Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Lettera di Giacomo 1


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Indirizzo e saluto

1- Giacomo, servo di Dio e del Signor nostro Gesù Cristo, alle dodici tribù che sono nella dispersione, salute!

Il cristiano alla prova.

2Voi, fratelli miei, dovete stimare vero gaudio le diverse prove alle quali vi troverete esposti,3sapendo che la vostra fede sperimentata produce la pazienza.4La pazienza poi rende l'opera perfetta, onde siate perfetti, completi, senza che nulla vi manchi.5Se poi tra voi vi è qualcuno che ha bisogno di sapienza, la chieda a Dio, che dà a tutti abbondantemente e non rimprovera; e gli sarà data.6Chieda però con fede, senza per nulla esitare, perchè chi esita è simile all'onda del mare, mossa e agitata dal vento.7Un tal uomo adunque non si pensi di ottenere cosa alcuna dal Signore.8L'uomo d'animo doppio è incostante in tutte le sue vie.9Ma il fratello umile si glorii della sua esaltazione;10e il ricco [si glorii] della sua umiliazione, perchè egli passerà come fior d'erba.11Infatti si levò il sole cocente e fece seccare l'erba; il suo fiore cadde e la sua appariscente bellezza svanì; così anche il ricco appassirà nelle sue imprese.12Beato l'uomo che sopporta la prova, perchè quando sarà stato provato, riceverà la corona della vita, promessa da Dio a coloro che lo amano.13Nessuno, quando è sottoposto alla prova, dica che è tentato da Dio; perchè Dio non è tentatore di male, e non tenta nessuno.14Ma ciascun di noi è tentato dalla propria concupiscenza, che lo attrae e lo alletta.15Indi la concupiscenza, quando ha concepito, dà alla luce il peccato; il peccato poi, commesso che sia, produce la morte.16Non vogliate adunque errare, fratelli miei dilettissimi.17Ogni ottima cosa data e ogni dono perfetto vien dal cielo e scende dal Padre de' lumi, nel quale non vi è mutamento nè ombra di variazione.18Egli infatti di sua volontà ci ha generati mediante la parola di verità, affinchè noi siamo, in certo qual modo, le primizie delle sue creature.

La prova dei fatti

19Voi lo sapete, fratelli miei dilettissimi. Ognuno sia pronto ad ascoltare, lento a parlare e lento all'ira,20perchè l'ira dell'uomo non opera ciò che è giusto dinanzi a Dio.21Rigettando perciò ogni immondezza e la malizia ridondante, accogliete con docilità la parola [in voi] seminata, la quale può salvare le anime nostre.22State quindi operatori della parola e non semplici uditori, ingannando voi stessi.23Perchè se uno ascolta la parola e non la mette in pratica, egli sarà simile a un uomo, che mira in uno specchio il nativo suo volto,24e, dopo essersi mirato, se ne va e dimentica subito quale egli fosse.25Invece chi si specchierà nella legge perfetta della libertà, e in essa persevererà, non come uditore smemorato, ma come operatore di fatti, questi sarà beato nel suo operare.26Se uno poi crede di essere religioso, e non tiene a freno la lingua, e anzi seduce il suo cuore, la sua religione è vana.27La religione pura e immacolata, agli occhi di Dio e del Padre, è questa: Visitare gli orfani e le vedove nelle loro tribolazioni e conservarsi puro da questo mondo.