Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Salmi 80


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Invita a celebrare le solennità istituite in memoria dei benefizj del Signore. Ingratitudine del popolo. Promesse di Dio.

1Salmo dello itesso Asaph.
Esultate lodando Dio aiuto nostro: alzate voci di giubilo al Dio di Giacobbe.
2Intonate salmi, e sonate il timpano, il dolce salterò insieme colla cetra.3Date fiato alla buccina nel novilunio, nel giorno insigne di vostra solennità.4Imperocché tal e il comando dato ad Israele, e il rito istituito dal Dio di Giacobbe.5Egli lo ha ordinato per memoria a Giuseppe quando usci dalla terra d'Egitto, quando udì una lingua, che a lui era ignota.6Sgravò (Dio) gli omeri di lui da' pesi: le mani di lui avean servito a portare i corbelli.7Mi invocasti nella tribolazione, e io ti liberai: ti esaudii nella cupa tempesta: feci prova di te alle acque di contraddizione.8Ascolta, popol mio, ed io ti istruirò: se tu ascolterai me, o Israele, non sarà presso di te dio novello, né adorerai dio straniero.9Imperocché io sono il Signore Dìo tuo, che ti trassi dalla terra d'Egitto: dilata la tua bocca, ed io adempirò i tuoi voti.10Ma il popol mio non ascoltò la mia voce, e Israele non mi credette.11E io li lasciai andare secondo i desiderj del loro cuore: cammineranno secondo i vani loro consigli.12Se il popol mio mi avesse ascoltato, se nelle mie vie avesse camminato Israele,13Con facilità avrei forse umiliati i loro nemici; e sopra color, che gli affliggono avrei stesa la mia mano.14I nemici del Signore a lui mancaron di fede, ma verrà il loro tempo, che sarà eterno.15Ed ei gli ha nudriti di ottimo frumento: e gli ha saziati del miele, che usciva dal masso.

Note:

80,3:Date fiato alla buccina nel novilunio, ec.I mesi degli Ebrei erano mesi lunari, e il primo giorno della luna era celebrato con solennità. Vedi Num. XXIX. 6. Ma il novilunio dei mese di Tizri era il più solenne di tutti. Questo mese era il primo dell'anno civile, e il settimo dell'anno sacro. Vedi Levit. XXIII. 24. Questo giorno del novllunio di Tizri è qui chiamato giorno insigne, e di solennità per gli Ebrei. Delle trombe d'argento si servivano i sacerdoti ne' sacrifizi, Num. X. 6., delle buccine di corno si servivano a raunare la Chiesa, come si fa ora da noi colle campane. Vedi Giuseppe de B. J. lib. IV. 34 La festa delle trombe nel novilunto di Tizri rammemorava (dicono alcuni) la creazione del mondo tutto da Dio nell'autunno secondo la più probabile opinione. Vedi quello, che si e detto Levit. XXIII. 24.

80,5:Lo ha ordinato per memoria a Giuseppe. Per Giuseppe, ovvero pe' discendenti di Giuseppe e intesa tutta la nazione Ebree, come si e detto Psal. LXXIX.2. Ma qui dove si parlò dell'uscita dall'Egitto, è molto bene usato il nome di Giuseppe, perchè in quel paese Giuseppe era stato come il padre di tutti gli Ebrei, avea salvato dalla fame la famiglia di Giacobbe, e le avea procurati i mezzi di sussistere e di dilatarsi. Udì una lingua, ec. Quando il popolo Ebreo udì la voce del Signore, il quale parlava loro dal Sina per mezzo di Mosè, e dava loro la legge, voce e legge ignota pell'avanti a quel popolo.

80,6:Sgravò (Dio) gli amori di lui da' pesi. Si rammemorano i benefizi, pe' quali Dio debb' essere lodato e onorato particolarmente ne' dì festivi ordinati a conservarne la memoria. Gli omeri di Giuseppe, cioe degli Ebrei, erano aggravati dagli Egiziani di pesi insopportabili; egli era condannato a portar ne' corbelli la terra impastata per far vasellami. Alcuni hanno detto, che qualcheduna delle famose piramidi di Egitto fosse lavoro degl'Israeliti.

80,7:M' invocasti nella tribolazione, ec. Introduce Dio parlante al suo popolo: tu tribolato dal tiranno di Egitto mi chiedesti soccorso, e io ti liberai, ti esaudì, in quella tempesta, che io dalla nube, in cui mi occultava. suscitai sul mare rosso per farvi perire gli Egiziani. Traguardando il Signore dalla colonna di nube e di fuoco l'esercito degli Egiziani fece perire le loro schiere, e rovesciò le ruote de' cocchi, ed eglino furon trasportati nel mar profondo, Exod. XIV. 24. ec. Feci prova di le alle acque di contraddizione. Dove il popolo cominciò a contrastare e litigare con Mosè, Exod. XVII. 2.

80,8:Ascolta, popol mio, ec. Dio propone al popolo le condizioni di sua alleanza, e le sue promesse, quando egli a lui sia fedele.
Non sarà presso di te dio novello, ec. I numi delle genti sono tutti di nuova invenzione, e il solo errore e la fantasia degli uomini gli eresse in divinità. Dio straniero: Dio adorato da altra nazione.

80,9:Dilata la tua bocca, ed io ec. Adorami, amami come tuo Dio, e chiedi quello che tu puoi desiderare, e io ti esaudirò con liberalità e generosità sovragrande. Vedi Ephes. III. 20., Joan. XIV. 14. ec.

80,11:E io li lasciai andare ec. Con tale orrenda pena gastiga Dio una tal ribellione. Vedi Rom. 1. 26. Permisi, che andasser precipitosamente a ingolfarsi in un mare di scelleratezze. vers. 13 Con facilità avrei forse ec. Il forse in questo luogo non è segno di dubitazione: Dio sapeva certamente se essendo gli Ebrei fedeli a lui, egli avrebbe umiliati i loro nemici: ma questa particella dimostra la somma libertà di Dio nel suo operare, e come non alla obbedienza sola dell'uomo, ma alla misericordia di lui dee principalmente attribuirsi se egli l'uomo stesso benefica e favorisce.

80,14:I nemici del Signore ec. parla sempre degli Ebrei, i quali violarono la fede e l'alleanza giurata a Dio. Nemici di Dio li chiamò anche Isaia 1.24. Ma verrà il loro tempo, che sarà eterno,come se dicesse: e' sanno però costoro, ch'e' debbono o felici, o infelici vivere eternamente nel secolo avvenire; e contuttociò non pensano alla immortalità, non pensano a meritarsi, che Dio il riceva ne' suoi tabernacoli. S. Agostino con poco divario interpreta del tempo del supplizio.

80,15:Ed ei gli ha nudriti ec. Allude alla bontà della terra promessa ricca di ottimo frumento nelle sue pianure e di dolcissimi frutti nelle colline. Vedi Deut. XXXII 13., Exod III. 8.; la qual cosa rende viepiù odiosa la loro ingratitudine. i Cristiani sono infinitamente più privilegiati degli Ebrei, e hanno per sostentamento e delizia della vita spirituale il Corpo di Cristo, e le consolazioni della parola e della grazia celeste e de' doni dello Spirito santo meritati loro da Cristo.