Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Salmi 28


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Profezia della conversione delle Genti per l'efficacia della divina parola.

1Salmo di David nel terminarsi il tabernacolo.
Presentate al Signore, o figliuoli di Dio, presentate al Signore gli agnelli.
2Presentate al Signore la gloria, e l'onore, presentate al Signore la gloria dovuta al suo nome, adorate il Signore nell'atrio del suo santuario.3La voce del Signore sopra le acque; il Signore della maestà tuonò, il Signore sopra le molte acque.4La voce del Signore è possente; la voce del Signore piena di magnificenza.5La voce del Signore, che spezza i cedri: e il Signore spezzerà i cedri del Libano.6E faragli in pezzi come un vitello del Libano, e il diletto (è) come il figlio dell'unicorno.7La voce del Signore, che divide la fiamma del fuoco:8La voce del Signore, che scuote il deserto, e il Signore scuoterà il deserto di Cades.9La voce del Signore, che prepara i cervi, e le folte macchie rischiara, e nel tempio di lui tutti gli daran gloria.10Il Signore vi manderà un diluvio, e sarà assiso il Signore qual Re in eterno.11Il Signore darà fortezza al suo popolo: il Signore darà al popol suo benedizione di pace.

Note:

28,1:Nel terminarsi il tabernacolo. Davidde fece fare un tabernacolo, in cui ripose l'arca, come si legge I. Paralip. XV. 1. Terminata che fu la fabbrica di questo tabernacolo Davidde illustrato dallo Spirito del Signore cantò questo salmo, nel quale predisse i misteri di un più santo e perfetto tabernacolo, che è la Chiesa delle nazioni, della quale il primo tabernacolo era figura.

Presentate al Signore, o figliuoli di Dio, ec. Questi figliuoli di Dio sono quelli, i quali per benefizio grande di Dio essendo rigenerati in Gesù Cristo per mezzo del santo Battesimo, vennero ad essere fatti degni della grazia di adozione. A questi figliuoli di Dio si ordina, che presentino a Dio in sacrifizio gli agnelli, vale a dire se stessi offeriscano ostia pura, vivente, santa, accetta il Dio. Rom. XII. 1. imperocchè di questa ostia spirituale eran figura le vittime e i sacrifizi carnali offerti secondo l'antica legge.

28,2:Presentate al Signore la gloria e l'onore, ec. Glorificatelo e onoratelo col sacrifizio di laude, offerite a lui il frutto delle labbra, che confessino il nome di lui, Hebr. XIII. 15., adoratelo nell'atrio del suo santuario. In questo luogo tutto il popolo si adunava per assistere al culto di Dio, onde per esso è intesa la Chiesa Cristiana, nella quale la moltitudine delle genti si riunì a servire e onorare il Signore.

28,3:La voce del Signore sopra le acque... il Signore sopra le molte acque. il tuono è sovente detto nelle Scritture voce di Dio, Job XXXVII. 2, Psal. XVII. 14. XXX.30. ec. Onde quelle parole: il Signore tuonò ec. spiegano le precedenti. Or il tuono rimbomba in mezzo alle nuvole gravide di pioggia. Questo parlare allegorico e attissimo a spiegare gli effetti della voce di Dio, della parola dell'Evangelio annunziata dagli Apostoli a tutti i popoli della terra, perocchè, come è detto. Apocal. XVII. 15., le acque... sono i popoli e le nazioni, e sopra di questi popoli si fe' sentire il tuono della predicazione Evangelica, e con tanta celerità si fe' udire, che per tutto la terra si sparse il suono di essi, Psal. XLIV. e con tanta mutazione di cose, che dal dominante antico culto dei simulacri, e dalla corruttela orribile de' costumi si ridusser le genti alla cognizione del vero, unico Dio, e ad una santità di vita degna dell'Evangelio. Di questo grandissimo benefizio fu ordinato ne' due precedenti versetti, che si desse perpetuamente gloria e laude a Dio nella Chiesa. Notisi come due degli Apostoli di Cristo ebbero il nome di figliuoli del tuono, Marc. III. 27. Osservano ancora gl'interpreti, che sette volte è ripetuto la parola voce, per indicare i sette doni dello Spirito santo.

28,4:La voce del Signore è possente... piena di magnificenza. La parola di Dio è viva e attiva e più affilata di qualunque spada a due tagli, e che s'interna sino alla divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture eziandio e delle midolle ec. Hebr. IV. 12. Ecco come la parola, la voce di Dio e potente ed efficace ad operare la conversione delle genti, penetrando e cambiando i cuori: questa voce e anche piena di magnificenza nella moltitudine e grandezza dei prodigi, onde fu accompagnata.

28,5-6: Che spezza i cedri... i cedri del Libano. E faragli a pezzi ec. Pe' cedri più grandi e robusti (quali son quelli, che vengono sul monte Libano) s' intende tutto quello, che il mondo avea di più eccelso e sublime, quando Dio fe' udire il tuono della predicazione del Vangelo. La forza della parola vinse la sapienza de' filosofi, in potenza de' principi avversi a Cristo, vinse l'empietà regnante, la superbia, la vanità del mondo, il potere del principe delle tenebre, il quale fu cacciato dell'usurpaio, e per tanti secoli posseduto dominio. E con quanta facilità saranno spezzati questi si grandi e duri cedri del Libano? Con quella stessa facilità, colla quale si fa in pezzi un molle tenero vitellino, di quei, che sul Libano stesso vanno nascendo. E il diletto come il figlio dell'unicorno. Tenendoci alla nostra volgata sembra certo, che pel diletto sia da intendersi il Signore, il Verbo di Dio, che opera tutte le cose delle di sopra, e nel nome di cui gli Apostoli predicavano e facevano i miracoli, come se dicesse il profeta: la voce di Dio spezzerà i cedri, li spezzerà come un vitellino del libano, spezzeralli il figliuolo del Padre, il diletto del Padre, il qual diletto del Padre è simile all'unicorno. S. Giustino martire. cont. Tryph., e s. Clemente d'Alessandria. Pedag. Lib. I. 4., dicono, che l'unicorno ha la sua corna biforcata a somiglianza di una croce. Per tal ragione può esser Cristo rassomigliato a un giovine unicorno, e anche perchè dicesi, che questa animale col suo corno non solo trafora, ma anche atterra gli alberi, e questa seconda ragione meglio conviene a questo luogo, stando sempre nell'allegoria dei cedri del Libano.

28,7:La voce del Signore, che divide le fiamma del fuoco. Ovvero il fuoco fiammante. È qui chiaramente indicata la Missione dello Spirito Santo sopra gli Apostoli, e sopra i fedeli della Chiesa nascente: apparvero ad essi delle lingue bipartite come di fuoco, e si posò sopra ciascheduno di loro, e furon tutti ripieni di Spirito Santo, Atti II. 3. Voce del Signore, che scuote il deserto. S. Girolamo tradusse: voce del Signore, che fa partorire il deserto. Pel deserto è figurato il popolo Gentile anche in altri luoghi delle Scritture (vedi Isai. XXXV. I.) come popolo abbandonato da Dio privo d'ogni frutto di giustizia, perché privo della cognizione del vero Dio: questo deserto sarà scosso alla voce del Signore, e darà a Dio de' figliuoli in gran numero mediante la fede. Scuoterà il deserto di Cades: vasto deserto dell'Arabia detto anche deserto di Pharan, e deserto di Sin, Vedi Gen. XX. 1., Num. XIII. 1., XXXIII. II. Lo stesso deserto d'Arabia sarà scosso, e i suoi abitatori saran tratti alla fede di Cristo.

28,9:La voce del Signore, che prepara i cervi, ec. I Padri osservarono, che secondo i naturalisti il cervo ha inimicizia co' serpenti, li perseguita, corre dietro ad essi, li pesta co' piedi, e fin col suo fiato li tira fuori delle loro caverne. Vedi Plin. lib. VII. 32. Tutto questo conviene ai ministri della Chiesa destinati particolarmente a combattere contro il demonio, e a farlo uscire da' cuori degli uomini, ne' quali prima abitava. Questi cervi, questi ministri della Chiesa sono preparati da Dio, il quale gli forma idonei a impresa si grande.
E le folle macchie rischiara. La voce della predicazione illustrerà i misteri della fede, ch'eran prima nascosti sotto le ligure e le ombre delle ceremonie, e del culto legale, onde, nel tempio di lui, vale a dire nella Chiesa sarà celebrata la sua gloria da tutti i credenti, a' quali tanta cognizione, e, luce fu data intorno alle cose celesti. Così l'Apostolo Pietro at Cristiani diceva: Voi stirpe e letta, sacerdozio regale, gente santa, popolo di acquisto, affinché esaltiate la virtù di lui, che dalle tenebre vi chiamò all'ammirabil sua legge. I. Petr. II. 9.

28,10:Il Signore vi manderà un diluvio.Il signore a questo suo tempio manderà una copiosa turba di popolo da tutte le parti del mondo, e tale sarà il concorso della genti alla Chiesa, che comparar si potrà a un inondante diluvio di acque. E nel tempio stesso sederà sul suo trono in eterno il Signore come Re del nuovo suo popolo, cui egli governerà sino alla fine de' secoli.

28,11:Il Signore darà fortezza ec. A questo suo popolo il Signore darà fortezza per vincere le tentazioni, per superare i nemici di sua salute, e per vivere costante nel ben operare: a questo suo popolo darà il Signore benedizione di pace, vale a dire lo ricolmerà di tutti i doni e di tutte le grazie spirituali. È noto come nelle Scritture il nome di pace si usa a significare ogni specie di bene, e particolarmente i beni dello spirito.