Scrutatio

Domenica, 5 maggio 2024 - Beato Nunzio Sulprizio ( Letture di oggi)

Giobbe 29


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA CEI 2008
1 - E continuò Giobbe, riprendendo la sua sentenza, e disse:1 Giobbe continuò il suo discorso dicendo:
2 «Oh! se io potessi tornare come ai mesi di prima, come ai giorni in cui Dio mi custodiva!2 «Potessi tornare com’ero ai mesi andati,
ai giorni in cui Dio vegliava su di me,
3 Allorchè splendeva la sua lucerna sul mio capo, e alla sua luce camminavo fra le tenebre!3 quando brillava la sua lucerna sopra il mio capo
e alla sua luce camminavo in mezzo alle tenebre;
4 Com'ero ai giorni di mia giovinezza, allorchè Dio segretamente stava nella mia tenda;4 com’ero nei giorni del mio rigoglio,
quando Dio proteggeva la mia tenda,
5 quando l'Onnipotente era meco, e attorno a me stavano i miei ragazzi;5 quando l’Onnipotente stava ancora con me
e i miei giovani mi circondavano,
6 quando i miei piedi guazzavano nella pannae dal sasso scaturivano per me ruscelli d'olio;6 quando mi lavavo i piedi nella panna
e la roccia mi versava ruscelli d’olio!
7 quando, incamminandomi verso la porta della città, mi preparavano il seggio sulla piazza!7 Quando uscivo verso la porta della città
e sulla piazza ponevo il mio seggio,
8 Vedendomi, i giovani si nascondevano, i vecchi s'alzavano e rimanevano in piedi;8 vedendomi, i giovani si ritiravano
e i vecchi si alzavano in piedi,
9 i maggiorenti cessavano di parlare, mettendosi il dito sulla bocca:9 i notabili sospendevano i loro discorsi
e si mettevano la mano alla bocca,
10 i nobili ritenevano la lor voce, e la lor lingua s'attaccava al palato.10 la voce dei capi si smorzava
e la loro lingua restava fissa al palato;
11 L'orecchio che udiva mi proclamava beato, e l'occhio che vedeva mi testimoniava [la lode];11 infatti con gli orecchi ascoltavano e mi dicevano felice,
con gli occhi vedevano e mi rendevano testimonianza,
12 giacchè io liberavo il povero che gridava [al soccorso], e l'orfano che non aveva difensore:12 perché soccorrevo il povero che chiedeva aiuto
e l’orfano che ne era privo.
13 la benedizione del pericolante veniva su di me, e al cuor della vedova porgevo io conforto;13 La benedizione del disperato scendeva su di me
e al cuore della vedova infondevo la gioia.
14 di giustizia io m'ammantavo, e mi rivestivocome di manto e diadema del mio diritto.14 Ero rivestito di giustizia come di un abito,
come mantello e turbante era la mia equità.
15 L'occhio io fui per il cieco, e il piede fui per lo storpio;15 Io ero gli occhi per il cieco,
ero i piedi per lo zoppo.
16 dei poveri ero io il padre, e la difesa di chi m'era ignoto io m'assumevo con zelo;16 Padre io ero per i poveri
ed esaminavo la causa dello sconosciuto,
17 spezzavo io le zanne del malvagio, e da' suoi denti cacciavo fuori la preda.17 spezzavo le mascelle al perverso
e dai suoi denti strappavo la preda.
18 E dicevo: - Nel mio niduccio io morirò, e come la palma moltiplicherò i miei giorni;18 Pensavo: “Spirerò nel mio nido
e moltiplicherò i miei giorni come la fenice.
19 La mia radice s'espande verso l'acque , e la rugiada dimora sui miei rami;19 Le mie radici si estenderanno fino all’acqua
e la rugiada di notte si poserà sul mio ramo.
20 la mia gloria sempre si rinnova, e l'arco mio in mia mano ringiovanisce! -20 La mia gloria si rinnoverà in me
e il mio arco si rinforzerà nella mia mano”.
21 Coloro che mi ascoltavano aspettavano la decisione, e tacevano intenti al mio consiglio;21 Mi ascoltavano in attesa fiduciosa
e tacevano per udire il mio consiglio.
22 dopo le mie parole non ardivano replicare, e su di essi cadeva a stille il mio discorso:22 Dopo le mie parole non replicavano,
e su di loro stillava il mio dire.
23 aspettavano me come la pioggia, aprendo la loro bocca come [terreno] a pioggia tardiva.23 Le attendevano come si attende la pioggia
e aprivano la bocca come ad acqua primaverile.
24 Se talvolta io sorridevo loro, ad essi non pareva vero, e lo splendore del mio volto non cadeva invano.24 Se a loro sorridevo, non osavano crederlo,
non si lasciavano sfuggire la benevolenza del mio volto.
25 Quando gradivo andare da loro, mi assidevo per primo: e pur sedendo qual re in mezzo alle schiere, ero tuttavia consolatore degli afflitti.25 Indicavo loro la via da seguire e sedevo come capo,
e vi rimanevo come un re fra le sue schiere
o come un consolatore di afflitti.