Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Salmi 148


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Invita gli Angeli, gli uomini, le cose celesti, e le terrestri a lodare il Signore.

1Alleluia. Lodate Dio.
Lodate il Signore voi, che state ne' cieli: lodatelo voi, che siete ne' luoghi altissimi.
2Lodatelo voi tutti Angeli suoi: lodatelo tutti voi sue milizie.3Lodatelo voi sole, e luna; voi stelle, tu luce, lodatelo,4Lodatelo voi, o cieli de' cieli, e le acque tutte, che son sopra de' cieli lodino il nome del Signore.5Perocché egli parlò, e furon fatte le cose, ordinò, e furon create.6Le ha stabilite per essere in eterno, per tutti i secoli: fissò un ordine, che non sarà trasgredito.7Date laude al Signore voi, che abitate la terra, voi dragoni, e voi tutti, o abissi.8Tu fuoco, tu grandine, tu neve, tu ghiaccio, tu vento procelloso: voi, che ubbidite alla sua parola.9Voi monti, e voi tutte, o colline, piante fruttifere, e voi tutti, o cedri.10Voi tutte bestie selvagge, e domestiche: voi serpenti, e voi pennuti sugelli.11Regi della terra, e popoli tutti, principi tutti, e giudici della terra.12I giovanetti, e le vergini, i vecchi, e i fanciulli lodino il nome del Signore, perché il nome di lui solo è sublime.13La gloria di lui pel cielo si spande, e per la terra; ed egli ha esaltata la potenza del popol suo.14L'inno (conviene) a tutti i santi di lui, a' figliuoli d'Israele, al popolo propinquo a lui. Lodate Dio.

Note:

148,1:Lodato il Signore voi, che state ne' cieli.O abitatori de' cieli, o voi, che nel più alto de' cieli fate soggiorno, lodate Dio. Queste parole possono intendersi o degli spiriti beati, che sono espressamente nominati nel seguente versetto, ovvero di tutte in genere le creature o animate, o inanimate, che sono ne' cieli; onde direbbe: o creature del cielo, creature sublimi, Angeli, stelle, ec. lodate il Signore.

148,2:Sue milizie. Esercito di Dio, schiere di Dio sono detti gli Angeli, come esecutori delle sue valania e operatori de' suoi prodigi. Così nel Vangelo sono nominate le legioni degli Angeli, Matt. XXVI.52. Vedi anche Psal. CII.21.

148,3:Lodatelo voi sole, e luna; ec. Il sole, la luna, le stelle, la luce lodano Dio in quanto colla loro bellezza e splendore, co' regolatissimi lor movimenti, e co' servigi, che rendono agli uomini, invitan questi a conoscere, e amare il benefico, e potente Creatore: per la luce alcuni intendono la luce stessa del sole, e delle stelle, come se dicesse: il sole, la luna, le stelle colla loro splendida luce lodino Dio. Altri intendono quella luce inaccessibile, nella quale dice l'Apostolo, che abita Dio, e dove è la sede de' beati. Vedi I. Tim. VI. 16.

148,4:Cieli de' cieli. Vale a dire: cieli altissimi, cieli i più alti. Credesi indicato quello che è detto da Paolo il terzo cielo, II. Cor. XII. 2. E Teodoreto dice, che è quel cielo, che fu creato il primo giorno diverso dal firmamento creato nel giorno secondo, il quale separa le acque inferiori dalle superiori. E queste acque superiori sono quelle, le quali il profeta esorta a lodare il Signore. Vedi Gen. I. 6.

148,5:Perocchè egli parla, e furon fatte le cose. La voce parlò dimostra la volontà del Creatore, la quale sola diede l'essere a tutte le cose, e accenna insieme la parola essenziale, il Verbo di Dio increato, per cui furon fatte le cose, per lui dico, come Figlio di Dio, virtù di Dio, della stessa sostanza col Padre. Vedi quello, che si è detto Gen. I.

148,6:Le ha stabilite per essere in eterno, ec. Gli Angeli, il sole, la luna, le stelle, i cieli, in una parola tutte le cose celesti sono state fatte da lui per dover durare per sempre: per la qual cosa non si veggono i corpi celesti soggiacere a quelle mutazioni, e vicende, a cui le cose, terrene sono soggette. Dopo tanti secoli, dacchè il sole, e la luna e le stelle sono nel cielo non si è veduta né in essi corpi celesti, ne nei lor movimenti alterazione, o cambiamento veruno. Non parlo degli Angeli, i quali essendo puri spiriti sono per propria natura incorruttibili, ma che corpi si vasti, e per così dire immensi, corpi, che diffondono a ogni momento quantità immensa di luce come il sole, e le stelle, sieno sempre gli stessi, e la loro carriera battano con perpetua invariabil costanza e uniformità, qual'idea dee darci della sapienza e possanza del Creatore, e quanto bene dimostra la verità di quei le parole: Fissò (Dio) un ordine, che non sarà trasgredito?

148,7:Voi, che abitate la terra. Uomini, e animali, che mete per vostra abitazione la terra: Voi dragoni, e voi tutti, o abissi. I dragoni sono i grandi animali acquatici, come le balene ec. invita adunuue e questi e tutti gli altri animali, i quali in immensa copia albergano in tutti gli abissi, cioè ne' mari profondi, a dar lode al Signore.

148,8:Tu fuoco, tu grandine...che obbedite alla sua parola. Vale a dire: Voi, che secondo il voler di Dio servite o al bene, ed utilità degli uomini, o ai gastigo di essi. Dimostra come tutte queste cose vengono non a casa, ma sono ordinate e dirette da quella stessa Providenza, che regge, e governa i cieli. Vedi s. Agostino.

148,9:Voi monti, e voi tutte, a colline, ec. I monti, i colli, le piante da frutto, le grandi piante, che non dan frutto, ma servono ad infiniti usi in pro dell'uomo: tutte queste cose glorificano Dio colle stesse utilità, e cogli effetti, che a noi ne derivano. Col nome di cedri sono notati gli alberi tutti più alti, ma sterili, la stessa varietà de' quali da a conoscere la sapienza, e possanza del Creatore.

148,10:Voi serpenti. Sotto questo nome si comprendono tutti i rettili, i vermi, e anche i pesci. Vedi Gen. I. 20.

148,12:Perché il nome di lui solo è sublime. Egli solo è grande, egli solo è degno di essere esaltato e glorificato da tutte le creature, e per quei che egli e in se stesso, e per ragione delle ammirande opere sue, di cui tutto l'universo e ripieno.

148,13:Ed egli ha esaltato la potenza del popol suo. Ovvero ha esaltato il regno del popol suo, perocchè gli Ebrei stessi queste parole intendono del regno del Messia. Il quale o la luce, che illuminò le genti, e la gloria d'Israele suo popolo, Luc. 1.

148,14:L'inno (conviene) a tutti i santi di lui. Tutte le creature, e tutti gli spiriti, e tutti gli uomini debbono dar lode a Dio; ma l'inno di laude, e di benedizione e dl rendimento di grazie specialmente conviene a' suoi santi, e a' suoi fedeli consacrati a lui, separati, e santificati da lui, e arricchiti d'infiniti benefizi per Cristo. Questi che sono il vero Israele spirituale, l'Israele di Dio (Gal. VI. 16.) mediante lo spirito della fede, questi, i quali per la loro adozione son divenuti figliooli di Dio, e della stessa casa di lui, e a lui sono propinqui, questi abbiano sempre in bocca l'inno di laude per celebrare il sovrano loro liberalissime benefattore. Ho voluto tradurre: Popolo propinqua: affine di conservare tutta la forza del latino, che corrisponde perfettamente all'Ebreo, conciossiachè tra Dio, e il popolo Cristiano non è solamente quella stretta relazione, che nasce dal culto di religione, e di amore, che unisce con lui i fedeli, ma havvi ancora quella propinquità proveniente dalla Incarnazione del Verbo, e dall'avere egli assunto la nostra natura, ed essere secondo questa divenuto nostro fratello: perocchè e il Santificatore valore, e i santificati (son) tutti da una sol cosa: Heb. II. 11. vale a dire hanno la stessa umana natura, onde dei fedeli stessi dice s. Pietro, ch'ei son divenuti consorti di Cristo, II. Petr. 1. 4.