Scrutatio

Giovedi, 18 aprile 2024 - San Galdino ( Letture di oggi)

Salmi 75


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Ringraziamento a Dio pe' favori compartiti a Sionne, cioè alla Chiesa. Profezia delle vittorie di essa.

1Salmo di Asaph: cantico sopra gli Assiri.
Dio è conosciuto nella Giudea: in Israello è grande il suo nome.
2E sua sede è nella pace, ed ha sua abitazione in Sionne.3Ivi egli ha distrutta la forza de gli archi, lo scudo, la spada, e la guerra.4O tu, che spandi mirabilmente tua luce dalle alte montagne: son rimasti conquisi tutti gli stolti di cuore.5Dormirono il loro sonno, e nulla trovarono nelle loro mani tutti questi uomini tesoreggianti.6Al tuono delle tue minacce, o Dio di Giacobbe, si addormentarono i cavalieri.7Terribile se' tu, e chi a te farà resistenza? l'ira tua è antica.8Dal cielo facesti sentire il tuo giudizio: tremò la terra, e si tacque;9Allorché Dio si levò su per far giudizio, per tutti salvare i mansueti della terra.10L'uomo, che rifletterà, darà a te laude; e la fine de' suoi pensieri sarà di onorarti con giorni festivi.11Offerite voti al Signore Dio vostro, e scioglieteli, o voi tutti, che stando intorno a lui gli presentate dei doni,12A lui terribile, a lui, che toglie lo spirito ai grandi, a lui, che è terribile ai re della terra.

Note:

75,1:Sopra gli Assiri. I LXX riferiscono questo salmo alla strage dell'esercito di Sennacherib, 4. Reg. XIX; ma S.Agostino e molti altri lo interpretano in senso più ampio.

Dio è conosciuto nella Giudea. Una cognizione generale di Dio la ebbero molti ancora de' filosofi pagani, i quali però (come dice l'Apostolo) avendolo conosciuto dalle cose create, non l'onorarono come Dio, ne come lor Creatore. Ma la cognizione speciale degli attributi di Dio, la cognizione di quello, che gli uomini debbono fare per piacere a lui, ed esser felici, e particolarmente la cognizione d'un Dio Salvatore, cioè del Messia, che dovea venire a redimere e sanare il genere umano, il qual Messia dovea essere l'oggetto delle speranze e dell'amore di tutti gli uomini in tutti i tempi e prima e dopo la sua venuta. Questa cognizione fu ristretta alla Giudea e al purpolo d'Israele fino a tanto, che Cristo venne e aprì la porta del Vangelo a tutte le genti.

75,2:E sua sede è nella pace. In Salem, che così dapprima fu chiamata quella, che poi ebbe il nome di Jebus, e finalmente di Gerusalemme, Gen. XIV. 18. I LXX non voller prendere Salem per nome proprio, ma per appellativo per indicare come in Gerusalemme, di cui si tratta in questo luogo, è la Gerusalemme non terrena, ma spirituale e celeste, cioe, la Chiesa, nella quale la pace vera, la pace di Cristo abita ne' cuori de' fedeli, e contro la quale non prevarranno i nemici ne visibili, ne invisibili, perchè Dio spezza i loro archi e tutta la loro potenza, facendo uscire la Chiesa stessa con acquisto di gloria dalle loro persecuzioni. Abbiam detto più volte, come anche Sionne tanto negli altri profeti, come in questo è figura della Chiesa Cristiana, nella quale abita Dio e il suo Spirito.

75,3:Ivi egli ha distrutta ec. Tutte le forze de' nemici eserciti sono state distrutte da Dio in Sionne, cioè quando son venute ad assalire Sionne: tutti i nemici e invisibili e visibili, che assaliron la Chiesa furono vinti e abbattuti da Dio, che la protegge e la salva.

75,4:A tu, che spandi mirabilmente tua luce ec. La luce di Dio, come si e veduto più volte, dinota il favore di Dio. O tu, che fai in maravigliosa maniera risplendere dal cielo il tuo favore verso Sionne; o tu che dal tuo altissimo cielo, che è come il monte eterno di tua residenza, vieni a soccorrere e consolare la Chiesa.
Stolti di cuore sono gli empi, i quali per propria lor perdizione combattono contro la Chiesa di Dio.

75,5:Dormirono il loro sonno, ec. Perirono questi grandi, questi facoltosi e potenti nelle loro ricchezze, e si trovarono nel sepolcro spogliati di tutti i loro tesori, dei quali nulla riman loro dopo la morte.

75,6:Al tuono delle tue minacce, ec. Il tuono di tue minacce bastò, perchè formissero sonno di morte i cavalieri feroci. Queste parole poterono dar motivo di credere, che vogliasi qui alludere alla strage di Sennacherib, il di cui esercito era sommamente forte di cocchi e di cavalleria. Vedi 4. Reg- XXVIII. 25. Mal'uso de' cocchi nella battaglia e molto più antico di Sennacherib. Vedi Judic. IV. 3.; onde non siamo in necessità di ristringerci a quel fatto.

75,7:L'ira tua è antica. Ab eterno tu hai odiati gli ingiusti nemici di Sionne, e ab eterno hai determinato di sterminarli. L'ira tua è tanto più forte, quanto più antica. Vedi Psal. XCII. 4.

75,8-9:Dal cielo facesti sentire ec. Dal cielo tu con segni terribili faresti annunziare il giudizio, cioè la, vendetta che volevi fare dei nemici tuoi, de' nemici della tua Chiesa. A tali segni la terra tremò, e piena di spavento non fiatò più, vedendo come Dio alzato il suo trono, volea far giudizio degli empi e salvare dalla lor potenza gli umili. S. Girolamo tutto questo luogo interpreta in futuro volendo, che sia qui descritto il giudizio finale, di cui Dio darà segni spaventosi nel sole, nella luna ec. il senso è sempre l'istesso dimostrandosi tanto nelle particolari vendette di questi, o di que' nemici, come nel generale supplizio di tutti i cattivi l'amore, con cui Dio protegge e salva la Chiesa.

75,10:L'uomo che riflettera', ec. L'uomo, anche avverso di animo alla tua Chiesa, in veggendo quello, che tu fai per essa, consideranda posatamente i miracoli di tua poer sanza nel conservarla e salvarlo da' suoi nemici, si convertirà, e darà lode a te, e abbraccera il tuo culto, e ti onorerà particolarmente colla santificazione de' dì festivi istituiti in memoria de' tuoi benefizi. Confrontando l'originale colla volgata si vedrà, che tale dee essere il senso di questo luogo.

75,11-12:O voi tutti, che stando intorno a lui ec. Fate de' voti a Dio, e adempiteli voi tutti, che abitate intorno a lui. cioè intorno al suo tempio, e ivi a lui siete soliti di offerire i vostri doni. Invita adunque tutti gl'lsraeliti, tutto il popolo fedele a dimostrare a Dio la lor gratitudine co'loro voti, e co' solenni ringraziamenti. Egli è che a' grandi superbi toglie lo spirito di prudenza. Vedi Isai. XIX 13. 14. Egli è terribile a' re della terra, ai quali può togliere in un momento e gloria e vita e trono: quanto più sarà egli terribile pel rimanente degli uomini? Non havvi adunque salute per l'uomo qualunque egli sia, se non ama questo Dio, se non ama la Chiesa di lui, e se ad essa non istà unito costantemente per essere unito con lui. L'Ebreo in luogo di quelle parole: toglie lo spirito a' grandi, porta: vendemmia lo spirito de' grandi, frase, che è ripetuta Apocal. XIV. 18., e piuttosto significa: mette a morte.