Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Prima lettera di Pietro 1


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1Pietro, apostolo di Gesù Cristo, ai fedeli che vivono come stranieri, dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadòcia, nell’Asia e nella Bitinia, scelti2secondo il piano stabilito da Dio Padre, mediante lo Spirito che santifica, per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi dal suo sangue: a voi grazia e pace in abbondanza.
3Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva,4per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi,5che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nell’ultimo tempo.
6Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove,7affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell’oro – destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco – torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà.8Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa,9mentre raggiungete la mèta della vostra fede: la salvezza delle anime.
10Su questa salvezza indagarono e scrutarono i profeti, che preannunciavano la grazia a voi destinata;11essi cercavano di sapere quale momento o quali circostanze indicasse lo Spirito di Cristo che era in loro, quando prediceva le sofferenze destinate a Cristo e le glorie che le avrebbero seguite.12A loro fu rivelato che, non per se stessi, ma per voi erano servitori di quelle cose che ora vi sono annunciate per mezzo di coloro che vi hanno portato il Vangelo mediante lo Spirito Santo, mandato dal cielo: cose nelle quali gli angeli desiderano fissare lo sguardo.
13Perciò, cingendo i fianchi della vostra mente e restando sobri, ponete tutta la vostra speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si manifesterà.14Come figli obbedienti, non conformatevi ai desideri di un tempo, quando eravate nell’ignoranza,15ma, come il Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta.16Poiché sta scritto: Sarete santi, perché io sono santo.
17E se chiamate Padre colui che, senza fare preferenze, giudica ciascuno secondo le proprie opere, comportatevi con timore di Dio nel tempo in cui vivete quaggiù come stranieri.18Voi sapete che non a prezzo di cose effimere, come argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta, ereditata dai padri,19ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia.20Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma negli ultimi tempi si è manifestato per voi;21e voi per opera sua credete in Dio, che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, in modo che la vostra fede e la vostra speranza siano rivolte a Dio.
22Dopo aver purificato le vostre anime con l’obbedienza alla verità per amarvi sinceramente come fratelli, amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri,23rigenerati non da un seme corruttibile ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio viva ed eterna.24Perché
ogni carne è come l’erba
e tutta la sua gloria come un fiore di campo.
L’erba inaridisce, i fiori cadono,
25ma la parola del Signore rimane in eterno.
E questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato.

Note:

1Pt 1,1:fedeli: alla lettera «eletti stranieri». La terra appartiene a Dio (Sal 24,1); l'uomo ci vive come straniero (Lv 25,23), di «passaggio», poiché deve lasciarla alla morte (Sal 39,13s; Sal 119,19s; 1Cr 29,10-15). Dopo la rivelazione sulla resurrezione dei morti (2Mac 7,9+), il tema è completato: la vera patria dell'uomo è nel cielo (Fil 3,20; Col 3,1-4; Eb 11,8-16; Eb 13,14); vive sulla terra in «esilio» (paroikia, da dove deriva «parrocchia»: 1Pt 1,17; 2Cor 5,1-8), in mezzo a un mondo pagano i cui vizi bisogna evitare (1Pt 2,11; 1Pt 4,2-4), come vivevano i giudei della diaspora. -dispersi: alla lettera: «della diaspora» o «dispersione»: i giudei convertiti (Gc 1,1+) o semplicemente i cristiani, in quanto vivono tra i pagani (1Pt 5,9).

1Pt 1,2:Il pensiero è trinitario (cf. 2Cor 13,13+). Il passo seguente ritornerà sul Padre (vv 3-5), sul Figlio (vv 6-9), sullo Spirito (vv 10-12). - Il v 2 allude alla scena della conclusione dell'alleanza, raccontata in Es 24,6-8 . Il popolo promette di obbedire ai comandamenti di Dio (v 7) e, per sigillare l'alleanza, Mosè asperge il popolo con il sangue delle vittime (v 8). Sull'utilizzazione cristiana di tale testo, riferito al sangue del Cristo, cf. Eb 9,18ss e Mt 26,28 .

1Pt 1,3:Sia benedetto: la formula di benedizione ereditata dall'AT (Gen 14,20+; Lc 1,68; Rm 1,25; 2Cor 11,31) è diventata cristiana (Rm 9,5; 2Cor 1,3; Ef 1,3): i benefici per cui si loda Dio sono legati alla persona del Cristo e soprattutto alla sua resurrezione (Rm 1,4-5+ ; ecc.).

1Pt 1,5:ultimi tempi: l'ultimo periodo della storia, inaugurato da Gesù (1Pt 1,20) e che si concluderà con la rivelazione ultima (vv 7 e 13; 1Pt 4,13; 1Pt 5,1; 1Cor 1,7-8+) o la parusia (Gc 5,8+ ; cf. Mc 1,15+).

1Pt 1,9:la salvezza delle anime: fra i travagli (v 6; 1Pt 2,12; 1Pt 2,19; 1Pt 3,13-17; 1Pt 4,12-19), i cristiani attingono dalla loro fede nel Cristo e dal loro amore per lui la certezza gioiosa che Dio riserva loro la salvezza: «delle anime», cioè delle persone (1Pt 1,22; 1Pt 2,11 ; cf. 1Cor 15,44+).

1Pt 1,11:lo Spirito di Cristo: il ruolo dei profeti consisteva nell'annunziare il mistero del Cristo (v 10). La loro ispirazione è attribuita allo Spirito di Cristo (cf. 1Cor 10,1-11+; Lc 24,27; Lc 24,44), come la predicazione degli apostoli (v 12). Così è messa in rilievo l'unità delle due alleanze.

1Pt 1,14:nell'ignoranza: sono passati dall'ignoranza alla conoscenza di Dio (Sal 78,6; Ger 10,25; 1Ts 4,5 ; ecc.) e la loro condotta (1Pt 1,18; Ef 4,17-19) ne è stata completamente trasformata.

1Pt 1,15:santi anche voi: l'uomo deve imitare la santità di Dio (Lv 19,2). Amando gli altri (cf. Lv 19,15), precisa Gesù, il cristiano imita Dio, si distingue dai pagani e diventa figlio di Dio (Mt 5,43-48p). Ma dove attingere la forza necessaria? Invertendo i termini del problema, la tradizione apostolica dice che poiché siamo figli di Dio (1Pt 1,23+) possiamo imitare Dio (1Pt 1,14-16; 1Gv 3,2-10; Ef 5,1s), poiché il Dio-amore (1Gv 4,8) diventa principio del nostro agire. Paolo vede in questa imitazione divina la restaurazione dell'opera creatrice (Col 3,10-13; Ef 4,24).

1Pt 1,19:BJ propone: «con un sangue prezioso, come di un agnello senza biasimo e senza macchia, il Cristo».

1Pt 1,20:Il riscatto (Rm 3,25+) con il sangue di Cristo (Mt 26,28+; Ap 1,5; Ap 5,9), come pure la sua risurrezione, provengono dal disegno eterno del Padre (v 20), che così consacra il suo nuovo popolo di «credenti» (cf. 1Ts 1,7; 1Ts 2,10; 1Ts 2,13 ; ecc.). Si avvertono in questa sezione (vv 13-21) gli echi di una catechesi o anche di una liturgia battesimale.

1Pt 1,22:di vero cuore: alla lettera «con cuore puro» secondo il papiro Bodmer 7.8, S e molti altri della koinè; B e A hanno solo «di cuore».

1Pt 1,23:viva ed eterna: oppure «la parola di Dio vivo ed eterno». Germe di vita, la parola di Dio è all'origine della nostra rinascita divina e ci dà la possibilità di agire secondo la volontà di Dio (1Pt 1,22-25; Gc 1,18+; Gv 1,12s; 1Gv 3,9 ; cf. 1Gv 2,13s; 1Gv 5,18), perché essa è piena di potenza (1Cor 1,18;1Ts 2,13; Eb 4,12). Per Gc, la Parola è ancora la legge mosaica (1Pt 1,25); per 1Pt è la predicazione evangelica (1Pt 1,25 ; cf. Mt 13,18-23p); per Gv, è il Figlio di Dio in persona (1Pt 1,1+). Paolo vede nello Spirito il principio che ci costituisce figli di Dio (Rm 6,4+), ma lo Spirito è il dinamismo della Parola.