Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Salmi 43


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Gli uomini pii dopo aver celebrate le meraviglie, fatte già dal Signore a favor del suo popolo, si lamentano di essere esposti al furor degli empj, e pregano Dio a soccorrergli. Agli Apostoli, e ai Martiri di Cristo convien questo salmo principalmente.

1Ai figliuoli di Gore: Salmo di intelligenza.
Noi, o Dio, colle nostre orecchie udimmo: i padri nostri a noi annunziarono,
Quello, che tu facesti ne' giorni loro, e ne' giorni antichi.
2La mano tua estirpò le nazioni, e desti loro ferma sede; gastigasti que' popoli, e li discacciasti:3Imperocché non in virtù della loro spada divenner padroni della terra, né il loro valore diede ad essi salute. Ma si la tua destra, e la tua potenza, e il benigno tuo volto; perche avesti buon volere per essi.4Tu se' tu stesso il mio Re, e il mio Dio: tu che ordini la salute di Giacobbe.5Per te avrem forza per gettare a terra i nostri nemici, e nel nome tuo non farem caso di quelli, che insorgono contro di noi.6Imperocché non nel mio arco porrò io la mia speranza, e la mia spada non sarà quella, che mi salverà.7Imperocché tu ci salvasti da coloro, che ci affliggevano, e svergognasti color, che ci odiavano.8In Dio ci glorieremo ogni di, e il nome tuo celebreremo pe' secoli.9Ma adesso tu ci hai rigettati, e svergognati, e non vai innanzi a' nostri eserciti.10Ci facesti voltar le spalle a' nostri nemici, e que', che ci odiano, ci saccheggiarono.11Ci rendesti come pecore da macello, e ci hai dispersi tralle nazioni.12Hai venduto il tuo popolo per nissun prezzo, e non a gran pregio lo alienasti.13Ci hai renduti oggetto di obbrobrio pe' nostri nemici, favola, e scherno de' nostri vicini.14Hai fatto si, che siamo proverbiati dalle nazioni, e siamo il ludibrio de' popoli.15Ho dinanzi a me tutto il giorno la mia ignominia e la mia faccia di confusione è coperta.16In udendo il parlare di chi mi svitupera, e mi dice improperj, in veggendo il nemico, e il persecutore.17Tutte queste cose sono cadute sopra di noi, e non ci siamo dimenticati di te, e non abbiamo operato iniquamente contro la tua alleanza.18E il nostro cuore non si è ribellato, e non hai permesso, che declinassero dalla tua via i nostri passi.19Mentre tu ci hai umiliati nel luogo dell'afflizione, e ci ha ricoperti l'ombra di morte.20Se noi abbiamo dimenticato il nome del nostro Dio, e se abbiamo stese le mani a un dio straniero;21Non farà egli Iddio ricerca di tali cose? imperocché egli conosce i segreti del cuore. Ma per tua cagione siam tutto di messi a morte, siamo stimati come pecore da macello.22Levati su, perché se' tu addor montato, o Signore? levati su, e non rigettarci per sempre.23Per qual ragione ascondi tu la tua faccia, ti scordi della nostra miseria, e della nostra tribolazione?24Imperocché è umiliata fino alla polvere l'anima nostra, stiamo prostrati col ventre sopra la terra.25Levati su, o Signore, soccorrici: e liberaci per amor del tuo nome.

Note:

43,1:Noi... colle nostre orecchie udimmo: ec. Questo principio è molto simile al discorso fatto da Gedeone all'Angelo. Judic. VI. 13.
Ne' giorni antichi: a' tempi di Mosè, di Giosuè ec.

43,2:Estirpò le nazioni. Le sette nazioni, che abitavano la terra di Chanaan: l'estirpasti come piante nocive e infette: gastigasti quei popoli, e li discacciasti: mandati contro di esse immense schiere di mosconi, i quali costrinsero la maggior parte a fuggire. Vedi Josuè. XXIV. 12.

43,3:Non in virtù della loro spada ec. La stessa cosa diceva agli Ebrei Giosuè poco prima di morire, ibid. Vedi parimente. Joc. II. 9.
Perché avesti buon volere per cui. Colla tua benevolenza e carità gli favoristi e gli aiutasti.

43,4:Che ordini la salute di Giacobbe. Ordini, che Giacobbe, cioè il popolo di Giacobbe sia salvato, e vuol dire, lo salvi; perocchè in Dio il comandare e il volere e lo stesso che fare come in Isaia: io, che dico a Gerusalemme, tu sarai abitata, fa, che Gerusalemme sia abitata, Isai. XLIV. 26.

43,5:Per te avrem forza per gettare a terra i nostri nemici. Non solo i visibili nemici, ma ancora (e molto piu) gl'invisibili non si superano, se non mediante l'aiuto di lui, che è la salute di Israele.

43,8:In Dio ci glorieremo ogni dì, ec. Ci glorieremo de' prodigi fatti per noi in tutte l'eta precedenti, e di tutto daremo a te laude.

43,9:Ma adesso tu ci hai rigettati, ec. Tutto quello che si legge da questo fino al diciassettesimo versetto riguardo ai mali, da' quali era oppresso il suo popolo, può intendersi non semplicemente come avvenuto per divina permissione, ma ancora come voluto e fatto da Dio; perocchè non disconviene a lui l'essere autore de' mali di pena, co' quali corregge, o prova il popolo fedele: e i buoni tutte le afflizioni temporali ricevono dalla mano del Signore e a lui ricorrono per esserne liberati.
E non vai innanzi a' nostri eserciti. E se noi facciamo guerra ai nostri nemiei tu non sei più il condottiere de' nostri eserciti, come solevi una volta, onde siamo stati messi in fuga, saccheggati, uccisi. venduti schiavi, perché tu non se' con noi.

43,12:Hai venduto... per nissun prezzo, ec. Fummo da te venduti schiavi a vilissimo, anzi a nissun prezzo, talmente che ben si vide il nissun conto, che tu facevi di noi, e che non altro tu volevi, se non che non fossimo più tuoi, e fossimo puniti pe' nostri falli.

43,17:E non ci siamo dimenticati di te, e non abbiamo ec. Non può convenire se non a' giusti perfetti il rammentare al Signore la fedeltà, con cui si son diportati nell'osservar la sua legge in mezzo alle tribolazioni e agli affanni.

43,18:E non hai permesso, che declinassero ec. Nella volgata intendesi ripetuta in questa seconda parte del versetto la negazione, che e nella prima parte. Così l'intesero S. Girolamo, il Grisostomo e generalmente gli Ebrei e i nostri interpreti.

43,19:Ci hai umiliati nel luogo dell'afflizione. S. Girolamo tradusse: nel luogo de' dragoni: in un luogo, di cui gli abitatori son crudeli come i dragoni. E l'ombra di morte ci ha ricoperti: per l'ombra di morte s'intende nelle Scritture una calamità sommamente grande: siamo come assorti dalla morte.

43,21:Per tua cagione siamo tutto di messi a morte, ec. Questo versetto fu citato da Paolo, come detto in persona degli Apostoli di Cristo. Vedi Rom. VIII. ec.

43,22:Perché se' tu addormentato, ec. Sembra all'uomo, che patisce ed e in miseria, che Dio in certo modo dorma, allorché differisce di soccorrerlo: me non sarà sonnacchioso, ne dormirò colui che custodisce Israele. Psal. CXX. 15. Ed egli, che i suoi eletti esercita colle tribolazioni, conosce quando sia il tempo di liberargli. Questi frattanto la loro consolazione trovar debbono nella speranza in Dio e nella orazione. Non rigettarci per sempre: vale a dire non ci dimenticare per sempre cosi, non permettere, che noi siamo sempre riputati come uomini abbandonati da te; abbiano fine le nostre tribolazioni.

43,24:E umiliato fino alla polvere l'anima nostra, ec. Non possiamo esser ridotti a umiliazione più grande e profonda. Siam vicini alla polvere del sepolcro: siam prostrati per terra come moribondi e come quelli, che aspettano il colpo di morte.

43,25:Per amor del tuo nome. A gloria del tuo santo nome.