Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Salmi 100


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Ritratto di un principe pio, e giusto.

1Salmo dello stesso Davidde.
ELLA misericordia, e della giustizia a te canterò laude, o Signore:
2Le canterò, e studierò la via dell'innocenza: quando sia, che tu venga a me. Io camminava nell'innocenza del cuor mio: in mezzo della mia casa.3Io non mi proponeva mai cosa ingiusta: odiai quei, che prevaricavano.4Non ebbi dimestichezza con uomo di cuor depravato: non conobbi il maligno, che si allontanava dalla mia strada.5Il detrattore segreto del suo prossimo, questo io lo perseguitava.
Con uomo di occhio superbo, e di cuor insaziabile, con questo io non mi poneva a mensa.
6Gli occhi miei son rivolti agli uomini fedeli del paese per farli sedere presso di me: miei ministri eran quelli, che camminavano nell'innocenza.7Non abiterà nella mia casa colui,che ha il tratto superbo: colui, che par lava iniquamente non trovò grazia dinanzi a me.8Al mattino io toglieva dalla terra i peccatori: affine di sterminare dalla città di Dio tutti quelli, che operano l'iniquità.

Note:

100,1:Della misericordia e della giustizia ec. Signore, io canterò le laudi non della tua solo misericordia, perchè il pensiero di questa sola potrebbe ridurre l'uomo ad una falsa tranquillità, ne canterò solamente la giustizia, colla quale tu punisci li peccatori, perchè questo potrebbe diminuir la speranza, o produrre la disperazione; ma celebrerò in te unitamente la misericordia e la giustizia.

100,2:Le canterò. La giustizia, e la misericordia. Studierò la via dell'innocenza, quando,fia, ec. Attenderò a conoscere e battere in via dell'innocenza, e della santità de' costumi. Ma quando verrai tu, o Signore, a illuminare il mio spirito, e a confortare il mio cuore colla tua grazia, affinchè io possa vivere, come bramo di vivere, per piacere a te? Sentimento affettuoso di un uomo, che sa, e comprende di non poter fare alcuna cosa in ordine alla salute, senza la grazia di Dio.
Io camminava ec. Tutto quello, che in questo salmo è posto in tempo imperfetto, ovver perfetto dee intendersi in futuro secondo la comune opinione degli interpreti Ebrei, e Cristiani; perocchè sono come tanti buoni proponimenti, i quali veramente Davidde adempi; perocchè, tolto il suo gran peccato, la Scrittura e lo Spirito santo lo propongono come uomo secondo il cuore di Dio; ma Davidde non voleva arrogarsi di aver fatte tutte queste cose perfettamente. Qui adunque dice: Io camminava in mezzo alla mia famiglia nell'innocenza del cuore, dando a tutti l'esempio, e tenendo in buon ordine la mia casa. E come nota un dotto interprete egli vuol dire: Io non istava ritirato in un angolo, od ozioso nella mia camera, ma con sollecitudine visitava e osservava tutto la mia numerosa famiglia, affinchè non mi avvenisse di avere ben ordinato il regno, e in disordine la mia propria casa.

100,3:Odiai quei che prevaricavano. Odiai, vuol dire repressi, non sopportai i prevaricatori della legge divina. Era ciò sommamente stimabile in un principe di naturale mite e benigno, com' era Davidde.

100,4:Non ebbi dimestichezza con uomo di cuor depravato. Allontanai dalla mia casa, e non volli, che a me si accostasse l'uomo di cuore corrotto da' vizii, e non volli aver conoscenza co' maligni, che si allontanano dalla strada retta della virtù e della pietà. Tutto questo vuol dire, che egli conosceva l'obbligazione di principe, che è non solo di fare il bene, ma di procurare ancora, che gli altri lo facciano; egli dee reprimere il male, anche col mettere quanto egli può, in discredito il vizio.

100,5:Questo io lo perseguitava. Davidde si protesta di voler purgare la corte primo da' calunnintori, o sia delatori segreti; secondo da' superbi e dagli ambiziosi.

100,6:Gli occhi miei son rivolti ec. Gli occhi miei sono intesi a cercare e distinguere gli uomini fedeli, vale a dire quelli, che mantengono la fede, e la mantengono in conseguenza principalmente a Dio, e anche al loro sovrano. Questi io cercava pel mio Regno con sollecitudine e diligenza per fargli abitare con me.

100,8:Al mattino in toglieva dalla terra ec. Con celerità e vigilanza lo procurai di sterminare gl'iniqui dalla città santa primache divenendo ogni di peggiori aggiungessero disordini a disordini, e scelleraggine a scelleraggine. S. Isidoro Pelusiota osserva, che non solo s' insinua qui l'attenzione del principe nel recidere le membra corrotte, e insanabili della Repubblica, ma anche la moderazione, e saviezza nel punire, talmente che frenando lo zelo, e la giusta ira contro de' rei, a sententiam contro di essi proceda il Principe con animo sedato, e dopo il notturno riposo, che acquieta gli spiriti, e l'animo tranquillizza. Ma qual forza hanno in un cuore fedele quelle parole: per isterminare dalla città del Signore, vale a dire dalla chiesa, e dal popolo fedele i peccatori incorrigibili, i quali la chiesa stessa dimorano, e affliggono! Per purgarla da tali uomini il Principe (come dice Paolo) porta la spada come ministro di Dio, e come protettore della medesima chiesa. Vedi Rom. XIII. 4. 5.