Scrutatio

Martedi, 23 aprile 2024 - San Giorgio ( Letture di oggi)

Isaia 24


font

Predizione dei mali, che Dio manderà a tutta la terra pei peccati degli uomini. Gli avanzi pero saranno salvati. Il giorno del giudizio di Dio è terribile per gli empj.

1Ecco, che il Signore desolerà, e spoglierà la terra, e afflitta renderà la faccia di lei, e dispergerà i suoi abitatori.2E sarà come il popolo, così il sacerdote; e come lo schiavo, così il padrone; come la serva, così la padrona; come chi compra, così chi vende, come chi dà in prestito, così chi prende; come il creditore, così il debitore.3Disertata totalmente sarà la terra, e totalmente sarà devastata. Imperocché il Signore ha pronunziata questa parola.4La terra è in lagrime, e si consuma, e vien meno: si consuma il mondo, si consumano gli eccelsi del popolo della terra.5La terra è infettata da suoi abitatori; perchè questi han trasgredite le leggi, han cambiato il diritto; hanno sciolta l'alleanza sempiterna.6Per questo la maledizione divorerà la terra, perchè i suoi abitanti son peccatori, e per questo daranno in pazzie que', che in essa dimorano, e scarso numero d'uomini resterà.7La vendemmia è in lutto, la vite ha perduto il vigore: sono in pianto quegli, che erano allegri di cuore.8E finito il festoso suono de' timpani, cessò il romoreggiare delle allegre combriccole, la dolce cetra è in silenzio.9Non più beranno vino cantando: ogni bevanda sarà amara pei bevitori.10La città della vanità si va distruggendo, tutte le case son chiuse, né alcuno più vi entra.11Saran grida nelle contrade per la penuria del vino: ogni solazzo è sbandito: se n'è ita l'allegrezza della terra.12In città e rimasa la solitudine, e le porte saranno in desolazione.13Perocché così avverrà nel mezzo della terra, nel centro de' popoli: come se si scuotano poche olive rimaste sull'albero, e si tolgano i gracimoli finita che sia la vendemmia.14Questi alzeran la lor voce, e intuoneran delle laude: daranno festosi gridi dal mare, allorché sarà stato glorificato il Signore.15Per questo colla dottrina glorificate il Signore, il nome del Signore Dio d'Israele nelle isole del mare.16Dalle estremità della terra abbiamo udito cantarsi laude a gloria del giusto. Ed io dissi: Il mio segreto è per me: il mio segreto è per me: povero me! i prevaricatori hanno prevaricato, ed hanno prevaricato con prevaricazione da protervi.17La scacciata, e la fossa, e il laccio sono per te, che sei abitator della terra.18E chi dalla scacciata si salverà, cadrà nella fossa, e chi si salverà dalla fossa, sarà preso al laccio; perocché si apriranno dall'alto le cataratte, e le fondamenta della terra saranno scosse.19Sarà spezzata con gran fracasso la terra; si spaccherà con crepature grandi la terra; sarà scommossa con isconvolgimento grande la terra,20Sarà in agitazione la terra come un ubbriaco; e muterà sito come un padiglione, che sta fermo una notte: sarà a lei grave peso la sua iniquità, ed ella cadrà, né potrà più rialzarsi.21E in quel giorno visiterà il Signore la milizia del cielo nell'alto: e re della terra, i quali sono sopra la terra.22E saran riuniti tutti in un fascio nella fossa, e ivi saran chiusi in prigione; ed anche dopo molti giorni saranno visitati.23E la luna arrossirà, e il sole si oscurerà, allorché il Signore Dio degli eserciti sarà entrato al possesso del regno nel monte di Sion, e in Gerusalemme, e sarà glorificato nel cospetto de' suoi seniori.

Note:

24,1:Ecco che il Signore desolerà e spoglierà la terra, ec. per sentimento quasi comune de' Padri e degl'Interpreti in questo capitolo Isaia, dopo aver descritte le calamità fu ture di vari popoli, passa a profetare intorno alla desolazione della terra, e a' mali, onde il mondo sarà inondato negli ultimi tempi; perocchè le particolari calamità di questo e di quel popolo sono figura dell'ultimo eccidio del mondo e del terribile giudizio finale, che farassi da Dio di tutti gli uomini. Nella stessa guisa il Salvatore dalla descrizione della rovina di Gerusalemme passa a rappresentare la universale rovina del mondo, Matth, XXIV. Dio desolerà un giorno la terra,vale a dire la farà vuota e priva di ogni bene, spogliandola di tutto quello, che la ornava e la rendeva soggiorno sì grato e dolce agli uomini mondani, e trista e maninconiosa renderà la faccia della terra e orrida a vedersi, e spergerà gli abitatori di essa sciogliendo i vincoli della lor società. Quelle parole afflitta renderàla faccia di lei, le spiegano alcuni dell'effet to, che farà sopra la terra il fuoco, che verrà dal cielo.

24,2:E sarà come il popolo, cosi il sacerdote; ec. Nelle stesse calamità saranno involti tutti gli uomini, senza distinzione tral laico e il sacerdote, tral nobile e il plebeo, tral ricco e il povero ec.

24,4:Si consumano gli eccelsi ec. I grandi del mondo, i principi, gli stessi monarchi saranno in costernazione e umiliati altamente.

24,5:La terra è infettata dai suoi abitatori: ec. Gli abitatori della terra l'hanno contaminata e profanata coi loro peccati: non han fatto uso delle leggi naturali e di vine, le hanno alterate a loro capriccio, hanno rotta e annichilata l'alleanza fatta da Dio con essi mediante la stessa legge naturale, alleanza, che dovea essere eterna e immutabile come lo è la stessa legge.

24,6:Perchè i suoi abitanti son peccatori, ec. Tale è il senso della nostra Volgata, come anche de' LXX, essendo qui la particella congiuntiva presa in vece della causale.
E ... daranno in pazzie. Impazziti dietro alle prave loro cupi dità, al venir de' flagelli impazziranno per orrore e disperazione, come sta scritto Deuter. XXVIII. 28: Il Signore le punirà colla stoltezza e colla cecità e col furore della mente. Vedi ancora Luc. XXI.26.

24,7:La vendemmia è in lutto, ec. Il tempo della vendemmia, che era già tempo d'ilarità e di festa, è converso in tempo di lutto, perchè la vite non ha vigore da produrre il suo nettare.

24,9:Ogni bevanda sarà amara pe' bevitori. Nell'Ebreo è qui la voce sichar, ottimamente tradotta nella Volgata per qualunque bevanda. Come suole avvenire, quando il corpo umano è in grande alterazione, che i sensi tutti si alterano, così negli orrori e spaventi di que' giorni gli uomini non troveranno bevanda, che al loro gusto non sembri amara.

24,10:La città della vanità si va distruggendo, ec. Questa città, che altro non è se non vanità, è il mondo, dove tutto secondo il Savio è vanità; egli è quella Babilonia, le cui piaghe sono descritte nell'Apocalisse. E continuando l'allegoria di una città, che è in lutto, dice, che le case saranno sempre chiuse, perchè, come in una generale afflizione si soleva, gli uomini si terranno chiusi nella loro abitazione. Vedi Jerem. IX. 21.

24,11:Saran grida nelle contrade ec. Si udiranno le grida degli uomini, che chiederanno un po' di vino per ristorare le forze, che mancano, nè potranno averlo, perchè il vino è mancato.

24,12:E le porte saranno in desolazione. Le porte, dove solevano adunarsi gli uomini pe' pubblici affari.

24,13-14:Cosi avverrà nel mezzo della terra ....come se ec. Lo stato della terra nelle parti dov'ella è più popolata e piena di abitatori, lo stato, dico, della terra sarà come di un ulivo, cui sia stato già tolto tutto il suo frutto, e sopra del quale non resta se non qualche uliva salvata dalle avide mani dell'agricoltore; ovver come di una vite, nella quale pochi raspolli sono rimasi dopo fatta la vendemmia. Queste poche ulive e questi pochi raspolli sono figura del piccol numero de' fedeli costanti nella fede, i quali, vinto l'Anticristo, quando il Salvatore verrà a far giudizio alzeranno le loro voci dal mare di questo secolo per lodare Dio ed esaltare la sua misericordia, mediante la quale si vedranno salvati dalle procelle e da' naufragi, ne' quali periranno gli uomini carnali, e si vedranno pervenuti fortunatamente al porto della salute, onde della loro salvazione sarà glorificato e lodato il Signore.

24,15:Per questo colla dottrina glorificate il Signore, ec. Per questo, voi, che siete istruiti nella dottrina di salute, voi, uomini eletti da Dio a illuminare gli altri, glorificate il Signore comunicando alle nazioni più rimote il Vangelo, e particolarmente annunziando a tutti il giudizio futuro, a imitazione di Cristo e de' suoi Apostoli, i quali di questo domma principalissimo nella nuova legge sovente parlavano nella loro predicazione. Vedi Matth. III. Atti XXIV. 25. Hebr, VI. 2. ec. ec.

24,16:Dalle estremità della terra ec. Vede il Profeta con sua grandissima consolazione, che tutta la terra fino agli ultimi suoi confini risuona delle lodi del giusto, cioè di Cristo Salvatore e Giudice di tutti gli uomini. Indi mirando da un lato la gloria, onde saran coronati i giusti nel futuro giudizio, e dall'altro la gravezza somma e l'acerbità del male, a cui saranno condannati i cattivi, resta come fuori di sè in veggendo, che tra quelli stessi, che hanno conosciuto e adorato Cristo sia sì scarso il numero di quei, che si salveranno, e sieno tanti quelli, che saran riprovati; e con patetica esclamazione va dicendo (come spiega s. Girolamo) io non posso dire tutto quello che io veggo, la lingua mi resta attaccata alle fauci, il dolore mi chiude nella gola le voci: povero me! quanto terribili sono i mali, che mi stanno davanti. I peccatori hanno violata la legge e l'hanno violata con somma protervia, e io dir non posso quai supplizi per essi si serbino. Il Caldeo porta: la segreta ricompensa de' giusti è stata mostrata a me: la segreta punizione degli empi è stata a me rivelata: guai agli uomini violenti ec.

24,17-19:La scacciata e la fossa e il laccio sono per te, ec. Si allude qui a tre diverse maniere di caccia notissime, e con questo vuol significare, che i peccatori non potran no in verun modo scansare il gastigo e la morte; che schivando un male caderanno in un male peggiore, perchè inevitabile è la vendetta di Dio, che perseguita tutti quelli, i quali per una patria migliore essendo fatti, la terra elessero per loro amato soggiorno, e nella terra posero i loro affetti, e in essa volentieri abiterebbono per sempre se fosse loro permesso. Perocchè si apriranno... le cateratte, ec. Tu non potrai, o peccatore, fuggir l'ira di Dio, perocchè aperte le cateratte del cielo pioverà Dio negli ultimi tempi un diluvio di mali e di piaghe sopra la terra; e la terra stessa sarà pe' tremuoti scossa da' fondamenti, e spezzata e spaccata in vaste crepature, e sarà in universale orrendo sconvolgimento.

24,20:Sarà in agitazione la terra come un ubriaco, ec. L'agitazione e lo sconvolgimento universale della terra somiglierà i movimenti disordinati di un ubriaco: ella muterà stato continuamente, come muta sito una tenda militare, ovver di pastori, che non istà nello stesso luo go più di una notte, perchè i soldati e i pastori mutano continuamente di stanza. È qui allegoricamente indicata la mutazione, che sarà in que'tempi in tutte le cose degli uomini terreni, cioè carnali, de' quali i piaceri, le delizie, le grandezze, i tesori passeranno e finiranno con essi, e il loro stato intieramente si cangerà dopo aver durato brevissimo tempo, cioè il tempo della loro vita. Vedi s. Girolamo. E quello, che a tali uomini rimarrà di tutto il passato, sarà il peso delle loro iniquità, peso e norme, sotto di cui caderanno, senza speranza di poter risorgere giammai. Ma con grand' enfasi si considerano dal Profeta le agitazioni e gli scuotimenti e i mali tutti, ai quali sarà soggetta alla fine del mondo la terra, che noi abitiamo; si considerano come effetti del peso grande delle iniquità degli uomini, i quali ella sostiene, e i quali di ogni maniera di scelleraggini la riempiono.

24,21-22:In quel giorno visiterà il Signore la milizia del cielo nell'alto, ec. Nel giorno estremo il Signore farà giudizio degli Angeli cattivi, perchè quantunque ei sieno già condannati, debbono però con pubblica e solenne sen tenza esser giudicati da Cristo secondo la parola di Paolo: Non sapete voi, che noi giudicheremo gli Angeli? I. Cor. VI. 3. Così pure nell'Apocalisse è rappresentata la caduta e la punizione degli stessi cattivi Angeli come cosa, che dee essere alla fine del mondo,Apocal. XX. 29. In secondo luogo da questo giudizio non saranno esenti i regi, i principi della terra con tutta la loro potenza e maestà, e per conseguenza nissun uomo allo stesso giudizio potrà sottrarsi: e tutti i peccatori e uomini e Angeli saran gettati tutti in un fascio nella profonda orrenda fossa, in cui saranno visitati, cioè tormentati e puniti, e anche dopo molti giorni, cioè dopo molti secoli, e dopo qualunque numero di secoli, saran tormentati e puniti.

24,23:E la luna arrossirà, ec. La luna si farà rossa, e il sole si oscurerà, vergognandosi, per così dire, e quella e questo di avere colla loro luce servito ad uomini, i quali nulla hanno fatto, che fosse degno della bontà del Signore, il quale fa, che nasca il suo sole pe' buoni e pei cattivi. Così s. Girolamo. Si vergogneranno, dico, e il sole e la luna in quel giorno, in cui Cristo entrerà al pieno e perfetto possesso del suo regno nella celeste Sionne, nella Gerusalemme, che è lassu, dove sarà glorificato e lodato eternamente da' Patriarchi, dagli Apostoli e da tutto l'immenso coro de' beati. Che se il sole e la luna arrossiranno perchè gli uomini di questa luce abusarono a commettere molte grandi scelleratezze, qual dovrà essere la vergogna degli stessi peccatori? De' segni che si vedranno nella luna e nel sole alla fine del mondo vedi Matth. XXIV. 29. Atti II. 20. Joel. II. 10. ec.