Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Salmi 57


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Gli empj periranno, e i giusti raccoglieranno il frutto delle loro buone opere, e si renderà manifesta la previdenza di Dio.

1Non mandare in perdizione: a Davidde: iscrizione da mettersi sopra una colonna.
Se veramente voi parlate per la giustizia, siano retti i vostri giudizi, o figliuoli degli uomini.
2Ma voi nel cuore operate l'iniquità: le vostre mani lavorano ingiustizie sopra la terra.3Si sono alienati da Dio i peccatori fino dal loro nascere, fin dal seno della madre han deviato; han parlato con falsità.4Il loro furore è simile a quello di un serpente, simile a quello di un'aspide sorda, che si chiude le orecchie;5La quale non udirà la voce dell'incantatore, e del mago perito degli incantesimi.6Dio stritolerà i loro denti nella lor bocca, il Signore spezzerà la mascelle de' lioni.7Si ridurran nel niente, com' acqua, che scorre; egli tien teso il suo arco, per sino a tanto che siano abbattuti.8Saranno strutti, come cera che si fonde: cadde il fuoco sopra di essi, e non vider più il sole.9Prima che queste vostre spine si sentano fatte un roveto, cosi ei lì divorerà nel suo sdegno, quasi ancor vivi.10Si allegrerà il giusto nel veder la vendetta: laverà le mani sue nel sangue del peccatore.11E uomo dirà: Certamente se v' ha frutto pel giusto, v' ha certamente un Dio, che giudica costoro sopra la terra.

Note:

57,1-2:Se veramente voi parlate, ec. Se non per ipocrisia, ma con sincerità voi parlate, quando vi mostrate si zelanti della giustizia, voi dovete ancor badar diligentemente, che i vostri giudizi pratici sieno retti, dovete provare il vostro zelo co' fatti. Ma voi non fate cosi; perocchè col vostro cuore operate iniquità, e le mani vostre lavorano ingiustizie. Notò s. Agostino, come il profeta dice, che il cuore opera l'iniquità, perchè desso è il vero principio del male, onde in volontà di fare il male basta a render l'uomo colpevole dinanzi a Dio, benché la stessa volontà non sia ridottn ad effetto.

57,3:Si sono alienati da Dio i peccatori ec. Vuol mostrare il profeta, che parla a gente inveterata nella malizia. Costoro si sono alienati da Dio e dalla virtù fin dalla culla, fin dalla prima tenera infanzia sono usciti dalla via retta per seguire la menzogna e l'iniquità.

57,4-5:Il loro furore è simile ec. Il loro furore, ovvero il loro veleno e simile a quello di un serpente, e non di un qualunque serpente, ma simile al veleno di un' aspide, la quale e piena di tal furore, che non può essere ammansita per via di incanti; perocchè ella e sorda alle canzoni degl'incantatori, anzi le orecchie si chiude per non sentire le voci dell'incantatore più esperto. Due cose dobbiam qui osservare ad istruzione dei leggitori: primo o sia vero, o sia falso, che sianvi de' serpenti, i quali, come scrive un Interprete Greco, per non udire le voci degli incantatori fitto sul suolo l'un degli orecchi, si turino l'altro colla loro coda, sia ciò vero, o sia falso. Ciò nulla importa; perocchè Davidde si serve a suo proposito di una similitudine presa da quello, che comunemente si teneva per vero. In secondo luogo perchè gli empi, che ricusano di udire le ammonizioni e le correzioni de' saggi, son pa ragonati alle aspidi, che chiudon gli orecchi alle voci degl'incantntori, non per questo potrà inferirsi, che non sieno condannabili le arti degl'incantatori e dei maghi, i quali Dio comanda che fossero puniti di morte, Deuter. XXVIII. 10. Levit. XX. 27. Vedi s. Agostino.

57,6:Dio stritolerà i loro denti ec. Con alcune forti similitudini metaforicamente descrive la giusta vendetta, che Dio prenderà degli empi, ai quali dice qui che sarà tolta ogni forza di nuocere, come prima facevano, servendosi della loro potenza per affliggere e vessare gl'innocenti. In vece di mascelle de' leoni alcuni credono, che potrebbero intendersi i denti molari.

57,7:Come acqua che scorre. Com'acqua, che passa rapidamente, e più non si vede, com'acqua di torrente, che in breve tempo trascorre, e lascia a secco il terreno, per cui passò, così gli empi passeranno ben presto, e sarà annichilata tutta la loro potenza e anche il lor nome. Così rappresenta lo subitanea perdizione dell'empio. Egli tien teso il suo arco ec. Dio ha teso già l'arco, e le sue saette scoccherà sopra gli empi, e non lascerà di tirare fino a tanto che tutti sieno sterminati.

57,8:Cadde il fuoco ec. il fuoco dell'ira divina cadde sopra quest'infelici, e furon privi della bella luce del sole.

57,9:Prima che queste vostre spine si sentano fatte un roveto, ec. Questo versetto assai oscuro ho procurato di tradurlo colla possibil chiarezza. Seguendo il senso più adattato alle parole della nostra volgata, gl'ingiusti sono spine pei buoni: Dio sterpa questo spine, prima che divengano un roveto, prima che diventino una pianta più forte, e più arida a far male. Stermina Dio gli empi, prima che arrivino a quell'alta potenza, a cui aspirano e ancor vivi e floridi e in prosperità li divora col suo sdegno. Così parla il profeta ai giusti per consolarli delle trafitture, che soffrono da queste spine crudeli.

57,10:si allegrerà il giusto ec. Si allegrerà non per odio contro degli uomini, ne per insultare alle miserie degl'infelici, ma per zelo di giustizia e per amore della gloria di Dio, e perché saran tolti di pericolo i giusti; e, come notò un antico interprete, si allegrera non nella vita presente, ma nel cielo: quaggiù si affliggerà della perdizione de' cattivi, che son suoi fratelli, e nelle loro sciagure temerà per se stesso; perocchè egli ancora può cadere dallo stato di grazia, e perdere la protezione del suo Dio: chi sta in piede, badi di non cadere, dice l'Apostolo. Lassù poi, dove la passione e l'errore non ha luogo, si allegrera veggendo come Dio e glorificato nella punizione del peccato, non meno, che nella glorificazione de' Santi suoi. Vedi s. Agostino in Psal I.1.
Laverà le mani sue ec. E una iperbole, colla quale vuoi dinotarsi, che tale e tanta sarà la strage degli empi, che i giusti potrebbon lavarsi le mani nel loro sangue. Una non dissimile espressione si legge, Apocal. XIV. 20. Vedi quello che sopra di essa abbiam notato. S. Agostino dice, che i giusti lavano le mani loro, cioè le opere loro nel sangue de' peccatori, perchè i gastighi, co' quali Dio punisce costoro, servono a rendere più sollecita e vigilante la pietà de' giusti, onde le loro opere purificano dai mancamenti e difetti, che impedivano la lor perfezione.

57,11:Certamente se v'ha frutto. Se la giustizia ha il suo premio, se non ha abbastanza frutto Iddio è onorato dai giusti, v' ha certamente un Dio, che giudica gli empi sopra la terra, vale a dire, non lascia impunita la loro ingiustizia, e particolarmente la persecuzione, che questi fanno ai suoi amici, a' suoi santi l'Ebreo più chiaramente, ma nello stesso senso: Certamente v'ha frutto pel giusto; certamente v'ha Dio, che fa giudizio sopra La terra.