Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Lamentazioni 1


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1(Alef) Come sta solitaria
la città un tempo ricca di popolo!
È divenuta come una vedova,
la grande fra le nazioni;
la signora tra le province
è sottoposta a lavori forzati.
2(Bet) Piange amaramente nella notte,
le sue lacrime sulle sue guance.
Nessuno la consola,
fra tutti i suoi amanti.
Tutti i suoi amici l’hanno tradita,
le sono divenuti nemici.
3(Ghimel) Giuda è deportato
in miseria e in dura schiavitù.
Abita in mezzo alle nazioni,
e non trova riposo;
tutti i suoi persecutori l’hanno raggiunto
fra le angosce.
4(Dalet) Le strade di Sion sono in lutto,
nessuno si reca più alle sue feste;
tutte le sue porte sono deserte,
i suoi sacerdoti sospirano,
le sue vergini sono afflitte
ed essa è nell’amarezza.
5(He) I suoi avversari sono suoi padroni,
i suoi nemici prosperano,
perché il Signore l’ha afflitta
per i suoi misfatti senza numero;
i suoi bambini sono andati in esilio,
sospinti dal nemico.
6(Vau) Dalla figlia di Sion
è scomparso ogni splendore.
I suoi capi sono diventati come cervi
che non trovano pascolo;
camminano senza forze
davanti agli inseguitori.
7(Zain) Gerusalemme ricorda
i giorni della sua miseria e del suo vagare,
tutti i suoi beni preziosi
dal tempo antico,
quando il suo popolo cadeva per mano del nemico
e nessuno le porgeva aiuto.
I suoi nemici la guardavano
e ridevano della sua rovina.
8(Het) Gerusalemme ha peccato gravemente
ed è divenuta un abominio.
Quanti la onoravano la disprezzano,
perché hanno visto la sua nudità.
Anch’essa sospira
e si volge per nasconderla.
9(Tet) La sua sozzura è nei lembi della sua veste,
non pensava alla sua fine;
è caduta in modo inatteso
e nessuno la consola.
«Guarda, Signore, la mia miseria,
perché il nemico trionfa».
10(Iod) L’avversario ha steso la mano
su tutte le sue cose più preziose;
ha visto penetrare
nel suo santuario i pagani,
mentre tu, Signore, avevi loro proibito
di entrare nella tua assemblea.
11(Caf) Tutto il suo popolo sospira
in cerca di pane;
danno gli oggetti più preziosi in cambio di cibo,
per sostenersi in vita.
«Osserva, Signore, e considera
come sono disprezzata!
12(Lamed) Voi tutti che passate per la via,
considerate e osservate
se c’è un dolore simile al mio dolore,
al dolore che ora mi tormenta,
e con cui il Signore mi ha afflitta
nel giorno della sua ira ardente.
13(Mem) Dall’alto egli ha scagliato un fuoco,
nelle mie ossa lo ha fatto penetrare.
Ha teso una rete ai miei piedi,
mi ha fatto tornare indietro.
Mi ha reso desolata,
affranta da languore per sempre.
14(Nun) S’è aggravato il giogo delle mie colpe,
dalla sua mano sono annodate.
Sono cresciute fin sul mio collo
e hanno fiaccato la mia forza.
Il Signore mi ha messo nelle loro mani,
non posso alzarmi.
15(Samec) Il Signore in mezzo a me
ha ripudiato tutti i miei prodi,
ha chiamato a raccolta contro di me
per fiaccare i miei giovani;
il Signore ha pigiato nel torchio
la vergine figlia di Giuda.
16(Ain) Per questo piango,
e dal mio occhio scorrono lacrime,
perché lontano da me è chi consola,
chi potrebbe ridarmi la vita;
i miei figli sono desolati,
perché il nemico ha prevalso».
17(Pe) Sion protende le mani,
nessuno la consola.
Contro Giacobbe il Signore ha mandato
da tutte le parti i suoi nemici.
Gerusalemme è divenuta
per loro un abominio.
18(Sade) «Giusto è il Signore,
poiché mi sono ribellata alla sua parola.
Ascoltate, vi prego, popoli tutti,
e osservate il mio dolore!
Le mie vergini e i miei giovani
sono andati in schiavitù.
19(Kof) Ho chiamato i miei amanti,
ma mi hanno tradita;
i miei sacerdoti e i miei anziani
sono spirati in città,
mentre cercavano cibo
per sostenersi in vita.
20(Res) Guarda, Signore, quanto sono in angoscia;
le mie viscere si agitano,
dentro di me è sconvolto il mio cuore,
poiché sono stata veramente ribelle.
Di fuori la spada mi priva dei figli,
dentro c’è la morte.
21(Sin)Senti come gemo,
e nessuno mi consola.
Tutti i miei nemici hanno saputo della mia sventura,
hanno gioito, perché tu l’hai fatto.
Manda il giorno che hai decretato
ed essi siano simili a me!
22(Tau) Giunga davanti a te tutta la loro malvagità,
trattali come hai trattato me
per tutti i miei peccati.
Sono molti i miei gemiti
e il mio cuore si consuma»

Note:

Lam 1,1:Il poeta descrive lo stato miserevole di Gerusalemme. Sion, personificata, prende la parola nel v 9, poi nel v 11 per un lamento (vv 11-16), poi per una preghiera (v 18s) che è nello stesso tempo una confessione, una speranza e un'imprecazione. - I LXX e la volg. premettono a Lam 1,1 la seguente introduzione: «Dopo che Israele fu condotto in schiavitù e Gerusalemme fu resa deserta il profeta Geremia sedette piangendo; proferì questo lamento e disse».

Lam 1,2:fra tutti i suoi amanti: gli antichi alleati di Giuda (cf. Ger 4,30; Ger 30,14; Ez 16,37; Ez 16,40; Ez 23,22-29).

Lam 1,3:Giuda è emigrato: contrariamente al solito, nel TM Giuda è personificato al femminile.

Lam 1,7:tutti i suoi beni preziosi dal tempo antico: con il TM; per BJ è una glossa che rompe il ritmo.

Lam 1,10:su tutte le sue cose più preziose: prima i tesori del tempio (Gs 6,24; 1Re 14,26; 2Re 24,13), poi quelli privati che vi venivano depositati (cf. 2Mac 4,3s).

Lam 1,12:Voi: con volg.; il TM ha: «non per voi».

Lam 1,14:Testo difficile. Il TM si potrebbe tradurre alla lettera: «E' legato, il giogo dei miei delitti, nella sua mano si allacciano, sono saliti sul mio collo, fa piegare la mia forza. Il Signore mi ha messa alla mercè di... io non posso più resistere». BJ, in base a volg., gr. luc. e sir., traduce: «Ha atteso le mie colpe; nella sua mano mi intreccia, il suo giogo è sul mio collo, egli fa piegare la mia forza». - Qui, e a più riprese in seguito, la parola «Signore» rappresenta la lettura masoretica del nome sacro «Jahve» (pronunziato «Adonai», alla lettera «mio Signore»), passata nel testo critico al posto del nome stesso. La grafia primitiva Jhwh è stata conservata da alcuni mss.

Lam 1,16:dal mio occhio: nel TM la espressione è ripetuta due volte, forse per effetto «stilistico» (cf. Lam 3,20); ma può semplicemente esprimere il plurale.

Lam 1,21:Senti: con sir.; il TM ha: «essi hanno sentito». - Manda: con sir.; il TM legge: «tu hai mandato». - Il giorno di Jahve, disastroso per Israele nell'ottica preesilica, diventerà tale per le nazioni (cf. Gl 3,1-4).