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Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Lettera agli Ebrei 1


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1Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti,2ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo.
3Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell’alto dei cieli,4divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato.
5Infatti, a quale degli angeli Dio ha mai detto:
Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato?
E ancora:
Io sarò per lui padre
ed egli sarà per me figlio?
6Quando invece introduce il primogenito nel mondo, dice:
Lo adorino tutti gli angeli di Dio.
7Mentre degli angeli dice:
Egli fa i suoi angeli simili al vento,
e i suoi ministri come fiamma di fuoco,
8al Figlio invece dice:
Il tuo trono, Dio, sta nei secoli dei secoli;
e:
Lo scettro del tuo regno è scettro di equità;
9hai amato la giustizia e odiato l’iniquità,
perciò Dio, il tuo Dio, ti ha consacrato
con olio di esultanza, a preferenza dei tuoi compagni.
10E ancora:
In principio tu, Signore, hai fondato la terra
e i cieli sono opera delle tue mani.
11Essi periranno, ma tu rimani;
tutti si logoreranno come un vestito.
12Come un mantello li avvolgerai,
come un vestito anch’essi saranno cambiati;
ma tu rimani lo stesso e i tuoi anni non avranno fine.
13E a quale degli angeli poi ha mai detto:
Siedi alla mia destra,
finché io non abbia messo i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi?
14Non sono forse tutti spiriti incaricati di un ministero, inviati a servire coloro che erediteranno la salvezza?

Note:

Eb 1,1:ultimamente: BJ con il greco traduce: «in questi giorni che sono gli ultimi». Nella pienezza dei tempi (Mc 1,15+; Gal 4,4+) cominciano gli ultimi tempi o gli ultimi giorni (At 2,17 = Gl 3,1; 1Pt 1,20 ; cf. 2Tm 3,1; 2Pt 3,3; 1Gv 2,18; Gd 1,18).

Eb 1,2:Figlio: dopo i profeti, Dio manda un messaggero che non è un portavoce come gli altri: è «Figlio» (cf. Mc 12,2-6; Rm 1,4+), è la sua stessa «Parola» (Gv 1,1+; Gv 1,14+). - costituito erede: la filiazione comporta il diritto all'eredità (cf. Mt 21,38; Gal 4,7); ma qui la concessione del potere su ogni cosa è attribuita a una iniziativa di Dio, perché si tratta di un bene messianico ed escatologico. - mondo: traduzione del termine ebraico «secoli», piuttosto generico.

Eb 1,3:irradiazione... impronta della sua sostanza: queste due metafore desunte dalla teologia alessandrina della sapienza e del Logos (Sap 7,25-26) esprimono l'identità di natura tra il Padre e il Figlio e nello stesso tempo la distinzione delle persone. Il Figlio è l'«irradiazione» o il riflesso della gloria luminosa (cf. Es 24,16+) del Padre, Lumen de Lumine. Ed è l'«impronta» (cf. Col 1,15+) della sua sostanza, come l'impronta esatta lasciata da un sigillo (cf. Gv 14,9).

Eb 1,6:introduce il primogenito: sia al momento dell'incarnazione, sia al momento dell'intronizzazione nella gloria (cf. v 3; Eb 2,5; Ef 1,20-21; Fil 2,9-10). «Primogenito» è un titolo d'onore (Col 1,15; Col 1,18; Ap 1,5).

Eb 1,7:Secondo i LXX, e pensando forse alla teofania del Sinai (Eb 2,2+), l'autore vede in tale testo una descrizione della natura degli angeli, sottile, mobile, e quindi inferiore a quella del Figlio sul suo trono immutabile.

Eb 1,8:del tuo regno: con la maggior parte dei codici che armonizzano con l'espressione «la tua regalità» del Sal 45 nei LXX. BJ, invece, legge «della sua regalità», seguendo il P46 e mss del sinaitico e vaticano.

Eb 1,9:ti unse Dio: la divinità, che il salmo attribuisce per iperbole al re-sacerdote, è attribuita qui in senso proprio ed eminente a Gesù Messia (v 3). Il CristoDio fruisce di un regno eterno.

Eb 1,12:come un abito: omesso da volg.

Eb 1,14:All'opposto del Figlio, gli angeli non sono che servi (v 7), usati per la salvezza degli uomini.