Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Giona 1


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1Fu rivolta a Giona, figlio di Amittài, questa parola del Signore:2«Àlzati, va’ a Ninive, la grande città, e in essa proclama che la loro malvagità è salita fino a me».3Giona invece si mise in cammino per fuggire a Tarsis, lontano dal Signore. Scese a Giaffa, dove trovò una nave diretta a Tarsis. Pagato il prezzo del trasporto, s’imbarcò con loro per Tarsis, lontano dal Signore.
4Ma il Signore scatenò sul mare un forte vento e vi fu in mare una tempesta così grande che la nave stava per sfasciarsi.5I marinai, impauriti, invocarono ciascuno il proprio dio e gettarono in mare quanto avevano sulla nave per alleggerirla. Intanto Giona, sceso nel luogo più in basso della nave, si era coricato e dormiva profondamente.6Gli si avvicinò il capo dell’equipaggio e gli disse: «Che cosa fai così addormentato? Àlzati, invoca il tuo Dio! Forse Dio si darà pensiero di noi e non periremo».
7Quindi dissero fra di loro: «Venite, tiriamo a sorte per sapere chi ci abbia causato questa sciagura». Tirarono a sorte e la sorte cadde su Giona.8Gli domandarono: «Spiegaci dunque chi sia la causa di questa sciagura. Qual è il tuo mestiere? Da dove vieni? Qual è il tuo paese? A quale popolo appartieni?».9Egli rispose: «Sono Ebreo e venero il Signore, Dio del cielo, che ha fatto il mare e la terra».10Quegli uomini furono presi da grande timore e gli domandarono: «Che cosa hai fatto?». Infatti erano venuti a sapere che egli fuggiva lontano dal Signore, perché lo aveva loro raccontato.
11Essi gli dissero: «Che cosa dobbiamo fare di te perché si calmi il mare, che è contro di noi?». Infatti il mare infuriava sempre più.12Egli disse loro: «Prendetemi e gettatemi in mare e si calmerà il mare che ora è contro di voi, perché io so che questa grande tempesta vi ha colto per causa mia».
13Quegli uomini cercavano a forza di remi di raggiungere la spiaggia, ma non ci riuscivano, perché il mare andava sempre più infuriandosi contro di loro.14Allora implorarono il Signore e dissero: «Signore, fa’ che noi non periamo a causa della vita di quest’uomo e non imputarci il sangue innocente, poiché tu, Signore, agisci secondo il tuo volere».15Presero Giona e lo gettarono in mare e il mare placò la sua furia.16Quegli uomini ebbero un grande timore del Signore, offrirono sacrifici al Signore e gli fecero promesse.

Note:

Gn 1,3:Tarsis (cf. 1Re 10,1+; Sal 48,8+) rappresentava, agli occhi degli ebrei, l'estremità del mondo. Giona vuol sottrarsi alla sua missione fuggendo il più lontano possibile.

Gn 1,5:il proprio Dio: i marinai sono di nazionalità diverse; ciascuno ha un dio, ma crede nella potenza degli altri dèi.

Gn 1,7:per colpa di chi: l'idea che la presenza di un colpevole su una nave sia un pericolo per tutti si ritrova anche altrove nell'antichità.

Gn 1,8:per causa di chi abbiamo questa sciagura: è una glossa derivata dal v precedente, omessa da BJ con i LXX. - il tuo mestiere, cioè la tua professione o lo scopo del tuo viaggio.

Gn 1,16:L'autore insiste sulla rettitudine dei marinai pagani: si scandalizzano della ribellione di Giona contro il Signore (v 10); hanno timore di offendere il Signore sacrificando Giona (v 14); infine, avendo riconosciuto la sua potenza, gli rendono un culto.