Scrutatio

Martedi, 7 maggio 2024 - Santa Flavia ( Letture di oggi)

Salmi 143


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BIBBIA MARTINIVULGATA
1 Salmo di David, contro Goliath.
Benedetto il Signore Dio mio, il quale alle mani mie insegna a combattere, e alle mie dita a trattare l'armi.
1 Psalmus David. Adversus Goliath. Benedictus Dominus Deus meus,
qui docet manus meas ad prælium,
et digitos meos ad bellum.
2 Egli mia misericordia, e mio asilo: mia difesa, e mio liberatore: Protettor mio, e in lui ho sperato: egli è che a me soggetta il mio popolo.2 Misericordia mea et refugium meum ;
susceptor meus et liberator meus ;
protector meus, et in ipso speravi,
qui subdit populum meum sub me.
3 Signore, che è l'uomo, che a lui ti se' dato a conoscere, o il figliuolo dell'uomo, che tal tu ne mostri concetto?3 Domine, quid est homo, quia innotuisti ei ?
aut filius hominis, quia reputas eum ?
4 L'uomo è diventato simile al nulla: i giorni di lui passan com' ombra.4 Homo vanitati similis factus est ;
dies ejus sicut umbra prætereunt.
5 Signore, abbassa i tuoi cieli, e discendi: tocca i monti, e andranno in fumo.5 Domine, inclina cælos tuos, et descende ;
tange montes, et fumigabunt.
6 Fa lampeggiare i tuoi folgori, e dissiperai costoro: scocca le tue saette, e li porrai in ispavento.6 Fulgura coruscationem, et dissipabis eos ;
emitte sagittas tuas, et conturbabis eos.
7 Stendi la mano tua dall'alto, e salvami, e liberami dalla piena dell'acque, dalla mano de' figliuoli stranieri.7 Emitte manum tuam de alto : eripe me,
et libera me de aquis multis,
de manu filiorum alienorum :
8 La bocca de' quali di cose vane ragiona, e la loro destra, destra di iniquità.8 quorum os locutum est vanitatem,
et dextera eorum dextera iniquitatis.
9 O Dio, io canterò a te un cantico nuovo: inni di laude dirò a te sul saltero a dieci corde.9 Deus, canticum novum cantabo tibi ;
in psalterio decachordo psallam tibi.
10 A te, che dai salute a' regi, che liberasti Davidde tuo servo dalla spada micidiale: liberami,10 Qui das salutem regibus,
qui redemisti David servum tuum de gladio maligno,
11 E toglimi dalle mani de' figliuoli stranieri, la bocca de' quali di cose vane ragiona, e la loro destra, destra d'iniquità.11 eripe me, et erue me de manu filiorum alienorum,
quorum os locutum est vanitatem,
et dextera eorum dextera iniquitatis.
12 I figliuoli de' quali sono come piante novelle nella lor giovinezza. Le loro figliuole abbigliate, e ornate da ogni lato, come l'idolo di un tempio.12 Quorum filii sicut novellæ plantationes in juventute sua ;
filiæ eorum compositæ,
circumornatæ ut similitudo templi.
13 Le loro dispense ripiene, e ridondanti per ogni lato.13 Promptuaria eorum plena, eructantia ex hoc in illud ;
oves eorum f?tosæ, abundantes in egressibus suis ;
14 Feconde le loro pecore escono fuori in branchi copiosi: pingui le loro vacche.
Da ruina sono esenti le loro mura, e da incursione, né lebil grido si ode nelle lor piazze.
14 boves eorum crassæ.
Non est ruina maceriæ, neque transitus,
neque clamor in plateis eorum.
15 Beato, hanno detto quel popolo che ha tali cose: beato il popolo, che per suo Dio ha il Signore.15 Beatum dixerunt populum cui hæc sunt ;
beatus populus cujus Dominus Deus ejus.