Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Salmi 89


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Dio è il consolatore, e il rifugio del suo popolo: onde il Profeta lo prega a piegarsi verso lo stesso popolo, e a dirigere tutte le sue azioni.

1Orazione di Mosè uomo di Dio.
Signore, tu se' stato nostro rifugio per tutte quante le età.
2Prima che fossero fatti i monti, o formata la terra, e il mondo, da tutta l'eternità, e per tutta l'eternità, o Dio, sei tu.3Non ridur l'uomo nell'abbiezione tu, che dicesti: Convertitevi, o figliuoli degli uomini.4Perocché mille anni dinanzi agli occhi tuoi son come il di di ieri, che è trapassato;5E come una vigilia notturna: i loro anni saran come cosa, che nulla si stima.6In un giorno passa com'erba: al mattino fiorisce, e passa; sulla sera, cade, e s'indurisce, e si secca.7Siam venuti meno sotto il tuo sdegno, e pel tuo furore viviamo in turbamento.8Hai collocate davanti a te le nostre iniquità, e la nostra vita davanti alla luce della tua faccia.9Cosi tutti i giorni nostri sono mancati, e noi sotto il tuo sdegno siam consumati.10Come tela di ragno saran considerati gli anni nostri: pe' giorni di nostra vita si hanno i settant'anni.
E pe' più robusti gli ottani anni: e il di più è affanno, e dolore.
Dapoichè è venuta in aiuto la (tua) benignità; e noi sarem tosto rapiti.
11Chi sa conoscere la grandezza dell'ira tua? e chi sa comprendere la tua indignazione, come tu' se formidabile?12Fa adunque conoscere (a noi) la tua destra, e da a noi un cuore illuminato dalla sapienza.13Volgiti a noi, o Signore: e fino a quando (sarai sdegnaito)? placati co' servi tuoi.14Sarem ripieni al mattino di tua misericordia, e saremo nella esultazione, e nel gaudio per tutti i giorni nostri.15Avrem letizia per ragione de giorni, ne' quali tu ci affliggesti, e per gli anni, ne' quali vedemmo miserie.16Getta il tuo sguardo sopra i tuoi servi, e sopra le opere tue; e reggi tu i loro figliuoli.17E la luce del Signore Dio nostro sia sopra di noi: e governa tu in noi le opere delle nostre mani: e l'opera delle mani nostre governa tu.

Note:

89,1:Orazione di Mosè re. La maggior parte degli antichi e de' moderni Interpreti credono, che veramente sia opera di Mosè questo salmo. Il Caldeo dice di più, che Mosè lo compose quando i figliuoli d'Israele peccarono nel deserto. Egli è detto qui uomo di Dio, come Deut. XXXIII.I, Jos. XIV. 6.; perocchè egli fu ministro del vecchio Testamento e profeta del Nuovo, vedi Hebr. III. 5. Altri vogliono, che il salmo sia di Davidde, il quale introduce Mosè a parlare a Dio, e pregarlo di usare misericordia verso il suo popolo.

Signore, tu se' stato nostro rifugio ec. Noi abbiamo sperimentati gli effetti della tua protezione e della tua carità, o Signore, in tutti gli andati tempi dopo la elezione, che tu facesti della stirpe di Abramo per formarne un popolo consacrato al tuo culto.

89,2:Prima che fossero fatti i monti, ec. Tu, o Dio, tu sei, tu sussisti da tutta l'eternità senza principio di tempo; e sussisti per tutta l'eternità, che verrà. Prima della creazione delle cose tu fosti, e sarai per tutti i secoli immutabil sempre ed eterno. Per nome di terra s'intende la parte del mondo disabitata, pel mondo s'intende la terra abitata come apparisce dall'Ebreo e dal Greco.

89,3:Non ridur l'uomo nell'abiezione ec.Non permettere o Signore, che l'uomo cada nella abiezione e nell'ignominia della colpa, da cui poscia vada a cadere nell'abiezione estrema della dannazione: perocchè tu dicesti: figiuoli degli uomini convertitori a me, onde facesti conoscere, che non la nostra perdizione tu vuoi, ma il ravvedimento e la salute nostra.

89,4-5:Mille anni dinanzi agli occhi tuoi ec. Abbi pietà dell'uomo, in di cui vita è si breve: che quando per impossibile egli vivesse i mille anni, che sarebbon mai mille anni dinanzi a te? Questi dapoichè una volta hanno fine, sarebbon come un sol giorno, e come una vigilia notturna, la quale non dura più di tre ore: così gli anni della vita dell'uomo sono come una di quelle cose, che non meritano veruna stima, riducendosi questa vita non a mille, ma a meno di cento anni. La lunghezza di tutti i tempi paragonata coll'eternità e' breve cosa. Hierom.

89,6:In un giorno passa com'erba: ec. L'avverbio mane si prende pel giorno intero dal mattino fino al declinare del sole, Gen. 1. 5. 8. 13., e altrove, e in tal senso lo credo usato qui la prima volta, io che, come ognun vede, da un ottimo senso. L'uomo nasce, e finisce come erba in un dì; nella stessa mattina egli fiorisce e appassisce, verso la sera quest' erba già piega il capo, s' indura e va in polvere. Questa bellissima similitudine si rende più sensibile ne' paesi di clima molto caldo, come la Giudea.

89,7:Siam venuti meno sotto il tuo sdegno, ec. Per un effetto dell'ira meritata da noi colla nostra disobbedienza, noi siam divenuti mortali e infelici. Perocchè tu creasti l'uomo in tal condizione, ch'ei poteva non morire; peccò, e dal peccato venne la morte e le miserie e gli allarmi della vita presente. L'ira tua adunque fu quella, che ci rendette mortali, e la tema del tuo furore nel giudizio futuro ci fa vivere in turbamento e affanno.

89,8:Hai collocate davanti a te ec. Per non dimenticarle, e per punirle com'elle meritano hai collocate dinanzi a te le nostre iniquità e le azioni di nostra vita; equal trista, orribil comparsa debbono elle fare dinanzi a tal candore di luce eterna, e dinanzi a tal santità?

89,9:Così tutti i giorni nostri sono mancati, ec. Per questo, perché Dio ci trovò peccatori, per questo i giorni nostri sopra la terra sono ridotti a nulla, e il nostro essere si consuma sotto il peso dei flagelli, co' quali tu punisci le nostre colpe.

89,10:Come tela di ragno ec.Tutta la nostra vita può assomigliarsì a una tela di ragno, tanto ella e fragile, e facilmente si dissipa, e tanto è facile il romper quel filo, da cui pende la stessa nostra vita: ma diasi, che ella duri quanto mai durar può: tutto il periodo di una vita creduta assai lunga, si ristringera a' settant' anni, e per gli uomini di temperamento più robusto anderà fino agli ottanta, e se mai questi termini si trapassino, la vita allora non è più vita, ma affanno e dolore; tanti sono gl'incomodi e i mali, che accompagnano l'età decrepita. In vece di quelle parole: e il di più è affanno e dolore, l'Ebreo e i LXX potrebber tradursi: è la maggior parte di questi (anni) affanno e dolore: e così sta in vari antichi Salteri Latini. È venuta in aiuto la (tua) benignità; ec. Ed è un effetto di tua bontà verso di noi l'avere ristretta dentro questi brevi termini la nostra vita; perocchè se più lungamente tu ci lasciassi quaggiù, avremmo (attese le miserie della eta cadente) non più lunga vita, ma morte più stentata e penosa. È venuta adunque in aiuto nostro la tua benignità, e noi sarem tosto rapiti da questo mondo.

89,11:Chi sa conoscere la grandezza ec. Dalle pene gravissime, colle quali Dio punì, e punisce il peccato argomenta, che l'ira di Dio contro lo stesso peccato sia somma, e ancor più da tenersi di quello, che comunemente si tema dagli uomini, perché rari son quelli, che meditino come conviene sopra le dimostrazioni terribili, che Dio ha date dell'ira sua accesa contro de' peccatori.

89,12:Fa'adunque conoscere (a noi) la tua destra. Nella misera condizione, in cui ci troviamo, fa', che noi conosciamo la tua potenza, la tua misericordia. S. Atanasio. Eusebio, Agostino, ec. per questa destra di Dio intendono il Messia, onde sarebbe una preghiera del Profeta a Dio, affinchè mandi quanto prima questo Salvatore, e consolatore degli uomini: e da' a noi un cuore illuminato dalla sapienza. E mandando a noi il tuo Verbo, la tua sapienza, a noi tu darai un cuore illuminato dalla luce della fede. Ripetendo nella seconda parte del versetto la parola fac, che è nella prima parte, ne viene chiaramente il sentimento, che abbiamo espresso, che combina ancora coll'Ebreo.

89,14-15:Sarem ripieni al mattino ec. Solleva il Profeta il cuor suo colla speranza de' beni futuri: questi beni sono indicati per quella misericordia, con cui Dio al mattino, cioè nel tempo opportuno, ovvero assai presto inonderà di consolazione i cuori de' giusti facendoli entrare nei gaudio del Signore, e coronandoli di felicità e di gloria a proporzione, delle miserie e delle umiliazioni sofferte da essi nella vita presente, e i pochi e brevi giorni di patimento ricompensando co' giorni eterni di beatitudine nella patria celeste.

89,16-17:Getta il tuo sguardo ec. Di questi due versetti si serve ogni di la Chiesa per raccomandare al Signore tutto il popolo Cristiano, tutti i servi di Dio e le loro famiglie, pregandolo a volgere benigno lo sguardo sopra gli stessi suoi servi, che sono opere delle sue mani quanto alla creazione, e opera di Dio, e nuova fattura di Dio, mediante il benefizio della loro rigenerazione nel santo Battesimo, e pregandolo di spandere la sua luce, cioè la sua grazia sopra di noi, e di far si, che stando egli in noi colla sua grazia indirizzi al bene, e a buon termine tutte le opere delle nostre mani, e ciascheduna delle opere nostre governi egli stesso. Tale è il senso di questa bella preghiera ripetuta, come ho detto, ogni dì dalla Chiesa al principio della mattina, colla qual preghiera la Chiesa stessa viene a consacrare a Dio a nome di tutti i suoi figliuoli, tutte le azioni, che e' faranno nella giornata: mentre desidera e chiede, che tutte abbiano per principio la grazia e la carità, e da questa sieno indirizzate a quel fine, per cui dee vivere, e operare l'uomo Cristiano, che e la gloria di Dio e la propria santificazione.