Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Salmi 104


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Ringraziamento a Dio pei benefizi fatti a Israele dalla vocazione di Abramo fino all'ingresso nella terra promessa.

1Alleluia, cioè lodate il Signore.
Date lode al Signore, e invocate il suo nome: annunziate le opere di lui tralle genti.
2Cantate la gloria di lui sugli strumenti di musica: raccontate tutte le sue meraviglie.3Gloriatevi nel santo nome di lui: sia nell'allegrezza il cuore di quelli, che cercano il Signore.4Cercate il Signore, e fattevi forti: cercate mai sempre la sua presenza.5Ricordatevi delle meraviglie, che egli fece: de' suoi prodigj, delle leggi, ch'ei pronunziò di sua bocca,6O voi seme di Abramo, servi di lui; o voi figliuoli di Giacobbe gli eletti di lui.7Egli il Signore Dio nostro: i giudizj di lui sono noti a tutta quanta la terra.8Egli si è ricordato sempre della sua alleanza: della parola fermata da lui per mille generazioni.9Della parola, ch'ei diede ad Abramo, e del giuramento suo ad Isacco.10Giuramento, ch'ei confermò quasi legge a Giocobbe, e ad Israele qual patto sempiterno.11Dicendo: A te darò la terra di Chanaan divisa come vostra eredità.12Bench'ei fossero in piccol numero; pochissimi di numero, e in essa stranieri:13E passarono da una nazione ad un' altra, e da un regno a un altro popolo.14Non permise, che uomo facesse loro alcun male, e per essi gastigò dei re.15Non toccate i miei cristi, e non malignate contro de' miei profeti.16E chiamò sulla terra la fame, tolse tutto il sostegno del pane.17Mandò avanti di loro un uomo: Giuseppe fu venduto per ischiavo.18Lo umiliarono inceppandogli i piedi: il ferro trapassò l'anima di lui fino a tanto che si adempisse la sua parola.19La legge del Signore lo avea messo nel fuoco: il Re mandò a scioglierlo: il principe de' popoli lo liberò.20Lo costituì padrone della sua casa, e principe di quanto ei possedeva.21Affinchè egli sua saggezza comunicasse a' suoi grandi, e al senato di lui insegnasse prudenza.22E Israele entrò nell'Egitto, e Giacobbe pellegrinò nella terra di Cham.23E (Dio) moltiplicò grandemente il popol suo, e lo rendette più forte de' suoi nemici.24Ei cangiò il cuor di coloro perché prendesser in odio il popol suo, e facesser soverchieria a' suoi servi.25Spedì il suo servo Mosè, e Aronne, cui pur egli elesse.26E pose nelle lor mani i suoi miracoli, e i prodigj da farsi nella terra di Cham.27Mandò le tenebre, e tutto fu oscurità: ed egli non rendette vane le sue parole.28Cangiò in sangue le loro acque, e uccise i loro pesci.29La terra mandò fuori i ranocchi nelle più segrete stanze dei regi istessi.30A una sua parola venner le mosche, e i mosconi per tutto quanto il loro paese.31Mutò di grandine le loro pioggie: piovve sulla loro terra un fuoco divoratore.32E percosse le loro viti, e le loro ficaie, e fece in pezzi le piante delle loro regioni.33A una parola di lui venne la locusta, e il bruco, ed erano senza numero:34E mangiaron tutta l'erba de' loro terreni, e mangiarono tutti i frutti de' loro campi.35E percosse tutti i primogeniti nella loro terra, le primizie di lor robustezza.36E menò via Israele coll'argento, e coll'oro; e nelle loro tribù non era un malato.37Si rallegrò della loro partenza l'Egitto, perché era sopraffatto dal timore, che avea di essi.38Stese una nuvola, che li coprisse, e fè, che il fuoco gli illuminasse di notte.39Chiesero, e venner le quaglie: e li saziò con pane del cielo.40Fendette la pietra, e scorser le acque: sgorgaron fiumi in un luogo di siccità.41Perché egli ebbe memoria di quella sua santa parola, detta ad Abramo suo servo.42E il suo popolo trasse fuora tutto esultante, e i suoi eletti pieni di allegrezza.43E diede loro i paesi delle nazioni, e furon padroni delle fatiche de' popoli,44Affinchè osservino i suoi comandamenti, e amino la sua legge.

Note:

104,1:Alleluia. Questa parola oltre il significato, che le abbiam dato, fu usata anche come una esclamazione di allegrezza, onde l'Apostolo S. Giovanni udì che si cantava nel cielo (Apoc. XIX. 4.) dove tutti i cantici sono di gaudio, e si usa nella Chiesa ne' tempi di allegrezza, com' è la Pasqua. Vedi Hieron ep. ad Marcel. August. ep. ad Casul.

Date lode al Signore..., tralle genti. I primi quindici versetti di questo salmo si trovano 1. Paralip. XVI. come di salmo composto da Davidde, allorché l'arca dalla casa di Obededom fu trasportata nel tabernacolo di Sion. Questa esortazione di annunziare alle genti le opere di Dio accenna la futura vocazione delle genti stesse alla fede, e insinua come in tutto il seguente racconto non dee perdersi mai di vista il Messia e la sua sposa la Chiesa, mentre, come c'insegna l'Apostolo, tutto quello che avvenne al popolo Ebreo figurava i tempi di Cristo.

104,3:Gloriatevi nel santo nome di lui. Gloriatevi di portare il nome di popolo del Signore, e onorate questo nome, colla santità de' costumi. Vedi Deut. XXX. 7. Jerem. IX. 23.

104,4:Cercate il Signore, e fatevi forti. Ovvero: Cercate il Signore, e diverrete forti: cercate mai sempre la la presenza: presentatevi continuamente dinanzi a lui nell'orazione e nel suo tabernacolo, e fuori di esso.

104,5-6:Ricordatevi delle meraviglie..., o voi seme di Abramo..., eletti di lui. Ricordatevi delle merariglie coperate a favor vostro da Dio, ricordatevi della legge datavi di sua propria bocca da lui: ricordatevene voi stirpe di Abramo, figliuoli di Giacobbe eletti non per alcun merito, ma per pura misericordia all'onore di essere il popol di Dio.

104,7:I giudizi di lui ec. Gli esempi, gli argomenti di sua onnipotenza, sapienza, bontà sono noti a tutta quanta la terra. Il mondo tutto è pieno di opere, che dimostrano a tutti la sua grandezza.

104,8-10:Egli si e ricordato sempre della sua alleanza, ec. Dio non si scordò giammai dell'alleanza fatta con Abramo, alleanza, e patto fermato da lui per lunghissime età: alleanza ripetuta ad Isacco e a Giacobbe con giuramento, che fu come legge e patto inviolabile e sempitemo a favor di Giacobbe che fu poi detto Israele. Il profeta insiste particolarmente sopra Giacobbe, di cui ripete il nome fino a tre volte, perché Giacobbe fu più espressamente e per ispecial privilegio eletto da Dio ad essere erede delle promesse e delle benedizioni, essendo egli secondogenito, e minore di Esau. Vedi. Gen. XXVII. 28.29. XXVIII. 14.

104,11:Dicendo. A clascheduno di que' patriarchi: perocchè a tutti tre replicate furono le promesse, onde dice come vostra eredità.

104,12:Bench'e' fossero in piccol numero, ec. Si potevan contare facilmente, Abramo, Isacco, Giacobbe e settanta anime, che andarono con Giacobbe nell'Egitto; e la terra di Chanaan era occupata da nazioni potentissime, ed e' non vi possedevano un palmo di terra, abitandovi come stranieri fino a tanto che ne partirono per l'Egitto. Tutto questo da una idea grande della sapienza e potenza di Dio, che fa tali promesse, e della fede ancora di que' patriarchi, che a tali promesse credettero nonostante le difficoltà senza numero, che vedeano all'adempimento di esse.

104,13:E passarono da una nazione ec. Di più que' patriarchi furon costretti a mutare stanza più volte. Abramo dalla Caldea passa nella Mesopotamia, di li nella terra di Chanaam, indi in Egitto. Isacco non fece stabil dimora nella Chananea, Giacobbe si fuggì nella Mesopotamia, indi torno nella Chananea, e dipoi andò nell'Egitto con tutta la sua famiglia, la quale, morto lui, fu ridotta in durissima servitù. Tutte queste cose non pareva che fossero un incamminamento per la stirpe di Abramo a conquistare un paese occupato da valoroso e guerriere nazioni.

104,14-15:E per essi gastigó de' re (dicendo) non toccate ec. Gastigò Abimelech re di Gerara per ragione di Sara, Gen. XX. 3. 4. 5. E per simil cagione il re d'Egitto. Gen. XII. 17. 18. Furono parimente in ogn' incontro protetti da Dio e Isacco e Giacobbe e i figliuoli di Giacobbe. Gli chiama unti del Signore, perché eglino furono considerati come principi grandi, onde i figliuoli di Heth danno ad Abramo il titolo di principe di Dio, Gen. XIII. 6., e lo stesso onore gli rendono i re di Sodoma e di Gomorra, e Melchisedech re di Salem. Gen. XIV. 17. 18... ed esercitavano l'uffizio di sacerdoti, onde eressero altari, e offersero sacrifizi; e ognun sa, che de' regi e de' sacerdoti e propria l'unzione, e l'essere chiamati unti, ovver cristi. Conviene ella pure a' profeti, e Abramo e chiamato Profeta da Dio stesso, Gen. XX. 7., e Isacco morendo profetò, Gen. XXVII 28.29., e le profezie di Giacobbe si leggono Gen. XLIX. 3. 4. 10. 11. Dio appariva sovente a questi santi, e rivelava loro le cose future, e principalmente i misteri del Cristo, onde di Abramo sta scritto ch'ei vide il giorno del Salvatore, e ne ebbe letizia, Joan. VIII. 56.

104,16-17:E chiamò... la fame, ec. Perché nissuno attribuisca alle cagioni naturali, al caso e al fato i flagelli, che manda Dio pe' suoi fini. Il profeta ci fa vedere lo stesso Dio, che chiama la fame, e la fame viene, e ogni specie di pane, onde l'uomo sostiensi, manca nella terra di Chanaan. Dio voleva, che Giacobbe colla sua famiglia passasse ad abitar nell'Egitto per le ragioni, che altrove abbiam detto (prefazione generale del Pentateuco), e questa fame è cagione, che i figliuoli di Giacobbe vadano a cercarvi da vivere. Ma Dio già prima avea fatto andarvi Giuseppe venduto da' proprl fratelli agl'Ismaeliti, e da questi a Putifare. Ci fa osservare il profeta le maniere tenute dalla Previdenza divina per salvare il piccolo popolo eletto, e ingrandirlo, e propagarlo. Dio converte in salute di Giacobbe e de' suoi figliuoli i barbari disegni di questi figliuoli contro il lor fratello Giuseppe. Giuseppe venduto schiavo salverà l'Egitto, salverà il padre e i fratelli e dura loro comoda e agiata abitazione nell'Egitto. Chi non ammirerà le disposizioni di Dio e la cura, ch'ei tiene del popol suo?

104,18:La umiliarono inceppandogli i piedi. Allorché accusato dalla malvagia padrona fu messo in carcere. Il ferro trapassò l'anima di lui. Queste parole, come altrove ho osservato, spiegano il dolore del casto e santo Giuseppe nel vedersi accusato e creduto reo di tal infame delitto. Questa atroce calunnia quasi acuto pugnale trapassò l'anima di lui. Fino a tanto che si adempisse la sua parola; la profezia fatta al gran panettiere e al gran coppiere di Faraone: questa profezia fu il principio della elevazione di Giuseppe, Gen. XL. 12. ec.

104,19: La legge del Signore la avea messo nel fuoco. La legge, vale a dir l'amor della legge divina fu cagione, che ei fosse messo nella fornace della tribolazione, ch'ei fosse odiato e venduto da' fratelli, perseguitato dalla padrona, e punito come reo per le calunnie di essa. Ma Dio fa servire le cattive volontà degli uomini alla santificazione e alta gloria del giusto. Faraone principe de' popoli dell'Egitto lo libera dalla carcere.

104,21:Affinchè egli sua sapienza comunicasse ai suoi ec. Dopo la interpretazione del sogno di Faraone Giuseppe divenne l'oracolo di tutto l'Egitto. Vedi Gen. XLI. 40. ec.

104,22:Nella terra di cham. Nell'Egitto dove abito Cham figliuolo di Noè, e dove Misraim figliuolo di cham propagò lu sua stirpe.

104,23:Moltiplicò grandemente ec. Settanta anime entrarono nell'Egitto con Giacobbe, e di li a poco più di 200 anni la sua discendenza partì in numero di secentomila uomini atti alla guerra oltre le donne e i vecchi e i fanciulli; lo che tutto insieme fa oltre i tre millioni di anime.

104,24:Cangiò il cuor di coloro ec. Dio non infuse ne' cuori degli Egiziani la malevoglienza e l'odio contro gli Ebrei, ma col moltiplicare e benedire il suo popolo Dio fu indirettamente cagione, che si risvegliasse la gelosia e l'invidia contro di esso. Non fu adunque Dio, che ispirò l'odio ne' cuori gia' cattivi e maligni degli Egiziani, dice s. Agostino, ma previde e permise quest'odio, e lo fe' servire all'adempimento de' suoi disegni.

104,27:Non rendette vane le me parole. Adempiè Dio puntualmente tutto quello, che per bocca di Mosè avea minacciato a Faraone.

104,36:Coll'argento e coll'oro. Co' vasi d'argento e d'oro imprestati loro dagli Egiziani. Vedi quello che si è detto Exod. XI. 1. 2. E nelle loro tribù non era un malato. Ovvero; nisun di essi era debole, o di poche forze.

104,42:E i suoi eletti. Vedi vers. 7.

104,43:I paesi delle nazioni, ec. Le terre de' Cananei, degli Amorrei, di Og e di Sehon. Dio padrone assoluto della terra diede agli Ebrei le terre di questi popoli e le loro ricchezze e le ville, e le città edificate con grandi fatiche di que' popoli.

104,44:Affinchè nomina i suoi comandamenti, ec. Per avere un popolo, che lo conoscesse, lo amasse, l'onorasse. A questo fine furono indirizzate tutte le opere grandi di Dio a favore degli Ebrei, cominciando dalla vocazione di Abramo fino all'ingresso nella terra di promissione, e lo stesso fine ha avuto Dio nella creazione del nuovo popolo acquistato da Cristo coll'amplissimo prezzo del proprio suo sangue, e distinto da Dio con benefizi e con grazie infinitamente superiori a tutte quelle, che all'antico popolo furono compartite.