Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Baruc 1


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1Queste sono le parole del libro che Baruc, figlio di Neria, figlio di Maasia, figlio di Sedecìa, figlio di Asadia, figlio di Chelkia, scrisse a Babilonia2nell’anno quinto, il sette del mese, al tempo in cui i Caldei presero Gerusalemme e la diedero alle fiamme.3Baruc lesse le parole di questo libro alla presenza di Ieconia, figlio di Ioiakìm, re di Giuda, e di tutto il popolo, accorso per ascoltare la lettura del libro,4e alla presenza dei potenti, dei figli del re, degli anziani, di tutto il popolo, piccoli e grandi, quanti insomma abitavano a Babilonia presso il fiume Sud.5E piangevano, digiunavano e pregavano davanti al Signore.6Poi raccolsero del denaro, secondo quel che ognuno poteva dare,7e lo mandarono a Gerusalemme al sacerdote Ioakìm, figlio di Chelkia, figlio di Salom, e ai sacerdoti e a tutto il popolo che si trovava con lui a Gerusalemme.8Era il dieci del mese di Sivan, quando Baruc ricevette, per portarli nella terra di Giuda, i vasi della casa del Signore, che erano stati portati via dal tempio. Erano i vasi d’argento che Sedecìa, figlio di Giosia, re di Giuda, aveva fatto rifare,9dopo che Nabucodònosor, re di Babilonia, aveva deportato da Gerusalemme a Babilonia Ieconia, con i capi, i prigionieri, i potenti e il popolo della terra e lo aveva condotto a Babilonia.10E dissero: «Ecco, vi mandiamo il denaro; comprate olocausti, sacrifici espiatori e incenso e offrite sacrifici sull’altare del Signore, nostro Dio.11Pregate per la vita di Nabucodònosor, re di Babilonia, e per la vita di suo figlio Baldassàr, perché i loro giorni siano lunghi come i giorni del cielo sulla terra.12Allora il Signore ci darà forza e illuminerà i nostri occhi e vivremo all’ombra di Nabucodònosor, re di Babilonia, e all’ombra di suo figlio Baldassàr e li serviremo per molti giorni e acquisteremo favore davanti a loro.13Pregate il Signore, nostro Dio, anche per noi, perché abbiamo peccato contro di lui e fino ad oggi il suo sdegno e la sua ira non si sono allontanati da noi.14Leggerete perciò questo libro che vi abbiamo mandato per fare pubblica confessione nella casa del Signore, nel giorno della festa e nei giorni opportuni.15Direte dunque:
Al Signore, nostro Dio, la giustizia; a noi il disonore sul volto, come oggi avviene per l’uomo di Giuda e per gli abitanti di Gerusalemme,
16per i nostri re e per i nostri capi, per i nostri sacerdoti e i nostri profeti e per i nostri padri,17perché abbiamo peccato contro il Signore,18gli abbiamo disobbedito, non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, che diceva di camminare secondo i decreti che il Signore ci aveva messo dinanzi.19Dal giorno in cui il Signore fece uscire i nostri padri dall’Egitto fino ad oggi noi ci siamo ribellati al Signore, nostro Dio, e ci siamo ostinati a non ascoltare la sua voce.20Così, come accade anche oggi, ci sono venuti addosso tanti mali, insieme con la maledizione che il Signore aveva minacciato per mezzo di Mosè, suo servo, quando fece uscire i nostri padri dall’Egitto per concederci una terra in cui scorrono latte e miele.21Non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, secondo tutte le parole dei profeti che egli ci ha mandato,22ma ciascuno di noi ha seguito le perverse inclinazioni del suo cuore, ha servito dèi stranieri e ha fatto ciò che è male agli occhi del Signore, nostro Dio.

Note:

Bar 1,1:Circa i differenti brani che compongono il libro di Baruc si veda l'introduzione ai profeti: Baruc.

Bar 1,2:il sette del mese: nel 582, forse nel quinto mese, anniversario della caduta di Gerusalemme che si commemorava probabilmente sia in esilio che in Palestina (cf. Zc 7,3); di qui l'assemblea ricordata nei vv 3-4.

Bar 1,3:Ieconia o Ioiachìn.

Bar 1,4:i figli del re: cioè i funzionari, familiari della corte (cf. Ger 36,26; Ger 38,6).

Bar 1,7:al sacerdote Ioakim: forse un sacerdote in seconda (cf. 2Re 25,18), rimasto nel santuario semidistrutto di Gerusalemme, dove è sempre attestato il sussistere di un certo culto (Ger 41,5). In effetti il sommo sacerdote Iozadak era stato condotto in esilio (1Cr 5,41). La genealogia di Ioakìm qui riportata è quella della stirpe dei sommi sacerdoti (1Cr 5,39), però un sacerdote col nome di Ioakim (o Ioiakìm) è attestato soltanto un secolo dopo (cf. Ne 12,10; Ne 12,12; Ne 12,26).

Bar 1,8:I libri storici conoscono soltanto il ritorno dei vasi sacri al tempo di Ciro (Esd 1,7-11).

Bar 1,9:gli schiavi: alla lettera «i prigionieri»; BJ congettura: «i fabbri», in base a Ger 24,1 .

Bar 1,14:in giorno di festa: si tratta della che festa delle capanne (cf. Es 23,14+) che comportava due assemblee: nel primo e nell'ottavo giorno (cf. Lv 23,35-36).

Bar 1,19:noi ci siamo ostinati: restituendo, in base a Dn 9,5 , maradnû, che probabilmente finì col corrompersi in miharnû «noi ci siamo affrettati», supposto dal greco: «noi abbiamo agito precipitosamente (o con leggerezza)».