Scrutatio

Martedi, 23 aprile 2024 - San Giorgio ( Letture di oggi)

Giobbe 37


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1- Di ciò s'atterrisce il mio cuore, e balza fuor dal suo posto:2udite, udite il rombo della sua voce, e il suono che parte dalla bocca di lui;3sotto tutti i cieli ei lo sprigiona, e la sua folgore verso gli estremi della terra:4dietro ad essa ruggisce un fragore, tuona [Dio] con la sua voce maestosa, nè s'investiga allorchè s'ascolta la sua voce.5Tuona Dio con la sua voce mirabilmente, egli che opera cose grandi e imperscrutabili.6Comanda egli alla neve che cada sulla terra, e alle piogge invernali e ai suoi violenti acquazzoni;7le mani di ogni uomo ei chiude in un sigillo, affinchè riconosca ciascuno le opere sue:8allor la fiera entra nella tana, e dentro la sua grotta dimora.9Dai luoghi reconditi vien fuori la tempesta, e da Arturo il freddo;10al soffiar di Dio si forma il ghiaccio, e di nuovo s'espandono abbondantissime acque.11Il frumento desidera le nubi, e le nubi lanciano la loro folgore:12esse s'aggirano all'intorno, ovunque le meni la volontà di chi le governa, per compiere tutto ciò ch'ei loro comandasulla superficie dell'orbe della terra,13sia in una sola tribù, sia nella sua terra, sia ovunque la sua bontà vuol che si trovino.14Presta a ciò orecchio, o Giobbe, férmati, e considera le meraviglie di Dio.15capisci tu forse quando Dio abbia comandato alle pioggedi mostrar la folgore delle sue nubi?16capisci tu forse le vie delle nubi, per cognizioni grandi e perfette?17Non s'infocano forse le tue vesti, allorchè la terra è invasa dal vento del sud?18Forse hai tu fabbricato insiem con Lui i cieliche sono saldissimi come se di bronzo fuso?19Facci sapere che cosa potremo dire a Lui, perchè noi siamo involti nelle tenebre.20Chi riferirà a Lui ciò che io dico? sol che l'uomo ne parli, sarà annientato.21Ed or non si vede la luce, [impedita dall']aere addensatosi a un tratto in nuvole; ma un vento passa e le disperde,22dal settentrione un aureo [fulgore] s'avanza. A Dio [si deve] lode con tremore:23degnamente non possiamo ritrovarlo; egli è grande per fortezza, giudizio e giustizia, nè si può enarrare.24Perciò gli uomini devono temerlo, nè ardiranno contemplarlo tutti coloro che si ritengono sapienti.»