Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Salmi 33


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1Esultate, o giusti, nel Signore;per gli uomini retti è bella la lode.
2Lodate il Signore con la cetra,con l’arpa a dieci corde a lui cantate.
3Cantate al Signore un canto nuovo,con arte suonate la cetra e acclamate,
4perché retta è la parola del Signoree fedele ogni sua opera.
5Egli ama la giustizia e il diritto;dell’amore del Signore è piena la terra.
6Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.
7Come in un otre raccoglie le acque del mare,chiude in riserve gli abissi.
8Tema il Signore tutta la terra,tremino davanti a lui gli abitanti del mondo,
9perché egli parlò e tutto fu creato,comandò e tutto fu compiuto.
10Il Signore annulla i disegni delle nazioni,rende vani i progetti dei popoli.
11Ma il disegno del Signore sussiste per sempre,i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.
12Beata la nazione che ha il Signore come Dio,il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
13Il Signore guarda dal cielo:egli vede tutti gli uomini;
14dal trono dove siedescruta tutti gli abitanti della terra,
15lui, che di ognuno ha plasmato il cuoree ne comprende tutte le opere.
16Il re non si salva per un grande esercitoné un prode scampa per il suo grande vigore.
17Un’illusione è il cavallo per la vittoria,e neppure un grande esercito può dare salvezza.
18Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,su chi spera nel suo amore,
19per liberarlo dalla mortee nutrirlo in tempo di fame.
20L’anima nostra attende il Signore:egli è nostro aiuto e nostro scudo.
21È in lui che gioisce il nostro cuore,nel suo santo nome noi confidiamo.
22Su di noi sia il tuo amore, Signore,come da te noi speriamo.

Note:

Sal 33,3:acclamate: questo termine designava in origine il grido di guerra che precedeva l'assalto (Es 32,17; Gs 6,5; Gdc 7,20-21; 1Sam 17,20; 1Sam 17,52; Am 1,14; Os 5,8; Ger 4,19; Ger 49,2): salutava Jahve come re e capo militare (Nm 23,21; Sof 1,14 ; cf. 1Sam 10,24) e l'arca suo palladio (1Sam 4,5; 2Sam 6,15). Dopo l'esilio, questo urrà rituale prende un senso cultuale e liturgico; esalta Jahve, re di Israele e dei pagani (Sal 47,2; Sal 47,6; Sal 89,16; Sal 95,1; Sal 98,4; Sal 98,6), salvatore (Is 44,23) e giudice (Gl 2,1), così come il suo Messia (Zc 9,9). E' gridato nei giorni di festa (Esd 3,11 ; cf. Gb 38,7), nei sacrifici di ringraziamento (Sal 27,6; Sal 65,14; Sal 100,1; Gb 33,26) e nelle liturgie processionali (Sal 95,1; Sal 95,2 ; Sal 100,1s; cf. Nm 10,5+).

Sal 33,7:otre: BJ preferisce «mare» e non accetta le versioni che correggono la vocalizzazione per leggere «come un otre», perché il vocabolo «mare» conterrebbe un'allusione al miracolo del mare in Es 15,8 (cf. anche Sal 18,13).