Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Isaia 56


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Il Signore esorta tutti gli uomini di qualunque nazione a osservare i suoi precetti. Gli stranieri, e gli eunuchi entreranno nella famiglia di Dio. Minacce contro i Pastori di Gerusalemme.

1Queste cose dice il Signore: Custodite l'equità, ed esercitate la giustizia: perocché la salute, ch'io mando, è vicina a venire, e la mia giustizia a manifestarsi.2Beato l'uomo, che cosi opera, e il figliuolo dell'uomo, che ciò riterrà con fermezza; che osserva il sabato, e nol profana, che serba pure le mani per non far alcun male.3E il figliuolo dello straniero, che si unisce al Signore, non dica: Il Signore con muro di divisione mi separerà dal suo popolo. E l'eunuco non dica: Ecco, che io sono un legno secco.4Imperocché queste cose dice il Signore agli eunuchi: coloro, che osserveranno i miei sabati, e ameranno quello, ch'io voglio, e manterranno il patto con me:5Darò loro nella mia casa, e dentro le mie muraglie un posto, ed un nome migliore di quello, che danno i figli, e le faglie: un nome sempiterno io darò loro, che mai perirà.6E i figliuoli dello straniero, che si uniscono al Signore per onorarlo, e amare il nome di lui, e per essere a lui servi; e chiunque osserva il sabato, né lo profana, e mantiene il patto con me:7Li condurrò io al mio monte santo, e li consolerò nella casa mia d'orazione: i loro olocausti, e le loro vittime poste sul mio altare saranno accette a me; perocché la casa mia sarà chiamata casa d'orazione per tutte le genti.8Dice il Signore Dio, che raduna i dispersi d'Israele: Io tuttora a lui riunirò tutti quelli, che a lui si riuniranno.9Bestie tutte dei campi, fiere del bosco tutte quante venite a divorare.10Le sue sentinelle, tutti ciechi, tutti quanti senza intelletto: cani muti impotenti a latrare, visionari, addormentati amanti de' sogni.11E questi sfacciatissimi cani non sanno mai essere sazi. I pastori stessi sono privi d'intelligenza: tutti per la loro strada sen vanno, ciascuno al proprio interesse, dal massimo sino all'infimo.12Venite, beviamo, e ubriachiamoci,e quel, che e oggi, sarà ancor domane, e molto più.

Note:

56,1:Custodite l'equità, ed esercitate la giustizia: perocchè ec. Osservate i miei comandamenti. Questa esortazione è simile a quella di s. Giovanni Battista, ed è indiritta a tutti gli uomini, che saranno a' tempi della venuta del Salvatore: come se dicesse: viene il Cristo, la salute, che io mando a benefizio di tutti gli uomini, il Cristo giustizia, cioè giustificazione di essi, per mezzo del quale saranno da me giustificati tutti quelli che crederanno.

56,2:Che osserva il sabato, e nol profana. Nella osservanza del sabato comprende il Profeta la osservanza di tutta la legge, ma particolarmente de' comandamenti, che concernono la religione e il culto di Dio. Parlando agli Ebrei dovea il Profeta nominare le feste degli Ebrei; ma non è dubbio, che pel sabato egl'intenda le feste del popolo di Cristo, il qual popolo alla osservanza del sabato sostitui la domenica, cioè il dì del Signore, il qual in tal giorno risuscitò da morte.

56,3-6:Il figliuolo dello straniero, che si unisce al Signore, ec. Dio avea separata e consacrata al suo culto la sola stirpe di Abramo, onde in Amos si legge: Voi soli ho conosciuti di tutte le famiglie della terra, n. 2. Non è già che Dio proibisse assolutamente di ricevere tutti i forestieri nella comunione d'Israele: questa proibizione assoluta era solamente per gli eunuchi, pe' bastardi e per gli Ammoniti e i Moabiti, Deuter. XXXIII. I. 2. 3. 7. 8.; del rimanente non solo gli Idumei fratelli degli Ebrei, ma anche gli Egiziani potevano essere ricevuti, soggettandosi alla circoncisione e alla osservanza di tutta la legge; con ciossiachè, come dice l'Apostolo, chi si circoncideva, contraeva il debito di osservarla interamente, Gal. V. 3. Ma la mutua avversione, che fu mai sempre tra' Giudei e i Gentili, poneva ella stessa un muro di divisione tra loro quasi insuperabile; in secondo luogo, la permissione, che si dà qui ad ogni straniero di unirsi al popolo di Dio, permissione larghissima e senza eccezione di sorta, non può riguardare se non i tempi dell'Evangelio, quando ogni distinzione fu tolta di Ebreo e di Gentile, di Greco e di barbaro, come dice l'Apostolo, e quando ancora di più le maggiori ricchezze di sua misericordia profuse Dio sopra le nazioni straniere riguardo ad Israele, e quando finalmente gli eunuchi stessi rigettati dalla legge, non solo saranno accolti, ma con ispeciale bontà accolti e favoriti da Dio. Cristo adunque non escluderà dalla sua chiesa veruna specie di persone, neppur gli eunuchi, a' quali anzi promette e nella chiesa e nel cielo un nome glorio so ed eterno, e molto miglior di quello, che ad essi darebbono i figliuoli e le figlie, ch'ei non avranno. Gesù Cristo medesimo c'insegnò a distinguere due specie di eunuchi, cioè quelli, che non di lor volontà sono tali, e quelli, i quali con libera elezione, abbracciando la continenza, alle nozze rinunziano e al desiderio della prole per amore del regno de' cieli, Matth. XIX. 12. Ed è evidente, che a questi specialmente appartengono le promesse di Dio, come osservarono tutti i Padri. Non istarò a riportare qui le loro sentenze, e solamente noterò con s. Agostino, che pel nome, che dara Dio a questi eunuchi, s'intende una gloria speciale, che sarà data da Dio a' vergini, onde questi nell'Apocalisse si veggono distinti in vari modi dal Signore. Vedi XIV.3.4.ec.

56,7-8:La casa mia sarà chiamata casa di orazione per tutte le genti, ec. Queste parole non si potevano verificare se non nella chiesa di Cristo, che è una sola casa di Dio, un solo tempio di Dio, benchè estesa a tutte le parti della terra. Dice Dio, che egli chiamando i Gentili alla chiesa non lascerà di chiamarvi il popolo d'Israele disperso per tutto il mondo, particolarmente dopo la cattività e delle dieci tribti e delle due tribù: anzi, soggiunge il Signore, io riunirò a lui tutti quelli (o del Giudaismo, o del gentilesimo) che a lui si riuniranno; lo che dimostra, come il nuovo popolo sarà composto primiera mente di Giudei convertiti, che sono quasi la radice e il tronco dell'ulivo domestico, a cui saranno innestati i Gentili. Vedi Rom. XI.

56,9:Bestie tutte de' campi, ec. Il Profeta, che vede come fin da' suoi tempi il popolo di Giuda pieno di corruzione e di scelleraggini si prepara a quella terribile catastrofe, per cui la nazione, rigettato il suo Cristo, sarà da Dio quasi interamente rigettata, invita sotto il nome di bestie e di fiere i nemici, i Romani, a punire la sfrenatezza di questo popolo, e particolarmente la malvagità, la sfacciataggine e l'avarizia de' pastori di esso.

56,10:Le sue sentinelle, ec. Quelli, che son tenuti a vegliare a difesa della pietà e del buon costume, son tutti ciechi, che nulla sanno e nulla veggono, accecati dall'ambizione, dall'amor de' piaceri e del vile guadagno. Ciechi e guide di ciechi, li chiamò Cristo, Matt. XV. 14. Impotenti a tatrare: ed a che è buono un cane mutolo? I rispetti umani, l'amore de' donativi, ec. chiudono ad essi la bocca. Visionari: non veggenti; cioè non profeti, ma visionari, che vendono al popolo le loro visioni. Addormentati: cioè trascurati in tutto quello, che all'ufficio loro si appartiene. Amanti de' sogni: amano non la verità, ma i loro sogni, le loro imposture, le vane loro tradizioni.

56,12:Venite, beviamo, ec. Ecco dove vanno a finire tutti i pensieri di questi non pastori, ma lupi rapaci, e ostinatamente indurati nel mal fare: beviamo, ubriachiamoci; e se oggi saremo lieti, il saremo anche domani, e più ancora.