Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Salmi 38


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NOVA VULGATADIODATI
1 Psalmus. David. Ad commemorandum.
1 Salmo di Davide, da rammemorare SIGNORE, non correggermi nella tua indegnazione; E non castigarmi nel tuo cruccio.
2 Domine, ne in furore tuo arguas me
neque in ira tua corripias me,
2 Perciocchè le tue saette son discese in me, E la tua mano mi si è calata addosso.
3 quoniam sagittae tuae infixae sunt mihi,
et descendit super me manus tua.
3 Egli non vi è nulla di sano nella mia carne, per cagione della tua ira; Le mie ossa non hanno requie alcuna, per cagion del mio peccato.
4 Non est sanitas in carne mea a facie indignationis tuae,
non est pax ossibus meis a facie peccatorum meorum.
4 Perciocchè le mie iniquità trapassano il mio capo; Sono a guisa di grave peso, son pesanti più che io non posso portare.
5 Quoniam iniquitates meae supergressae sunt caput meum
et sicut onus grave gravant me nimis. -
5 Le mie posteme putono, e colano, Per la mia follia.
6 Putruerunt et corrupti sunt livores mei
a facie insipientiae meae.
6 Io son tutto travolto e piegato; Io vo attorno tuttodì vestito a bruno;
7 Inclinatus sum et incurvatus nimis;
tota die contristatus ingrediebar.
7 Perciocchè i miei fianchi son pieni d’infiammagione; E non vi è nulla di sano nella mia carne.
8 Quoniam lumbi mei impleti sunt ardoribus,
et non est sanitas in carne mea.
8 Io son tutto fiacco e trito; Io ruggisco per il fremito del mio cuore.
9 Afflictus sum et humiliatus sum nimis,
rugiebam a gemitu cordis mei.
9 Signore, ogni mio desiderio è nel tuo cospetto; Ed i miei sospiri non ti sono occulti.
10 Domine, ante te omne desiderium meum,
et gemitus meus a te non est absconditus.
10 Il mio cuore è agitato, la mia forza mi lascia; La luce stessa de’ miei occhi non è più appo me.
11 Palpitavit cor meum, dereliquit me virtus mea,
et lumen oculorum meorum, et ipsum non est mecum.
11 I miei amici ed i miei compagni se ne stanno di rincontro alla mia piaga; Ed i miei prossimi si fermano da lungi
12 Amici mei et proximi mei
procul a plaga mea steterunt,
et propinqui mei de longe steterunt.
12 E questi che cercano l’anima mia mi tendono delle reti; E quelli che procacciano il mio male parlano di malizie, E ragionano di frodi tuttodì.
13 Et laqueos posuerunt, qui quaerebant animam meam;
et, qui requirebant mala mihi, locuti sunt insidias
et dolos tota die meditabantur.
13 Ma io, come se fossi sordo, non ascolto; E son come un mutolo che non apre la bocca.
14 Ego autem tamquam surdus non audiebam
et sicut mutus non aperiens os suum;
14 E son come un uomo che non ode; E come uno che non ha replica alcuna in bocca.
15 et factus sum sicut homo non audiens
et non habens in ore suo redargutiones.
15 Perciocchè, o Signore, io ti aspetto, Tu risponderai, o Signore Iddio mio.
16 Quoniam in te, Domine, speravi,
tu exaudies, Domine Deus meus.
16 Perciocchè io ho detto: Fa’ che non si rallegrino di me; Quando il mio piè vacilla, essi s’innalzano contro a me.
17 Quia dixi: “Ne quando supergaudeant mihi;
dum commoventur pedes mei,
magnificantur super me ”.
17 Mentre son tutto presto a cadere, E la mia doglia è davanti a me del continuo;
18 Quoniam ego in lapsum paratus sum,
et dolor meus in conspectu meo semper.
18 Mentre io dichiaro la mia iniquità, E sono angosciato per lo mio peccato;
19 Quoniam iniquitatem meam annuntiabo
et sollicitus sum de peccato meo.
19 I miei nemici vivono, e si fortificano; E quelli che mi odiano a torto s’ingrandiscono.
20 Inimici autem mei vivunt et confirmati sunt;
et multiplicati sunt, qui oderunt me inique.
20 Quelli, dico, che mi rendono mal per bene; Che mi sono avversari, in iscambio di ciò che ho loro procacciato del bene.
21 Retribuentes mala pro bonis detrahebant mihi,
pro eo quod sequebar bonitatem.
21 Signore, non abbandonarmi; Dio mio, non allontanarti da me.
22 Ne derelinquas me, Domine;
Deus meus, ne discesseris a me.
22 Affrettati al mio aiuto, O Signore, mia salute
23 Festina in adiutorium meum,
Domine, salus mea.