Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Salmi 70


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Credevi comunemente composto dà Davidde nel tempo della ribellione di Assalonne. Conviene a Cristo nel tempo di sua passione.

1Salmo di David. De' figliuoli di Jonadab, e de' primi prigionieri.
In te, o Signore, ho posta la mia speranza: non sia io confuso in eterno: per la tua giustizia dammi liberazione, e salute.
2Piega le tue orecchie verso di me, e salvami.3Sii tu a me un Dio protettore, e un asilo sicuro per farmi salvo: Perocché mia fermezza, e mio rifugio se' tu.4Dio mio, liberami dalle mani del peccatore, e dalle mani del violator della legge, e dell'iniquo;5Imperocché tu se', o Signore, la mia espettazione, Signore, tu mia speranza fin dalla mia gioventù.6Sopra di te io posai nell'uscire dall'utero: dal seno della madre mia tu se' mio protettore.7Te io cantai in ogni tempo: fui tenuto da molti come un portento; ma un forte difensore se' tu.8Sia piena la mia bocca di laude, affinchè io canti la tua gloria, e la tua grandezza per tutto il giorno.9Non rigettarmi nel tempo della vecchiezza: non abbandonarmi quando verrà meno la mia fortezza.10Imperocché contro di me han parlato i miei nemici; e quelli che tende vano insidie all'anima mia han tenuto insieme consiglio,11Dicendo: Iddio Io ha abbandonato, tenetegli dietro, ed afferratelo, dapoichè non v'ha chi lo scampi.12Non ti dilungare, o Dio, da me: Dio mio, volgiti ad aiutarmi.13Sian confusi, e vengan meno coloro, che appongono calunnie all'anima mia:
siano coperti di confusione, e di vergogna quelli che amano il mio male.
14Ma io sempre spererò, e laudi aggiungerò a tutte le laudi tue.15La mia bocca predicherà la tua giustizia, e tutto il giorno la salute, che vien da te.16Perché io non ho cognizione di lettere mi internerò nella possanza del Signore; della sola giustizia tua, o Signore, io mi ricorderò.17Tu, o Dio, fosti mio maestro fin dalla mia giovinezza, e io annunzierò le meraviglie fatte da te fino a quest'ora:18E tu fino alla vecchiezza, fino all'età avanzata, o Dio, non mi abbandonare,
Fino a tanto, che io a tutta la generazione, che verrà, annunzi la tua fortezza,
19E la potenza tua, e la tua giustizia, che va fino agli altissimi cieli, e le magnifiche cose fatte da te. Chi, o Dio, è simile a te?20Quante facesti provare a me tribolazioni molte, ed acerbe! e di nuovo mi ravvivasti, e dagli abissi della terra di bel nuovo mi ritornasti:21Tu desti in molti modi a conoscer la tua magnificenza, e di bel nuovo mi consolasti.22Imperocché io pure al suono de' musicali strumenti darò laude a te per la tua verità: te io canterò sulla cetra, o Santo d'Israele.23Esulteranno le mie labbra, e l'anima mia redenta da te quando io canterò le tue lodi.24Ed ancor la mia lingua tutto di parlerà della tua giustizia, allorché confusi, e svergognati rimarranno quelli, che amano il mio male.

Note:

70,1:De' figliuoli di Jonadab, ec. Si può credere col Bellarmino, che i Recabiti lodati da Geremia XXXV. II. Ritiratisi a Gerusalemme si desser liberamente nelle mani di Nabuchodonosor cogli altri Giudei e coi re Joakim; e questa sarebbe la loro prima cattività, perchè dipoi venne l'altra sotto Sedecia. Vedi 4. Reg. XXIV. 12., XXV. II. Forse questo salmo era cantato sovente da questi Recabiti cogli altri prigionieri.

Per la tua giustizia. Perché tu se' giusto protettore e liberatore del giusti, che sono nella fornace della tribolazione.

70,4:Dalle mani del peccatore, e dalle mani del violator della legge ec. Il singolare e posto qui pel plurale; perocchè e nella ribellione di Assalonne Davidde non fu offeso da un solo, e contro a Cristo cospirarono molti.

70,6:Sopra di te io posai nell'uscire dall'utero. Tralle tue braccia fui accolto nel venire alla luce.

70,7:Fui tenuto da molti come un portento. Le persecuzioni, le angustie, i mali senza numero, che ho sofferti, hanno talmente risvegliato le meraviglie di chi mi conosce, che non capiscono com' io abbia potuto reggermi e sostenermi, e mi hanno considerato come un nuovo inaudito portento; ma essi non sanno quanto sia forte un uomo, che ha il tuo aiuto con se, non sanno quanto forte e invitta sia la tua protezione. Possono ancora queste parole riportandolo a Gesù Cristo avere un altro senso, e questo si è: son divenuto esempio insigne e terribile della severità de' tuoi giudizi, affinchè da quello, che io pulisco per le colpe non mie imparino gli uomini a temere le tue vendette. Gesù Cristo andando al Calvario alle donne, che piangevano per compassione de' suoi patimenti, disse: non piangete sopra di me, ma sopra di voi piangete, e sopra i vostri figliuoli... perocchè se ciò fanno nel legno verde, del secco che ne sarà? Luc. XXIII.28

70,8:Sia piena la mia bocca di laude. Non permettere, ch'io sia un momento senza cantar le tue lodi: insegnami tu a celebrare e colla voce e col cuore le tue glorie e la tua grandezza.

70,9:Non rigettarmi nel tempo della vecchiezza. Vale a dire: nell'ultimo periodo della vita, quando maggiore è il bisogno dell'aiuto celeste: assistimi in ogni tempo, ma particolarmente quando tu vedrai diminuite in me le forze per resistere agli assalti de' miei nemici.

70,11:Iddio lo ha abbandonato. Così ragionavano anche i nemici di Cristo, vedendo come riusciva loro di fare tutto quel che volevano contro di lui.

70,14:E laudi aggiungerò ec. Non finirò mai di lodarti, perchè sempre nuovi argomenti mi si presentano di celebrare la tua grandezza e la tua bontà.

70,16:Perché io non ho cognizione di lettere ec. Ovvero di letteratura. Questa letteratura se ben si considera tutta la serie del discorso, e quello che segue, non è, e non può esser altro, se non la sapienza della carne, come la chiama l'Apostolo, la quale a Dio è nemica. Questa sapienza, che era nei nemici di Davidde Achitophel, e negli altri complici della ribellione dell'empio figliuolo, questa sapienza, che era nei nemici di Cristo, questa sapienza non è l'obbietto degli studii del giusto, il quale appunto perché non ha parte a questa sapienza, ma cammina con semplicità e rettitudine di cuore, è perciò fatto degno di meditare e intendere le opere di Dio, e particolarmente quella giustizia, di cui Dio riveste l'uomo, allorché giustifica l'empio. Come se dicesse: tra tutte le opere di tua potenza io avrò sempre nella memoria, e mediterò continuamente la tua bontà e misericordia verso de' peccatori, a'quali hai preparate le vie per giungere a quella giustizia, che fa l'uomo veramente giusto dinanzi a te, giustizia che vien dalla fede, la qual giustizia ne per mezzo delle antiche ceremonie, ne per mezzo de' sacrifizi degli animali non poteva attenersi. Vedi Euseb., Athan., August.

70,18-19:Fino a tanto, che io a tutta la generazione che verrà, ec. La generazione che verrà è quello che l'Apostolo chiama il mondo futuro, vale a dire la Chiesa di Cristo; perocchè Cristo e detto in Isaia Padre del secolo che verrà, il qual secolo comincia alla prima, e finisce alla seconda venuta di Gesù Cristo. A questa generazione futura doveva Cristo annunziare i misteri della potenza del Padre suo; e le opere grandi fatte a pro della stessa generazione, e particolarmente di averle dato un tal Salvatore. Ove queste parole vogliano intendersi di Davidde, egli co' suoi salmi ha dato a tutti i secoli posteriori delle insigni lezioni e documenti intorno alla potenza e sapienza e bontà dimostrate dal Signore nel soccorrere e liberare i suoi servi. Dei rimanente abbiamo uniti quali due versetti come il senso richiede. Chi, o Dio, e simile a te? Nel rammentare la potenza, la giustizia e le opere grandi di Dio, un subito affetto del cuore detta al profeta questa bella esclamazione: Signore, chi è, che possa a te agguagliarsi?

70,20:E di nuovo mi ravvivasti. Da morte mi richiamasti alla vita togliendomi dall'abisso della terra, cioè da quella parte dell'inferno, dove Cristo andò prima di risorgere. Così generalmente i Padri. Quanto a Davidde per la morte e pel sepolcro si intenderanno l'estreme calamita mortali, nelle quali egli si trovò, e dalle quali Dio lo trasse, quasi da morte a vita.

70,21:Desti... a conoscere la tua magnificenza, ec. Tutto quello che Dio fece e nella risurrezione di Cristo e nella missione dello Spirito santo e nell'ascensione al cielo del medesimo Cristo, fece vedere come il Padre in molte maniere volle glorificare il Figliuolo, il quale molte e acerbe afflizioni avea patito per la gloria del Padre.

70,22:Per la tua verità. Per la fedeltà tua grandissima nell'adempire le tue promesse. O Santo di Israele. O Dio, che santitichi il tuo spirituale Israele, il popolo dei credenti.

70,23:E l'anima mia redenta da te. L'anima mia liberata per te dai pericoli e dalle tribolazioni della vita mortale.