Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Salmi 33


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Rende grazie a Dio, che i suoi difende dà ogni male, e gli empj punisce severamente.

1Salmo di Davidde, quando si contraffece in presenza di Achimelech, il quale lo licenziò, ed ei si parti.
In ogni tempo io benedirò il Signore; le laudi di lui saran sempre nella mia bocca.
2Nel Signore si glorierà l'anima mia: ascoltino gli umili, e si consolino.3Esaltate meco il Signore, ed esaltiamo insieme il nome di lui.4Cercai il Signore, e mi esaudì: e mi trasse fuori di tutte le mie tribolazioni.5Accostatevi a lui, e sarete illuminati, e i vostri volti non avran confusione.6Questo povero alzò le grida, e il Signore lo esaudì, e lo trasse fuori di tutte le sue tribolazioni.7Calerà l'Angelo del Signore intorno a color, che lo temono, e li libererà.8Gustate, e fate sperienza, come soave sia il Signore: beato l'uomo, che spera in lui.9Santi tutti del Signore, temetelo; imperocché non manca nulla a color, che lo temono.10I ricchi si trovarono in bisogno, e patiron la fame: ma a coloro, che temono il Signore non mancherà nissun bene.11Venite, o figliuoli, ascoltatemi, vi insegnerò a temere il Signore.12Chi è colui, che ama la vita; e desidera di vedere de' buoni giorni?13Custodisci pura da ogni male la tua lingua, e le tue labbra non parlino con inganno.14Fuggì il male, e opera il bene; cerca la pace, e valle appresso.15Gli occhi del Signore sopra de' giusti, e le orecchie di lui tese alle loro orazioni.16Ma la faccia del Signore irata inverso di coloro, che fanno il male, per isterminare dal mondo la lor memoria.17Alzaron le grida i giusti, e il Signore gli esaudì, e liberolli da tutte le loro tribolazioni.18Il Signore sta dappresso a coloro, che hanno il cuore afflitto, e agli umili di spirito darà salute.19Molte le tribolazioni de' giusti; e da tutte queste li trarrà il Signore.20Di tutti i loro ossi ha cura il Signore; uno di questi non sarà fatto in pezzi.21Pessima la morte de' peccatori; e quelli, che odiano il giusto saran delusi.22Il Signore riscatterà le anime de' servi suoi, e non saranno delusi tutti quei, che sperano in lui.

Note:

33,1:Quando si contraffce in presenza di Achimelech. Achimelech era nome comune de' re Filistei, come quello di Faraone e di Tolomeo fu comune ai re dell'Egitto. Vedi Gen. XXI. 22. XVI. 18., così S. Basilio e generalmente i Rabbini; ma il proprio nome del re di Geth, presso di cui si era ritirato Davidde, era Achis. Quivi Davidde per salvare la vita contraffece l'insensato, e fuggito il pericolo andò a nascondersi nella caverna di Odollam, dove compose questo salmo. Vedi 1. Reg. XXI. Questo è uno de' salmi alfabetici, de' quali abbiam parlato di sopra al salmo XXIV.

In ogni tempo io benedirò il Signore. Nel tempo di avversità e nel tempo di prosperità, nella pace e nella persecuzione. È molto bella a questo passo la riflessione di s. Agostino: Benedici Dio, quando ti da la consolazione, benedicilo allorché te la toglie, perché egli è, che la dà e la toglie, ma se stesso non toglie a colui, che lo benedice.

33,2:Nel Signore si glorierà l'anima mia. Il giusto nulla attribuisce a se stesso, niente confida in se stesso: la sua gloria, come la sua speranza nella benignità e nella carità del suo Dio è riposta. Ascoltino gli umili, e si consolino. Gli umili, gli afflitti e tribolati, ascoltino quel che Dio ba fatto per me, e ne prendan consolazione e argomento di bene sperare per loro stessi. Qui parea, che Davidde dovesse subito descrivere quello che il Signore avea operato in suo lavoro, ma no; perocchè pieno di tenera e ardente gratitudine, invita e prega questi umili ad esaltare e render grazie al Signore per lui, e con lui. Esaltate meco il Signore.

33,3:Ed esaltiamo insieme il nome di lui. Così un'anima riconoscente, un'anima amante si studia d'infondere in tutti i cuori la riconoscenza e l'amore verso il suo Dio. Se voi l'amate (dice s. Agostino) portate tutti all'amore di Dio; portate quei, che potete esortando, sopportando, pregando, portateli all'amore, affinchè se esaltano Dio, tutti insieme lo esaltino.

33,4:Cercai il Signore, e mi esaudì: e mi trasse ec. Ecco finalmente quello, che Davidde vuol, che gli umili sappiano intorno alle recenti misericordie usate da Dio con lui. Ma qui si rifletta, che l'occasione, in cui in scritto questo bel cantico, ci è veramente nota dal titolo, come abbiamo veduto, ma non si vedrà, che in tutto il salmo una sola paroluzza si trovi, onde comprendasi, ch'ei rende grazie al Signore per averlo liberato dal pericolo della morte nella casa del re di Geth, e per avergli data la consolazione di rivedere nella spelonca di Odollam tutta la famiglia del padre suo, che andò a ritrovarlo (1. Reg. XXII. 1.2.), e di accogliere un buon numero di poveri, che si diedero a seguitarlo; di tutto questo nissun motto, nissun cenno in tutto il discorso di Davidde; perocchè lo spirito del Signore, che dettava a lui questi cantici temperò le espressioni, e ogni parola del profeta in tal guisa, che potesser servire, ed essere adattati non per quel solo tempo, ne alle solo persone, per cui furono scritti, ma a tutti i tempi e a tutte le anime, e a tutto quanta la Chiesa; conciosiachè di tutti i secoli, e di tutte le anime, e di tutta la Chiesa dovean essere i salmi l'inestimabil tesoro, da cui trarre ad ogni uopo (secondo la parola Evangelica) le nuove e vecchie cose per istruzione e consolazione ed edificazione comune.

33,5:Accostatevi a lui, ec. S. Agostino: Accostatevi a lui seguendo lui colla fede, aspirando col desiderio, correndo per la carità. E sarete illuminati: sarete liberati dalle tenebre dell'ignoranza e dell'errore, e anche dalle tenebre delle calamità e de' disastri.

33,6:Questo povero alzò le grida, ec. Di se parla in terza persona. Io, quel povero abbandonato Davidde.

33,7:Calerà l'Angelo del Signore ec. L'Ebreo ha maggior energia: l'Angelo, ovvero gli Angeli del Signore si accamperanno intorno a coloro, che lo temono. Metafora tratta dalla milizia, colla qual metafora si allude alle due schiere di Angeli vedute da Giacobbe, Gen. XXXII.I onde il luogo, dove ebbe questa visione fu chiamato da lui i due accampamenti. Gli Angeli (dice Paolo Hebr. I. 11.) son tutti spiriti amministratori, che son mandati al ministero in grazia di coloro, i quali acquistano l'eredità della salute.

33,8:Gustate, e fate sperienza, come ec. S. Atanasio e S. Agostino, e altri Padri espongono queste parole del cibo e della bevanda spirituale del corpo e del sangue di Cristo, ed era questo versetto in molte Chiese anticamente usato ad invitare il popolo alla partecipazione de' sacri misteri, ne' quali in ispecial modo si gusta e si sperimenta la dolce benignità di Cristo verso i fedeli.

33,9:Non manca nulla a coloro, ec. Nissuno aiuto, nissuna grazia necessaria per la salute mancherà giammai a coloro, i quali con affetto di figliuoli temono il Signore. E quanto a temporali soccorsi sta scritto: Cercate il regno di Dio, e tutte queste cose vi saran date per giunta. Matth. VI. 33.

33,10:I ricchi si trovarono in bisogno. Vale a dire i ricchi del secolo, come li chiama l'Apostolo 1. Tim. VI. 17. Questi ricchi, che hanno spiriti altieri, e sono chiamati leoni nell'Ebreo, e confidano nelle incerte ricchezze, e in Dio vivo, questi patiranno necessita, saran poveri di ogni bene dello spirito, e sovente ancora saran ridotti a mancare del necessario sostentamento, gastigando Dio i loro peccati colla privazione delle ricchezze date loro, perchè ricchi si facesser di buone opere, e delle quali empiamente abusano per offenderlo.

33,12:Chi è colui, che ama la vita; ec. La vita i giorni buoni, di cui parla Davidde, sono la vita eterna, e i giorni a' quali non succederà mai la notte, que' giorni ne' quali sarà dato all'uomo di vedere e godere il bene vero, il bene eterno.

33,13:Custodiaci pura da ogni male la tua lingua, ec. Mostra, che il timore di Dio consiste nella fuga del male, e nell'esercizio delle buone opere. E parla in particolare de' peccati della lingua, perchè, come dice S. Giacomo: Se uno si crede di essere religioso senza raffrenare la propria lingua..., la religione di costui è vana, cap. 1.26. E chi non inciampa nel discorrere, questo è uomo perfetto. Ibid. III. 2.

33,14:Cerca la pace, e valle appresso. Questa pace ella è in primo luogo la pace con Dio, e noi dobbiam cercarla col non permettere, che siavi cosa nel nostro cuore, onde egli abbia a sdegnarsi con noi. Secondo ella è la pace co' prossimi, insegnandoci l'Apostolo, che questa pace conservisi, quant'è in noi, con tutti gli uomini, Rom. XII. In terzo luogo la pace con noi medesimi, ed ella consiste nel tenere soggette alla ragione e allo spirito le turbolente passioni, e tutti gl'inquieti pensieri. Questa pace si dee cercare e procurare con ogni studio, e tenerle dietro, vale a dire conservarla ad ogni costo e ritenerla, quando ci sembra, che saremmo vicini a perderla. Ma con gran senso il Profeta per farci intendere come pace piena e perfetta non può aversi quaggiù, si espresse in tal guisa: cerca la pace e valle appresso, accennando che i giusti stessi in questa vita, che è tempo di milizia e di combattimento, non senza gran difficolta possono aver questa pace.

33,15:Gli occhi del Signore ec. Il favore di Dio, la grazia di Dio e pe' giusti.

33,18:Sta dappresso a coloro, ec. il Signore sta sempre, vicino colla sua misericordia a coloro, i quali per la veemenza delle tribolazioni e delle tentazioni hanno un cuore afflitto, e spezzato. Quanto adunque s'ingannano quelle anime, le quali perché sono grandemente afflitte e tribolate, credono, che Dio sia da esse molto lontano! E agli umili di spirito darà salute: questi afflitti, questi tribolati, che sono umili di cuore averan salute da Dio.

33,19:Molte le tribolazioni di giusti; ec. Nell'Ebreo si legge del giusto, onde questo versetto e il seguente sono intesi principalmente del giusto per eccellenza, cioè di Cristo. Ma egli come primogenito dei predestinati portava la figura di tutti, e di tutti sta scritto, che per mezzo di molle tribolazioni fa d'uopo che entrino nel regno de' cieli, Atti XIV. 21.

33,20:Di tutti i loro ossi ha cura il Signore. Del giusto per eccellenza era scritto, che non sarebbe spezzato un solo ossa di lui, e ciò si adempi, Joan. XIX. 36. E de' giusti disse già il medesimo Cristo, che non solo le loro ossa, ma tutti i capelli della loro testa sono contati, ne uno di questi capelli si perderà, ma e i loro capelli, e le loro ossa, e l'intero lor corpo ricupereranno con infinito vantaggio i giusti nella gloriosa risurrezione. Quelle parole un solo di essi (degli ossi de' giusti) non sarà rotto, le intendono alcuni della interiore fortezza, e della costanza de' Martiri, la quale da' più atroci tormenti non poté espugnarsi. Perocchè le ossa nelle Scritture sono poste per la forza e robustezza, conciossiachè elle fanno in gran parte la forza del corpo dell'uomo e degli animali.

33,21:Quelli che odiano il giusto saran delusi. Ovvero la sbaglieranno: perocchè non al giusto, ma a lor medesimi faran male.

33,22:Riscatterà le anime de' servi suoi. Le libererà dalla morte, eterna, e da tutti i mali. E non saranno delusi ec. Quelli che in Dio confidano, saran sostenuti dalla potente sua grazia, perché non cadano in veruno di quei peccati, per cui siano totalmente separati da lui. Qualche antico Saitero legge: e (Dio) non abbandonerà nissun di quelli, che sperano in lui: non derelinquet.