Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Isaia 66


font

Il Signore del cielo, e della terra non desidera un tempio, ma ama lo spirito contrito, e umiliato. Rigetta i sagrifizj legali. La pertinacia del popolo Ebreo contro Cristo, e contro i suoi discepoli sarà punita. Fecondità della nuova Chiesa, e sua felicità. Conversione delle genti. Premio, e gastigo, che darassi finalmenteni buoni, e ai cattivi.

1Queste cose dice il Signore: Il cielo è mio seggio, e la terra sgabello a' miei piedi: che casa è quella, che voi edificherete per me, e che luogo è quello, dov' io riposi?2Queste cose tutte le fece la mano mia, e furon fatte tutte quante, dice il Signore: ma verso di chi volgerò io il mio sguardo, se non al poverello, e all'uom contrito di spirito, e che trema alla mia parola?3Colui, che immola un bue, è come chi uccide un uomo: chi scanna un agnello, come chi taglia il capo ad un cane: chi l'obblazione offerisce, come chi presentasse sangue di porco: chi dell'incenso ricordasi, come chi bene dicesse un simolacro. Tutte queste cose hanno essi elette secondo le loro inclinazioni, e l'anima loro ha amate le loro abbominazioni.4Quindi io pure imiterò le lor derisioni; e le cose, che temevano, manderò sopra di loro, perchè chiamai, e non fu chi rispondesse; parlai, e non mi diedero retta, e fecero il male sugli occhi miei, e vollero quel, ch'io non voleva.5Udite la parola del Signore, voi, che alla parola di lui tremate: I vostri fratelli, che vi odiano, e a causa del nome mio vi rigettano, hanno detto: si glorifichi il Signore, e nella vostra letizia noi lo riconosceremo. Ma eglino saran confusi.6Voce del popolo dalla città, voce del tempio, voce del Signore, che rende la mercede a' suoi nemici.7Prima di aver le doglie ella ha partorito: prima del tempo di partorire e ella ha partorito un maschio.8Chi udì mai cosa tale? E chi vide cosa simile a quella? La terra partorisce ella in un giorno? Ovvero è egli partorito un popolo tutto insieme? Ma i Sionne si senti gravida, e partorì i suoi figli.9Forse io, che altri fo partorire, io o pur non partorirò, dice il Signore? Io, a che altrui do discendenza sarò sterile, o dice il Signore Dio tuo?10Congratulatevi con Gerusalemme, ed esultate con lei tutti voi, che la amate; rallegratevi con lei grandemente voi tutti, che piangete per lei;11Così voi succhierete alle sue mammelle la consolazione, e ne sarete satolli; e copia grande di delizie trarrete dalla splendida gloria di lei.12Imperocché queste cose dice il ,Signore: Ecco che io volgerò sopra di lei come un fiume di pace, e come torrente, che inonda la gloria delle genti: voi succhierete il suo latte: sul seno di lei sarete portati, e sulle ginocchia vi faranno carezze.13Come una madre accarezza il bambino, cosi io consolerò voi, e vostra consolazione sarà in Gerusalemme.14Voi vedrete, e si rallegrerà il cuor vostro, e le ossa vostre rinverdiranno com'erba, e sarà conosciuta la man del Signore da' suoi servi; ma il suo sdegno farà egli provare a' suoi nemici.15Perocché ecco che il Signore verrà col fuoco, e il cocchio di lui sarà come un turbine, per ispandere nella sua indegnazione il suo furore, e la sua vendetta dell'ardor delle fiamme:16Perchè il Signore cinto di fuoco, e di sua spada farà giudizio di tutta la carne, e il numero di quegli, che il Signore ucciderà, sarà grande:17Quei, che si santificavano, e credevan di farsi puri negli orti dietro la porta, quei, che mangiavan carne di porco, e cose abbominevoli, e i sorci, periran tutti insieme, dice il Signore:18Ma io le opere loro, e i loro pensieri vengo a raunare con tutte le genti, e con tutte le lingue, e verranno, e vedran la mia gloria.19Ma alzerò tra di esse un segno, e di que', che saranno salvati, ne spedirò alle genti pel mare, nell'Africa, nella Lidia (a genti, che scoccano saette), e per l'Italia, e per la Grecia, alle rimote isole, a genti, che non han sentito parlar di me, e non han veduto la mia gloria. E la mia gloria annunzieran quelli alle genti:20Ed ei condurranno tutti i fratelli vostri di tutte nazioni in obblazione al Signore su' cavalli, su' cocchi, nelle lettighe, su' muli, e su' carri al monte mio santo di Gerusalemme, dice il Signore, come quando i figliuoli d'Israele portano in un mondo vaso l'offerta alla casa del Signore.21E di questi io ne sceglierò de' sacerdoti, e de' Leviti, dice il Signore:22Imperocché come i nuovi cieli, e la nuova terra, ch'io fo stare alla mia presenza: cosi starà la stirpe vostra, e il vostro nome, dice il Signore.23E di mese in mese, e di sabato in sabato verrà ogni uomo a prostrarsi dinanzi a me, dice il Signore.24E usciranno a vedere i cadaveri di coloro, che han prevaricato contro di me: il loro verme non muore, e il loro fuoco non si estinguerà: e il vederli farà nausea ad ogni uomo.

Note:

66,1-2:Che casa è quella, che voi edificherete per me, e che luogo ec. Gli Ebrei aveano un'eccessiva fidanza nel loro tempio, l'unico, che avesse il vero Dio sopra la terra; e questa eccessiva fidanza, che serviva ad addormentarli nelle loro iniquità, è rimproverata ad essi da' profeti. Vedi Jerem. VII. 4. Dice adunque il Signore, che egli a vendo per suo trono il cielo, e per i sgabello de' suoi piedi la terra, non ha verun bisogno del loro tempio, e di fatto e il tempio, di cui si gloriavan cotanto, sarà distrutto per sempre, e il culto legale sarà abolito. Ma queste parole del Signore ci dimostrano che quel monte santo, e quella Sionne e Gerusalemme, che dee essere riedificata e arricchita d'insigni benefizi e favori da Dio (come è detto di sopra) non è nè il monte del tempio, nè la terrena Sionne e Gerusalemme, ma la casa e il tempio spirituale di Dio, cioè la chiesa di Cristo. Questo tempio adunque, questa casa (dice Dio) che sarà consumata dal fuoco (LXIV. 11.) non è quella che io amo, ne della è il vero luogo dov'io desidero di posarmi; l'umile, il con rito di cuore, l'uomo timorato, che all'udir mia parola trema per affetto di cuore misto di amore, e di riverenza, ecco chi è degno di essere mia abitazione e mia cnsa: a lui verremo e con lui faremo dimora. Jo. XIV. 23.

66,3-4:Colui, che immola un bue, è come chi uccide un uomo: ec. Chi senza spirito di umiltà, senza spirito di re igione mi offerisce de' sacrifizi o mi brucia dell'incenso, tanto accetto a me, come se invece di un bue ammazzasse un uomo, e invece di una vittima approvata dalla legge scannasse a me un cane od un porco, e invece di offrire il suo incenso a me andasse a offerirlo a un simulacro. Fino a tanto adunque che il culto legale fu in vigore. Dio non gradì questo culto quando gli era renduto da uomini, che mostrando di volere onorare Dio cogli atti esterni di religione, il disonoravano colla corruzione del cuore e colla empietà de' costumi. Ma siccome il Profeta ha qui in mira i tempi di Cristo, quando i sacrifizi tutti e le cerimonie giudaiche furono abolite, si dice perciò con tutta verità, che i sncrifizi stessi e le cerimonie erano odiate da Dio: perocchè non doveano queste sussistere se non fino alla venuta del Cristo, il quale col suo sacrifizio adempiè e ottenne tutto quello, che in que' sacrifizi veniva adombrato.
Tutte queste cose hanno essi elette ec. Hanno essi voluto fare e praticare questi atti esterni di religione compatibili colle perverse loro inclinazioni, e quasi ingannar me, mentre l'animo loro è stato sempre inteso alle loro abbominazioni: onde io pure mi burlerò di loro, e senza badare a' lor sacrilizi, nè placarmi per essi, punirò terribilmente la loro vera e ostinata empietà.

66,5-6:Voi, che alla parola di lui tremate: ec. Parla agli Apostoli e a' primi fedeli convertiti dal Giudaismo: i vostri fratelli, gli Ebrei increduli, che vi odiano e vi anatematizzano a cagione del nome mio, e veggono come voi non avete per vostra porzione sopra la terra, se non le umiliazioni, le persecuzioni, i travagli, vi dicono per ischernirvi: faccia il Cristo vedere la sua gloria, vi faccia lieti e felici, e non miseri e afflitti come pure siete, e noi allora lo riconosceremo per Messia e crederemo. Non vi turbino gli scherniti questi empi: perocchè sappiate, che ei saranno svergognati. Io odo già le voci del popolo in felice, che getta acute, terribili strida per la fame e pei mali orribili, ch'ei soffre nell'assediata città; odo la voce, che esce dal tempio, voce degli Angeli, che lo custodivano, i quali dicono: partiamo di qua: odo la voce di Dio stesso, che fa annunziare la distruzione di Gerusalemme per molte bocche. Ma Dio per annunziare questa distruzione sceglierà particolarmente un uomo rozzo e plebeo. Un Gesù figliuolo di Hanani quattro anni prima che cominci la guerra, in piena pace comincierà a gridare: Voce da oriente, voce da occidente, voce contro Gerusalemme, e contro il tempio: voce contro il popolo tutto: guai, guai, guai a Gerusalemme; e continuerà dì e notte per sette anni e cinque mesi a gridare così, e battuto e frustato per comando de' magistrati non lascerà di ripetere questo terribile intercalare, fino a tanto che stando a gridiare sulle mura della città, una pietra scagliata da una macchina dei Romani lo uccide nel punto, ch'egli queste ultime parole pronunzia: guai alla città e al tempio e al popolo e a me stesso. Quanto a quelle parole, voce del Signore, che rende mercede ai suoi nemici, si è detto altrove come una similissima predizione di Davidde si cantava nel Tempio da' Leviti quando un soldato Roma no appiccò il fuoco a quel superbo edifizio. Vedi Ps. XXVII.4. Importava sommamente alla gloria di Cristo, e all'avveramento delle sue profezie, che si sapesse come il gastigo di Gerusalemme era opera di Dio solo, e ciò riconobbe lo stesso Tito. Vedi Giuseppe Eb. VII. 12.

66,7:Prima di aver le doglie ella ha partorito, ec. La Sina goga da Abramo sino a Mosè crebbe a passi lenti; ma la chiesa subitamente senza lungo travaglio, o fatica ha partorito Cristo nel cuore di un gran numero di fedeli, ha partorito gli Apostoli, i quali hanno poi partoriti infiniti Cristiani condotti alla chiesa e dal Giudaismo e dal Gentilesimo. Il parto della chiesa dicesi figliuol maschio non tanto per la qualità del sesso, come per la robustezza della fede e della virtù, che fu esimia anche in tenere e delicate fanciulle.

66,8:La terra partorisce ella in un giorno? È illustrata nobilmente la prodigiosa fecondità della chiesa. La terra ha bisogno di molto tempo, perchè il seme sparso in lei cresca e fruttifichi: un popolo si forma appoco appoco e per una lunga serie di lustri: ma la mia chiesa fu a un tempo gravida e partori, e partori figliuoli in gran numero, anzi un popolo intero di figliuoli. Chi non ammirerà la prodigiosa moltiplicazione di quel granello gettato nella terra, e in essa morto e sepolto, che crebbe e sfoggiò in copiosissimo prezioso frutto? Vedi Matth. XII. 31.

66,9:Forse io, che altri fo partorire, ec. Cosa mia (dice il Signore), cosa mia è questa fecondità della Chiesa. Perocchè io sono, che a tutte le madri, che son feconde, do la fecondità.

66,10:Voi tutti, che piangete per lei. Voi che vedendo ucciso il suo capo divino, fuggiaschi e pieni di timore i suoi Apostoli, e i suoi discepoli, temeste che la chiesa nello stesso suo nascere non venisse a mancare e perire.

66,11:Cosi voi snucchierete ec. Allude qui a' teneri bambini, i quali le nutrici cercano di tener quieti e contenti coll'accostarsegli al seno. E dei nuovi cristiani diceva s. Pietro: come bambini di fresco nati, bramate il latte spirituale sincero, affinchè per esso creschiate a salute I Pet. II. 2.

66,12:La gloria delle genti. La gloriosa moltitudine delle convertite nazioni.

66,13:E vostra consolazione sarà in Gerusalemme. Nella sola chiesa trova il vero fedele tutti i soccorsi, tutte le consolazioni, tutti i beni utili per la salute.

66,14:Le ossa vostre rinverdiranno com'erba. Com'era già morta al venir della dolce piova rinverdisce e risuscita; così voi una nuova nascita otterrete nella lavanda di rigenerazione, da cui passerete un giorno a quella che avrete nella finale risurrezione quando anche la carne avrà parte al rinnovellamento dell'uomo. E i servi del Signore conosceranno allora la benefica sua possanza. Ma terribile nel suo sdegno il vedranno i suoi nemici in quello stesso giorno.

66,15-16:Ecco che il Signore verrà ec. Viene a descrivere il finale giudizio; e il fuoco, di cui parla il Profeta, e li è quello, onde sarà abbruciata e devastata la terra; il cocchio di Dio significa la maestà di lui: il turbine dinota la celerità e l'impeto della vendetta; la spada, i supplizi, ai quali saranno condannati gli empi, che si dicono uccisi da Cristo, perchè mandati da lui alla doppia eterna morte dell'anima e del corpo.

66,17:Quei, che si santificavano ....negli orti ec. Quelli, che dopo aver commessa ogni sorta d'impurità nei loro deliziosi giardini, credono di farsi puri e mondi con lavarsi dietro alla porta con lavanda, ch'ei chiamano di espiazione. È qui da notare, che in vece di post januam, dietro la porta, molti antichi manoscritti della Volgata leggono, post unam, e così realmente tradusse s. Girolamo, e vuol dire, seguendo (cioè adorando) la luna, perchè Achat, ovvero Echat (onde presso i Gentili poeti il nome di Hecate) significa uno, e anche la luna: onde sarebber qui due superstizioni in cambio di una, la prima di commettere quelle loro infamità ne' giardini, e poi credere di mondarsi con quelle abluzioni; la seconda di adorare la luna.
E cose abbominevoli. E cose proibite dalla legge come è detto de' sorci intorno a quali vedi Levit. XI. 29.

66,18:Ma io le opere loro e i loro pensieri vengo a raunare con tutte le genti, ec. Ma questi empi con tutte le opere e pensieri loro li raunerò dinanzi al mio tribunale insieme con tutte le genti e con tutte le tribù, e lingue per far di tutti costoro irrevocabil giudizio; e allora sarà che tutti gli empi vedranno la mia gloria: mi vedranno scendere dal cielo con potestà grande e maestà come Re e giudice dell'universo, e guai a quelli che disprezzarono la umiltà della mia prima venuta.

66,19:Ma alzerò tra di esse un segno, e di quei che saranno salvati, ne spedirò ec. Ma prima di questo giudizio alzerò in mezzo alle nazioni un segno, cioè il vessillo della Croce, al quale io inviterò tutti gli uomini mandando dappertutto un numero de' miei Apostoli e discepoli salvati dalla riprovazione del Giudaismo, li manderò alle isole del mare, nell'Africa e nella Lidia, paesi abitati da gente pratica nel tirar d'arco, e nell'Italia e nella Grecia ec.; il manderò finalmente a tutte le genti, dalle quali il nome mio non è ancor conosciuto.

66,20:E t ei condurranno tutti i fratelli vostri ec. Parla alla prima chiesa fondata in Gerusalemme e a' fedeli di essa, e dice: Questi miei predicatori faranno grandissima pesca di uomini, e guadagneranno infinite anime di ogni lingua e nazione, e questi nuovi credenti saran vostri fratelli, uniti a voi nell'unità dello spirito e della fede, e co' vincoli della pace e della perfetta carità, e verranno alla mia Chiesa in gran folla tirati dalla dolcissima e potentissima virtù della grazia celeste e dalla efficacia della parola: verranno con quella pompa e letizia, con cui gl'Israeliti sogliono portare in vasi mondi le loro primizie, che si offeriscano al Signore.
Nella varia maniera, onde dicesi, che questi nuovi credenti saranno condotti alla Chiesa su' cavalli, su' cocchi ec. si possono intendere figurate in primo luogo le diverse condizioni di questi credenti, perchè da' più piccoli fino a' più grandi si convertiranno tutti al Vangelo; in secondo luogo si può intendere significata la varia maniera, i diversi aiuti e nezzi dei quali Dio si servirà per tirare questo gran numero di persone alla sua chiesa.

66,21:E di questi io ne sceglierò de' sacerdoti e de' Leviti, ec. Bisogna adunque dire, che il sacerdozio Levitico sarà antiquato, quando uomini di altre nazioni saranno fatti sacerdoti e Leviti e ninistri della chiesa. E notò già l'Apostolo, che alla venuta del Messia e nella persona li lui dovea vedersi l'abolizione dell'antico sacerdozio; perocchè egli, che dovea essere della tribù di Giuda e non di quella di Levi, non potè essere sacerdote se non mediante la istituzione di un nuovo sacerdozio, onde ancora da Davidde fu egli chiamato sacerdote, ma sacerdote secondo l'ordine di Melchisedech, Ps. CIX. Gli Ebrei non hanno riparo contro l'autorità delle nostre e loro Scritture, e l'Apostolo gli stringe ancora con questa bel la riflessione, che trasferito il sacerdozio è di necessità, che si muti anche la legge, onde dall'abolizione dell'uno ne viene l'abolizione dell'altra. Vedi Hebr. VII. 12., e tutto questo capitolo con quello, che nelle annotazioni si è detto.

66,22:Come i nuovi cieli e la nuova terra, ch'io fo ec. I nuovi cieli e la nuova terra sono il mondo, che dee rinnovarsi alla fine de' secoli: siccome adunque il cielo, e la terra, che io rinnovellerò, obbediranno a me e mi serviranno in perpetuo; così in perpetuo i vostri figli spirituali, o Apostoli, mi serviranno e sarà eterno il nome loro. Stare dinanzi ad alcuno, vuol dire nelle Scritture essere in qualità di servo sempre presente e attento a ricevere gli ordini del padrone. L'antico Testamento e il sacerdozio Levitico avrà fine; ma fine non avrà il nuovo Testamento, e il sacerdozio Cristiano, che sussisterà anche dopo che i cieli e la terra saran rinnovati, perchè la chiesa Cristiana col finir de' secoli non finisce; perocchè unita immutabilmente al suo capo divino ella sussisterà eterna mente nel cielo.

66,23:Di mese in mese, e di sabato in sabato verrà ec. Gli Ebrei avevano il sabato giorno consacrato al culto di Dio; aveano anche il primo giorno di ogni mese, la neomenia; o sia nuova luna, perchè erano lunari i loro mesi. Vedi Exod. XXIII. 14. Ecco adunque quello, che vuol qui dire il Profeta: da un sabato fino all'altro sabato, dal principio di un mese fino al principio dell'altro tutti i miei fedeli si presenteranno dinanzi a me. Perocchè nella Chiesa militante della terra si procurera d'imitare quello, che nella trionfante si fa adesso da' santi, e si farà un giorno da tutti insieme gli eletti dopo la fine del mondo e dopo la universale risurrezione. Per petuo sarà il sabatismo del popol mio, dice il Signore; mi adoreranno, mi loderanno, mi renderanno grazie ogni di nel tempo di questa vita, mi adoreranno, mi loderanno, mi renderanno grazie perpetuamente, incessantemi ente nel cielo per tutta l'eternità. Sopra questo sabatismo del popolo di Dio, vedi Hebr. IV. 9. 10. ec.

66,24:E usciranno a vedere i cadaveri ec. Il Profeta ha voluto terminare gli altissimi suoi ragionamenti col lasciare a tutti quelli che leggeranno la breve, ma forte e viva immagine di quello, che deve essere riguardo a tutti gli uomini nel secolo che verrà. Quindi avendo nel precedente versetto toccata la felicita de' santi, i quali, in una perpetua requie stanno dinanzi a Dio, e lo adorano e lo benedicono in eterno, soggiunge adesso, che i beati usciranno a vedere i cadaveri, cioè la strage e i supplizi di tutti i peccatori, la porzione de' quali si è, il verme, che mai non muore e il fuoco, che mai non si spegne: parole ripetute da Cristo. Marc. IX. 42. Usciranno i beati, non con mutar luogo, ma colla loro intelligenza anderanno a vedere, anzi avran sempre dinanzi agli occhi lo spettacolo di quegl' infelici, la qual vista di sempre nuova ardente riconoscenza e anore empierà i cuori loro conoscendo quanto debbano alla misericordia del Signore, che da mali sì grandi, ed eterni li salvò.
E il vederli farà ec. Questo è aggiunto per ispiegare la orrenda pena e confusione, che avranno i dannati di vedersi esposti alla vista di tutti i giusti nel terribile stato in cui si ritrovano, e tanto più perchè nissuno di quelli si muoverà a pietà di essi, nè sentirà compassione della loro miseria; ma saran riguardati da tutto il cielo come vittime della giusta divina vendetta degne di essere di sprezzate e abominate da tutti quelli, che amano la gloria di Dio e hanno zelo dell'onore di sua giustizia.