Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Salmi 27


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Orazione di Cristo al Padre, con cui lo prega, che noi ritenga nel sepolcro, trattandolo come i peccatori, ma che puniti questi, lo liberi insieme col popol suo.

1A Te, o Signore, alzerò le mie grida: Dio mio, non istare in silenzio con me, affinchè, tacendo tu, non sia io come quelli che scendono nella fossa.2Esaudisci, o Signore, la voce delle mie suppliche, mentre io ti prego, mentre alzo le mani mie al tuo tempio santo.3Non mi prendere insieme co' peccatori, e non mi sperdere con quelli, che commettono l'iniquità:
I quali parlano di pace col prossimo loro, ma ne' loro cuori covano il male.
4Rendi a questi secondo le opere loro, e secondo la malvagità delle loro macchinazioni. Da ad essi secondo le opere delle mani loro: rendi ad essi la lor ricompensa.5Perché non hanno intese le opere del Signore, né quello, che ha fatto la mano di lui; tu li distruggerai, e non li ristorerai.6Benedetto il Signore, perché La esaudito la voce della mia orazione.7Il Signore mio aiuto, e mio protettore: in lui sperò il cuor mio, o fai sovvenuto. E rifiorì la mia carne, ed io col mio affetto a lui darò laude.8Il Signore è fortezza del suo popolo, ed è protettore della salvazione del suo Cristo.9Salva, o Signore, il popol tuo, e benedici la tua eredità, e sii loro pastore, e ingrandiscili fino all'eternità.

Note:

27,1:Non istare in silenzio con me, ec. S. Girolamo tradusse: non esser sordo con me, che vuol dire, ascoltami, o, come spiega la volgata, rispondi alle mie preghiere, non istare in silenzio; perocchè se tu taci, se tu non mi esaudisci io diverrò simile a un morto giacente nel suo sepolcro. È una espressione figurata, colla quale egli viene a dire, che quando Dio gli negasse soccorso, non altro gli rimarrebbe da aspettare, se non la morte e il sepolcro.

27,2:Al tuo tempio santo. Al cielo, che è il tuo santuario.

27,3:Non mi prendere insieme co' peccatori, ec. Non permettere, che la mia morte sia simile a quella de' peccatori, e ch'io sia tolto dal mondo in quella guisa, che ne son tolti gli uomini iniqui. I peccatori si può dir, che muoiono interamente e di morte vera; e sebbene risusciteranno i loro corpi alla fine del mondo, questa stessa risurrezione è come una nuova morte per essi, mentre aggiunge alla dannazione dell'anima, la dannazione e i supplizi del corpo. La morte del giusto è un sonno e un passaggio ad una vita felice, di cui gode l'anima fin a tanto che venga il giorno, in cui anche il corpo riceverà sua mercede. Vedi Apocal. XX. 4. 5. 6. Ma la morte del capo e del Salvatore de' giusti fu per lui il principio della sua gloria.
Parlano di pace. Descrive gli ipocriti di cuore doppio, falsi di lingua, che affettano umanità e carità e pietà, ma i vizi contrari covano nel loro interno. Il pontefice Caifa portò per ragione della morte di Cristo il bene universale del popolo Ebreo.

27,4:Rendi o questi secondo le opere loro, ec. È una profezia di quello, che Dio dovea fare contro degli empi, nemici e uccisori del Cristo. Giuseppe Ebreo racconta, che quando un soldato Romano appiccò il fuoco a quella grandiosa fabbrica del tempio di Gerusalemme (il qual tempio Tito raccomandava sempre che fosse salvato), in quel punto i Leviti nell'istesso tempio cantavano queste parole: rendi ad essi la lor ricompensa.

27,5:Non hanno intese le opere del Signore, ec. Gesù Cristo predicando la distruzione di Gerusalemme, Luc. XIX. 41. 42. ec. ne adduce una simil ragione, vale a dire, che questa infelice città non conobbe il tempo della visita, che Dio le avea fatta, mandandole il suo proprio figliuolo a fare a pro del suo popolo tutto quello, che dovea fare il Messia secondo i profeti. Tu li distruggerai, e non li ristorerai. Distruggerai questo popolo senza speranza di ritornare mai più in essere: gli Ebrei non saran più un popolo, non abiteranno più quella terra, che da Dio era stata ad essi assegnata, non avran più tempio, ne sacerdozio, ne sacrifizio. E se sussisteranno sempre dispersi, ma sempre distinti da tutti gli altri uomini, ciò non sarà, se non per effetto della provvidenza divina, affinchè siano in ogni luogo una dimostrazione sempre parlante della verità del vangelo, nel quale la loro sciagura e predetta.

27,6-7:Benedetto il Signore, ec. Tenerissimo ringraziamento di Cristo al Padre per averlo esaudito e glorificansi nel gastigo, col quale punisce i suoi persecutori, e si ancora nel risuscitarlo da morte. Un dotto Rabbino riconosce anch'egli dal versetto ottavo in poi una continuata profezia. E rifiorì la mia carne; vale a dire: la mia carne risuscitò, e prese la vita nuova e immortale.

27,8:Il Signore è fortezza del suo popolo, ec. Questo versetto, ed il seguente sono il cantico di laude e di preghiera, che il Cristo promise di cantare al celeste suo Padre, vers. 7. Darò laude al Signore, confessando, che egli è la fortezza e la gloria del nuovo popolo dello spirituale Israele: perocchè egli colla sun protezione ha Salvato e glorificato il suo Cristo, duce e maestro del medesimo popolo.

27,9:Benedici la tua eredità, ec. Benedici il popolo, che è tuo retaggio, governalo come tuo gregge, e ingrandisci i nuovi figliuoli fino all'eternità: falli crescere e di numero e di virtù sino alla fine de' secoli.