Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Salmi 61


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Confidenza in Dio ne' grandi pericoli questa confidenza è la salute de' giusti. Dio rende a ciascuno secondo le sue operazioni.

1Per Idithun: salmo di David.
Non sarà ella soggetta a Dio l'anima mia; mentre da lui dipende la mia salute?
2Imperocché ed egli è mio Dio, e mio Salvatore, mia difesa, non sarò più in agitazione.3Fino a quando assalite un uomo, e voi tutti cercate di dar morte ad uno, che è quasi muro che casca, e come scommossa macerie?4Ma eglino pensarono a levarmi quello, che ho di prezioso: corsi sitibondo: ei benedicevano colla bocca, e in cuor loro maledicevano.5Ma tu, anima mia, sii soggetta a Dio: imperocché da lui (viene) la mia pazienza.6Perché egli è il mio Dio, e il mio Salvatore: egli mio aiuto, e io non vacillerò.7In Dio la mia salute, e la mia gloria: egli il Dio di mia difesa, e la mia speranza è in Dio.8Confidate in lui, o popoli quanti voi siete: spandete dinanzi a lui i vostri cuori: Dio nostro aiuto in eterno.9Certamente vani sono i figliuoli di Adamo, bugiardi i figliuoli degli uomini posti sulle bilance; onde tutti insieme ingannano più che la vanità.10Non vogliate confidar nell'iniquità, e non vogliate amar le rapine: se le ricchezze vi vengono in copia, non ponete in esse il cuor vostro.11Una volta ha parlato Dio: queste due cose io udii: Che la potenza è di Dio: e che in te, o Signore, è misericordia, perché tu renderai a ciascheduno secondo le sue operazioni.

Note:

61,1:Per Idithun. Era questi uno de' principali cantori a tempo di Davidde, I. Paralip. XXV.3. A lui dovette essere dato il salmo per metterlo in musica, o per cantarlo.

Non sarà ella soggetta ec. Certamente l'anima mia non vuol ribellarsi contro Dio, ne contro le disposizioni di sua Providenza. Mirabil Segreto a calmare le inquietudini e le agitazioni dello spirito in qualunque incontro, o disastro: mirare in tutto il volere di Dio. Or da Dio dipende la salute dell'uomo, la salute temporale non men, che l'eterna: come se dicesse: se tu a Dio non ti soggetti per amore di Dio, soggettati per amore del tuo proprio interase: perocchè ogni bene dee venirti da lui, e i mali non puoi fuggire, ei non ti aiuta.

61,2:Non sarò più in agitazione. Qualunque cosa mi avvenga, io conserverò su tali riflessi tranquillo il mio spirito.

61,3:Fino a quando assalito un uomo, ec. Parla di sè in terza persona, e parla a' suoi nemici: voi, che siete tanti di numero, fino a quando vi adoprerete nell'assalire un uomo solo, e di più anche debole, similissimo a un muro, che casca a pezzi, e a una scommossa macerie di sassi, che nulla vale a tener custodito un orto, od un campo?

61,4:Pensarono a levarmi quello che ho di prezioso. Vale a dire: il mio onore, come lessero s. Agostino, s. Ilario e molti antichi Salteri, ed e il senso della versione dei LXX. Alcuni l'intendono della dignità reale, perchè credono scritto il salmo in tempo della ribellione di Assalonne, e le seguenti parole di questo versetto possono veramente riferirsi a quel grande avvenimento; ma possono ancora adattarsi alla persecuzione di Saulle. Corsi sitibondo, fuggii con tanta precipitazione, che non mi detti tempo di rinfrescarmi col bere, benché fossi grandemente assetato. Può essere una maniera di parlare proverbiale. Benedicevano colla bocca, ec. Descrive il carattere finto e bugiardo degli stessi nemici, che aveano il miele in bocca e il veleno nel cuore.

61,5:Da lui viene la mia pazienza. Vuoi dire ogni mia espettazione, ogni mia speranza in lui è fondata.

61,8:Spandete dinanzi a lui i vostri cuori. Nell'orazione esponete, gettate fuori dinanzi a lui i desiderii tutti, che avete nel cuore, e tutti i vostri bisogni.

61,9:Vani sono i figliuoli d'Adamo, bugiardi i figliuoli degli uomini poeti sulle bilance; ec. I figliuoli d'Adamo secondo la frase Ebrea sono gli uomini plebei; figliuoli degli uomini (virorum) sono gli uomini più distinti nella società. E gli uni e gli altri (dice il profeta) sono vani, sono bugiardi posti sulle bilance, cioè pesati e scandagliati secondo la verità, onde tutti insieme ingannano più della stessa vanità; perocchè si vantano di essere qualche cosa, e pare ancora, che siano qualche cosa, ma posti sulle bilance essi da una parte, e dall'altra parte la vanità, pesano tutti insieme assai meno, che non pesa la medesima vanità. Considerate bene le parole della nostra Volgata, e paragonate coll'originale, si vedrà chiaramente, che tale è il bellissimo sentimento del profeta.

61,10:Non ponete in esse il cuor vostro. E lo stesso insegnamento del Vangelo e di Paolo, I. Cor. VII. 30. 31. Que', che usano di questo mondo come se non ne usassero.

61,11:Una volta ha parlato Dio, queste due cose io udii: ec. Vuol mostrare, che non dee l'uomo confidarsi nelle iniquità, e nemmeno nella vanità delle ricchezze terrene: Dio ha parlato una volta; così il profeta accenna la fermezza della parola di Dio, la quale non si muta, non si ritratta, non varia, come avviene delle parole degli uomini. E parlando Dio, due cose io appresi da lui: primo, che a lui solo appartiene la potestà somma e sovrana e assoluta, e dipoi appresi, che in te o Signore, si trova la misericordia: colla suprema potestà tu giudichi tutti gli uomini, e dai a' cattivi la pena dovuta a' loro delitti, colla misericordia tu salvi i buoni: così tu ricompensi ciascuno secondo le sue operazioni. Egli è visibile, che il profeta attribuendo alla misericordia una parte del giudizio, cioè il sentenziare in favore de' buoni. Viene perciò a insegnarci molto prima di Paolo, che grazia di Dio, è la fila eterna. Alcuni dotti Ebrei traducon le prime parole di questo versetto in tal guisa: Dio parlò una volta, due cose udii: ovvero: una sola parola disse Dio e due cose io udii: e vogliono intendere, che ogni parola di Dio ha due sensi, il senso della lettera e il senso intellettuale riguardante i misteri. Onde ogni parola di Dio vale per due: verità appresa nella tradizione della sinagoga, e ricevuta come sua propria eredità nella Chiesa Cristiana, verità, che ha luogo in tutti i libri santi cin ogni parte di essi, ne' quali oltre la scorza della lettera. Un senso più sublime racchiudesi, il senso spirituale riguardante il Cristo e la sua sposa la Chiesa.