Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Isaia 9


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Profezia della nascita di Cristo: l'impero di lui si dilaterà: Giuda sarà liberato dalpotere dei re d'Israele, e della Siria, de' quali regni, e particolarmente di quello d'Israele si predicono le intestine discordie, e le stragi.

1Primamente fu meno afflitta la terra di Zàbulon, e la terra di Nephthali, e dipoi fu gravemente percossa la via al mare, la Galilea delle nazioni di là dal Giordano.2Il popolo, che camminava tralle tenebre, vide una gran luce: la luce si levò per quegli, che abitavano nella oscura region di morte.3Tu hai innalzata la nazione, ma non hai accresciuta la letizia. Si allegreranno dinanzi a te come quegli, che si rallegrano della messe, come esultano i vincitori fatti padroni della preda, allorché dividon le spoglie.4Imperocché il giogo oneroso di lui, e la verga infesta a' suoi omeri, e il bastone del suo esattore tu gli superasti, come nella giornata di Madian.5Perocché ogni violenta depredazione (sarà) con tumulto: e le vesti intrise di sangue saranno arse, fatte cibo del fuoco.6Conciossiachè un pargoletto è nato a noi, e il figlio è dato a noi, ed ha sopra gli omeri suoi il principato, ed ei si chiamerà per nome l'Ammirabile, il Consigliere, Dio, il Forte, il Padre del secolo futuro, il Principe di pace.7L'impero di lui sarà amplificato, e la pace non avrà fine: ei sederà sul trono di David, e avrà il regno di lui, per assodarlo, e corroborarlo rendendo ragione, e facendo giustizia da ora in poi, e sino in sempiterno. Lo zelo del Signor degli eserciti farà tal cosa.8Il Signore ha lanciata una parola contro Giacobbe, ed ella è caduta sopra Israele.9E se ne avvedrà tutto il popolo di Ephraim, e gli abitatori della Samaria, i quali superbi, e gonfi di cuore, dicono:10Son rovinati i mattoni, ma noi farem le fabbriche di pietra quadra: han tagliati i sicomori, ma noi metteremo in quella vece de' cedri.11Ma il Signore farà superiori a Rasin i nemici di lui, e riunirà in folla i nemici contro Ephraim:12La Siria dall'oriente, e i Filistei dall'occidente, e divoreranno a piene ganasce Israele: per tutto questo il furore di lui non dà indietro, ma stesa è tuttor la sua mano;13Perocché il mio popolo non si è rivolto a lui, che lo percuote, e non ha cercato il Signore degli eserciti:14E il Signore dispergerà d'Israele in un sol giorno il capo, e la coda; que' che stanno a capo basso, e quelli, che li governano.15L'uomo di età, e rispettabile è il capo; il profeta, che spaccia bugie, è la coda.16E que', che beato chiamano questo popolo, seducendolo; e que', che son detti beati, anderanno in perdizione:17Per questo il Signore non avrà tenerezza pe' giovanetti di esso popolo, né avrà compassione de' pupilli, né delle vedove di lui; perchè egli è tutto quanto ipocrita, e malvagio: e tutte quante le bocche parlano stoltezza. Per tutte queste cose il furore di lui non dà indietro: ma stesa è tuttora la sua mano.18Imperocché l'empietà si è accesa qual fuoco, che divora gli sterpi, e le spine, e prende rigoglio nel più folto della boscaglia, e si alza in globi un fumo superbo.19Pell'ira del Signor degli eserciti è in turbamento la terra, e il popolo sarà quasi esca del fuoco; l'uomo non la perdonerà al proprio fratello.20E si volterà a destra, e avrà ancor fame, e mangerà a sinistra, e neppure sarà satollo: divorerà ognuno la carne dello stesso suo braccio. Manasse (divorerà) Ephraim, ed Ephraim Manasse: questi poi uniti contro di Giuda.21Per tutte queste cose il furore di lui non dà indietro; ma stesa è tuttor la sua mano.

Note:

9,1-2:Primamente fu meno afflitta la terra di Zabulon, ec. S. Girolamo riferisce, che gli Ebrei, i quali aveano abbracciata la fede di Cristo, in tal guisa esponevano questo luogo. Prima furono soggiogate, e menate in ischiavitudine le due tribù di Zabulon e di Nephthali, e dipoi la Galilea fu lasciata deserta, e le altre tribù, che abitavano oltre il Giordano nella Samaria, andarono schiave: quindi quel paese, di cui il popolo fu prima condotto a servire a' Babilonesi, questo paese ingombrato dalle tenebre dell'errore, fu il primo a vedere la luce grande della dottrina e de' miracoli di Cristo, e da questo paese si propagò a tutte le genti la semenza dell'Evangelio. Questa sposizione ottimamente si adatta all'applicazione fatta da s. Matteo di questa medesima profezia, Matt. IV. 13. In que' paesi predicò lungamente Cristo, e indi scelse i suoi Apostoli, com'è notissimo dall'Evangelio. Ma per finir di illustrare la lettera di questi due versetti notisi come il Profeta dice, che primieramente saranno affllitte, saccheggiate, e menate via le due tribù di Zabulon e di Nephthali, ma elle saranno trattate meno male, che i paesi, che conducono al mare, ovvero, che son sulla costa del mare di Tiberiade, e la Galilea delle nazioni. Verso il mare di Tiberiade abitavano le tribù di Ruben, di Gad, e mezza la tribù di Manasse, e la Galilea delle genti era anch'essa di là dal Giordano.

9,3:Tu hai innalzata la nazione, ma non hai accresciuta la letizia. Nelle Scritture la voce molto è usata per la voce grande, e moltiplicare per magnificare Cosi abbiamo tradotto hai innalzata, dove la nostra Volgata dice letteralmente, hai moltiplicata. Tu,o Signore, hai grandemente innalzata la nazione e il paese de' Galilei colla tua predicazione, co' tuoi miracoli, e particolarmente col trarne i tuoi Apostoli, ma non grande a proporzione è stata la consolazione e il frutto de' tuoi benefizi; perocchè molto maggiore sarà il numero di que', che non crederanno, che de' fedeli; e lo stesso avverrà riguardo al popolo di Giuda. Quindi le doglianze di Cristo: guai a te, o Bethsaida, perchè se in Tiro e in Sidone fossero stati fatti i miracoli, che sono stati fatti presso di te, avrebbon fatta penitenza nella cenere e nel cilizio, Matth. XI. 21.
Si allegreranno dinanzi a te ec. Ma la letizia degli uomini convertiti alla tua fede, o Cristo, sarà stragrande; e sarà paragonabile a quella del contadino quando vede assicurata la sua copiosa raccolta; e come rallegrasi un esercito vincitore quando dopo la vittoria si spartisce la preda.

9,4:Il giogo oneroso di lui, e la verga ec. La voce eius del Latino si riferisce al popolo del versetto 2., ovvero alla nazione del versetto precedente. Sarà grande la letizia de' nuovi credenti, perchè da te, o Cristo, si vedran liberati da pesantissimo giogo, dalla verga crudele, onde erano percossi e abbattuti, e dal bastone del comando di un esattore spietato; e la tua vittoria sarà simile a quella, che riportò Gedeone nella famosa giornata contro de' Madianiti. Così è descritta dal nostro Profeta sotto la immagine di dura schiavitù temporale, la spirituale servitù degli uomini sotto il giogo del diavolo e del peccato: servitù, nella quale giacevano miseramente oppres si prima della venuta del celeste loro liberatore. Paragona la vittoria di Cristo a quella di Gedeone, perchè questi fu insigne figura del medesimo Cristo, e siccome Gedeone distrusse l'altare di Baal, e tagliò il boschetto consacrato allo stesso Baal, e alzò un altare al vero Dio; così Cristo distrusse la idolatria regnante nel mondo, ed edificò la Chiesa, in cui il vero Dio si onora. Vedi Jud. VI.

9,5:Perocchè ogni violenta depredazione (sarà) con tumulto. Allude sempre alla vittoria di Gedeone sopra i Madianiti, a cui paragona la vittoria di Cristo sopra l'inferno e sopra il mondo; e insieme rappella il nome di celere predatore dato gia al Messia cap. VIII. 3. Siccome adunque Gedeone non acquistò le spoglie di Madian se non con mettere in gran tumulto e scompiglio il campo dei Madianiti; così quando il Messia rapirà al demonio la preda degli uomini, si solleverà fiero tumulto e scon volgimento nell'inferno e nel mondo, che sarà tutto sossopra. Gli Ebrei dicevano a Paolo, che la religione diCristo avea in ogni luogo contraddittori, Atti XXVIII. 22. Ma ciò dovea pur essere, ed era stato predetto e dal nostro Profeta, e da Cristo, il quale disse, che era venuto a portare non la pace, ma sì la spada, perchè era venuto a separare l'uomo dal padre suo ec. Matth. X. 34.3. ec.
E le vesti intrise di sangue saranno arse, fatte cibo del fuoco. E come le vesti de' soldati nemici intrise di sangue si fanno dal vincitore abbruciare nel fuoco insieme co' loro cadaveri, così Cristo manderà ad ardere nel fuoco dell'inferno e i demoni, e i persecutori del suo nuovo popolo, i quali hanno sparso il sangue de'santi, e ne portano il segno nelle vesti loro asperse di sangue.

9,6:Conciossiachè un pargoletto è nato a noi, ec. Ecco il celere predatore, il quale fin dalla sua nascita comincerà a vincere e a predare. Egli è pargoletto di età, di statura, di semplicità, d'innocenza, ma egli è uomo per fetto, anzi gigante, per valore e fortezza. Dicendo il Profeta, che questo pargoletto è nato a noi, secondo un antico Interprete dimostra la temporal natività di lui dal seno di Maria: dicendo poi, che questo figlio è dato a noi, la divinità ed eternità viene ad accennare di questo stesso pargoletto, il quale dal Padre fu dato a noi per quell'amore, che il Padre ebbe verso di noi, come dice s. Giovanni, I. Jo. IV. 9.
Ed ha sopra gli omeri suoi il principato. Egli nascerà principe, e Signore, e Re del cielo e della terra. I grandi portavano in antico sulle loro spalle i distintivi della loro dignità: e i Padri generalmente hanno in queste parole ravvisato il mistero di Cristo portante sopra le sue spalle la Croce come segno del suo principato. Ed ei si chiamerà per nome l'Ammirabile. In Cristo dice l'Apostolo sono ascosi tutti i tesori della sapienza e della scienza di Dio. Egli è mirabile nella sua Concezione e nella sua nascita di madre vergine, egli è mirabile nella sua vita, mirabile nella dottrina, e ne' miracoli, e nella passione, e nella morte, e nella risurrezione. Egli è mirabile in sè, mirabile ne' santi suoi, ne' quali colla sua grazia egli opera cose grandi e mirabili.
Il Consigliere. Alcuni Padri spiegano questo titolo dato a Cristo, come ad esecutore sapientissimo e fedelissimo del consiglio di Dio riguardo alla redenzione del genere umano, e riguardo alla vocazione delle genti, e al rigettamento degli Ebrei. Egli oltre a ciò insegnò agli uomini i misteri di Dio e le vie di salute, e gl'illuminò colla sua verità; e colla sua grazia fa, che amino, e vogliano il bene, e lo facciano. Dio. Questo pargoletto fatto di donna, nato sotto la legge (Gal. IV. 4.) egli è insieme Dio, perchè figliuolo del Padre, consustanziale al Padre . onde agli angeli tutti è ordinato, che nella stessa umiliazione, a cui per amore di noi discese, lo adorino. Vedi Ps. 96. 7., Hebr. I. 6.
Il Forte. La fortezza di questo pargoletto si dimostrò nel sopportare tante fatiche, e difficoltà, e contraddizioni, e i tormenti, e la morte crudele di Croce, e nel di struggere il regno del diavolo, e del peccato con inezzi, che sembravan sì deboli. Quindi così sovente Cristo è chiamato virtù di Dio, cioè fortezza e potenza di Dio.
Padre del secolo futuro.Il secolo futuro, o sia il mondo futuro (Rom. V.14.) egli è quel secolo, e quel mondo predetto in tutte le Scritture, che dovea principiare alla primn venuta di Cristo, e finisce alla seconda. Viene a dunque con ciò significata quella nuova generazione di uomini, che sono nuove creature in Cristo generati da lui mediante la parola di verità, Jacob. I. 18., e generati per la eternità; perocchè siccome dal terreno Adamo siam generati per vivere nel tempo; così dal nuovo celeste Adamo siam rigenerati per vivere eternamente; Adamo ci generò per la terra, ci genera Cristo pel cielo. Quindi taluno tradusse: Padre della eternità, cioè della vita eterna, la quale egli co' suoi patimenti, e colla sua morte a noi meritò.
Principe di pace. Carattere specialissimo di questo Re, il quale portò al mondo la pace, il quale rompendo la parete intermedia, le nimicizie tra Dio e l'uomo, tralla terra e il cielo, riconciliò la creatura col suo Creatore (Vedi Ephes. II. 18., Rom. v. 10.); il quale a' suoi figliuoli lasciò quasi per loro patrimonio la sua pace, Jo. XIV. 27., il quale finalmente è autore, e principio di quella pace di Dio, che ogni sentimento sorpassa, la quale regna nei cuori, e nelle coscienze de' suoi veri figliuoli. Vedi Philip. IV. 7.

9,7:L'impero di lui sarà amplificato. Un altro Profeta avea già detto, che il suo dominio sarebbe stato da un mare all'altro, e dal fiume sino agli ultimi confini del mondo, Ps. 71.
E la pace non avrà fine. La pace spirituale, procurata agli uomini da Cristo, durerà e sarà stabile come è stabile ed eterno il regno di lui. Questa pace non è esente dalle afflizioni, e dalle tentazioni, colle quali prova Dio la fede de' giusti, ma ne' combattimenti medesimi ella si conferma, e si assoda mediante colui, che dà al giusto la vittoria per Gesù Cristo, come dice l'Apostolo.
Sederà sul trono di David, e avrà il regno di lui per assodarlo, ec. Davidde, e il regno temporale di Davidde furon figura del Cristo, e del regno spirituale del Cristo, il quale secondo la carne fu figliuolo di Davidde. Allo stesso Davidde poi fu promesso da Dio, che questo suo figliuolo regnerebbe sopra lo spirituale Israele, che è la Chiesa non più ristretta ad un solo popolo, ma composta di tutte le genti date in retaggio dal Padre al Messia. Ps. II
Lo zelo del Signore degli eserciti farà tal cosa. Conclude il Profeta tutto quello che ha detto del suo e nostro Emmanuele con questo bello epifonema, come se dicesse. Tanto è grande l'amore di Dio verso degli uomini, tanto è grande lo zelo, che egli ha del loro bene e della loro salute, che darà ad essi per loro re questo figliuolo diletto.

9,8:Il Signore ha lanciata una parola ec. Torna il Profeta a parlare delle cose de' tempi suoi, e dice, che Dio ha lanciata quasi mortal freccia una parola, cioè una minnccevole profezia contro le dieci tribù, e questa freccia è caduta (vale a dire indubitatamente cadrà) sopra Israele a trafiggerlo. Giacobbe e Israele una stessa cosa significano, cioè que' posteri di Giacobbe, che abitavano nella Samaria.

9,10:Son rovinati i mattoni, ec. Il popolo di Ephraim (questa tribù era principale tralle dieci, onde col nome di lei si nomina tutto il corpo delle dieci tribù), il popolo di Ephraim va dicendo: noi abbiam sofferto dei mali dai nostri nemici, ma noi siam beni in istato di ripararli: se han distrutto qua e là le nostre fabbriche di mattoni, e noi le rifaremo di pietra quadra: se hanno tagliate le piante dei sicomori, e noi in luogo di essi ripianteremo de'cedri. Si può anche interpretare in tal guisa: se hanno desolati i nostri solai fatti di sicomoro, noi li rifaremo di cedro. Il sicomoro è pianta comune nella Palestina, e del suo legname si servivano a coprire le case. Vedi Teodoreto.

9,11-13:Ma il Signore farà superiori a Rasin ec. Il Signore farà, che gli Assiri vinto Rasin re di Damasco distruggano quella monarchia, e ne menino schiavo il popolo, 4. Req. XVI. 9., e dipoi riunirà in folla questi stessi Assiri nemici del popolo di Ephraim, e i Siri dalla parte di oriente, e i Filistei da occidente, i quali tutti si divoreranno la infelice nazione. Con tutto questo l'ira del Signore non darà indietro, nè si calmerà, ma la mano di lui sarà sempre tesa a flagellar questo popolo, perchè egli nelle sue sciagure non si è rivolto al Signore, e non ha cercato di placarlo col la penitenza.

9,14:Il capo e la coda; que', che stanno a capo basso, ec. Con queste maniere di parlar proverbiali vuol dire il Profeta, che in un solo giorno con uno stesso gastigo il Signore dispergerà e i grandi e i piccoli delle dieci tribù. Nella versione della seconda parte di questo versetto, sopra la quale infinite cose si dicono non molto certe, ho seguitato il più semplice senso, che ci offerisce la nostra Volgata.

9,16:E que', che beato chiamano questo popolo ec. Parla de' falsi profeti, che adulavano, e gabbavano il popolo. E il popolo, e i profeti che lo adulano anderanno in per dizione, restando uccisi od essendo menati schiavi.

9,17:Il Signore non avrà tenerezza pe' giovinetti ec. Lo sterminio totale di questo popolo è stabilito ne' divini de creti, e Dio non sarà propizio nè all'adolescenza, nè ai pupilli, nè alle vedove, le quali persone egli suole con ispecial bontà proteggere e favorire: perchè tutto questo popolo è cattivo, e ipocrita, e perverso di lingua.

9,18:L'empietà si è accesa qual fuoco, ec. Paragona la empietà di Israele a un gran fuoco, che tutto invade, e tutto divora. Come un fuoco, che si appiglia ad un bosco, comincia a consumare li sterpi e le spine, e dipoi s'interna nel più folto della macchia, dalla quale si alza fumo grande e superbo, nel quale tutto il bosco va a finire; cosi la empietà cominciò ad attaccarsi alle persone di minor conto, e dipoi si estese a nobili, a'grandi, a' principi del paese, dove ha consunto ogni bene.

9,19-20:Pell'ira del Signore ec. La giusta ira di Dio contro di quel paese pieno di scellerati e di scelleraggini è cagione, che tutto è ivi confusione e scompiglio, e il popolo è quasi esca del fuoco di discordia e di sedizione, e il disordine va tant'oltre, che un fratello non ha più vi scere di umanità pel proprio fratello. Intorno a queste discordie nel regno di Samaria, le quali precedetter la sua rovina, vedi 4. Reg. XV. S. Girolamo spiega in tal guisa: Come una fiera crudele stretta dalla fame si getta furiosamente sopra un branco di pecore, e a destra e a sinistra le scanna; così questi si getteranno a divorare i fratelli stessi, e i più stretti parenti. Tale è il significato di questa forte espressione: divorerà la carne dello stesso suo braccio; dinotandosi un'arrabbiata fame, per cui l'uomo giunga sino a mangiare la propria carne: or i fratelli e tutti li stretti parenti si considerano come membri di un medesimo corpo.
Questi poi uniti contro di Giuda. Discordi tra di loro, si straziano crudelmente l'un l'altro; ma son subito daccordo ogni volta che si tratti di far guerra al popolo di Giuda. Così contro Cristo si unirono i capi della sinagoga benchè di sette tra loro contrarie e nemiche, ed Erode e Pilato. E così pure gli eretici di diversa credenza si uniscono in questo solo, di odiare e lacerare la Chiesa Cattolica.