Scrutatio

Domenica, 5 maggio 2024 - Beato Nunzio Sulprizio ( Letture di oggi)

Isaia 36


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BIBBIA MARTINIBIBBIA RICCIOTTI
1 Ed avvenne, che nell'anno quarto-decimo del re Ezechia, il re degli Assirj Sennacherib assalì tutte le città forti di Giuda, e le prese.1 - E avvenne, l'anno decimo quarto del regno di Ezechia, che Sennacherib, re degli Assiri salì contro a tutte le città fortificate di Giuda e le prese.
2 E il re degli Assirj mandò da Lachis a Gerusalemme al re Ezechia con forte squadra Rabsace, il quale pose gli alloggiamenti all'acquidotto della piscina superiore sulla strada del campo del Gualchieraio.2 E il re degli Assiri mandò da Lachis a Gerusalemme, al re Ezechia, Rabsace con una forte armata, e si fermò presso il canale della vasca superiore, sulla strada del campo del Fullone.
3 E andò a trovarlo Eliacim figliuolo di Elcia prefetto della casa, e Sobna dottor della legge, e Gioahe figliuolo di Asaph segretario.3 E uscì a lui Eliacim figlio di Elcia, maggiordomo, e Sobna scriba, e Joae, figlio di Asaf, segretario.
4 E disse loro Rabsace: Dite a Ezechia: Il re grande, il re degli Assirj dice così: Che fidanza è quella, per cui se' sì baldo?4 E disse loro Rabsace: «Dite ad Ezechia: - Il gran re, il re degli Assiri, dice così: "Che fidanza è questa che tu ostenti?
5 Ovvero con qual prudenza, o con quai forze pensi a ribellarti? In chi ti confidi tu, che ti ritiri da me?5 Per consiglio di chi e con quali forze ti disponi a resistermi? in chi confidi che ti sei ritirato da me?
6 Tu ti appoggi all'Egitto, a quel bastone di canna rotto, cui un che si affidi, gli bucherà la mano, e gliela forerà: questo è quel, che farà Faraone re dell'Egitto a chi in lui si confida.6 Ah, ecco, tu confidi nell'Egitto, in quel tronco di canna fessa, che se uno si appoggia sopra, gli entra nella mano e gliela fora: tale è il Faraone, re di Egitto, con chiunque in lui confida!".
7 Che se tu mi risponderai: Noi confidiamo nel nostro Dio: e non è egli quell'istesso, di cui Ezechia distrusse i luoghi eccelsi, e gli altari, dicendo a Giuda, ed a Gerusalemme: Voi adorerete dinanzi a quest'altare?7 Che se tu mi risponderai: "Noi confidiamo nel Signore Iddio nostro, non è egli quello a cui Ezechia distrusse are e altari, dicendo a Giuda e a Gerusalemme: Dinanzi a questo altare voi adorerete?".
8 Or adunque assoggettati al mio signore re degli Assirj, e ti darò due mila cavalli, e non potrai trovar tra' tuoi chi gli cavalchi.8 Or dunque vieni a patti col mio signore re degli Assiri; s'io ti darò duemila cavalli tu neppure potresti da te fornirli di cavalieri:
9 E come potrai tu stare a petto di un giudice a una terra degl'infimi servi del signor mio? Che se tu confidi nell'Egitto, ne' cocchi, e ne' cavalieri.9 e come pretenderesti di resistere in faccia a uno anche degli infimi servi del mio signore? Che se tu confidi nell'Egitto e nei cocchi e nei cavalieri,
10 Or son io forse senz'ordine del Signore venuto in questo paese per distruggerlo? il Signore mi ha detto: Va in quel paese, e distruggilo.10 sappi che non senza ordine del Signore sono salito a questa terra per distruggerla. Il Signore me l'ha detto: "Sali contro quella terra e distruggila" -».
11 Ed Eliacim, e Sobna, e Gioahe dissero a Rabsace: Parla a' tuoi servi in Siriaco: perocché noi l'intendiamo: non ci parlare in lingua Giudea a sentita del popolo, che è sulle mura.11 Ed Eliacim e Sobna e Joae dissero a Rabsace: «Parla ai tuoi servi in lingua siriaca, perchè noi l'intendiamo; non parlare ebraico che c'è tutto il popolo sulle mura che intende».
12 E Rabsace rispose loro: Mi ha egli forse mandato il signor mio a dir tutto questo al tuo signore, ed a te, e non piuttosto agli uomini, che stan sulle mura, perchè non abbiano a mangiare i propri escrementi, e bere la propria orina?12 E Rabsace rispose loro: «Mi ha forse il mio signore mandato a dir queste parole al tuo signore e a te, e non piuttosto a codesti uomini costretti a restare sulle mura a mangiare il loro sterco e a bere la loro urina con voi?».
13 E alzossi Rabsace, e gridò ad alta voce in lingua Giudea, e disse: Udite le parole del gran re, del re degli Assirj.13 Ciò detto Rabsace si alzò ritto, e gridando con voce forte in lingua ebraica, disse: «Udite le parole del gran re, del re degli Assiri.
14 Queste cose dice il re: Non vi seduca Ezechia; perocché ei non potrà liberarvi.14 Il re dice così: - Non vi lasciate sedurre da Ezechia, perchè non potrà scamparvi.
15 Né dia a voi Ezechia fidanza nel Signore, dicendo: Il Signore senz'altro ci libererà, non sarà data nelle mani del re Assiro questa città.15 Nè vi faccia garanzia sul Signore Iddio dicendo: "Il Signore certamente ci libererà, questa città non sarà data in mano del re degli Assiri".
16 Non date retta ad Ezechia; imperocché il re degli Assirj vi dice: Accettate la pace con me, e venite fuori da me, e mangi ognuno i frutti della sua vigna, e ognuno i frutti del suo fico, e beva ognun di voi l'acqua di sua cisterna,16 Non date ascolto ad Ezechia, sentite piuttosto quello che dice il re degli Assiri: "Fate meco patti vantaggiosi, arrendetevi a me e ciascuno mangi della vite sua e del suo fico, e beva ognuno l'acqua della sua cisterna;
17 Fino a tanto ch'io venga a condurvi in una terra, che è come la vostra, terra di frumento, e di vino, terra di pane, e di viti.17 fino a tanto ch'io venga e vi trasporti in una terra che è come la vostra terra da frumento e da vino, terra da grano e da vigne".
18 Né vi smuova Ezechia con dire: Il Signore ci libererà. Hann'eglino gli iddìi delle genti liberata ciascuno la loro terra dalle mani del re degli Assirj?18 Non vi dissuada Ezechia con dire: "Il Signore ci libererà". Forse che tutti gli iddii delle nazioni qualcuno ha potuto liberare la sua terra dalla mano del re degli Assiri?
19 Dov' è il dio di Emath, e di Arphad? Dov' è il dio di Sepharvaim? Hann'eglino liberata dalla mano mia la Samaria?19 Dov'è il dio di Emat e di Arfad? dov'è il dio di Sefarvaim? E quei di Samaria hanno forse potuto liberarla dalla mia mano?
20 Qual è tra tutti gli dii di questi paesi quello, che abbia salvata dalle mani mie la sua terra, onde il Signore abbia a torre dalle mie mani Gerusalemme?20 Quale è, tra tutti gli dèi di questi paesi che abbia salvata la sua terra dalle mie mani, per dire, che il Signore dalla mia mano salverà Gerusalemme? ».
21 E quegli si tacquero, né gli risposer parola: imperocché aveva dato ordine così il re, dicendo: Non gli rispondete.21 Ma quelli tacquero e non gli risposero parola. Il re infatti aveva dato l'ordine dicendo: «Non gli rispondete».
22 E tornò Eliacim figliuolo di Helcia, prefetto della casa, e Sobna dottor della legge, e Gioahe figliuolo di Asaph segretario al re Ezechia, stracciate lel oro vesti, e gli riferirono le parole di Rabsace.22 Allora Eliacim, figlio di Elcia maggiordomo, e Sobna scriba, e Joae, figlio di Asaf, segretario, rientrarono da Ezechia colle vesti stracciate e gli riferirono le parole di Rabsace.