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Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Cantico 1


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1Cantico dei Cantici, di Salomone.
2Mi baci con i baci della sua bocca!
Sì, migliore del vino è il tuo amore.
3Inebrianti sono i tuoi profumi per la fragranza,
aroma che si spande è il tuo nome:
per questo le ragazze di te si innamorano.
4Trascinami con te, corriamo!
M’introduca il re nelle sue stanze:
gioiremo e ci rallegreremo di te,
ricorderemo il tuo amore più del vino.
A ragione di te ci si innamora!
5Bruna sono ma bella,
o figlie di Gerusalemme,
come le tende di Kedar,
come le cortine di Salomone.
6Non state a guardare se sono bruna,
perché il sole mi ha abbronzato.
I figli di mia madre si sono sdegnati con me:
mi hanno messo a guardia delle vigne;
la mia vigna, la mia, non l’ho custodita.
7Dimmi, o amore dell’anima mia,
dove vai a pascolare le greggi,
dove le fai riposare al meriggio,
perché io non debba vagare
dietro le greggi dei tuoi compagni?
8Se non lo sai tu, bellissima tra le donne,
segui le orme del gregge
e pascola le tue caprette
presso gli accampamenti dei pastori.
9Alla puledra del cocchio del faraone
io ti assomiglio, amica mia.
10Belle sono le tue guance fra gli orecchini,
il tuo collo tra i fili di perle.
11Faremo per te orecchini d’oro,
con grani d’argento.
12Mentre il re è sul suo divano,
il mio nardo effonde il suo profumo.
13L’amato mio è per me un sacchetto di mirra,
passa la notte tra i miei seni.
14L’amato mio è per me un grappolo di cipro
nelle vigne di Engàddi.
15Quanto sei bella, amata mia, quanto sei bella!
Gli occhi tuoi sono colombe.
16Come sei bello, amato mio, quanto grazioso!
Erba verde è il nostro letto,
17di cedro sono le travi della nostra casa,
di cipresso il nostro soffitto.

Note:

Ct 1,1:di Salomone. Sull'attribuzione a Salomone, cf. l'introduzione.

Ct 1,2-4:Questi versetti costituiscono una specie di prologo che dà il tema generale dei poemi che seguiranno; ha già il tono di tenerezza appassionata che dominerà l'intera raccolta. I passaggi bruschi dalla terza alla seconda persona sono caratteristici anche dei cantici d'amore egiziani. L'amato è assente, ma è presente nel cuore della sua amata, alla quale si associano le compagne (v 4b), che sono le figlie di Gerusalemme del v 5. L'insieme ha paralleli con l'epitalamio regale di Sal 45,8-9; Sal 45,15-16 .

Ct 1,3:profumo olezzante: semplice gioco poetico di allitterazione con shem, «nome», e shemen, «olio», in collegamento con i profumi dello stico precedente.

Ct 1,4:il re: nel poema primitivo, questo re non è Jahve, come suppone l'interpretazione allegorica, né Salomone. Fidanzato e fidanzata sono chiamati «re» e «regina» nei canti matrimoniali siriaci. Forse qui tutto lo stico è una semplice reminiscenza di Sal 45,15 .

Ct 1,5:bruna: essa è abbronzata a causa dei lavori agricoli cui è obbligata (v 6); si paragona alle tende nere dei beduini, tessute con peli di capre. Gli antichi poeti arabi oppongono il colorito chiaro delle ragazze nobili (qui, le figlie di Gerusalemme) a quello delle schiave e delle serve che si occupavano dei lavori all'aperto. - figlie di Gerusalemme: o le «figlie di Sion» (Ct 3,11) costituiscono un coro che gli innamorati interpellano qui e in Ct 2,7; Ct 3,5; Ct 3,11; Ct 5,8; Ct 5,16; Ct 8,4 , o che interviene per introdurre o rilanciare uno sviluppo poetico (Ct 1,8; Ct 5,9; Ct 6,1; Ct 7,1). - Salma: conget.; il TM ha: «Salomone»; Salma e Kedar sono due tribù di arabi nomadi.

Ct 1,6:non l'ho custodita: essa ha dato il suo cuore a colui che ama.

Ct 1,7:il gregge: possibile reminiscenza di Gen 37,16 . Il tema della separazione e della ricerca è in tutta la letteratura amorosa altrettanto o forse più frequente di quello della presenza e del possesso. Nel Cantico si ritrova in Ct 3,1-4; Ct 4,8; Ct 5,2-8; Ct 6,1 . Il quadro qui è quello di un idillio pastorale (cf. Giacobbe e Rachele, Gen 29,1-12). In Ct 5,2-8 il quadro sarà differente; non si tratta di situazioni reali.

Ct 1,9:amica mia: paragonare l'amata a una giumenta, degna di un cocchio reale, ci sembra strano. Ma era un alto elogio della bellezza femminile negli antichi poeti arabi e in Teocrito.

Ct 1,12:Gli innamorati sono insieme e i profumi rari e preziosi, nardo, mirra, cipro, simboleggiano il piacere che procura a loro questo incontro (vv 12-14). Gareggiano in complimenti (vv 15-16; Ct 2,1-3). Il luogo dell'incontro è vago, un letto di verzura (v 16), un palazzo (v 17), una cantina da vino (Ct 2,4 ; ma cf. la nota). Lo sviluppo è chiaro: sono abbracciati (Ct 2,6) e l'amato supplica che non si svegli l'amata (Ct 2,7), con un ritornello ripetuto in Ct 3,5 e Ct 8,3-4 . Questo non può urtare, se si considera il Cantico come una raccolta di canti di matrimonio e se non si pretende di trovare una situazione in sviluppo da un poema all'altro (cf. l'introduzione). - il re: cf. v 4.

Ct 1,14:Engaddi: la «Fonte del Capretto», sulla riva ovest del Mar Morto, con un'oasi fertile in cui crescevano, secondo alcuni testi, il balsamo e la palma.