Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Salmi 50


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Piange l'adulterio commetto con Bethsabea, e l'omicidio di Uria, e ne domanda il perdono non in virtù de' sagrifizj Mosaici, ma pel sagrifizio di Cristo, il quale edificherà la nuova Chiesa.

1Salmo di Davidde: quando andò a trovarlo il profeta Nathan, allorché egli si accostò a Bethsabea.
Abbi misericordia di me, o Dio, secondo la grande tua misericordia.
2E secondo le molte operazioni di tua misericordia scancella la mia iniquità.3Lavami ancor più dalla mia iniquità, e mondami dal mio peccato;4(Perocché io conosco la mia iniquità, e il mio peccato mi sta sempre davanti;5Contro di te solo peccai, e il male feci dinanzi a te): affinchè tu si giustificato nelle tue parole, e riporti vittoria quando se' chiamato in giudizio.6Imperocché ecco, che io nelle iniquità fui conceputo, e ne' peccati mi concepì la mia madre.7Ed ecco, che tu hai amato la verità, tu svelasti a me gli ignoti, e occulti misteri di tua sapienza.8Tu mi aspergerai coll'issopo, e sarò mondato: mi laverai, e diverrò bianco più, che la neve.9Mi farai sentir parola di letizia, di gaudio, e le ossa umiliate tripudieranno.10Rivolgi la tua faccia da' miei peccati, e cancella tutte le mie iniquità.11In me crea, o Dio, un cuor mondo, e lo spirito rettò rinnovella nelle mie viscere.12Non rigettarmi dalla tua faccia, o non togliere da me il tuo santo Spirito,13Rendimi la letizia del tuo Salvatore, e per mezzo del benefico Spirito tu mi conforta.14Insegnerò le tue vie agli iniqui, o gli empj a te si convertiranno.15Liberami dal reato del sangue, o Dio, Dio di mia salute, e la mia lingua, canterà con gaudio la tua giustizia.16Signore, tu aprirai le mie labbra, la mia bocca annunzierà le tue lodi.17Imperocché se un sagrifizio tu avessi voluto, lo avrei offerto: tu non ti compiacerai degli olocausti.18Sagrifizio a Dio lo spirito addolorato: il cuore contrito, e umiliato noi disprezzerai tu, o Dio.19Colla buona volontà tua sii benefico, o Signore, verso Sionne, affinchè stabilite siano le mura di Gerusalemme.20Tu accetterai allora il sagrifizio di giustizia, le obblazioni, e gli olocausti: allora porranno de' vitelli sul tuo altare.

Note:

50,1:Abbi misericordia di me, o Dio. Davidde avea peccato, ma dal profeta Nathan era stato assicurato del perdono, e con tutto ciò non cessa di piangere, di detestare il male fatto e d'implorare la misericordia del Signore. Esempio grande pei penitenti Cristiani, affìnchè non credano di potere con brevi sospiri e con poche lacrime unite alla confessione de' loro falli sanare le profonde piaghe delle loro anime, mondare il cuore dalla corruzione della colpa, soddisfare la giustizia di Dio, riparare glì scandali e ricuperare una stabile e ferma salute. Se la penitenza sarà vero, se sarà simile a quella di Davidde, ella farà si, che il peccatore non solo non si scordi giammai del suo peccato, ma ne sia sempre in timore secondo l'avviso dello Spirito Santo e continuamente offerisca a Dio il sacrifizio del suo dolore. Secondo la grande sua misericordia. La parola grande in aggiunta qui dal LXX, come notò un dotto interprete, perchè vollero accennare come Davidde con queste parole implorava non una qualunque misericordia, ma quella misericordia grande, che si ottiene pe' meriti di Cristo divenuto per noi giustizia e santificazione e redenzione, onde a lui si volgerà in appresso. Ad una grande miseria non resta altro conforto, se non quello di una grande misericordia, come dice s. Agostino, e Davidde conoscea molto bene quanto grande sia la miseria di un' anima, che perde Dio e la grazia, e si precipita in un abisso di mali colla sua colpa.

50,2:E secondo le molle operazioni di tua ec. Non solo è in Dio la misericordia, ma di questa misericordia ha egli date molte e molte prove, onde sta scritto, che le opere della misericordia di lui tutte sorpassano le altre opere, Psal. CXLIV. Per questa adunque pietosissima inclinazione, che Dio ebbe mai sempre di perdonare ai peccatori, per questa gli chiede Davidde, che seco ancora usi misericordia, e cancelli fino all'ultime tracce del suo peccato.

50,3:Lavami ancor più ec. Purga sempre più la mia coscienza dalla immondezza del peccato: più copiosa lavanda e grazia più abbondante richiedesi, perch' io ricuperi interamente e conservi una perfetta purezza.

50,4:Io conosco la mia iniquità, ec. S. Ambrogio Apol. David. IX. È segno di niente buono il sentire la ferita del peccato... perocchè dove il senso di dolore, havvi anche senso di vita.

50,5:Contro di te solo peccai, e il male feci dinanzi a te. Tu solo se'il mio giudice, tu solo il legislatore supremo, a cui lo (superiore come re a tutti gli altri uomini del mio regno) sono subordinato, e debbo perfetta obbedienza, e tu solo puoi giudicarmi e punirmi pel mio peccato: onde quantunque io abbia e oltraggiato l'onor d'una moglie, e fatto perire il marito, innocente; contuttociò posso dire, che contro di te solo peccai, perché e della trasgressione della tua legge e delle ingiurie fatte al mio prossimo a te solo si appartiene di far vendetta, affinchè tu sii giustificato nelle tue parole, ec. Dal cominciamento del versetto quarto fino a questa seconda parte di questo versetto quinto abbiam chiuso tutto in parentesi per dimostrare come queste parole: affinchè tu sii giustificato ec. legano col versetto terzo: mondomi dal mio peccato, onde (ovvero affìnchè) tu sii giustificato ec. Sarà glorioso per te e per la tua misericordia, o Signore, il mondarmi, il perdonarmi; perocchè tu così farai vedere come a dispetto de' miei demeriti tu sei e sarai sempre fedele nelle tue promesse, e userai pietà coi peccatore, che a te ricorre pentito de' suoi trascorsi: così sarà giustificata la tua parola, e gli uomini, che pretendessero di disaminare la tua condotta, e di chiamarti quasi in giudizio, resteranno confusi riportando tu piena vittoria, perché sarai riconosciuto sempre giusto e sempre verace. L'Apostolo cita questa luogo, Rom. III. 4. Vedi le annotazioni.

50,6:Nelle iniquità fui conceputo; ec. Non solo tutti i cattolici Interpreti, e la Chiesa Cristiana, ma anche gli Ebrei invasero queste parole del peccato originale, il quale peccato dicono gli stessi Ebrei, che è indicato con sette diversi nomi nelle Scritture; perocchè è chiamato il male, l'incirconcisione del cuore, il nimico, lo scandalo o sia inciampa, il cuor di pietra, o sia la pietra, l'aquilonare, ovvero colui, che vien da settentrione; e finalmente l'immondezza. Ne alcuno si maravigli, che del peccato originale, che è uno, si parli qui in plurale nelle iniquità, ne'peccati; perocchè questo peccato, che è uno in se, non è uno, ma molti peccati riguardo agli effetti, essendo questo il principio, e la sorgente velenosa di tutti gli altri peccati, i quali in certo modo in esso sono rinchiusi. Dice adunque Davidde; tu sai, o Signore, la mia miseria, e come conceputo nel peccato, e nato peccatore, io porta dentro di me l'inclinazione funesta al male e al peccato.

50,7:Ed ecco che tu hai amato la verità: tu svelasti a me ec. Ma tu, o Signore, tu ami la verità, tu se' fedele nelle tue promesse, e vuoi, che i servi tuoi siano fedeli nell'obbedirti, tu a me hai manifestati gli occulti misteri della tua misericordia e questa grazia e questa tua bontà si grande, che rende più grave e insofferibile il mio reato, mi sostiene, perch'io continui a sperar sempre in te, poichè tu hai fatto conoscere a me quel tuo figliuolo, il tuo Cristo, nel nome del quale la remissione de' peccati, e la perfetta rigenerazione ottengono e otterranno tutti quelli, che in lui credono e sperano.

50,8:Tu mi aspergerai coll'issopo, ec. La mia speranza adunque non è ne' sacrifizi legali d'espiazione, ma in te solo, o Signore: mi aspergerai tu e non i sacerdoti Mosaici, e mi aspergerai non col sangue de' vitelli, o de' montoni, o della vacca rossa, aspersione, che non è utile ad altro, se non ad ottenere una mondezza legale; mi aspergerai col sangue di Cristo, col sangue dell'agnello divino, il qual sangue le coscienze manda dalle opere di morte, Hebr. IX. 14. Fa menzione dell'issopo, perchè questo si adoperava nelle solenni espiazioni. Vedi Levit. XIV 6., Num. xm 6., Hebr. IX. 13. e quello, che ivi si è detto. Allude adunque a tutte l'espiazioni dell'antica legge, nelle quali era figurata la espiazione vera e perfetta, che è effetto del sangue e della morte di Cristo: mi aspergerai e sarò mandato, mi laverai, e diverrà bianco più che la neve. Al che alludendo s. Giovanni, Apocal. VII. 14. de' santi dice: Lavarono le loro vesti e le imbiancarono nel sangue dell'agnello.

50,9:Mi farai sentir parola ec. Tu dirai al cuor mio: Io sono la tua salute, E ti sono rimessi i tuoi peccati: e a queste voci tutte le ossa mie abbattute non solo ripiglieranno vigore, ma esulteranno per grande allegrezza; mi renderai insieme le forze e dello spirito e del corpo.

50,10:Rivolgi la tua faccia da' miei peccati. Non ti ritenga dall'avere pietà di me la enormità e la gravezza somma de' falli miei. Non li considerare, non volger più ad essi lo sguardo, ma dimentica e cancella tutte le colpe mie.

50,11:In me crea, o Dio, un cuor mondo, e lo spirito retto rinnovella ec. Prega di essere fatto in Cristo una nuova creatura chiedendo, che Dio crei in lui un cuor mondo, e gli dia un nuovo spirito di rettitudine, di sapienza e di virtù.

50,12:Non togliere da me il tuo santo Spirito. Un uomo, che dispiace a se stesso e si adira contro i proprii peccati, non è privo del dono dello Spirito santo, dice s. Agostino. Ma si può qui intendere per lo spirito santo non solo i doni e le ispirazioni di lui, ma anche il medesimo santo Spirito; perocchè Davidde benché chiegga sempre il perdono de' suoi peccati, era riconciliato con Dio, ed era nella carità.

50,13:Rendimi la letizia del tuo Salvatore, ec. Rendimi la consolazione, che io trovava nella fede di quel Salvatore, che tu manderai agli uomini: di quel Salvatore, che dee nascere dalla mia stirpe secondo le tue promesse, e questa fede in me ravviva e accendi mediante: il tuo benefico Spirito. Sono qui da notarsi le tre Persone della Trinità, Iddio Padre, il suo Figlio Salvatore, e lo Spirito santo liberalissime distributore del doni suoi.

50,14:insegnerà le tue vic ec. È una maniera di soddisfazione dovuta a Dio, che il peccator convertito, il quale nella passata sua vita in agli altri d'inciampo e di mal esempio, cerchi e colle parole e co' fatti di contribuire alla edificazione e salute de' prossimi. Davidde adempì la sua promessa, si cogli esempi grandi di penitenza, di umiltà e di ogni virtù, e si ancora co' suoi salmi, che furono e saranno in ogni tempo una scuola di virtù e di perfezione per tutti i fedeli.

50,15:Canterò con gaudio la tua giustizia. Quella giustizia, della quale rivestendo tu il peccatore lo rendi giusto: questa è chiamata sovente dall'Apostolo giustizia di Dio, perché da Dio viene per mezzo della fede, ed è contrapposta da lui alla giustizia legale. Vedi Philip. III. a. Vers.16 Signore, tu aprirai le mie labbra, ec. Gli Ebrei con questo versetto principiavano tutte le loro orazioni e la Chiesa di Cristo comincia ogni di con questo la quotidiana orazione pubblica, o sia l'uffizio divino. Quale parole dimostrano, che la grazia di Dio è necessaria per l'orazione, onde la Chiesa comincia le sue preghiere e il sacrilizio di laude con questa solenne umil protesta che non sappiamo ne pregare Dio come conviene, ne lodarlo, ne rendergli grazie, se egli col celeste aiuto suo non aiuta la nostra infermità. Vedi Rom. VIII. 26.

50,17:Se un racriflzio tu avessi voluto, ec. Se un sacrifizio di animali tu avessi voluto per l'espiazione del mio peccato, non avrei mancato di offerirlo; ma gli olocausti de' bovi e degli arieti non sono per loro stessi accetti a te. Ma Davidde non offerse egli anche dipoi de' sacrifizi legali? Si certamente, ma gli offerse per obbedienza alla legge ponendo la sua speranza non in que' sacrifizi, ma in quell'unico sacrifizio, che per essi era figurato e nella fede del futuro mediatore gli offerse.

50,18:Sagrifizio a Dio lo spirito addolorato: ec. Alla giustificazione del peccatore fu in ogni tempo richiesta la contritione del cuore, il dolore del peccato commesso: questo e il sagrifizio idoneo all'espiazione del peccato.

50,19:Colla buona volontà tua ec. Un dotto Rabbino moderno espone questo e il seguente versetto dei giorni di Cristo, vale a dire dei tempi del Messia e della edificazione della nuova spirituale Gerusalemme. Colla buona volontà tua, o Signore, col tuo celeste favore ricolma de' tuoi benefizi la Chiesa di Cristo, e le mura della nuova tua Gerusalemme sieno stabili e forti da resistere a tutti i suoi nemici: difesa da te, protetta da te non abbia ella a temere ne i persecutori, ne l'inferno stesso congiurato contro di lei. Certamente a' tempi di Davidde erano in piedi le mura di Gerusalemme, lo che dimostra, che queste parole non possono intendersi materialmente di quella città. La voce poi edificare è usata sovente nelle Scritture per istabilire, tenere in fermo stato e sicuro.

50,20:Il sagrifizio di giustizia, le oblazioni ec. Allora sarà accetto a te il sacrifizio della nostra giustizia, le opere nostre buone fatte mediante l'aiuto della grazia di Cristo; perocchè tolta questa grazia le opere buone non sono meritorie, come dicono i Teologi, ma solo dispongono a conseguire la grazia: allora allora sul tuo altare si offeriranno i vitelli, che a te tanto piacciono. Questi vitelli sono il sacrifizio delle nostre labbra, come dice Osea XIV. 3.. e come interpreta l'Apostolo il frutto delle labbra, Hebr. XIII. 15., l'ostia di laude e di rendimento di grazie, colle quali espressioni si adombra il sacrifizio cristiano, la divina Eucaristia; perocchè abbiam noi pure un altare, a cui non panno partecipare quelli, che servono al tabernacolo, Hebr XIII. 10. Abbiamo l'altare, nel quale il corpo di Cristo è immolato e offerto in benefizio e salute di tutta la Chiesa, e per la riconciliazione de' peccatori.