Scrutatio

Martedi, 23 aprile 2024 - San Giorgio ( Letture di oggi)

Levitico 1


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1Il Signore chiamò Mosè, gli parlò dalla tenda del convegno e disse:2«Parla agli Israeliti dicendo: “Quando uno di voi vorrà presentare come offerta in onore del Signore un animale scelto fra il bestiame domestico, offrirete un capo di bestiame grosso o minuto.3Se la sua offerta è un olocausto di bestiame grosso, egli offrirà un maschio senza difetto; l’offrirà all’ingresso della tenda del convegno, perché sia accetto al Signore in suo favore.4Poserà la mano sulla testa della vittima, che sarà accettata in suo favore per compiere il rito espiatorio per lui.5Poi scannerà il giovenco davanti al Signore, e i figli di Aronne, i sacerdoti, offriranno il sangue e lo spargeranno intorno all’altare che è all’ingresso della tenda del convegno.6Scorticherà la vittima e la taglierà a pezzi.7I figli del sacerdote Aronne porranno il fuoco sull’altare e metteranno la legna sul fuoco;8poi i figli di Aronne, i sacerdoti, disporranno i pezzi, la testa e il grasso sulla legna e sul fuoco che è sull’altare.9Laverà con acqua le viscere e le zampe; poi il sacerdote brucerà il tutto sull’altare come olocausto, sacrificio consumato dal fuoco, profumo gradito in onore del Signore.
10Se la sua offerta per l’olocausto è presa dal bestiame minuto, tra le pecore o tra le capre, egli offrirà un maschio senza difetto.11Lo scannerà al lato settentrionale dell’altare, davanti al Signore. I figli di Aronne, i sacerdoti, spargeranno il sangue attorno all’altare.12Lo taglierà a pezzi, con la testa e il grasso, e il sacerdote li disporrà sulla legna, collocata sul fuoco dell’altare.13Laverà con acqua le viscere e le zampe; poi il sacerdote offrirà il tutto e lo brucerà sull’altare: è un olocausto, sacrificio consumato dal fuoco, profumo gradito in onore del Signore.
14Se la sua offerta in onore del Signore è un olocausto di uccelli, presenterà tortore o colombi.15Il sacerdote presenterà l’animale all’altare, ne staccherà la testa, la farà bruciare sull’altare e il sangue sarà spruzzato sulla parete dell’altare.16Poi toglierà il gozzo con il suo sudiciume e lo getterà al lato orientale dell’altare, dov’è il luogo delle ceneri.17Dividerà l’uccello in due metà prendendolo per le ali, ma senza staccarle, e il sacerdote lo brucerà sull’altare, sulla legna che è sul fuoco. È un olocausto, sacrificio consumato dal fuoco, profumo gradito in onore del Signore.

Note:

Lv 1:L'insieme del rituale dei sacrifici (Lv 1-7) è collegato col soggiorno di Israele nel deserto e posto sotto l'autorità di Mosè. In realtà, accanto a regolamentazioni antiche, comporta un certo numero di disposizioni tardive e ha ricevuto la forma definitiva solo dopo il ritorno dall'esilio. Nella forma attuale, Lv 1-7 rappresenta il codice sacrificale del secondo tempio. Si sa d'altronde solo poco del rituale israelita dell'epoca nomadica fornendo i testi antichi indicazioni solo sul sacrificio pasquale (cf. note su Es 12,1; Es 12,23; Es 12,39). - Nel rituale minuzioso dell'antica legge, la tradizione cristiana ha preferito vedere un insieme di preparazioni e di prefigurazioni del sacrificio unico e redentore del Cristo (cf. già Eb 8s) e dei sacramenti della chiesa. - Gli olocausti: sono i sacrifici nei quali la vittima è completamente consumata. L'imposizione delle mani da parte dell'offerente (v 4) è una attestazione solenne che questa vittima, presentata poi dal sacerdote, è un sacrificio suo personale. I racconti, come i testi rituali del Pentateuco, fanno risalire questo tipo di sacrificio all'epoca del deserto (Es 18,12; Nm 7,12) e anche ai patriarchi (Gen 8,20; Gen 22,9-10). In realtà, le attestazioni storiche più antiche datano dall'epoca dei Giudici (cf. Gdc 6,26; Gdc 11,31; Gdc 13,15-20). Sembra che questa forma di sacrificio sia influenzata dal rituale cananeo (cf. 1Re 18 , l'olocausto dei profeti di Baal è simile a quello d'Elia) e che non sia anteriore all'installazione delle tribù. In Lv 1 è dato un valore espiatorio all'olocausto; nell'epoca antica, è piuttosto un sacrificio di ringraziamento (cf. 1Sam 6,14; 1Sam 10,8; 2Sam 6,17) o un sacrificio per ottenere un favore da Jahve (1Sam 7,9; 1Sam 13,9; 1Re 3,4).

Lv 1,4:il rito espiatorio: l'espiazione è il sacrificio per mezzo del quale l'uomo che ha offeso Dio trasgredendo l'alleanza può rientrare in grazia. L'animale offerto in sacrificio (kipper) è stato interpretato come un riscatto (kofer) (cf. Es 30,12). Nei sacrifici espiatori, i riti del sangue svolgono una funzione primordiale (Lv 17,11 ; cf. Lv 4,1+; Lv 4,12+). Nota agli assiro-babilonesi e ai cananei, l'espiazione è stata inserita nelle basi stesse della legge israelita. Nel NT essa apparirà non come un pagamento o una sostituzione, ma come il dono della vita di Dio per vivificare gli uomini (Rm 3,25-26).

Lv 1,5:immolerà: chi? il sacerdote? Il testo originale ha solo il verbo e alla terza persona singolare. Ez 44,11 affida questa immolazione ai leviti. La funzione del sacerdote comincia quando il sangue della vittima è messo in contatto con l'altare. E' la legge generale di ogni forma di sacrificio: solo il sacerdote sale all'altare (cf. Es 18,7+). - il sangue era considerato come la sede del principio vitale (Gen 9,4 ; cf. Dt 12,16; Dt 12,23; Sal 30,10); da ciò il suo valore espiatorio (cf. Lv 17,11) e la sua funzione di primo piano nel rituale dei sacrifici e nelle alleanze (Es 24,8). E' questo un tratto originale del culto israelita in rapporto al culto cananeo. Secondo il costume antico, ogni macellazione è dunque un atto cultuale che deve compiersi su un altare (1Sam 14,32-35) e, secondo Lv 17,3s , nel santuario (cf. Lv 17,4+).

Lv 1,7:I figli del sacerdote Aronne: con il TM; BJ preferisce: «i figli di Aronne, i sacerdoti», con le versioni e cf. v 8.

Lv 1,8:poi: il TM ha ancora: «i figli di Aronne, i sacerdoti».

Lv 1,9:consumato: l'espressione designa non soltanto, come qui, l'olocausto, ma la parte di ogni sacrificio che si bruciava per Jahve. L'offerta non è considerata come un cibo materiale che l'uomo potrebbe offrire a Dio e dividere con lui (cf. Dt 18,1+), ma è equiparata al fumo dell'olocausto o dell'incenso, che sale in «soave odore», cf. Es 29,18+ .