Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Giobbe 15


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Secondo discorso di Elifaz.

1- Prese allora a parlare Elifaz il Temanita e disse:2«Parla forse il sapiente quasi ragionando in aria, e riempiendo di [vento] infocato il suo petto?3Tu discuti a parole con chi non è pari a te, e proferisci ciò che non ti giova.4Per conto tuo, tu abbandonasti il timor [di Dio], e togliesti via la devozione innanzi a Dio;5la tua bocca infatti fu ammaestrata dall'iniquità, e tu hai imitato il linguaggio dei bestemmiatori:6la tua bocca stessa ti condanna, e non io, e le tue labbra ti rispondono contro.7Forse sei tu nato primo fra gli uomini, e avanti ai colli fosti tu formato?8Sei forse stato a udire il consiglio di Dio? e inferiore a te sarà la sua sapienza?9Che cosa sai tu, che noi non sappiamo? che cosa intendi, che noi non conosciamo?10Anche i vecchi, anche i seniori sono fra noialtri, e molto più anziani essi sono dei tuoi antenati.11Sarebbe forse cosa straordinaria che Dio ti consolasse? ma le tue cattive parole impediscono ciò.12Perchè mai la tua mente ti fa insuperbire, ed hai gli occhi stravolti come uno che sta in grandi pensieri?13Perchè si rigonfia contro Dio il tuo spirito, sì da pronunciar con la tua bocca tali discorsi?14Che cos'è l'uomo perchè sia senza macchia, e perchè appaia giusto chi è nato da donna?15Ecco, fra i santi di Lui nessuno è immutabile, e i cieli non sono puri agli occhi suoi:16quanto più l'abominevole e l'inutile,- l'uomo - che beve com'acqua l'iniquità!17Ti spiegherò, tu ascoltami, ciò che ho visto ti racconterò;18[ti comunicherò ciò che] i sapienti annunziano, non celando [gl'insegnamenti dei] loro padri:19a cui soli fu data la regione, nè lo straniero era penetrato in mezzo a loro.20In tutti i suoi giorni l'empio è in angoscia, ed è incerto il numero d'anni della sua tirannia;21grido di spavento è sempre nelle sue orecchie, e mentre è pace, egli sempre sospetta insidie:22non ha fiducia di potersi ritrarre dalle tenebre alla luce, vede ovunque attorno a sè delle spade.23Quand'ei si muove a ricercare il pane, sa ch'è pronto a suo fianco il dì della tenebra;24la sventura, lo sbigottisce, l'affanno lo circondacome re che si prepara alla battaglia.25Egli infatti stese contro Dio il suo pugno, e contro l'Onnipotente fece mostra di forza:26corse contro di lui a collo eretto, e s'armò rafforzando la sua cervice;27ricoprì il suo volto di adipe, e dai suoi fianchi pende la pinguedine;28abitò in città diroccateche furon destinate a macerie.29Egli non sarà ricco, nè si manterrà la sua fortuna, non metterà radici nella regione.30Non si dipartirà dalla tenebra: una vampa disseccherà i suoi rami, sarà rapito dal vento il suo fiore;31nè avrà fiducia - ingannato vanamente da errore -che qualche prezzo valga a redimerlo.32Prima che i suoi dì si compiano, ei perirà, e i suoi rami si seccheranno:33sarà mozzato qual di vigna fiorente il suo grappolo, e qual d'olivo che getta via il suo fiore.34Poichè la setta degli empii sarà sterile, e un fuoco divorerà le dimore della gente venale:35concepisce dolore e partorisce iniquità, e il ventre loro prepara gl'inganni!»