Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Salmi 44


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Cantico nuziale, in cui si celebra lo sposalizio di Cristo colla sua Chiesa.

1Per quelli, che saranno cangiati. Ai figliuoli di Core,
Salmo di intelligenza; cantico per lo diletto.
IL mio cuore ha gettato una buona parola: al re io recito le opere mie. La mia lingua è la penna di uno scrittore, che scrive velocemente.
2Specioso in bellezza sopra i figliuoli degli uomini, la grazia è diffusa sulle tue labbra; per questo ti benedisse Dio in eterno.3Cingi a' tuoi fianchi la tua spada, o potentissimo,4Colla tua speciosità, e bellezza tendi l'arco, avanzati felicemente, e regna,
Mediante la verità, e la mansuetudine, e la giustizia: e a cose mirabili ti condurrà la tua destra.
5Le tue penetranti saette passeranno i cuori de' nemici del re, i popoli cadranno a' tuoi piedi.6Il tuo trono, o Dio, per tutti i secoli: lo scettro del tuo regno, scettro di equità.7Hai amato la giustizia, ed hai odiato l'iniquità; per questo ti unse, o Dio, il tuo Dio di un unguento di letizia sopra li tuoi consorti.8Spirano mirra, e lagrima, e cassia le tue vestimenta tratte dalle case d'avorio;9Onde te rallegrarono le figlie dei regi rendendoti onore. Alla tua destra si sta la regina in manto d'oro, con ogni varietà di ornamenti.10Ascolta, o figlia, e considera, e porgi le tue orecchie, e scordati del tuo popolo, e della casa di tuo padre.11E il re amerà la tua bellezza; perché egli è il Signore Dio tuo, e a lui renderanno adorazioni.12E le figlie di Tiro porteranno dei doni: porgeran suppliche a te tutti i ricchi del popolo.13Tutta la gloria della figlia del re è interiore: ella è vestita di un abito a varj colori, con frange d'oro.14Saranno presentate al re dopo di lei altre vergini: le compagne di lei saranno condotte a te.15Saranno condotte con allegrezza, e con festa, saran menate al tempio del re.16In luogo de' padri tuoi sono nati a te de' figliuoli; tu li costituirai principi sopra tutta la terra.17Eglino si ricorderan del tuo nome per tutte le generazioni. Per questo daranno a te laude i popoli in eterno, e pe' secoli de' secoli.

Note:

44,1:Per quelli, che saranno cangiati. Per quelli, i quali, passano dal regno delle tenebre al regno della luce, dall'idolatria e da' pravi costumi alla fede di Gesù Cristo, e all'amore della virtù. Per lo diletto: egli è Gesù Cristo. L'Ebreo è interpretato da s. Girolamo: cantico dell'amantissimo, ovver dilettissimo alludendo al nome dato a Salomone, il quale fu detto: amabile a Dio. Vedi 2. Reg. XII. 25.

Il mio cuore ha gettato una buona parola. I due primi versetti sono come l'esordio, nel qual esordio insinua il profeta, che di grandissime cose egli è per parlare. Il mio cuore pieno di fuoco divino mi detta una parola, cioè un ragionamento eccellente, ragionamento delle laudi di Cristo: al Re, a Cristo Re io indirizzo queste opere mie, questi miei versi. Gli Ebrei espongono un po' differentemente la seconda parte di questo versetto in tal guisa: del Re io parlo nelle opere mie. Non debbo qui tacere, che per testimonianza di un dotto interprete (Muis) son senza numero gli Ebrei e antichi e moderni, che interpretano questo salmo del solo Messia. La mia lingua è la penna di uno scrittore, che scrive velocemente. Con gran senso il profeta dice, che egli è uno scrittore veloce nello scrivere; perché il profeta non è autore, ma scrittore, e puro istrumento, e il venatore di quel che scrive il profeta, egli è lo Spirito Santo. Ma lo Spirito Santo detta con gran celerità al suo scrittore quel che egli dee scrivere, e questi non avendo a pensare, ne a meditare, scrive velocemente. Onde in sostanza vuol qui dire, che egli parlerà rapidamente colla lingua, e collo stile scriverà de' misteri, che son l'argomento, ch'ei prende a trattare. E illudesi a quelli Scrittori, che chiamavansi anche notarii, perché con somma prestezza scriveano per via di note e di abbreviature.

44,2:Specioso in bellezza sopra ec. Comincia com'è di ragione dalle lodi dello sposo. Il Caldeo: Bello se' tu di anima e di corpo, o bel Messia, sopra tutti gli altri uomini. Ma (come noti) il Grisostomo, la bellezza incredibile delle interiori perfezioni di Cristo e qui considerata principalmente. Egli pieno di grazia e di verità, senz'ombra, o neo di peccato, santo, innocente, immacolato, segregato da' peccatori e più eccelso de' cieli, Hebr. VII. 26. E come osserva s. Agostino per coloro, che hanno illuminati dalla fede gli occhi del cuore, specioso è Cristo in tutti gli stati, pe' quali passò; speciosa nel cielo, specioso sopra la terra, e specioso nel seno del Padre e nel seno della gran Vergine, che lo partorì, speciosa tralle braccia di lei e nella sua vita nascosta e nella sua predicazione e ne' miracoli e ne'patimenti e nelle ignominie stesse della Passione e della Croce.
La grazia è diffusa sulle tue labbra. La tua parola, il tuo favellare è più dolce del miele, corre soavemente, ed è attivo e più penetrante di qualunque spada a due tagli, Hebr. IV. 12. Quindi nell'Evangelio si legge, che egli era: potente in parole e in opere, Luc. XXIV. 19., e che alcun uomo non parlò mai com'egli parlava, Joan. VII. 4. 6., e per effetto di questa grazia diffusa sulie labbra di Cristo, la parola di lui convertì e giustificò infinito numero di peccatori. La copia di ogni grazia fu sparsa sulle labbra del Salvatore, e questa grazia in poco tempo riempie tutto l'universo. Hieron. ad princ. Per questa ti benedisse ec. Per ragione di questa tua esimia sovreccellente bellezza e grazia il padre ti ricolma di ogni specie di benedizioni, onde per tutti gli uomini di benedizione tu fossi sorgente, essendo tu quel seme promesso ad Abramo, in cui debbon essere benedette tutte le genti.

44,3:Cingi a' tuoi fianchi la tua spada, ec. Questo Re adunque vien per combattere, ed egli non potrebbe certamente formarsi una sposa degna di lui. Se prima non debellasse il demonio e il peccato, e dalla schiavitudine di tali nemici la sposa stessa non liberasse. La spada, di cui si arma questa nuovo campione, ella e la sua parola, che è detta da Paolo la spada dello spirito, Ephes. VII. 17. Vedi anche Apocal. XIX. 15.

44,4:Colla tua speciosità e bellezza tendi l'arco, ec. ornata di tua possente bellezza comincia la guerra, avanza felicemente l'impresa, e ascendi sul trono e governalo con virtù degne di te, colla verità, colla mansuetudine e colla giustizia. La verità, la mansuetudine e la giustizia sono come la somma del Vangelo, perché in esso si apprende la vera cognizione di Dio, e si manifesta la misericordia e la giustizia di Dio, Rom. I. 17. il demonio avea stabilito il suo regno per mezzo della menzogna e della frode, e col ridurre in miserabile ingiusta schiavltù i suoi seguaci: Cristo distrusse il regno di Satana, e stabilì il suo regno colla dottrina della verità. colla misericordia e colla grazia di libertà, e finalmente colla giustizia, cioè colla vera e sincera virtù. E a cose mirabili ci condurrà la tua destra. E senza bisogno d'aiuto altrui la tua destra, la tua potenza ti guiderà a inauditi trionfi.

44,5:Le tue penetranti saette ec. Le tue saette penetrantissime trapasseranno i cuori di quelli che saran nemici del tuo regno: in vece di dire: de' nemici tuoi, dice: dei nemici del Re, cioè de' nemici tuoi, o Re; i cuori adunque de' nemici penetrati dalla efficacia e virtù della predicazione Evangelica saranno vinti e i popoli interi a te si soggetteranno e ti adoreranno prostrati a' tuoi piedi.

44,6:Il tuo trono, o Dio, per tutti i secoli: ec. Il tuo trono, o Cristo, che se' vero Dio, il tuo trono è eterno, non di breve durata, come quello de' Re della terra, che muoiono. Tu il tuo regno governi, e governerai con equità e giustizia. Di questo e del seguente versetto si è parlato Hebr. I. 8. 9.

44,7:Hai amato la giustizia ed hai odiato l'iniquità: per questo ti unse, o Dio, il tuo Dio ec. L'amore della giustizia accompagnato dell'odio dei peccato, questo amore fu in Cristo nel tempo medesimo e nel medesimo istante, in cui egli fu unto dallo Spirito santo, e tanto può dirsi che Cristo fu unto dallo Spirito santo, perchè coll'amore della giustizia merito questa unzione, come può dirsi, che unto in a questo fine, perché la giustizia amasse e odiasse l'iniquità. Fu egli adunque unto secondo l'umana natura per esser Re, e Sacerdote, e fu unto invisibilmente con olio di esultazione, o sia di letizia, vale a dire con unzione, che esilara e consola e conforta i cuori, e fu unto Cristo Uomo con unzione infinitamente piu copiosa, che, tutti gli altri regi e sacerdoti e profeti e Apostoli e figiluoli di Dio, consorti e coeredi di lui. Hassi in queste parole manifestamente indicato il mistero della santissima Trinità, vedendosi Dio Padre, che unge il figliuolo Dio colla unzione dello Spirito Santo. Ed è il figliuolo di Dio fatto uomo quegli, che la unzione riceve; perocchè non può il Verbo secondo la sua natura divina aver consorti.

44,8-9:Spirano mirra, ec. Gli antichi amavano le vestimenta profumate di odori, le quali perciò, tenevano in casse o di avorio, o di cedro, o di altra preziosa materia, dove facevano ad esse prendere gli odori, che piu amavano. La mirra è una gomma odorosa, che vien dall'Arabia, ed esce da una pianta simile alla spina Egiziana. Lagrima (gotta) è la mirra più pregiata, che gocciolava dall'albero naturalmente senza incisione: la cassia è la scorza di un albero selvatico dell'Indie orientali, similissimo alla cannella. Altri dicono, che fosse un' erba di radica odorosissima. L'Ebreo di questo versetto è tradotto un po' diversamente nel Siriaco e in qualche altra versione; ma noi ci attenghiamo alla nostra volgata, che da buonissimo senso. Dove la Volgata ha case di avorio, l'Ebreo legge palazzi d'avorio; e così tradussero Aquila e Simmaco; il Caldeo poi: palazzi incrostati di avorio, qual'era probabilmente quella casa di Acab, che fu detta casa di avorio. 3. Reg. XXII. 39. I LXX in vece di casa usarono una parola, la quale secondo la spiegazione di s. Girolamo (epist. ad princip.) significa una casa chiusa da tutte le parti, e fatta a fuisa di torre. Osservo tutto questo per accennare il perché non ho voluto tradurre dalle casse (o sia guardarobe) di avorio, e piuttosto credo, che potrebbe dirsi: stanze di avorio. Dice adunque il profeta: spirano gratissimi e soavissimi odori le tue vestimenta tratte dalle stanze d'avorio; coì quali odori diedero a te gran diletto le figlie de' regi, che te onorano come loro Signore, e Re. Le anime pure e fedeli sono tempio di Dio, secondo la parola di Paolo; da questo tempio, da questa casa, da' loro cuori traggono le stesse anime i preziosi unguenti, onde ungono Cristo, di cui, come dice lo stesso Apostolo, elle sono il buono odore in ogni luogo, e questi odorosi unguenti sono i santi adatti, gli ardenti desiderii, le orazioni, le lodi, i rendimenti di grazie, le mortiticazioni eziandio della carne e tutti gli spirituali esercizi, onde queste anime onorario Cristo, il quale di tali cose dilettasi snmmamente. queste anime sono dette figlie de' regi, vale a dire grandemente illustri per la condizione della lor nascita, e nell'Apocallsse, cap. v. 10., i santi dando gloria all'Agnello dicono tralle altre cose: ci hai fatti regi e sacerdoti e regneremo sopra la terra: e si allude qui manifestamente alle fanciulle, che accompagnavano la sposa il dì delle nozze.
Alla tua destra si sta la regina ec. Questa regina ella è la Chiesa delle nazioni, di cui si nota la somma dignità e la stima, in cui la tiene il celeste suo Sposo, quando si dice che ella siede alla destra di lui e sul suo stesso trono. E qual meraviglia, che Cristo onori fino a tal segno la Chiesa, mentre ad ogni anima giusta ha promesso la stessa gloria: chi sarà vincitore darogli di sedere con me nel mio trono; come io pure fui vincitore, e sedetti col Padre mio sul suo trono: Apoc. III. 21. Il manto d'oro con ogni varietà di ornamenti. Il manto d'oro e i vari ornamenti della sposa sono le varie virtù e i vari doni di grazia, de' quali è riccamente ornata la Chiesa. Vedi I. Cor. XII. 6. 7. 8., Hebr. II. 4.

44,10:Ascolta, o figlia, ec. Egli è il profeta, il quale come uno de' progenitori dello speso in sposa ammonisce e la esorta a dimenticarsi del popolo, ond' era nata, a dimenticarsi della casa del proprio padre: la Chiesa formata di tutte le nazioni infedeli convertite alla fede di Cristo, dee scordarsi e dell'antica idolatria e degli antichi costumi; perocchè ella è chiamata non alla immondezza, ma alla santificazione in Cristo Gesù. Ciò serve nel tempo stesso a far comprendere alla medesima sposa l'eccesso della bontà del Signore, il quale dal regno delle tenebre e del peccato, sotto di cui gemevano da tanti secoli chiamò i padri suoi e il suo popolo, per pura misericordia la chiamò al regno del suo amato figliuolo, onde di riconoscenza e di amore si accenda verso di lui.

44,11:E il re amerà ec. E il tuo re e il tuo sposo ti amerà, essendo tu grata al suo amore e obbediente a' suoi comandi; perocchè tutti debbono obbedire a lui, che è il Signore Dio tuo, il quale da tutti gli uomini e da tutti gli Angeli sarà adorato.

44,12:E le figlie di Tiro porteranno de' doni. Le nazioni più floride e illustri (come i Tiri) verranno a soggettarsi non solo al re, ma anche a te, o sposa del re, e ti offeriranno de' doni, e i grandi, i nobili, i facoltosi d'ogni popolo ti onoreranno e ti porgeranno preghiere. È qui indicata la potestà delle chiavi e de' sacramenti, potestà conferita da Dio alla Chiesa.

44,13:Tutta la gloria della figlia del re ec. La Chiesa e sposa insieme, ed è figlia di Gesù Cristo, figlia per la rigenerazione ottenuta da lui nel santo Battesimo; sposa per l'unione ammirabile, che Cristo ha contratto con essa; onde Cristo ama la sua Chiesa con tenerissimo amore come figlia, e con ardentissima carità come sposa di questa figlia, e sposa del re tutta la gloria, tutto l'ornato essenziale è non esterno, ma interiore, e sta nel cuore e nell'animo ricco di fede, di speranza, di amore, di obbedienza; le quali virtù dello spirito, se con gli occhi del corpo veder si potessero, accenderebbono negli uomini più gran fuoco d'amore, che tutte l'esterne bellezze e tutte le umane attrattive. Ella è vestita d'un abito a vri colori, con frange d'oro. Quantunque i veri principali pregi della sposa di Cristo consistano nelle interiori virtù, ella ha però ancora l'ornato del culto esteriore, e la varietà delle cerimonie, e de' ritj sacri, i quali grandemente contribuiscono a mantenere la pietà, come osserva s. Agostino ep. ad Casul.; Io che è tanto vero, che gli stessi dommi della fede sono attestati, e confermati e illustrati da' riti osservati dalla Chiesa nelle sacre funzioni e nella pubblica orazione. Ella ha ancora la Chiesa per suo ornamento esteriore l'esercizio della virtù, e particolarmente della carità, la quale in mille varie maniere si adopera per la salute e consolazione ed edificazione de' prossimi.

44,14-15:Saranno presentate al re dopo di lei altre vergini: ec. Notisi, che e questo e i seguenti versetti sono tutti diretti al Re, cioè a Cristo, nonostante la mutazione della seconda persona nella terza. Saranno condotte a te dietro a questa tua sposa delle vergini, vale a dire un gran numero di anime pure e sante, delle quali diceva l'Apostolo: vi ho sposati, per presentarsi qual vergine pura, a un sol uomo, a Cristo, 2. Cor. XI. 2 da lei stessa saranno a te presentate, o gran Re, questo anime per divenire anchv esse una sol cosa con te; perocchè la sovrumana bellezza di questa tua sposa tirerà a se di continuo l'affetto di molte, le quali rinunziando all'amore del mondo, rinunziando a loro stesse, si faranno compagne di lei nell'amarti e nell'onorarti, e meriteranno la sorte di esser condotte a te con letizia grande, e con gaudio, meriteranno di esser condotte da lei fino al tuo tempio santo, fino al cielo, dove festeggeranno in eterno la spirituale indivisibile unione contratta con te. Notisi attentamente come solamente dietro alla Chiesa insieme con essa può aspirare un'anima alle spirituali nozze con Cristo, e ad entrare nel gaudio del Signore, perchè Cristo e talmente colla Chiesa, e nella Chiesa, che è con lui, chi è con essa, ne a lui può appartenere chi e da lei separato.

44,16:In luogo de' padri tuoi sono nati a te de figliuoli, ec. I padri, da' quali nacque il Cristo secondo la carne, sono i patriarchi del popolo Ebreo. In luogo adunque dei dodici patriarchi (dice il profeta) tu averai da questa tua sposa dodici Apostoli generati da te per mezzo della parola, e mediante la lavanda di rigenerazione; e questi (la successione de' quali sarà perpetuata in que' prelati, che erediteranno la loro potestà) avranno il principato nella Chiesa medesima estesa fino agli ultimi confini del mondo. Sono figliuoli di Cristo gli Apostoli, come abbiam detto, e come ripete Isaia in quelle parole: eccomi io, e i figliuoli datimi da Dio, VII. 18. e sono anche principi, perché chiamati a governare il gregge, e l'eredità del Signore.

44,17:Si ricorderan del tuo nome ec. È saranno banditori perpetui delle tue lodi, celebreranno in perpetuo la tua bontà, la tua sapienza, la tua possanza, e soprattutto la sovreminente tua carità verso la Chiesa delle nazioni tua cara sposa: e quindi i popoli diretti e istruiti da tali pastori e da tali principi esalteranno lo stesso tuo nome, e canteranno pubblicamente le lodi tue, o Cristo Re, il di cui nome è benedetto pe' secoli.