Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Salmi 4


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Implora l'aiuto di Dio contro i nemici, i quali esorta a ravvedersi. Egli si conforta colla speranza nel Signore.

1Allorché io lo invocai esaudimmi il Dio di mia giustizia: tu nella tribolazione mi apristi strada spaziosa. Abbi pietà di me, ed esaudisci la mia preghiera.2Figliuoli degli uomini, e fino a quando avrete stupido il cuore? E perché amate voi la vanità, e andate dietro alla menzogna?3Or ponete mente, come il Signore ha renduto mirabile il suo santo: il Signore mi esaudirà quando io alzerò verso di lui la mia voce.4Adiratevi, ma guardatevi dal peccare: pentitevi ne' vostri letti delle cose, che andate dicendo ne' vostri cuori.5Sagrificate sagrifizio di giustizia, e confidate nel Signore: molti dicono: Chi farà a noi vedere il bene?6La luce della tua faccia è impressa sopra di noi: tu nel cuor mio infondesti letizia.7Per la copia del loro frumento, del vino, e dell'olio si sono moltiplicati.8In pace insieme io dormirò, e mi riposerò;9Perocché tu solo, o Signore, mi hai fondato nella speranza.

Note:

4,1:Per la fine: ec. Le prime parole di questo titolo e per la fine secondo alcuni significano, che il salmo non e da essere cantato in alcun giorno determinato (come di altri salmi è notato, che in un dato giorno della settimana si recitavano, o in qualche solennità), ma in qualunque giorno o in qualunque tempo possa cantarsi in perpetuo. Altri poi intendono accennarsi con questa espressione, che il salmo risguardi quel tempo, che gli Ebrei chiamavano: il futuro avvenire, vale a dire il tempo del Messia, e i misteri di lui e della sua Chiesa: perocchè Cristo è la fine della legge e di tutti i profeti. Salmo e cantico, ovvero salmo del cantico vuolsi, che sia detto ciascuno di quei salmi, che si cantavano coll'accompagnatura degli strumenti da fiato, e da corda. Vedi Genebr. in Ps. LXVII. Notisi, che l'antica Volgata in vece di: in carminibus psalmus David, porta: psalmus cantici David; i LXX: in psalmis canticum David.

Allorché io lo invocai ec. Comunemente gl'interpreti riferiscono questo salmo al tempo della guerra d'Assalonne, come il precedente.
Il Dio di mia giustizia. Dio autore, principio di mia giustizia, come spiega S. Agostino, ovvero Dio difensore della giusta mia causa.
Tu nella tribolazione ec. Tu nelle angustie, a cui ridotto m'aveano i miei nemici, mi apristi la via per iscampare dalle loro mani.
Abbi pietà di me, ec.Benché tu non m' abbi mancato del tuo soccorso, io però ho sempre bisogno di te, e la stessa bontà, con cui tu venisti in mio aiuto animando la mia fidanza, vie più sollecito e intento mi rende a porgerti le mie preghiere.

4,2:Figliuoli degli uomini, ec. Secondo l'Ebreo quelli, a' quali si rivolge Davidde, sono gli uomini di conto, i personaggi illustri, che seguivano il partito dell'empio figliuolo, e alienavano da Davidde il popolo, che era inclinatissimo verso il suo re. Così Cristo fu perseguitato da' grandi, da' sacerdoti e da' seniori, mentre il minuto popolo ascoltava con ammirazione e piacere la sua dottrina, e lo celebrava.
Fino a quando avrete stupido il cuore? ec. Fino a quando non aprirete voi gli occhi alla verità, e non darete luogo in cuor vostro ai retti, e saggi consigli? Non vi avvedrete voi mai della vanità delle promesse e delle speranze, colle quali il seduttore vi allatta, e non imparerete voi mai a distinguere la verità dalle calunnie, che si divulgano contro di me?

4,3:Il suo santo; ec. Parla di se medesimo in terza persona; lo che pure ci fa intendere come non solo a Davidde, ma anche a Cristo questi stessi sentimenti convengono: Santo vuol dir segregato, consacrato, santificato. Mirate quante cose ammirabill abbia Dio fatte per me distinto, ed eletto tra tutti gli altri per governare il suo popolo. Che se per un poco di tempo sembra, che Dio mi abbia quasi abbandonato al furore de' miei nemici, sappiate però, che egli esaudirà le mie preghiere, mi libererà, mi renderà la mia gloria. Così di un altro Re e Salvatore d'Israele scrive l'Apostolo, che questi ne' giorni della sua carne avendo offerte preghiere e suppliche da lui, che salvarlo potea dalla morte (dalle fauci della morte stessa strappandolo, e nuova, e, gloriosa vita rendendegli) fu esaudito per la sua riverenza, Hebr. v. 7.

4,4:Adiratevi, ma ec. Maniera di parlare simile a quella dell'Ecclesiastico XXX. 9. Piaggia il figliuolo, e ti darà delle angosce, scherza con lui, e ti arrechera' grandi dolori: vale a dire: se piaggerai il figliuolo, se scherzerai con lui. Così in questo luogo se v'adirete ec. Se voi siete sdegnati contro di me, guardatevi però dal ribellarvi contro lo stesso Dio; pentitevi nel riposo e nella quiete della notte de' cattivi disegni, che l'ira vi mette in cuore contro di me. Espiate la notte col pianto i peccati commessi co' vostri pensieri nella giornata. Hieron.

4,5:Sacrificate sacrifizio di giustizia, ec. Non vi credeste di piacere a Dio per mezzo de' soli sacrifizi carnali, il primo sacrifizio, che egli domanda dall'uomo è il sacrifizio della giustizia, il sacrifizio d'un cuor giusto, retto, amante del bene, soggetto a Dio e alle potestà stabilite da Dio.
Molti dicono: Chi farà ec. Molti di quelli, che mi son rimasti fedeli vanno dicendo: vedrem noi una volta qualche giorno felice dopo tante tribolazioni e tante vicende? Chi darà a noi ricompensa per tutto quello che ora soffriamo per essere fedeli al nostro re?

4,6:La luce della tua faccia ec. Risponde il profeta alle querele de' suoi amici privi quasi già di speranza. A Dio perciò si rivolge, e dice: Tu, o Signore, hai impressa negli animi nostri la luce della tua faccia, allorché in noi imprimesti la tua stessa immagine; e questa luce ci fa conoscere, che tu sei l'autore di tutti i beni, e che da te solo dobbiamo sperare l'aiuto e la consolazione ne' nostri travagli. I doni, e le grazie, delle quali tu ci hai arricchiti, sono un segno infallibile dell'amorosa tua providenza verso di noi. Seguendo l'Ebreo si potrebbe tradurre: la luce della tua faccia (vale a dire il tuo favore e la tua benignità verso di noi) si innalza davanti a noi come segno, e a bene sperar ci conforta.
Tu nel cuor mio infondesti letizia. 7. per la copia del loro frumento, ec. Sembra evidente dall'Ebreo, che debba in tal guisa congiungersi la seconda parte del versetto vers. 6 col 7., al principio del quale manca una particella, che significa, quando, allorché, la qual particella sovente e omessa nell'Ebreo.
Grande fu il mio gaudio allorché tu, o Signore, a costoro, che diffidavan tanto di tua bontà desti abbondante soccorso di vino, di grano e d'olio, onde ne avvenne, che crebber di numero, e di coraggio i miei amici. Con ragione si crede, che alluda Davidde all'impensato soccorso di viveri, che nel deserto gli fu portato da Sobi, Machir, e Berzellai. Vedi 2. Reg. XVII.27.28.29.
Questo benefizio della provvidenza divina rinfrancò gli animi della sua gente, e potè ben servire per indurre altri a favorire la giusta sua causa. Ma dicendo egli del loro frumento in, del vino, e dell'olio, viene a indicare come nel tempo, che quegli erano tutti lieti per la nuova abbondanza di tutti questi beni temporali, a un' altra specie di doni spirituali tutti e celesti alzava egli la mente; perocchè il grano e il vino e l'olio sono simboli de' Sacramcnti di Cristo, e siccome nel versetto precedente pel lume della faccia del Signore intese il lume della fede portato al mondo da Cristo, così qui accennò le sorgenti della grazia divina preparate dal Salvatore a conforto del giusto. È adunque come se dicesse: la letizia, che tu, o Signore, mi infondesti, procede non tanto dal sovvenimento, che tu ci hai misericordiosamente mandato, e per cui sono moltiplicati a me gli amici, e i fautori, quanto dal pensiero de' doni, che saranno da te fatti a quel nuovo popolo, che sarà un giorno formato da te, de' quali doni io veggo un'ombra nei beni, che tu adesso ci hai mandati. Vedi Nazianzeno Orat. in Epiph.

4,8-9:in pace insieme io dormirò, e mi riposerà; ec. Si potrebbe forse tradurre: in pace insieme con essi io dormirò, e mi riposerò ec. e tale sembra essere il senso di quelle parole in idipsum. Vedi PS.XXXIII. 4., Ps. 121. 3. Ed e come se dir volesse: in mezzo a questi uomini di poco cuore, e si facili a perdere la speranza, che aver dovrebbero in Dio, in mezzo a questi lo viverò tranquillo, e dormirò, e avrò perfetto riposo. E tuo dono è questo, o Signore, perocchè la speranza nelle tue misericordia fu data da te all'anima mia come ancora sicura, e stabile, per cui tra' flutti e tralle tempeste sostengasi. Vedi Heb. VI. 19.