Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Isaia 1


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1Visione che Isaia, figlio di Amoz, ebbe su Giuda e su Gerusalemme al tempo dei re di Giuda Ozia, Iotam, Acaz ed Ezechia.
2Udite, o cieli, ascolta, o terra,
così parla il Signore:
«Ho allevato e fatto crescere figli,
ma essi si sono ribellati contro di me.
3Il bue conosce il suo proprietario
e l’asino la greppia del suo padrone,
ma Israele non conosce,
il mio popolo non comprende».
4Guai, gente peccatrice,
popolo carico d’iniquità!
Razza di scellerati,
figli corrotti!
Hanno abbandonato il Signore,
hanno disprezzato il Santo d’Israele,
si sono voltati indietro.
5Perché volete ancora essere colpiti,
accumulando ribellioni?
Tutta la testa è malata,
tutto il cuore langue.
6Dalla pianta dei piedi alla testa
non c’è nulla di sano,
ma ferite e lividure
e piaghe aperte,
che non sono state ripulite né fasciate
né curate con olio.
7La vostra terra è un deserto,
le vostre città arse dal fuoco.
La vostra campagna, sotto i vostri occhi,
la divorano gli stranieri;
è un deserto come la devastazione di Sòdoma.
8È rimasta sola la figlia di Sion,
come una capanna in una vigna,
come una tenda in un campo di cetrioli,
come una città assediata.
9Se il Signore degli eserciti
non ci avesse lasciato qualche superstite,
già saremmo come Sòdoma,
assomiglieremmo a Gomorra.
10Ascoltate la parola del Signore,
capi di Sòdoma;
prestate orecchio all’insegnamento del nostro Dio,
popolo di Gomorra!
11«Perché mi offrite i vostri sacrifici senza numero?
– dice il Signore.
Sono sazio degli olocausti di montoni
e del grasso di pingui vitelli.
Il sangue di tori e di agnelli e di capri
io non lo gradisco.
12Quando venite a presentarvi a me,
chi richiede a voi questo:
che veniate a calpestare i miei atri?
13Smettete di presentare offerte inutili;
l’incenso per me è un abominio,
i noviluni, i sabati e le assemblee sacre:
non posso sopportare delitto e solennità.
14Io detesto i vostri noviluni e le vostre feste;
per me sono un peso,
sono stanco di sopportarli.
15Quando stendete le mani,
io distolgo gli occhi da voi.
Anche se moltiplicaste le preghiere,
io non ascolterei:
le vostre mani grondano sangue.
16Lavatevi, purificatevi,
allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni.
Cessate di fare il male,
17imparate a fare il bene,
cercate la giustizia,
soccorrete l’oppresso,
rendete giustizia all’orfano,
difendete la causa della vedova».
18«Su, venite e discutiamo
– dice il Signore.
Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto,
diventeranno bianchi come neve.
Se fossero rossi come porpora,
diventeranno come lana.
19Se sarete docili e ascolterete,
mangerete i frutti della terra.
20Ma se vi ostinate e vi ribellate,
sarete divorati dalla spada,
perché la bocca del Signore ha parlato».
21Come mai la città fedele è diventata una prostituta?
Era piena di rettitudine,
vi dimorava la giustizia,
ora invece è piena di assassini!
22Il tuo argento è diventato scoria,
il tuo vino è diluito con acqua.
23I tuoi capi sono ribelli
e complici di ladri.
Tutti sono bramosi di regali
e ricercano mance.
Non rendono giustizia all’orfano
e la causa della vedova fino a loro non giunge.
24Perciò, oracolo del Signore,
Dio degli eserciti,
il Potente d’Israele:
«Guai! Esigerò soddisfazioni dai miei avversari,
mi vendicherò dei miei nemici.
25Stenderò la mia mano su di te,
purificherò come in un forno le tue scorie,
eliminerò da te tutto il piombo.
26Renderò i tuoi giudici come una volta,
i tuoi consiglieri come al principio.
Allora sarai chiamata “Città della giustizia”,
“Città fedele”».
27Sion sarà riscattata con il giudizio,
i suoi convertiti con la rettitudine.
28Ribelli e peccatori insieme finiranno in rovina
e periranno quanti abbandonano il Signore.
29Sì, vi vergognerete delle querce
di cui vi siete compiaciuti.
Arrossirete dei giardini
che vi siete scelti,
30Sì, diventerete come quercia dalle foglie avvizzite
e come giardino senz’acqua.
31Il forte diverrà come stoppa,
la sua opera come una favilla;
bruceranno tutte e due insieme
e nessuno le spegnerà.

Note:

Is 1,1:Il titolo: questo titolo dà il quadro cronologico di tutta l'attività del profeta, ma è difficile decidere se introduce tutto il libro nella sua forma finale, cc Is 1-66 , o soltanto i cc Is 1-39 , oppure solamente i cc 1-12. In ogni caso «Giuda e Gerusalemme» non sono da prendersi in senso geografico; è una designazione del popolo eletto, per l'istruzione del quale sono pronunziati tutti gli oracoli, anche quelli che concernono il regno del nord e i popoli stranieri.

Is 1,2:Il cielo e la terra sono presi come testimoni nel processo che Dio intenta al suo popolo (cf. Dt 4,26; Dt 30,19; Dt 32,1; Sal 50,4). Il poema che segue si riferisce alla devastazione del territorio e all'assedio di Gerusalemme sia sotto Sennàcherib nel 701 (cf. Is 36,1s; 2Re 18,13s), sia al momento della guerra siroefraimita nel 735 (cf. Is 7,1-2 e 2Re 16,5-9).

Is 1,4:Santo di Israele, espressione preferita da Isaia per designare Jahve (cf. Is 6,3 e la nota).

Is 1,6:Questi versi che, secondo il senso letterale, prendono in considerazione il popolo di Giuda, peccatore e castigato, sono stati applicati alla passione del Cristo, come i testi analoghi sul servo sofferente (Is 53,3s).

Is 1,7:è una desolazione come Sodoma distrutta: BJ traduce: «è la desolazione come una devastazione di stranieri». Così l'ebraico; ma questo non aggiunge nulla a ciò che precede e il termine ebraico, tradotto con «devastazione» (shemama), designa sempre il castigo di Sodoma e Gomorra che sarà richiamato nei vv 9 e 10 e in Is 3,9 . Perciò si corregge generalmente «stranieri», zarim, in Sodoma, sedom; ma questa correzione non è appoggiata da nessuna versione.

Is 1,8:la figlia di Sion, personificazione della città di Gerusalemme (Is 10,32; Is 16,1 , ecc.) o della sua popolazione (Is 37,22; Sof 3,14; Lam 4,22). «Sion» era il nome della cittadella dei gebusei, divenuta «città di Davide» (cf. 2Sam 5,9+).

Is 1,10:L'oracolo data probabilmente dal primo periodo del ministero di Isaia, prima del 735. Come Am 5,21-27 , il profeta se la prende con un ritualismo al quale non corrisponde un sentimento interiore; vi ritornerà in Is 29,13-14 con termini che Gesù applicherà ai farisei (Mt 15,8-9).

Is 1,15:Le vostre mani grondano sangue: il sangue degli innocenti mescolato a quello delle vittime sacrificate.

Is 1,17:L' orfano e la vedova sono tra le persone economicamente deboli che la legge protegge (Es 22,21-22; Dt 10,18; Dt 14,29; Dt 27,19 , ecc.) e per le quali i profeti intercedono (Ger 7,6; Ger 22,3 ; cf. per contrasto Is 1,23; Is 9,16; Ger 49,10-11; Ez 22,7).

Is 1,18:Come il giudizio (Sal 9,9), così il perdono dei peccati è opera divina (Es 34,6+; Os 11,8-9). Nella sua misericordia, Dio pone fine al peccato dell'uomo che è così ristabilito nella sua vera relazione con lui. Non c'è colpa che esaurisca il perdono divino (Sal 130). La condizione che Dio esige è la confessione con il pentimento (Is 57,15; Sal 19,13; Sal 25,11; Sal 25,18; Sal 32,5; Sal 51,19-20 , ecc.) e il cambiamento interiore che ciò suppone (Ger 3,14; Ez 18,30-32; Ez 33,1; Ez 33; Ez 11 ; cf. Ger 31,18 - Lam 5,21). Il perdono delle colpe è una delle caratteristiche del regno messianico (Ger 31,31+ ; cf. Ez 36,25-26): Gesù lo eserciterà (Mc 2,5-11p).

Is 1,20:spada, cioè l'invasione non è che una minaccia; può essere allontanata dalla sottomissione a Dio (v 19).

Is 1,21-28:Questo poema adotta all'inizio il ritmo asimmetrico della qina o lamento (3+2 o 4+3 accenti ritmici).

Is 1,21:Prima di era piena, BJ inserisce con LXX, vet. lat. «Sion», omesso da BC con il TM. - Il tema di Gerusalemme prostituita richiama la predicazione di Osea e annunzia le allegorie di Ger 3,6-13 e di Ez 16 e Ez 23 . Questa decadenza è in contrasto con la prima fedeltà di Gerusalemme, che essa ritroverà dopo essere stata purificata dal castigo (v 26).

Is 1,26:città della giustizia, città fedele: il nome proprio definisce l'essere che lo porta e fissa il suo destino, cf. i nomi di Giacobbe (Gen 25,26; Gen 27,36) e dei suoi figli (Gen 29,31-30,24 ; ecc.). Un cambiamento di nome significa un cambiamento di vocazione (cf. Abramo, Gen 17,5 ; Israele, Gen 32,29 , ecc.). I nomi che i profeti danno a persone sono segni efficaci: in Isaia: Is 7,3 (cf. Is 10,21); Is 7,14; Is 8,1-3 (cf Is 8,18); in Osea: Os 1,4; Os 1,6; Os 1,9; Os 2,1-3; Os 2,25 . La Gerusalemme futura riceverà altri nomi profetici (Is 60,14; Is 62,4; Is 62,12; Ez 48,35). Qui i nomi nuovi di Gerusalemme, riprendendo il v 21, sono «fedeltà» (BC «fedele») e «giustizia». Per Isaia, come per Amos, la giustizia è dapprima l'equità nell'applicazione del diritto; ma, più profondamente, essa è una partecipazione della giustizia di Dio, in cui si rivela la sua santità (cf. Is 5,16+).

Is 1,27-28:Questo commento abbastanza prosaico di ciò che precede, potrebbe essere un'aggiunta di un discepolo di Isaia.

Is 1,29-31:Isaia se la prende raramente con pratiche propriamente pagane (cf. Is 2,6-8). Questi alberi non erano direttamente oggetto di culto, ma accoglievano le pratiche religiose che gli ebrei avevano appreso dai cananei (cf. Dt 12,2+ , dove i riferimenti citati indicano che questo abuso si estendeva al regno di Giuda come a quello di Israele).