Scrutatio

Martedi, 23 aprile 2024 - San Giorgio ( Letture di oggi)

Giobbe 3


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Monologo di Giobbe.

1- A questo punto Giobbe, cominciando a parlare, maledisse il suo giorno2dicendo:3«Perisca il giorno in cui nacqui, e la notte in cui si esclamò: - È concepito un uomo! -4Quel giorno si cambi in tenebre, non lo ricerchi Dio dall'alto, nè sia rischiarato da luce!5Lo rendano oscuro le tenebre e l'ombra di morte l'invada la caligine e sia recinto di amarezza!6Un turbine tenebroso pervada quella notte; non sia essa computata fra i giorni dell'annonè sia numerata fra i mesi!7Quella notte sia sterile, nè sia degna di tripudio;8la maledicano quei che rendono nefasti i giorni, quei che sono abili ad evocare Leviathan!9S'oscurino le stelle per la sua caligine; aspetti ella la luce, ma non la scorga, nè scorga lo spuntar dell'aurora nascente!10Perchè ella non chiuse le porte del seno che mi portò, nè occultò dagli occhi miei i travagli.11Perchè mai non sono morto dentro all'utero, o appena uscito dal seno non sono spirato?12Perchè fui accolto sulle ginocchia? perchè allattato alle mammelle?13Adesso invero dormendo starei in quiete, e nel mio sonno io riposerei14insieme con i re e i potenti della terrache si fabbricano [i sepolcri] nelle solitudini:15ovvero con i principi che posseggono l'oro, e riempiono le loro case d'argento:16ovvero come aborto sotterrato non esisterei, pari ai bambini che non videro la luce.17Colà gli empii cessano la furia, e colà trovano riposo gli spossati di forze;18e quei che già furono in catene, sono lungi da molestia, non odono la voce dell'aguzzino:19il piccolo e il grande colà si ritrovano, e lo schiavo è affrancato dal suo padrone.20Perchè mai fu data all'infelice la luce, e la vita agli amareggiati d'animo?21I quali anelano la morte - che pur non viene - come si cerca un tesoro [nascosto];22i quali si rallegrano oltre ogni dire, allorchè hanno trovato il sepolcro?23[Perchè fu data la luce] all'uomo, la cui via è nascosta, avendolo Dio circondato di tenebre?24Ah! davanti al mio cibo io sospiro, e com'acque inondanti sono i miei singhiozzi.25Poichè il timore di cui temevo m'incolse, e ciò di cui paventavo avvenne.26Non tollerai io forse? non tacqui? non mi tenni calmo? Eppur l'ira [di Dio] mi ha raggiunto.»