Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Isaia 47


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Babilonia sarà umiliata, e desolata per la sua superbia, e per la crudeltà usata contro gli Ebrei, e perchè sua speranza ripose nei malefici, negli auguri, e ne' Maghi.

1Scendi, ponti a seder nella polvere, o vergine figlia di Babilonia: non è più in trono la figliuola de' Caldei: tu non continuerai ad esser chiamata molle, e delicata.2Dà di mano alla macina, e fa della farina: svela la tua deformità, scuopri gli omeri, e le gambe, valica i fiumi.3La tua ignominia sarà scoperta, e vedrassi il tuo obbrobrio: farò le mie vendette, e nissun uomo a me si opporrà.4Redentore nostro è colui, che si chiama Signor degli eserciti, il Santo d'Israele.5Statti muta, e nasconditi nelle tenebre, o figlia de' Caldei; perchè tunon sarai più chiamata la signora dei regni.6Io mi adirai contro del popol mio,rendei come profana la mia eredità, e la posi in tua mano: tu non avesti misericordia di essi: e sopra i vecchi aggravasti forte il tuo giogo.7E dicesti: In sempiterno sarò signora: e non pensasti a queste cose, né ti se' ricordata di quel, che era per accaderti alla fine.8E adesso ascolta queste cose, tu che vivi nelle delizie, e se' piena di arroganza, e dici in cuor tuo: io sono, e altra non è fuori di me: non sarò mai vedova, né sapro che sia sterilità.9Avverranno a te queste cose subitamente in un sol giorno: tu sarà sterile, e vedova. Tutto questo verrà sopra di te per la moltitudine de' tuoi malefizi, e per la crudeltà somma de' tuoi incantatori.10E nella tua malizia ti confidasti, e dicesti: Non è chi mi vegga. La tua sapienza, e la tua scienza ti sedusse, e dicesti: Io sono, e altra non è fuori di me.11Verrà sopra di te la sciagura, né saprai donde nasca; e piomberà sopra di te una calamità, cui tu non potrai colle espiazoni allontanare: verrà repentinamente sopra di te una non preveduta miseria.12Stattene co' tuoi incantatori, e colla turba de' tuoi maghi, co' quali avesti tanto da fare fin dalla tua adolescenza, se per sorte ciò possa giovarti alcun poco, o se tu possa divenire più forte.13In mezzo alla moltitudine de' tuoi consiglieri tu ti perdi: sorgano, e diano a te salute gli auguri del cielo, che contemplavan le stelle, e contavano i mesi, affin di predire a te il futuro.14Ecco ch'ei son diventati come paglia, il fuoco gli ha divorati: non potran liberare le anime loro dalle fiamme: elle non sono un fuoco fatto per iscaldarsi, oppur per sedervi a crocchio.15Così sarà di tutte quelle cose, per le quali ti desti all'anno: quei, che teco aveano commercio dalla tua adolescenza son fuggiti ognuno per la sua strada: non è chi si salvi.

Note:

47,1-2:Scendi, ponti a sedere nella polvere, ec. Scendi dal trono di tua grandezza, mettiti qual donna vile e meschina a sedere per terra. Babilonia, città superba, nobilitata, ingrandita, arricchita da' Caldei, non ha più trono, non è più regina: scordati della tua mollezza e della tua delicatezza, perocchè questa non conviene a una schiava, quale ora se' tu. Quindi soggiunge: da' di mano alla macina, ec. Gli schiavi e le schiave più vili erano messi a macinare il grano. Vedi Exod. XI. 5. Matt. XXIV. 4 I. Svela la tua deformità, la deformità del capo tosato: ciò si facea agli schiavi ed alle schiave, ed è questa sciagura minacciata da Dio alle fanciulle di Gerusalemme cap. III. 17. Scuopri gli omeri, sia perchè gli schiavi e le schiave erano quasi ignudi, e sì perchè ella abbia da soffrire le battiture de' padroni. E le gambe: simili donne portavano le vesti cinte, tirate su a' fianchi per essere più spedite ed agili alle faccende. Valica i fiumi: per andare dove i Persiani ti meneranno.

47,4:Redentore nostro è colui, ec. Il Profeta sentendo lo spirito di Dio, che gli rivela e gli fa scrivere la vendetta, ch'ei farà delle crudeltà di Babilonia, non può trattenersi dall'interrompere il suo racconto con rivolgersi a lui, ammirando la sua bontà verso Israele. E spicca grandemente questa maravigliosa bontà, ove si rifletta che molto tempo prima, che gli Ebrei fosser menati a Babilonia, volle Dio, che fosse annunziata e descritta la futura loro liberazione.

47,6:Rendei come profana la mia eredità. Il popolo consacrato a me, il popolo, che era mio retaggio, io lo rendei quasi cosa profana abbandonandolo in potere degl'Idolatri nemici del nome mio. E sopra i vecchi aggravasti ec. La crudeltà usata contro Israele è la prima cagione della ruina di Babilonia; indi è notata la superbia vers. 7.

47,8:Io sono, e altra non è ec. È qui dipinta in terzo luogo una somma arroganza. Io sola sono veramente città reina, e non v' ha chi meco possa competere.

47,9:Tu sarai sterile, e vedova ec. Sarai come una donna sterile, perchè resterai senza figliuoli, essendo i tuoi cittadini o trucidati o menati schiavi nella Persia: sarai vedova, perchè perderai il tuo re Balthasar.
Per la moltitudine de' tuoi malefizi. Alle altre sue iniquità Babilonia avea aggiunto il peccato di esser dedita ai maghi e agl' incantatori, i quali co' loro cattivi consigli le ispiravano la crudeltà e la barbarie.

47,10-11:La tua sapienza, e la tua scienza ti sedusse, ec. Intende l'astrologia giudiciaria coltivata e studiata moltissimo da' Caldel, come è noto. Ma che gioverà a te la sapienza, di cui ti vanti, e la scienza del futuro, mentre il male, che dee venire sopra di te, non saprai nè schiva re nè prevedere, e ne resterai oppressa senza averne mai sospettato? Verrà sopra di te una sciagura, cui tu con nissuna vittima potrai tener lontana da te.

47,13:Gli auguri del cielo. Gl'indovini, che predicono il futuro dalla congiunzione de' pianeti, e dagli aspetti delle stelle; e questi sono gli astrologi.
E contavano i mesi, ec. Altr' indovini, che si studia vano di scoprire i tempi propri a questa od a quella operazione, perchè riuscisse felicemente.

47,14:Il fuoco gli ha divorati: ec. Chiama fuoco la invasione de' Persiani, i quali messero a fuoco e fiamma il paese, e la stessa Babilonia.
Elle non sono un fuoco ec. Le fiamme, che te divoreranno co' tuoi astrologi, non sono un fuoco, al quale gli uomini vadano a scaldarsi e a far insieme conversazione: sono un fuoco sterminatore, che ti ridurrà in cenere.

47,15:Quei, che teco aveano commercio ec. Babilonia era citta di gran commercio, come si vede dalle Scritture, e anche da autori profani. Vedi Apocal. XVIII. II. 15. Isai. XIII. 20. 21. XXI.I. Diodor. Sic. lib. II.