Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Salmi 88


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Misericordia del Signore verso del suo popolo, e promesse fatte a Davidde. Si lamenta, che dopo tali promesse il popol di Dio, e il regno di Cristo sia esposto alle vessazioni, e alle persecuzioni degl'infedeli.

1Istruzione di Ethan Ezrahita.
Le misericordie del Signore canterò io eternamente.
2A tutte le generazioni annunzierò colla mia bocca la tua verità.3Imperocché tu dicesti, che la misericordia sarebbe stabilita per sempre ne'cieli, e che sopra di essi poserebbe la tua verità.4Io ho fermata alleanza co' miei eletti; ho giurato a Davidde mio servo: fino all'eternità serberò stabile il seme tuo.5Ed io per tutte le generazioni farò stabile il tuo trono.6I cieli predicheranno, o Signore, le tue meraviglie: e alla tua verità (darà laude) la Chiesa de' santi;7Imperocché, e chi sarà a Dio aguale nell'alto? qual de' figliuoli di Dio sarà simile a Dio?8Dio, che è glorificato nel concilio de' santi: grande, e terribile a tutti, quelli, che a lui stanno d'intorno.9Signore Dio degli eserciti, chi è simile a te? Possente se' tu, o Signore, e intorno a te la tua verità.10Tu comandi all'orgoglio del mare, e il movimento de' flutti di lui tu reprimi.11Tu umiliasti il superbo, come un che è ferito a morte: col robusto tuo braccio tu spergesti i tuoi nemici.12Tuoi sono i cieli, e tua è la terra: tu il mondo formasti, e tutto quello, ond'egli è ripieno, tu creasti l'aquilone, e il mare.13Il Thabor, e l'Hermon esulteranno nel nome tuo: potente cosa egli è il tuo braccio.14Sia robusta la mano tua, e celebrata sia la tua destra: la giustizia, e l'equità sono la base del tuo trono;15La misericordia, e la verità anderanno innanzi a te: beato il popolo, che sa in te allegrarsi.16Signore, alla luce della tua faccia cammineranno, e nel nome tuo esulteranno tuttodì, e mediante la tua giustizia saranno esaltati.17Perocché gloria della loro fortezza se' tu; e per la buona tua volontà il poter nostro sarà esaltato;18Imperocché protezione nostra egli è il Signore, e il Santo di Israele, che è nostro Re.19Tu parlasti allora in visione ai tuoi Santi, e dicesti:
Ho preparato in un uomo potente l'aiuto, e ho esaltato quello, che io elessi di mezzo al mia popolo.
20Ho trovato Davidde mio servo: lo ho unto coll'olio mio santo;21Imperocché la mano mia lo assisterà, e farallo forte il mio braccio.22Non guadagnerà nulla sopra di lui il nemico, e il figliuolo di iniquità, non saprà fargli danno.23E distruggerò dinanzi a lui i suoi nemici: e metterò in fuga color, che lo odiano.24E con lui sarà la mia verità, e la mia misericordia: e nel nome mio crescerà egli in potenza.25E la mano di lui stenderò sopra il mare, e la sua destra sopra i fiumi.26Egli a me griderà: Tu se' il Padre mio, mio Dio, e principio di mia salute.27E io lo costituirò primogenito più eccelso dei re della terra.28A lui conserverò la mia misericordia in eterno, e la mia alleanza con lui sarà stabile.29E il seme di lui farò che sussista per tutti i secoli, e il trono di lui quanto i giorni del cielo.30Che se i figliuoli di lui abbandoneranno la mia legge, e non cammineranno secondo i miei comandamenti,31Se violeranno i giusti miei documenti, e non osserveranno i miei precetti:32Visiterò colla verga le loro iniquità: e colla sferza i loro peccati.33Ma non torrò a lui la mia misericordia, e non farò torto alla mia verità:34E non violerò il mio patto, e non ritratterò le parole, che vengono dalla mia bocca.35Una volta per sempre giurai per la mia santità: non mancherò di parola ta Davidde: il seme di lui durerà eternamente.36E il trono di lui sarà in eterno dinanzi a me, come il sole, e come la luna piena, e come il testimone fedele nel cielo.37Tu però hai rigettato, e messo in non cale, e allontanato da te il tuo Cristo.38Hai rotta l'alleanza col tuo servo: hai conculcato per terra il tuo sagro diadema.39Hai distratti tutti i suoi ripari; ne luoghi forti di lui hai posto lo sbigottimento.40Tutti que', che passavan per via lo han depredato: è divenuto lo scherno de suoi vicini.41Hai dato gagliardia alla mano di coloro, che lo insultano: rallegrasti tutti i suoi nemici.42Hai renduto ottuso il taglio della fina spada, e nella guerra non gli hai dato soccorso.43Hai annicchilato il suo splendore: e bai spezzato in terra il suo trono.44Hai accorciati i giorni di sua bella età, lo hai ricoperto d'ignominia.45Fino a quando, o Signore, ti terrai ascoso continuamente e come fuoco divamperà il tuo sdegno?46Ricorditi qual sia l'esser mio: perocché non hai tu soggettati alla vanità tutti i figlinoli degli uomini?47Qual è quell'uomo, che avrà vita, senza veder mai la morte? chi trarrà l'anima sua dalle mani d'inferno?48Dove sono, o Signore, le antiche tue misericordie, cui tu giurasti a Davidde per la tua verità?49Ricordati, o Signore, de' rimproveri (che nel mio seno celati io tengo), che sono fatti a' tuoi servi da molte genti.50De' rimproveri fatti, o Signore, da' tuoi nemici, i quali ci hanno rimproverato la mutazione del tuo Cristo.51Benedetto il Signore in eterno: cosi sia, cosi sia.

Note:

88,1:

88,2:La tua verità. Predicherò o Signore, la tua fedeltà nell'adempire le tue promesse.

88,3:Imperocché tu dicesti, che la misericordia ec. Tu promettesti al tuo popolo una misericordia tanto stabile e costante, come sono i ciell: promettesti, che la tua fedeltà nell'eseguire quello, che hai promesso avrebbe per fondamento un immutabile fermezza de' cieli, e siccome questi son sempre gli stessi, così la tua verità non sarebbe a cangiamento soggetta.

88,4:Io ho fermata alleanza ec. S'intende ripetuto: tu dicesti. Io stabilì alleanza con Davidde, e col seme di lui eletto da me; e a Davidde mio servo feci questa giurata promessa; io darò stabilità e durazione eterna alla tua stirpe. Questa promessa si trova, 3. Reg. VII. 12 ed ella ha il suo adempimento in Cristo figliuolo di Davidde secondo la carne, e Re in eterno, e non de' soli Ebrei, ma di tutte le genti. Vedi il detto luogo dei libro de' Re, e psal. CXXXI. II. 12. Il regno di Cristo e il trono di Cristo ella è la Chiesa.

88,6:I cieli predicheranno o Signore, ec. Una misericordia si grande, o Signore, quale è quella, che risplende in una si eccelsa promessa, questa mirabil misericordia sarà esaltata e celebrata dagli spiriti beati e dal ceto dei santi, che sono in cielo: perocchè essi soli sono capaci di comprenderlo e, di celebrarla.

88,7:Imperocchè, e chi sarà a Dio uguale ec. Perocchè con tali meraviglie di bontà e di possanza tu tal conoscere come il cielo stesso tra tutti i suoi beati abitatori non ha chi possa e te agguagliarsi, e tragli stessi Angeli figliuoli di Dio, opere primarie di tua mano, nissuno è simile a te. Per questo ti ammirano i cieli, e ti danno lode.

88,8:Dio, che è glorificato ec. Nissuno è simile a Dio, il quale in mezzo ai cori degli Angeli e de' santi manifesta in sua gloria nel cielo, ed è grande e terribile a quegli stessi spiriti, i quali come distinti e onorati ministri del gran Re, il suo trono circondano.

88,9:E intorno a te la tua verità. Tu se' non solamente potentissimo, ma anche veracissimo, ed eternamente fedele, e intorno a te, sta la verità, la quale tu non perdi giammai di vista, di cui giammai non ti scordi.

88,10:Tu comandi all'orgoglio del mare, ec. Grandiosa pittura della possanza di Dio. Allude al mar rosso e alla strage degli Egiziani.

88,11:Tu umiliasti il superbo, ec. Tu umiliasti Rahab, cioè l'Egitto, ovver Faraone arrogante. vedi psal. LXXXVI.4. Tu lo abbattesti colla stessa facilità, con cui si toglie la vita a un uomo (anche guerriero) ferito a morte.

88,12:Tu creasti l'aquilone, e il mare, il settentrione e il mezzo giorno. Nella stessa maniera il mare è posto per significare l'emispero australe psal. ch 4. il mare rosso è a mezzodì della Palestina.

88,13:Il Thabor e l'Hermon. Di questi due monti della Galilea il Thabor era a occidente, l'Hermon nella parte orientale della terra santa. Così dopo aver nominato il settentrione e il mezzodi, nomina l'occidente e l'oriente, i quali celebreranno il nome del Signore, e la sua potenza: e nominando il Thabor e l'Hermon può alludere a' miracoli, che Cristo operò in quelle parti, nella Galilea, dove fece assai lunga dimora.

88,14-15:La giustizia e l'equità sono la base del tuo trono; la misericordia e la verità ec. Il tuo trono è fondato sulla giustizia e sulla equità; la misericordia poi, e la fedeltà tua nell'adempir le promesse sono quasi tuoi precursori sempre pronti ad eseguire i tuoi cenni. Temerai (dice s. Agostino) la giustizia, e il giudizio di Dio, se la misericordia e la verità delle promesse non mi consolassero. Beato il popolo, ec. Beato il popolo fedele, che sa trovare in un Dio si potente e si buono argomenti per esser sempre nel gaudio, e per cantar con giubbilo le sue lodi.

88,16:Alla luce della tua faccia ec. Questi al lume del tuo celeste favore cammineranno, ed esulteranno di gaudio, rammentando la tua benignità e il tuo dolce nome, e saranno esaltati mediante la giustizia, di cui ad essi tu dai parte, giustificandoli e ornandoli del dono della tua grazia.

88,17:Gloria della loro fortezza sei tu. Questo popolo, questi giusti non si gloriano di aver fortezza se non in te, ed e tua gloria la loro virtù, perché tutto viene da te; ed è effetto della buona tua volontà, effetto di tua benevolenza se noi possiam qualche cosa. Non siam sufficenti a pensar qualche cosa da noi, come da noi, ma la sufficienza nostra è da Dio, dice l'Apostolo.

88,18:Protezione nostra egli è il Signore, ec. Nostro protettore, nostro scudo egli è Dio, e il Santo d'Israele, il quale come nostro Re, ci regge e governa. Dio è chiamato Santo d'Israele, perché è quegli, che il vero Israele santifica, ed egli è fonte e principio d'ogni santità.

88,19:Tu parlasti allora in visione a' tuoi Santi, ec. Allora quando tu facesti quella promessa (quella che è rammentata vers. 4. 5.) tu in visione parlasti ai tuoi santi profeti, Samuel, Gad, Nathan: così generalmente gli Ebrei: ma siccome quella promessa risguarda principalmente il Cristo, pe' Santi di Dio si possono intendere tutti i santi profeti de' secoli anteriori, i quali tutti profetarono e annunziarono il Cristo.
Ho preparato in un uomo potente l'aiuto. L'aiuto, il soccorso necessario al mio popolo. Cristo infatti venne nel mondo con potestà assoluta sopra tutto le malattie, e sopra la morte, e sopra gli elementi con possanza di liberare il suo popolo dalla schiavitù vergognosa, sotto la quale gemeva, avendo per suoi tiranni il peccato e il demonio. Ecco l'uomo potente mandato da Dio in soccorso del popolo degli eletti.

88,20:L'ho unto coll'olio mio santo. Allude all'olio, con cui si ungevano particolarmente i sommi sacerdoti. vedi Exod. XXX. 23. 24. Davidde fu unto replicatamente da Samuele: ma con altro olio, olio veramente divino, fu unto Cristo: perocchè egli fu unto di Spirito santo, e di virtù Act. X. 38. Vedi anche psal. XLIV.9.

88,22:Non guadagnerà nulla sopra di lui il nemico. Davidde veramente fu sempre vittorioso, e ne Saulle, ne l'ingrato e perfido figliuolo Assalonne, ne i Filistei poterono abbatterlo. Ma quanto meglio queste si ben pesate parole si adattano a Cristo, a' disegni e alla gloria del quale non solo non poterono mettere ostacolo, ma vi contribuirono e Giuda figliuolo d'iniquità, e i nemici Farisei, e li Scribi e tutti quelli, ch'ebber parte alla sua morte?

88,23:E distruggerà dinanzi a lui ec. I nemici del Cristo tutti furon distrutti, prima gli Ebrei, dipoi i grandi e potenti del secolo, che combatterono la sua Chiesa.

88,24:E con lui sarà la mia ferita e in mia misericordia. Egli avrà seco la mia misericordia e la mia verità; egli sarà fonte e canale di mia misericordia, e di min verità a pro di tutti gli uomini: per amore di lui il guarderò con occhio di bontà e di amore, e spanderò sopra di loro l'abbondanza delle grazie celesti secondo le mie promesse.

88,25:Sopra il mare... sopra i fiumi. Se avesse voluto parlar di Davidde, avrebbe detto sopra il mare, e sopra il fiume intendendo l'Eufrate, sino ai quale si stesero le conquiste di Davidde, ma qui si parla de' fiumi, e ragion vuole, che anche la voce mare s' intende di tutti i mari; onde sarà qui dello quello, che si legge in Zaccaria riguardo a Cristo: Ecco che viene a te il tuo Re giusto e Salvatore..., e la potestà di lui da un mare all'altro, e da fiumi sino a' confini della terra, cap. IX.9.

88,26:Egli a me griderà: Tu se' il Padre mio, ec. Egli invocandomi nell'orazione darà a me il nome di Padre suo, perché riguardo alla sua divinità egli è mio figliuolo unico, vero, della mia stessa sostanza, e dirammi suo Dio e suo difensore per ragione della forma di servo, che egli assumerà.

88,27:E io lo costituirò primogenito. Cristo, il quale secondo la divina natura è unico figliuolo del Padre, secondo la natura umana egli è primogenito tra molti fratelli, come dice l'Apostolo Rom. VIII. 29., è primogenito di tutte le creature; primogenito de' risuscitati, Coloss. I. 13. 18. Più eccelso de' re della terra: i quali a lul saranno soggetti: perocchè egli assiso alla destra del Padre sovrasta a tutti i principali, Ephes. I. 21., Coloss. II. 10.

88,28:La mia alleanza con lui sarà stabile. A differenza dell'antica alleanza, la quale ebbe fine.

88,29:E il seme di lui farò che sussiste ec. La stirpe di Davidde non solo non regna più, ma non è più conosciuta sopra la terra da molti secoli: ma il seme di Davidde, il Cristo, vive in eterno, e il trono di lui durerà quanto dureranno i giorni del cielo, cioè tutto il tempo, che i cieli dureranno: Perocchè il regno di lui non ha fine. Luc. I. 33

88,30-34:Che se i figliuoli di lui abbandoneranno la mia legge, ec. in questi cinque versetti attenua Dio e promette, che le sue promesse riguardanti il Cristo e il regno di Cristo non saranno rendute vane e senza effetto per ragione de' peccati del popolo; perocchè queste promesse sono assolute e non legate a veruna condizione, e da una puramente gratuita misericordia procedono. Argomento fortissimo contro gli Ebrei, i quali dopo che tutte le epoche della venuta di Cristo sono evidentemente passate, dopo che la famiglia di David più non si conosce, si gettano a dire, che pe' loro peccati ritarda Dio a mandare il Messia: ma qui Dio dice: se i figliuoli di Davidde peccheranno, daranno la legge, e la profaneranno, io con gastigo di padre punirò i loro falli: dove notisi, che la correzione e il gastigo del Padre non toglie l'amore, ne la misericordia verso il figliuolo, ma anzi la suppone: perocchè flagella Dio qualunque figliuolo, che ama, Hebr. XII. 6. Vedi parimente 2. Reg. VII.12 io adunque (segue a dire il Signore) puniro gl'indocili e disobbedienti figliuoli, ma la mia misericordia verso il seme di Davidde non mancherà, ne io per le colpe de' cattivi figliuoli altererò la promessa, ne farò torto alla veracità e fedeltà della mia parola. Qualunque cosa possa avvenire, il Cristo verrà, fonderà il suo regno, e questo regno durerà in eterno, e siccome i peccati de' discendenti di Davidde (da'quali il Cristo dovea discendere secondo la carne) non impedirono la sua venuta, ne gli effetti di essa; così i peccati degli uomini, i quali nel regno stesso di Cristo, nella Chiesa, offendono Dio, e prolfanano il suo Vangelo, non faran si, che questo regno di Cristo anche sulla terra non sia perpetuo, e non duri fino alla consumazione de' secoli. Perocchè, Dio per amore del Cristo riguarderà mai sempre con occhio di misericordia la chiesa, e in mezzo alle persecuzioni più atroci, in mezzo agli scandali de' propri figliuoli la conserverà, la sosterrà, e da tutte le temporali vicende la trarrà salva. Potrà ben qualche parte anche considerabile di questo regno esser tolta a Dio e a Cristo dalla eresia, o invasa dalla infedeltà, ma che lo stesso regno manchi totalmentee finisca, ciò non sarà mai possibile. Saravvi sempre sopra la terra una Chiesa visibile, stesa per tutte le parti del mondo, colonna e fondamento della verità, governata da un Vicario di Cristo, e da' successori degli Apostoli, nella quale sarà adorato Dio, e il suo Cristo, e questa Chiesa è quel regno di Cristo, il quale in Daniele è chiamato regno celeste, e regno de' santi, cap. II. 44. 45.

88,35:Per la mia santità. Ovvero pel santo nome mio, sopra questo giuramento di Dio vedi Hebr. VI. 13.

88,46:E il trono di lui ec. Il trono di Cristo sarà non solamente eterno, ma splendido e luminoso come il sole, e come in luna nel suo pieno, e come l'iride posto da Dio in cielo quasi segno e testimone fedele della benevolenza e carità di Dio verso degli uomini. Vedi Gen. IX. 9. 13.

88,37:Tu però hai rigettato, ec. Qui cominciano le appassionate querele del Profeta; come se egli dicesse: queste cose tu hai promesso, ma adesso sembra che quel Cristo oggetto di tutte le nostre speranze sia messo in dimenticanza da te, che tu lo abbi rigettato, lo abbi messo in non cale, lo abbi allontanato da te: sembra, che egli non sia più quel diletto figliuolo, a cui tu avevi promesso tante grandezze. Quello, che è detto di sopra seme di Davidde, adesso lo chiama il Cristo, e sembra evidente, che del Messia debbono intendersi queste parole. Il Profeta vede in ispirito questo figliuolo diletto trattato dal Padre con estremo rigore, quasi disprezzato e rigettato da lui, e tenuto lontano dalla sua misericordia, ed esposto alle ignominie, e a' più crudeli tormenti. Altri intendono queste parole di Sedecia ultimo re di Giuda condotto in cattività, e morto a Babilonia. Ma sembra a me, che tutto il ragionamento del Profeta sia meglio unito, quando e questo e i seguenti versetti s' intendano del Messia. E non solamente di quello, che il Messia soliti nella propria persona, mu di quello ancora, che ha sofferto dipoi nel suo mistico corpo, vuolsi intendere questa parte del Salmo. Vedi s. Atanasio, Eusebio ec. Dio ha più mite permesso, che la Chiesa fosse ridotta a tale stato di desolazione, che a guardar l'esterne apparenze sembrasse abbandonata da lui. Dove abbiamo tradotto: hai allontanato da te il tuo Cristo, l'Ebreo porta: Hai preso in ira il tuo Cristo.

88,38:Hai rotta l'alleanza ec. Sembra, che tu non voglia più mantenere l'alleanza fermata già col tuo seno: hai permesso, che la dignità di questo Re, e il suo sacro diadema divenisse lo scherno e il ludibrio de' suoi nemici sopra la terra.

88,39-40:Hai distrutti tutti i suoi ripari; ec. Allude alla allegoria della vigna, di cui psal. LXXIX 13.14. Tu hai ridotto il regno del tuo Cristo come una signa senza ripari, senza difesa e custodia, e dove a ogni momento si temono i ladri, che finiscono di divorarlo, e i passeggeri la depredano, e i vicini la sprezzano.

88,41:Rallegrasti tutti i suoi nemici. Risero e fecer testa i nemici delle sue sciagure e de' suoi affanni.

88,42:Hai renduto ottuso ec. Lo hai privato di forze per difendersi dal furor de' nemici, e non gli dai soccorsi ne' suoi maggiori pericoli.

88,43:Hai annichilato il suo splendore. Letteralmente tanto nell'Ebreo, come nella volgata la sua mondzzza: Lo che può riferirsi all'ornamento delle vesti reali. Hai spezzato in terra il suo trono. Ciò avvenne in tante parti, dove la religione vera fu abolita da' Maomettani e dagli eretici.

88,44:Hai accorciati i giorni di sua bella età. I giorni suoi migliori di felicità, i giorni d'ingrandimento gli hai fatti passare in fretta, e sono venuti i giorni, che giorni sembrano di vecchiezza e di decadenza, e alla gloria è succeduta la confusione. Così poeticamente descrive le vicende del regno di Cristo sopra la terra. L'Ebreo dice: hai accordati i giorni di sua giovinezza, que' giorni, ne' quali questo regno andava sempre crescendo e di estensione e di gloria, que'giorni, ne' quali fu si grande e luminosa la santità e parità de' costumi de' tuoi figliuoli.

88,45:Ti terrai ascoso ec. Così l'Ebreo, ed e il senso anche della Volgata: fino a quando nasconderai il tuo favore, e vorrai, che il fuoco delle persecuzioni permesse da te desoli li regno del tuo Messia?

88,46-47:Ricorditi qual sia l'esser mio: ec. Dopo gli altri titoli, e dopo le ragioni tratte dalle divine promesse, il Profeta per muovere a pietà il Signore rappresenta a lui la comune miseria di tutti gli uomini soggetti alla vanità, cioè alla mutabilità e a molti accidenti e miserie, e soggetti alla morte, da cui nissuno può esimersi, e nella quale quand'ei sta caduto, non ha potere, ne virtù per trarsi dalle sue mani. L'inferno in questo luogo significa lo stato di morte. Nissun uomo ha potestà di liberarsi dalla morte risuscitando.

88,49-50:Ricordati, o Signore, ec. Mira, o Signore, come gli increduli e gli empi si burlano de' tuoi servi, che te onorano e in te confidano, e come c' insultano continuamente le nazioni aliene dalla fede o nemiche del nome tuo con rimproveri, ch'io premo in cuor mio, e dei quali mi affliggo continuamente. Perocchè questi tuoi nemici, o Signore, rinfacciano a noi, che il tuo Cristo non è più quello che era, che la sua possanza non e più nulla, che egli non può più salvarci, come noi speravamo. Queste parole: ci hanno rimproverato la mutazione del tuo Cristo, danno nuovo fondamento di credere, che la pittura delle calamità della chiesa, che comincia al versetto 37, riguardi non la sinagoga, ma piuttosto la chiesa Cristiana.

88,51:Benedetto il Signore in eterno: ec. Dopo tante, e si affettuose querele il Profeta, che non vede come calmare i suoi timori, si concentra in se stesso, si umilia e frena l'impazienza coll'adorare i profondi giudizi di Dio, e col benedire le disposizioni di sua provvdenza, benché non intese, onde dice: benedetto sia il Signore, sia egli benedetto in eterno; perocchè tutto quello che egli ha fatto a noi, con retto giudizio lo ha fatto (Sap. XII); come piacque a lui, così è avvenuto (Job. Vers. 1). sia benedetto il nome del Signore: benedizione e gloria e sapienza e rendimento di grazie e onore e virtù e fortezza al nostro Dio pe' secoli de' secoli: così sia, Apoc. VII. 12. Con tali sentimenti il Profeta cominciò questo salmo, e co' medesimi lo finisce.