Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Neemia 1


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Artaserse concede a Neemia di riedificare Gerusalemme

1- Parole di Neemia figlio di Elchia. Era il mese di Casleu dell'anno ventesimo, ed io mi trovavo nella cittadella di Susa.2E venne dalla terra di Giuda uno dei miei fratelli, Anani, ed altri uomini con lui. Chiesi a loro notizie de' Giudei rimasti e sopravvissuti alla cattività, e di Gerusalemme.3Mi dissero: «Quelli che sono sopravvissuti, e son rimasti lì in provincia dopo la cattività, si trovano in grande afflizione ed obbrobrio; i muri poi di Gerusalemme sono in rovina, e le sue porte abbruciate dal fuoco».4Udite tali parole, m'assisi, e piansi e gemei per molti giorni, digiunando e pregando al cospetto del Dio del cielo.5E dicevo: «Ti supplico, Signore, Dio del cielo, forte, grande e terribile, che osservi il patto, e fai misericordia con quelli che ti amano, e che custodiscono i tuoi comandamenti;6ascoltino i tuoi orecchi, e siano aperti i tuoi occhi, a udire l'orazione del servo tuo, che io levo a te ora, notte e giorno, pei figli di Israele tuoi servi, confessando i peccati che i figli d'Israele hanno commesso contro di te. Io e la casa del padre mio abbiamo peccato;7sedotti dalla vanità, non osservammo i comandamenti, le prescrizioni e le leggi da te ingiunte al tuo servo Mosè.8Ricordati della parola da te data a Mosè tuo servo, quando dicesti: - Se sarete disobbedienti, io vi disperderò fra le nazioni;9ma se ritornerete a me, per osservare i miei comandamenti ed eseguirli, foste anche stati trasportati ai confini dell'universo, vi rimetterò insieme, e di lì vi ricondurrò nel luogo che io già scelsi acciò vi abitasse il mio nome. -10Questi dunque sono i tuoi servi e il tuo popolo, che tu hai riscattato con la potenza tua grande, e con la forza del braccio tuo.11Ti prego, Signore, ascolti il tuo orecchio l'orazione del servo tuo, e l'orazione de' tuoi servi che voglion temere il tuo nome. Dirigi oggi il tuo servo, e fagli trovare misericordia nel cospetto di quest'uomo». Io infatti ero coppiere del re.