tutte le vittorie sopra il demonio e il suo ingrandimento tralle nazioni infedeli.

59,12:Annichilerà coloro, che ci aflliggono. Tutti i persecutori e nemici della Chiesa un dopo l'altro saranno conquisi e sterminati.